Caccia 'o pesce. La vajassa troia.

di
genere
etero

era una donna grossa, ma non grassa, coscione robuste, tettone, culona, ma era alta e stava bene. Sui 50 anni, era considerata una vera vajassa, una voce potente, nona veva paura di nessuno, metteva tutti a posto.
Io ero un ragazzo di 19 anni, evidentemente a lei piacevo, e francamente con quelle tettone e quelle cosce, me lo faceva venir duro.
Lei era troppo furba per non accorgersi della mia voglia, e forse le piacevo.
Passavo davanti casa sua, e mi chiamò, un po brusca.
Appena soli mi disse in dialetta, caccia ' o pesce" che sarebbe il cazzo in dialetto, e io non esitai , potenza dell'età ce lo avevo già duro.
Lei mi fece accostare, si fece tettare una delle due zinen grosse che aveva, poi me lo prese in bocca, lo voleva fari diventare ancora più grosso, poi si buttò sul letto trascinandomi su di lei, e mi disse di farla durare.
Aveva un odore un po come di fumo, ma non era sgradevole, e affondavo sempre di più, quella figona era scivolosa, ma lei strinse le cosce per sentirmi meglio, fin quando non diede alcuni urletti, sintomo che aveva avuto l'orgasmo, ansimava ancora un po.
Mi fece uscire, aveva paura di restare incinta, si girò, e se lo fece mettere nel buco del culo, era stretto e sborrai quasi subito.
Si riaggiustò, mi fece lavare, poi severamente mi disse di non parlare con nessuno, e di non farmi illusioni, era stato un suo capriccio, ed ora era finito tutto.
Bene, quasi mi scusavo.
Ma alla fine dei conti, le feci tenerezza.
Infatti dopo un paio di giorni, mi fece entrare in casa e mi baciò sulla bocca.
Insomma il mio cazzo l'aveva intenerita.
scritto il
2024-05-23
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