Di nuovo donna, il vecchio vicino 4. Ancora anale ma finalmente, anche sua femmina!

di
genere
etero

Vedermi con un uomo come Vincenzo mi aveva lasciato, soprattutto all'inizio tanti dubbi e sensi di colpa. Così avanti con l'età, così rozzo, era una cosa che mai avrei immaginato. Però la mia amica psicologa in effetti mi diceva che dovevo farmi meno pensieri e vivere questa esperienza. Non era un compagno per la vita innanzitutto, era un uomo con cui mi ero rimessa in moto sessualmente dopo gli anni post separazione di mio marito. Ed in effetti era così. Mi ero riaccesa. Tornavo ad avere pensieri sessuali, voglie, desideri. Come oggi. È sabato e sono a casa da sola con il bimbo dai miei al mare. Ormai è pomeriggio inoltrato, sono le 18 di una giornata caldissima. Sono sul letto a riposarmi e mi sto coccolando sulle braccia e sulla pancia. Ho una vestaglietta leggera da casa senza reggipetto. Il mio pensiero va a quando una settimana fa, Vincenzo mi ha presa nell'ano. Era la mia prima volta. È stato molto eccitante. Il solo pensiero mi sta riprocurando pulsioni sulla mia patatina. Ripensare al suo pene, solitamente floscio che si indurisce a contatto con il mio ano, la sua cappella larga che piano piano si fa strada e allarga il mio ano entrando...il caldo che ho provato, il sentirmi bagnata del suo presperma...i suoi movimenti purtroppo brevi perché venne in quasi subito ma che stimolarono sensazioni nuove e poi...sentirmi piena di sperma...caldo. .che usciva piano piano dall'ano....oddio.....basta...mi sto eccitando di nuovo....come una ragazzina. Avrei voglia di masturbarmi ma mi sento ridicola. Decido quindi di alzarmi e di andare a fare la spesa. Entro in bagno, sono ancora sconvolta. Mi siedo sul wc e come un'automa faccio la pipì e tengo le mani in volto. Mi alzo, sono talmente confusa che neanche mi asciugo e mi salgo le mutandine che diventano pertanto umide. Mi levo la vestaglia e allo specchio noto che i miei seni sono gonfi e i capezzoli duri. Me li accarezzo. Sento un brivido dovunque. Mi metto il reggipetto, infilo un vestitino leggero unico comodo e fresco, lungo sino alle ginocchia e aperto sul petto. Infilò le mia infradito, prendo la borsa e salgo in macchina. Arrivò al supermercato, mi muovo tra gli scaffali in cerca di qualcosa da mangiare questa sera. E al banco frigo, c'è lui. Neanche farlo apposta me lo ritrovo li. Tiene tra le mani il latte. Lo salutò, mi saluta con i suoi modi un po rozzi. Qualche convenevole. Quando sto davanti a lui, non so che mi succede ma ...forse come mi guarda...divento rossa e mi accendo. Forse è una questione di chimica, non lo so. Lui mi dice che stasera mangia in campagna e dorme lì perché domattina si deve alzare presto per lavorare la terra e quindi se no sento rumori e non vedo luci è normale perché non c'è. Rispondo ok, e lui mi chiede dove mangio questa sera. Gli rispondo che sono sola e che mangio a casa qualcosa e poi anche io vado a letto perché la mattina raggiungo i miei e il bimbo al mare per fare giornata. Lui, con naturalezza mi dice che avrei mangiato da lui in campagna allora. Non ci fu modo di dire di no, ma alla fine non ne sarei stata capace. Il mio inconscio era quello che voleva. Mi disse di venire subito, che avremmo mangiato presto. Una volta uscita dal supermercato pertanto mi diressi verso la sua campagna. Era un fondo un po isolato, aveva una casetta piccola e tutto intorno la terra che curava con passione. Mi disse che potevo cucinare io liberamente e si mise seduto su una sedia fuori nel cortile ad ammirare il tramonto. Io ero quindi sola nella sua cucina. Piccola, disordinata, sporca. Si vedeva che era di un uomo solo. Ero su di giri, inconsciamente mi stavo accendendo, non mi riconoscevo. Mi sembrava che il tempo fosse fermo e che ero la sua donna. Stavo preparando la cena e lui mi stava aspettando. Anche sapere di avere davanti un po di tempo, senza l'ansia della fretta che ci fu quando ci vedemmo le altre volte mi riempiva di adrenalina. Sapevo che poteva succedere qualche cosa, lo desideravo...
In breve preparai la cena, apparecchiai la tavola fuori...corsi in bagno a mettermi comoda e tolsi il reggiseno che ormai mi stringeva e rimasi con il vestitino, tornai in cucina e portai le pietanze a tavola e lui apri più a bottiglia di suo vino e mangiammo.
Non era di grandi parole ma durante la cena parlammo di diverse cose. Ero imbarazzata ed eccitata allo stesso tempo. I miei capezzoli erano dritti. Avevo tolto il reggipetto perché inconsciamente volevo che li vedesse. Ormai era sceso il buio. Volle anche il caffè ....mi alzai...andai a farlo....aveva una vecchia moka sgangherata. Glielo portai...e mentre glielo servivo da brava mogliettina lui mi mise la mano sotto il vestitino...sul sedere...e mi accarezzava e palpava il culo da sopra le mutandine. Ero in silenzio, non dissi nulla ma era bellissimo. Con una mano beveva il caffè e con l'altra mi palpava . Ero la sua femmina. Si alzò...mi prese per mano e mi porto dentro casa. Ci avvicinammo alla camera da letto...c'era un letto sfatto...il suo....mi disse...di spogliarmi....e lui iniziò a fare lo stesso ....si tolse la camicia...la canottiera....e poi i pantaloni. Rimase con le mutande, in piedi. Io davanti a lui...rossa in viso iniziai ad alzare il vestitino partendo dal basso e sino alla testa. Lo tolsi. Rimasi con le tette all'aria dure e con capezzoli ritti e le mie mutandandine di cotone nere e con un filo di pizzo. Ero bagnatissima. Mi fece sdraiare sul letto, su un fianco e con le gambe tirate verso la pancia. Lui si mise su di un fianco anche lui, con la faccia sul mio culo e i il pube sui miei piedi. Iniziò a mordicchiarmi le natiche, a leccarle e mentre lo faceva muoveva il bacino su e giù sui miei piedi. Io con il piedino cercai riuscendoci di sfilare le sue mutande. Volevo il suo membro sulla mia pelle. Una volte sfilate rimisi il piede a contatto con il suo cazzetto. Da subito mi bagnai di lui le piante e lui iniziò a sfregare più velocemente. Nel frattempo mi abbasso gli slip, la sua lingua finì in mezzo alle mie chiappe...mi leccava dovunque...la sua saliva era sul mio buco, lo leccava lo succhiava lo stimolava con la lingua. Da lì si muoveva sulla patata, leccandomi e mi sussurrava che i, mio odore e il mio sapore salato lo eccitavano. In effetti sentivo il cazzetto prendere vigore a contatto con i miei piedi. Mi spostai...mi misi con la faccia io ora vicino al suo pene,,,,inizia ad annusarlo. Il suo odore di cazzo e pipì mi eccitava da matti. Era una cosa incomprensibile come mi piacesse questo pene non lavato, me era così. Lo iniziai a leccare...l'asta...poi la cappella...poi presi la cappella un po tra le labbra succhiandola e avvolgendola con la lingua....poi tutto il pene in bocca. Avevo il suo sapore salato di pipì dovunque....mmmmm buonissimo....iniziai ad eccitarmi...volevo succhiarlo...mangiare quel cazzo..siiiii....sempre più forte...mi prese una foga incontrollata succhiavo e muovevo la testa senza sosta...e gemevo...gemevo come non avevo mai fatto,,,,gli dicevo che volevo il suo cazzo....e succhiavo. Oddio ero esausta, mi buttai a pancia in giù sul letto. Lui appena vide il mio culo in mostra...iniziò a passarci il membro sopra....apri le chiappe e iniziò a strofinare lì in mezzo....il cazzo scivolava in mezzo..mi sentivo bagnata di lui in mezzo....
"Ti voglio inculare" mi disse, così, a bruciapelo. Questa frase aumento la mia eccitazione e risposi "si, inculami, lo voglio". Volevo il suo cazzo, il suo sperma. Ero la sua femmina e volevo farlo godere. Mi misi in cuscino sotto la pancia...per agevolarlo...lui iniziò a puntare lano...sentivo la sua cappella.grossa...larga....iniziai a spingere anche io...spingevamo in due....fino a quando il cazzo entro. A differenza dell'altra volta era entrato tutto. Per la prima volta avevo un cazzo dentro il culo. Stavo godendo. Avevo mille pensieri. Mi eccitava essere la sua donna. Mi sentivo e mi eccitava pensare di essere sposata con lui. Mi sentivo di voler essere zoccola solo per lui. Iniziò a muovere il bacino, il cazzo muoveva su e giù. Oddioooooo che emozioni......si.....lo sentivo tonico.....toccava parti che non avevo mai esplorato.....e con le mani mi aveva abbracciato il seno...mi palpava le tette...forte...mi faceva godere.....oddioooooooooo.....si Vincenzo non smettere....e lui mi diceva che ero la sua donna, la sua femmina e più me lo diceva è più godevo....siiiii Vincenzo...sono la tua donna lo sai....tutte le volte che vuoi scoperemo....e ti darò tutto il piacere che vuoi....si .....si....e ad un tratto tolse il cazzo....e distinto gli chiesi...perché....e lui mi disse....che visto che aveva lerezione questa sera voleva scoparmi....voglio prenderti in figa...voglio che tu sia mia.....e a quelle parole....ormai piena di eccitazione....mi misi sopra di lui.....con le mani misi il suo pene dentro la patatina....ero un lago.....entro...era tonico.....lui mi mise le mani sul seno...iniziò a stringerlo....e io inizia a muovermi su e giù....il suo cazzo era dentro di me.....caldo...bagnato....su e giù....finché sentì un esplosione....lui ansimava....lo sperma usciva....e io impazzii in un orgasmo fragoroso....mentre il suo sperma mi riempiva.....oddiiooooooo ero esausta....caddi stremata sul letto....bagnata di lui davanti, dietro......lui avvicinò il suo pene al mio seno e se lo pulii strofinandolo sul seno....e così ero bagnata di ,un anche sul petto. Che bello. Quanto ho goduto. Non avevo nessun senso di colpa. Volevo essere la sua donna, questa sera la ero stata e avevo goduto. Punto. E mi addormentai sul letto accanto a lui. Il mio uomo.
scritto il
2024-06-16
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