Ho dovuto licenziare la segretaria
di
Anonimo
genere
etero
Qualche tempo fa, in occasione del mio 45 esimo compleanno, non mi sentivo troppo in forma, forse si trattava della tanto discussa crisi di mezza età o forse più semplicemente era la giornata.
Scendo giù in cucina per la colazione, sapendo che mia moglie sarebbe stata carina e mi avrebbe detto
"Buon Compleanno" e forse mi avrebbe anche regalato qualcosa.
Ma lei non mi dice neanche "Buon Giorno", per non parlare del "Buon Compleanno".
Io penso: "Beh, questo è quello che fanno le mogli".
I bambini se ne ricorderanno.
Scendono per la colazione, ma non dicono una parola.
Uscendo per andare in ufficio mi sentivo ancora più depresso di quando mi ero alzato dal letto, ero anche abbastanza nervoso nervoso.
Entrando in ufficio, la mia segretaria, Elena, mi dice: "Buon Giorno, capo, e Buon Compleanno".
Mi sono cominciato a sentire un poco meglio, qualcuno se ne era ricordato.
In effetti il lavoro è la mia vita, o almeno ne occupa gran parte.
Mi perdo negli affanni del lavoro fino a mezzogiorno, quando Elena bussa alla porta e mi dice: "è una giornata così bella fuori ed è il tuo compleanno, perché non andiamo fuori a pranzo, io e te soltanto?!!".
Io le rispondo: "Perdio, è la cosa più bella che ho sentito da stamattina, andiamo".
Andiamo a pranzo, non dove andiamo di solito, ma in una simpatica trattoria a conduzione familiare, in campagna. Beviamo anche un poco di buon vino e ci godiamo il pranzo. Tornando verso l'ufficio Elena mi fa: "Sai, è una giornata così bella, perché dobbiamo tornare in ufficio? Andiamo a casa mia...".
Ovviamente le rispondo di si.
Dopo essere arrivati a casa sua, beviamo un paio di whisky, fumiamo una sigaretta, e Elena mi dice: "Se non ti dispiace, credo che sia meglio se vado un momento di là nella stanza da letto a mettermi addosso qualcosa di più comodo...torno subito".
Anche questa volta, quasi col fiatone, le rispondo: "Certo, Elena".
Lei va nella stanza da letto e dopo circa sei minuti ne esce portando una immensa torta di compleanno, seguita da mia moglie e dai miei bambini.
Tutti cantavano "Tanti Auguri a te..." ed io ero lì, sdraiato sul divano, con niente addosso tranne i calzini...
Scendo giù in cucina per la colazione, sapendo che mia moglie sarebbe stata carina e mi avrebbe detto
"Buon Compleanno" e forse mi avrebbe anche regalato qualcosa.
Ma lei non mi dice neanche "Buon Giorno", per non parlare del "Buon Compleanno".
Io penso: "Beh, questo è quello che fanno le mogli".
I bambini se ne ricorderanno.
Scendono per la colazione, ma non dicono una parola.
Uscendo per andare in ufficio mi sentivo ancora più depresso di quando mi ero alzato dal letto, ero anche abbastanza nervoso nervoso.
Entrando in ufficio, la mia segretaria, Elena, mi dice: "Buon Giorno, capo, e Buon Compleanno".
Mi sono cominciato a sentire un poco meglio, qualcuno se ne era ricordato.
In effetti il lavoro è la mia vita, o almeno ne occupa gran parte.
Mi perdo negli affanni del lavoro fino a mezzogiorno, quando Elena bussa alla porta e mi dice: "è una giornata così bella fuori ed è il tuo compleanno, perché non andiamo fuori a pranzo, io e te soltanto?!!".
Io le rispondo: "Perdio, è la cosa più bella che ho sentito da stamattina, andiamo".
Andiamo a pranzo, non dove andiamo di solito, ma in una simpatica trattoria a conduzione familiare, in campagna. Beviamo anche un poco di buon vino e ci godiamo il pranzo. Tornando verso l'ufficio Elena mi fa: "Sai, è una giornata così bella, perché dobbiamo tornare in ufficio? Andiamo a casa mia...".
Ovviamente le rispondo di si.
Dopo essere arrivati a casa sua, beviamo un paio di whisky, fumiamo una sigaretta, e Elena mi dice: "Se non ti dispiace, credo che sia meglio se vado un momento di là nella stanza da letto a mettermi addosso qualcosa di più comodo...torno subito".
Anche questa volta, quasi col fiatone, le rispondo: "Certo, Elena".
Lei va nella stanza da letto e dopo circa sei minuti ne esce portando una immensa torta di compleanno, seguita da mia moglie e dai miei bambini.
Tutti cantavano "Tanti Auguri a te..." ed io ero lì, sdraiato sul divano, con niente addosso tranne i calzini...
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Commenti dei lettori al racconto erotico