Di nuovo donna - il vecchio vicino

di
genere
etero

Mi chiamo Angela. Ho 42 anni da compiere, sono ormai separata da 3 anni. Da allora non ho più avuto uomini. Un po perché dovevo riprendermi è un Po perché non ho mai trovato quello giusto. Ho sempre dato il giusto peso al sesso, mi ritengo una donna normale e non mi è mai interessato senza amore. Ragion per cui da single non mi è mai piaciuto cercare un uomo solo per andarci a letto. Certo, dopo tre anni anche per me ammetto che non è semplice. A volte ci penso. Come oggi, giorno in cui succede una cosa totalmente fuori dal mio essere, dal mio modo di fare e concepire le cose. È una mattina di luglio. Sono a casa da sola, sono infermiera e lavoro sui turni. Mi sveglio presto, ho tante faccende domestiche da fare prima di andare a lavoro. Devo lavare per terra e pulire armadi. Mi alzo all'alba e iniziò. Essendo sola in casa e non aspettando visite mi vesto comoda. Vestitino estivo unico rosso a gonnellino sotto e a body un po scollato sopra. Solo slip, normali di cotone nero e non metto reggipetto appunto per stare più comoda. Ai piedi infradito. Io sono alta 1,55. Di taglia faccio 42/44 ma ho fianchi morbidi e idem sedere e gambe. Sono più esile sopra, con seno 2a. Ho pelle molto chiara. Ho capelli castani chiari ma li ho sempre tenuti tinti di biondo e ho occhi azzurri. I capelli li ho lunghi sul collo, mossi. Come dicevo questa mattina ero strana, mi ero svegliata, forse complice un sogno notturno, un po agitata. Oggi avevo desiderio. In questi tre anni sinceramente erano poche le volte in cui mi ero masturbata. Non mi è mai piaciuto gran che ma oggi ne avevo voglia. Ma il pensiero mi scivolava via tante erano le cose da sbrigare. Sono immersa nelle mie faccende quando ad un tratto sento suonare alla porta. Era Vincenzo, il mio vicino. Lo conosco da sempre, fino da bambina, avendo infatti ereditato la casa dei miei avevo ereditato anche i vicini. Vincenzo era un uomo di 80 anni, vedovo. Ciao Vincenzo, dimmi. - ciao Angela, mi avevi detto che non ti andava la presa della televisione, se vuoi te la guardo. Oggi non sono andato in campagna e ho tempo. - ah va bene, entra. Io però non ti posso assistere devo fare le faccende. Fai da solo. - ok non ti preoccupare. È così lo feci entrare e continuai a fare i miei lavori. Ero un po imbarazzata, non aspettando nessuno mi ero tenuta comoda. Avere un uomo in casa con un vestitino senza reggiseno mi imbarazzava molto. Non ho il seno molto grande ma chiaramente si vedano le forme, davanti i capezzoli e di lato si scorgevano bene. Ma ormai era fatta. In realtà non ho capezzoli molto grandi, sono piccoli così come laureola piccola e Chiara. Almeno davo meno nell'occhio. Vincenzo era un uomo che mostrava tutti i suoi anni. Uomo di una volta, contadino e quindi con mani e pelle poco curate. Era vestito male, barba non fatta piccoletto e con pancia. Di certo non poteva essere visto come un uomo su cui fare dei pensieri. Ma quella giornata era iniziata strana, ero strana. Da subito ho percepito i suoi sguardi, mi guardava il seno. È questo mi provocava si imbarazzo ma anche sensazioni strane. Come se mi piacesse essere ammirata. Lui era in sala e mentre passavo con lo straccio lui mi fissava e mi seguiva con lo sguardo. - mamma mia che brava donna di casa sei, che bella femmina, brava. - grazie Vincenzo, mi piace tenere la casa pulita. E mentre parlavo mi sentivo rossa dal l'imbarazzo è mi domandavo perché l'avessi fatto entrare.mentre aumentavo il ritmo con lo straccio un infradito si staccò dalla suola. Feci una esclamazione di disappunto e Vincenzo che era lì vicino seduto per terra vicino alla presa mi disse di avvicinarmi che me lo avrebbe sistemato lui. È così senza pensarci mi avvicinai, tanto si trattava di inserire solo di nuovo il gancio nella suola. Lui prese la mia caviglia, tolse infradito e involontariamente appoggio il piede sul suo pacco. E con l'altra mano iniziò a ricomporre la mia ciabattina. Subito iniziò a battermi il cuore. Agitazione. Non sentì gran che lì sotto, non aveva erezioni, ma solo il pensiero di quel gesto mi imbarazzo e tolsi subito il piede. Vincenzo sistemo infradito e mi rimise la ciabattina al piede e nel farlo con la mano accarezzò la pianta. Senti un brivido nella schiena, una scossa. Ero scioccata, mi stava succedendo qualcosa, si muoveva qualcosa. Ripresi i lavori. Corsi in bagno a sciacquarmi il viso. Mi guardavo allo specchio. Mi sentivo eccitata, questo mi turbava. Come potevo eccitarmi per un uomo con il doppio dei miei anni?? Ma allo specchio notai i miei capezzoli. Erano dritti. Quella vista mi provocò una forte scossa, scostai il vestitino per far uscire un seno...era gonfio...mi guardavo allo specchio...mi stavo eccitando. Inizia a toccarmi il seno, immaginando le sue mani. Odio!! Mi ricomposi ed uscii fuori. Tornai in sala, iniziai a spolverare. Ormai provavo desiderio a stare nella stanza dove era lui a vedere se mi guardava. Avevo voglia di giocare. Mi sentivo una ragazza alle prime esperienze. Lui iniziò a fare qualche battuta. - mamma mia che bel sederotto che hai Angela. Fossi più giovane ah ah - smettila Vincenzo, non fare lo stupido e pensa alla presa. Ma quelle parole mi aumentavano l'adrenalina. Ormai ero in un'altra dimensione e non mi riconoscevo più. Lui continuò- ma non è che me lo fai vedere solo per un secondo?? - dai non fare lo scemo, fammi sbrigare i miei lavori. - dai, solo un secondo...E qui andò in scena l'irrazionale. Come rapita, e come completamente guidata dallirrazionalita feci un sorriso imbarazzato e alzai il vestitino un poco sopra la schiena per far scorgere il mio sedere a Vincenzo. - ecco, contento?? Ora basta dai. Lui non disse nulla, rimase imbarazzato perché anche lui come me non si aspettava questa reazione. - allora ora tocca a me, ti faccio vedere anche io una cosa. È così dicendo si sbottonò i pantaloni e alzandosi li tolse rimanendo in mutande. Spostò di lato la mutanda e mi mostrò il suo pene. Era piccolo, floscio è pieno di peli bianchi. - vedi Angela che brutta cosa la vecchiaia ah ah, da giovane non ero così ah ah. E si ricompose le mutande coprendosi. Eravamo entrambi imbarazzati, mi uscì una risata nervosa. Non vedevo un cazzo da 3 anni, rimasi turbata e eccitata. - dai ora fammi vedere il seno, solo un poco...è da quando sono entrato che lo guardò. Ero come immobile, piena di sensazioni ed emozioni. Esegui la richiesta portando una mano al vestitino, lo abbassai e i due seni uscirono. Erano gonfi e con i capezzoli ritti. Ero chiaramente eccitata. Non mi riconoscevo più. Ero bagnata tra le gambe. Lui mi disse - dai vieni qui Angela sediamoci un Po sul divano, sono stanco. Come un automa mi portai sul divano, mi sedetti e lui si sedette vicino a me. Con le sue mani iniziò a massaggiarmi il seno...le sue mani ruvide iniziarono a palparmi, a stringermi forte e strizzare i capezzoli. Si stava eccitando, le sue mani mostravano tutto il suo desiderio. Mi palpava, mostri beva ansimava. Si vedeva che erano anni che non toccava una donna. Con le mani prese le mie caviglie, portandole sul divano...sfilò le infradito...si sdraiò a schiena in giù e porto i miei piedi sul suo viso. Iniziò a baciare le mie piante, a leccarle e a succhiare le dita. Ero in estasi, ormai volevo godere e farlo godere, ma non avevo idea di come trattare un uomo di quella età. Decisi di seguire i suoi desideri. Lui iniziò ad abbassare gli slip...subito un forte odore di sudore e urina pervase la stanza...appoggio i miei piedi sul suo cazzo e iniziò a strofinarli sulla cappella bagnando le piante di pre sperma e urina. Era in estasi. Anche io stavo provando piacere, - Angela, io non riesco a fare l'amore, devo venire diversamente. Capì che forse dovevo baciarlo un po li....e allora scesi con la bocca sul pube, inizia a segarlo un pochino. Aveva un pisellino piccolo ma tozzo e largo. Lo segavo avvicinando il seno al cazzo in modo che potesse strofinare la cappella sul capezzolo e poi lo presi in bocca. Senza pensarci lo inserii tra le labbra avvolgendolo con la lingua e succhiandolo. Lui impazzì di piacere, ansimava. Il suo sapore era acre, salato. Ma mi abituai in fretta, mi piaceva e dopo pochi movimenti di bocca lui non resistette e mi venne in bocca. Erano 3 anni ormai che non sentivo il sapore dello sperma, l'emozione fu così forte che venni anche io appena lui mi tocco la patatina con le sue mani. Ingoiai la sua sborra. Fu un gesto automatico. Mi piacque. Caddi stremata sul divano....ero di nuovo donna. Lui si avvicinò al mio sedere con la bocca, e invio ad inserire la lingua e a leccarmi tra le chiappe succhiando l'ano. Sentivo la sua lingua, i suoi respiri. Mi addormentai. di quello che provai, di quello che furono le mie sensazioni del dopo, dei miei sensi di colpa parlerò in un altro racconto. Ora avevo goduto e probabilmente era giusto così.
scritto il
2024-04-06
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