Di nuovo donna, il vecchio vicino 3.Anale

di
genere
etero

Dopo il nostro secondo momento di intimità erano passate circa due settimane. Non aveva più fatto nessun passo dopo allora. Ci incontravamo spesso davanti a casa ma a parte un cenno, un saluto o quando era in vena un discorso non c'era più stato nulla. Oggi era sabato. Ero a casa da sola. Il bimbo era al centro estivo e i miei al mare. Dopo l'episodio con Vincenzo mi ero come d'un tratto riaccesa nella mia femminilità. Mi era tornato il desiderio e succedeva che come questa mattina mi potessi alzare con la voglia di intimità. Erano ancora le 6 del mattino, mi stavo trattenendo nelle letto senza voglia di alzarmi e dare inizio alla giornata. Mi accarezzavo un po' le braccia, i seni...mi stavo auto coccolando. D'un tratto sento il garage a fianco, quello di Vincenzo aprirsi. E subito mi agito. E iniziò a pensare e a farmi domande sul fatto che erano 10 giorni che non mi considerava. Non lo nascondo, lo avrei voluto qui ora. Avevo voglia delle sue coccole. Il solo pensiero smosse il mio corpo. Inizia ad avere i soliti effetti..seno gonfio, capezzolini che diventano duri e bollore tra le gambe. Avevo voglia. Era dura per una come me ammetterlo ma era così. Lo vedevo dalla finestra trafficare riparando la sua apecar. Decisi allora di uscire a fare finta di spazzare. Mi misi un copricostume corto bianco con fantasie floreali, senza reggipetto in modo che mi potesse notare e le mie infradito. Mi sentivo scema ma uscii. Un saluto veloce e mi misi a spazzare. Cercavo di farmi notare, spazzando vicino a lui e facendo finta di chinarmi in modo che potesse vedere sia il seno che si muoveva che il sedere e le mutande. Speravo di scaturire una reazione. Mi sentivo scema ma mentre facevo queste cose avevo un desiderio che cresceva e mi sentivo umida nelle mutande. Lui iniziò a chiacchierare del più e del meno, del tempo e del menù del pranzo domenicale. Ero un po' infelice, non rispondeva alle provocazioni. Non potevo neanche esagerare, ero in mezzo alla via e tutti i vicini potevano vedere o sentire. Ad un certo punto lui salì sulla sua apecar, mise in moto e chiudendo lo sportello mi disse. "Vado in campagna a raccogliere la verdura. Se anche te sei in campagna passo e ti lascio una busta". Il cuore mi andò in gola, speravo fosse l'occasione che aspettavo. Risposi che si, finite le pulizie sarei andata in campagna a pulire anche lì. Lui annuì e andò. Ero eccitatissima, chiusi casa e mi avviai verso la campagna. Rimasi vestita così....senza reggipetto e con la vestaglietta copricostume di prima. Arrivai, mi misi a pulire nel frattempo. Ero agitata. Dopo un paio d'ore non era ancora arrivato. Andai in bagno nel frattempo a fare pipì, e mentre mi sedetti senti da fuori che la sua apecar era arrivata. Iniziò a chiamarmi è distinto gli dissi di entrare. Ho una casetta piccolissima in campagna ed entrando mi vide pertanto in bagno intenta a fare pipì. Ero imbarazzata ma anche eccitata. Lui non si scompose, venne verso di me e mi appoggio la borsa per terra in bagno. Lo ringrazia e gli dissi "arrivo Vincenzo, aspettami pure di là". Ma lui non si mosse da davanti a me. Ero seduta sul water e lui era davanti a me in piedi. Avevo l'eccitazione a mille. Non aspettai, questa volta fui io a prendere l'iniziativa. Imbarazzata ma decisa lo portai verso di me...inizia a sbottonare i pantaloni e glieli abbassai. Misi la faccia sulle sue mutande...annusai il suo odore...mi stavo eccitando a risentirlo. Abbassai anche lo slip. Il suo cazzetto uscì...lo guardai in viso, sorrisi e poi apri la bocca prendendolo dentro. Inizia a succhiarlo. Il suo sapore acre mi mancava. Mi eccitava. Succhiavo e ciucciavo e il cazzetto cresceva di misura. Lui aveva gli occhi chiusi e gemeva. Mi tolsi il copricostume. Ero ora seduta sul wc nuda, con le mutandine abbassate sui piedi e il seno libero. Estrassi il suo pene dalla bocca...lo avvicinai al mio seno e iniziai a segarlo facendolo sbattere sul seno e sul capezzolo. Sentirmi bagnata di lui su seno e capezzolo mi faceva impazzire. Che voglia che avevo. Lui mi prese per mano, mi fece alzare dal wc e mi fece girare. Mi abbracciò da dietro. Il suo cazzo era a contatto con il solco delle chiappe e il suo abbraccio aveva portato le sue mani grandi e rugose a palparmi il seno. Stavo godendo un casino. Mi porto verso il letto. Mi fece sdraiare a pancia in giù. Mi disse "voglio leccarti figa e culo". Queste parole mi mandarono l'eccitazione a mille lo sentivo ansimare e leccare con foga sia il buchino che le labbra della patata. "Che buon sapore che hai, mi piace il tuo sapore salato" . Ero in trans. Mi guardai, avevo voglia di risentire il suo sapore. Lui era ancora in piedi davanti al letto. Glielo ripresi in bocca. Aveva oggi una piccola erezione resistente. Gli dissi se voleva provare a inserirlo nella patatina. Annui. Mi rimisi a pancia in giù. Lui si spogliò e iniziò a salirmi sopra. Iniziò a dirigere il suo membra verso dietro...ma punto l'altro buco. "Vincenzo, stai puntando l'ano..vuoi che ti guido io?" "No...voglio li...".... Provai a farlo desistere ma era determinato, aveva questo desiderio. Io non lo avevo mai preso li...ma ne avevo voglia....cercai di spingere per aiutarlo....lui spingeva anche....e la cappella iniziò ad entrare. Aveva un pisello largo...mi fece un po male...ma riuscì ad entrare. Era una sensazione bellissima. Era la mia prima volta. Ero così eccitata. Lui iniziò a muoversi.... Ma non durò tantissimo..,incominciai a sentire il suo liquido uscire caldo dentro e fuoriuscire subito dal mio buchino. Ero bagnata di lui...era così bello che sfiorandomi con la mano il coito venni anche io in un fragoroso orgasmo. Si alzò, pulì come suo solito il pisello strofinandolo sui piedi e poi Mi ri graziò, mi disse che gli era piaciuto. Anche io dissi la stessa cosa. Si rivestì....facemmo il caffè. E poi torno a casa. Era stato molto appagante.
scritto il
2024-05-26
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