Il nuovo lavoro mi rende cornuto.
di
toppeta
genere
tradimenti
Erano due anni che stavamo insieme, avevo un lavoro precario, non potevamo prendere impegni, ci siamo adattati alla convivenza in un mini appartamento ammobiliato. La
fortuna ci ha arriso, un nuovo lavoro, una retribuzione tripla rispetto a prima, un
bel passo avanti che nel giro di un anno ci ha consentito di mettere su sposarci e
mettere su casa. Il nuovo lavoro ci ha costretto a cambiare paese, ci siamo spostati
di soli 15 chilometri. Dana, mia moglie, è sempre stata una ragazza appariscente, il
seno rilevante, il colore dei capelli sul biondo semi rosso, vestiti aderenti anche
se di scarsa qualità, insomma una ragazza che faceva rigirare gli uomini. I compagni
di lavoro erano diventati tutti amici, mi aiutavano in tutto, mi passavano a prendere
la mattina e mi riportavano a casa la sera. A volte li facevo salire per bere una birra insieme. Ho impiegato tempo a capire che l'oggetto era Dana, venivano solo per lei.
Un gruppo ristretto di loro ha organizzato un gruppo dedito al nostro servizio, ed
anche di Dana se avesse avuto bisogno di qualcosa. Lei stava al gioco meravigliosamente
ora che avevamo più disponibilità comprava nuovi vestiti sempre più audaci, piacevano
anche a me quindi li approvavo, i miei compagni di lavoro si mostravano sempre più
disponibili. Ormai erano di casa, portavano degli alimenti che mangiavamo a casa mia,
uno di questi il padre aveva degli appezzamenti di terreno, ci portava di tutto per
fare delle cene insieme. Entravano sempre più in confidenza con Dana, che accettava
i loro complimenti, addirittura la baciavano quando entravano e facevano lo stesso
quando uscivano, i discorsi era sempre più diretti sulla sua bellezza e sul suo modo
di fare. La sera a letto ne parlavamo, lei si sentiva al centro dell'attenzione, le
piaceva, era eccitata voleva scopare. Qualche voce mi era arrivata, non volevo crederci. Qualche scappatella l'aveva fatta, nell'ambiente non direttamente, cornuto
era l'epiteto ricorrente. Ne abbiamo parlato, ha negato tutto naturalmente, pertanto
continuavamo a ricevere quelli che ormai più che compagni di lavoro, erano nostri amici. Dovevo sapere, spremevo il cervello per cercare di capire. Ad essere sinceri
una dose di eccitazione maggiore l'avevo nelle nostre scopate, se pensavo che Dana
scopava con qualcuno di questi. Ho cavalcato questa mia debolezza confessandole che
potevo avere piacere se avesse rapporti con qualcuno dei nostri amici. L'impatto è
stato forte quando ho finto che mi sarebbe piaciuto essere cornuto, poi si è adagiata
sul cuscino che le avevo preparato. Ha confessato che a turno aveva scopato con tutti.
Abbiamo rotto il giocattolo, se avesse scopato solo con uno l'avrei perdonata, invece
se li è fatti tutti. Cia siamo lasciati, sono andato via di casa lasciandole tutto.
Ho ripreso una vita normale, un lavoro nuovo. Lei in quella che era la nostra casa
ci vive con uno degli "amici"
fortuna ci ha arriso, un nuovo lavoro, una retribuzione tripla rispetto a prima, un
bel passo avanti che nel giro di un anno ci ha consentito di mettere su sposarci e
mettere su casa. Il nuovo lavoro ci ha costretto a cambiare paese, ci siamo spostati
di soli 15 chilometri. Dana, mia moglie, è sempre stata una ragazza appariscente, il
seno rilevante, il colore dei capelli sul biondo semi rosso, vestiti aderenti anche
se di scarsa qualità, insomma una ragazza che faceva rigirare gli uomini. I compagni
di lavoro erano diventati tutti amici, mi aiutavano in tutto, mi passavano a prendere
la mattina e mi riportavano a casa la sera. A volte li facevo salire per bere una birra insieme. Ho impiegato tempo a capire che l'oggetto era Dana, venivano solo per lei.
Un gruppo ristretto di loro ha organizzato un gruppo dedito al nostro servizio, ed
anche di Dana se avesse avuto bisogno di qualcosa. Lei stava al gioco meravigliosamente
ora che avevamo più disponibilità comprava nuovi vestiti sempre più audaci, piacevano
anche a me quindi li approvavo, i miei compagni di lavoro si mostravano sempre più
disponibili. Ormai erano di casa, portavano degli alimenti che mangiavamo a casa mia,
uno di questi il padre aveva degli appezzamenti di terreno, ci portava di tutto per
fare delle cene insieme. Entravano sempre più in confidenza con Dana, che accettava
i loro complimenti, addirittura la baciavano quando entravano e facevano lo stesso
quando uscivano, i discorsi era sempre più diretti sulla sua bellezza e sul suo modo
di fare. La sera a letto ne parlavamo, lei si sentiva al centro dell'attenzione, le
piaceva, era eccitata voleva scopare. Qualche voce mi era arrivata, non volevo crederci. Qualche scappatella l'aveva fatta, nell'ambiente non direttamente, cornuto
era l'epiteto ricorrente. Ne abbiamo parlato, ha negato tutto naturalmente, pertanto
continuavamo a ricevere quelli che ormai più che compagni di lavoro, erano nostri amici. Dovevo sapere, spremevo il cervello per cercare di capire. Ad essere sinceri
una dose di eccitazione maggiore l'avevo nelle nostre scopate, se pensavo che Dana
scopava con qualcuno di questi. Ho cavalcato questa mia debolezza confessandole che
potevo avere piacere se avesse rapporti con qualcuno dei nostri amici. L'impatto è
stato forte quando ho finto che mi sarebbe piaciuto essere cornuto, poi si è adagiata
sul cuscino che le avevo preparato. Ha confessato che a turno aveva scopato con tutti.
Abbiamo rotto il giocattolo, se avesse scopato solo con uno l'avrei perdonata, invece
se li è fatti tutti. Cia siamo lasciati, sono andato via di casa lasciandole tutto.
Ho ripreso una vita normale, un lavoro nuovo. Lei in quella che era la nostra casa
ci vive con uno degli "amici"
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Commenti dei lettori al racconto erotico