Mi ha tradito! Da sola
di
Simona98
genere
tradimenti
Ciao.
Con mia moglie, abitiamo in una delle zone residenziali più tranquille della città; un residence con villette indipendenti su due piani, ognuna col proprio giardino: un’oasi all’interno del caos.
Come ogni giorno, finito di lavorare, ero tornato dalla mia bella mogliettina.
Prima, però, mi presento.
Io sono Giancarlo, un libero professionista di 34 anni. Sono una persona perbene, dal fisico asciutto e curato, bruno, e innamorato follemente di mia moglie Giuliana.
Lei è una di quelle che la guardi e dici: “non è bellissima, ma il suo fascino mi strega.”
Giuliana è una ragazza di ventisette anni, alta un metro e sessantasei per 49 chili, con i capelli ricci, lunghi e rossi. Ha un corpo snello, caratterizzato da un un seno esagerato ed esageratamente magnetico, ed io sono esageratamente geloso; vedo amanti ovunque.
Appena dentro, sentii della musica ad alto volume. Non vidi mia moglie in giro.
Passando dal corridoio del piano terra, vidi la porta del bagno socchiusa; la doccia produceva del vapore che riempiva il bagno e usciva dalla fessura della porta.
Mi affacciai quel poco che potevo senza rischiare di farmi notare, e già pregustavo l’idea di unirmi a lei sotto l’acqua, quando scorsi la sagoma di Giuliana dietro il vetro opaco della doccia.
Ebbi l’impressione che fissasse una parte della doccia che non vedevo e che stesse parlando; sentivo voci, ma il suono della musica non mi permetteva di capire. Nel frattempo, Giuliana era scomparsa dal mio raggio visivo.
Passarono minuti, con me indeciso se entrare o no. Non volevo avere la certezza di quello che, per me, era orami certo: Giuliana era con uomo! Non lo vedevo, ma sentivo la sua voce.
Poi, distinsi chiaramente alcuni gemiti di piacere di mia moglie e, improvvisamente, la rividi, parzialmente.
Vidi il suo viso e una mano appoggiati alla parete della doccia, e, dai suoi movimenti, ebbi l’impressione che qualcuno la stesse prendendo da dietro. Volevo morire, ma avevo il cazzo duro.
Poco dopo il rubinetto della doccia si chiuse ed io scappai a nascondermi nello sgabuzzino, cercando di strozzare il fiatone dovuto alla tensione nervosa; tesi l’orecchio.
Istintivamente infilai la mano dentro i pantaloni saggiando l’erezione.
Tremavo per le emozioni che mi avvolgevano: umiliazione per il tradimento che mia moglie stava perpetrando e l’eccitazione per la situazione follemente hard.
Attesi qualche minuto e poi uscii. La porta del bagno era spalancata, l’ambiente era vuoto, notai delle gocce d’acqua sulle scale.
Le seguii: erano saliti al primo piano, nella nostra camera da letto.
Il letto dove solo la sera prima Giuliana ed io avevamo scopato come due ricci e dove io l’avevo strapazzata per ben due volte.
Alla fine, lei mi aveva detto di volerne ancora, e mi aveva offerto il suo lato B, ma il mio fucile era ormai scarico. Ecco perché mi tradiva!
Salii e mi avvicinai alla porta della stanza. Sentii una frase. “Ecco il cornuto, adesso gli facciamo un bel regalino!”
Una voce femminile, Giuliana, rispose ma non riuscii a capire quello che stava dicendo.
Immaginai l’amante di mia moglie, nudo ed eccitato, che stava guardando una mia foto, mentre lei era in ginocchio e gli faceva un pompino.
I quadri con le nostre foto erano appesi sulla parete a destra della porta, dedussi quindi che stavano voltando le spalle all’ingresso della camera.
Mi affacciai e vidi parzialmente Giuliana in piedi con una mano appoggiata al mobile che guardava fissa davanti a se’. Non vedevo altro, poi lei si spostò, uscendo dalla mia vista, ma i due continuarono a parlarsi mentre guardavano le foto.
Non potevo sporgermi oltre perché il riflesso dello specchio posto di fianco al mobile avrebbe rivelato la mia presenza. La gamba sinistra di Giuliana ricomparve, era in punta di piedi.
Iniziai a sentire le richieste esplicite dell’uomo, una voce cavernosa, decisa.
Io avvampai intuendo che la stava scopando da dietro, il polpaccio di Giuliana si contraeva rivelando un movimento lento, il suo piede restava in contatto col pavimento con le sole dita, quasi a puntellare il corpo per ricevere le spinte, vigorose, che non vedevo.
Attonito, assistetti, anzi immaginai, alla scena, non sapevo decidere se stavo vivendo un sogno o un incubo.
Il mio corpo era in preda a una forte libidine ma la mia mente rifiutava l’immagine di mia moglie che godeva infilzata dal cazzo di uno sconosciuto.
Immaginavo le sue mani dappertutto, stava oltraggiando il corpo della donna che mi aveva promesso fedeltà per tutta la vita, e avevo il cazzo dritto.
All’improvviso, dal movimento di lei, compresi che i due si erano spostati per andare sul letto e fui costretto a nascondermi nella camera vicina.
Sentivo i mugolii di piacere tipici di Giuliana, aprii la patta e iniziai a masturbarmi immaginando la scena che si sviluppava a pochi metri da me.
Mi affacciai timidamente sulla camera e vidi un piede di Giuliana steso sul letto.
Subito mi ritrassi immaginando mia moglie sopra di lui che lo cavalcava con frenetica ingordigia.
Poche ore prima c’ero io al posto di quello sconosciuto, in quella stessa posizione.
Sentivo lo sbattere del corpo dell’uomo sulle natiche di Giuliana, chiusi gli occhi, immaginai la sua fica contrarsi ad ogni colpo ricevuto dita; le sue mammelle strizzate dalle mani di quell’energumeno.
La testiera del letto scricchiolava, probabilmente era lui che si teneva per aumentare l’intensità delle spinte, in modo da affondare il membro il più possibile dentro la fica di mia moglie.
Lei ansimava sempre più forte, la sentii pregarlo di non fermarsi, mi pareva di vedere il movimento del suo bacino e i seni che oscillavano per inerzia.
Qualche minuto dopo la testiera smise di gracchiare, probabilmente avevano cambiato posizione, in quel momento venni.
La mia mente era vuota, tanto che rimasi a guardare inerme un fiotto di sperma che cadeva sul pavimento, riuscendo a stento a convogliare il resto sulle mani.
La sentii urlare di strizzarle i seni, subito dopo capii che Giuliana aveva raggiunto l’apice del piacere.
Arrivò anticipato da un sospiro, un grido strozzato, poi un sonoro sorriso complice.
Nel mio delirio mi parve di vedere le contrazioni della vagina di mia moglie, le stesse che ammiravo guardandola mentre si masturbava.
Il mio pisello mi suggeriva di rimanere, ma il cervello mi consigliava di andare prima di essere scoperto e scappai fuori da quella casa; da casa mia!
Era passata quasi un'ora, vagavo in macchina senza una meta precisa, con la mente vuota e non sapevo se essere felice, per avere partecipato al tradimento di Giuliana, o geloso perché avevo la prova tangibile che Giuliana mi tradiva. Non avevo visto chi era il suo amante.
A casa, Giuliana aveva da poco posato il tablet, indispensabile per i suoi orgasmi solitari: quella coppia del video era stata talmente coinvolgente da darle l’impressione che fosse lì, insieme a lei.
Per tutto il tempo, Giuliana aveva avuto la sensazione che ad essere scopata da quell’energumeno fosse stata lei e pensò al marito.
Con Giancarlo scopavano come ricci, e il suo era pure bello, ma durava così poco e lei…
Con mia moglie, abitiamo in una delle zone residenziali più tranquille della città; un residence con villette indipendenti su due piani, ognuna col proprio giardino: un’oasi all’interno del caos.
Come ogni giorno, finito di lavorare, ero tornato dalla mia bella mogliettina.
Prima, però, mi presento.
Io sono Giancarlo, un libero professionista di 34 anni. Sono una persona perbene, dal fisico asciutto e curato, bruno, e innamorato follemente di mia moglie Giuliana.
Lei è una di quelle che la guardi e dici: “non è bellissima, ma il suo fascino mi strega.”
Giuliana è una ragazza di ventisette anni, alta un metro e sessantasei per 49 chili, con i capelli ricci, lunghi e rossi. Ha un corpo snello, caratterizzato da un un seno esagerato ed esageratamente magnetico, ed io sono esageratamente geloso; vedo amanti ovunque.
Appena dentro, sentii della musica ad alto volume. Non vidi mia moglie in giro.
Passando dal corridoio del piano terra, vidi la porta del bagno socchiusa; la doccia produceva del vapore che riempiva il bagno e usciva dalla fessura della porta.
Mi affacciai quel poco che potevo senza rischiare di farmi notare, e già pregustavo l’idea di unirmi a lei sotto l’acqua, quando scorsi la sagoma di Giuliana dietro il vetro opaco della doccia.
Ebbi l’impressione che fissasse una parte della doccia che non vedevo e che stesse parlando; sentivo voci, ma il suono della musica non mi permetteva di capire. Nel frattempo, Giuliana era scomparsa dal mio raggio visivo.
Passarono minuti, con me indeciso se entrare o no. Non volevo avere la certezza di quello che, per me, era orami certo: Giuliana era con uomo! Non lo vedevo, ma sentivo la sua voce.
Poi, distinsi chiaramente alcuni gemiti di piacere di mia moglie e, improvvisamente, la rividi, parzialmente.
Vidi il suo viso e una mano appoggiati alla parete della doccia, e, dai suoi movimenti, ebbi l’impressione che qualcuno la stesse prendendo da dietro. Volevo morire, ma avevo il cazzo duro.
Poco dopo il rubinetto della doccia si chiuse ed io scappai a nascondermi nello sgabuzzino, cercando di strozzare il fiatone dovuto alla tensione nervosa; tesi l’orecchio.
Istintivamente infilai la mano dentro i pantaloni saggiando l’erezione.
Tremavo per le emozioni che mi avvolgevano: umiliazione per il tradimento che mia moglie stava perpetrando e l’eccitazione per la situazione follemente hard.
Attesi qualche minuto e poi uscii. La porta del bagno era spalancata, l’ambiente era vuoto, notai delle gocce d’acqua sulle scale.
Le seguii: erano saliti al primo piano, nella nostra camera da letto.
Il letto dove solo la sera prima Giuliana ed io avevamo scopato come due ricci e dove io l’avevo strapazzata per ben due volte.
Alla fine, lei mi aveva detto di volerne ancora, e mi aveva offerto il suo lato B, ma il mio fucile era ormai scarico. Ecco perché mi tradiva!
Salii e mi avvicinai alla porta della stanza. Sentii una frase. “Ecco il cornuto, adesso gli facciamo un bel regalino!”
Una voce femminile, Giuliana, rispose ma non riuscii a capire quello che stava dicendo.
Immaginai l’amante di mia moglie, nudo ed eccitato, che stava guardando una mia foto, mentre lei era in ginocchio e gli faceva un pompino.
I quadri con le nostre foto erano appesi sulla parete a destra della porta, dedussi quindi che stavano voltando le spalle all’ingresso della camera.
Mi affacciai e vidi parzialmente Giuliana in piedi con una mano appoggiata al mobile che guardava fissa davanti a se’. Non vedevo altro, poi lei si spostò, uscendo dalla mia vista, ma i due continuarono a parlarsi mentre guardavano le foto.
Non potevo sporgermi oltre perché il riflesso dello specchio posto di fianco al mobile avrebbe rivelato la mia presenza. La gamba sinistra di Giuliana ricomparve, era in punta di piedi.
Iniziai a sentire le richieste esplicite dell’uomo, una voce cavernosa, decisa.
Io avvampai intuendo che la stava scopando da dietro, il polpaccio di Giuliana si contraeva rivelando un movimento lento, il suo piede restava in contatto col pavimento con le sole dita, quasi a puntellare il corpo per ricevere le spinte, vigorose, che non vedevo.
Attonito, assistetti, anzi immaginai, alla scena, non sapevo decidere se stavo vivendo un sogno o un incubo.
Il mio corpo era in preda a una forte libidine ma la mia mente rifiutava l’immagine di mia moglie che godeva infilzata dal cazzo di uno sconosciuto.
Immaginavo le sue mani dappertutto, stava oltraggiando il corpo della donna che mi aveva promesso fedeltà per tutta la vita, e avevo il cazzo dritto.
All’improvviso, dal movimento di lei, compresi che i due si erano spostati per andare sul letto e fui costretto a nascondermi nella camera vicina.
Sentivo i mugolii di piacere tipici di Giuliana, aprii la patta e iniziai a masturbarmi immaginando la scena che si sviluppava a pochi metri da me.
Mi affacciai timidamente sulla camera e vidi un piede di Giuliana steso sul letto.
Subito mi ritrassi immaginando mia moglie sopra di lui che lo cavalcava con frenetica ingordigia.
Poche ore prima c’ero io al posto di quello sconosciuto, in quella stessa posizione.
Sentivo lo sbattere del corpo dell’uomo sulle natiche di Giuliana, chiusi gli occhi, immaginai la sua fica contrarsi ad ogni colpo ricevuto dita; le sue mammelle strizzate dalle mani di quell’energumeno.
La testiera del letto scricchiolava, probabilmente era lui che si teneva per aumentare l’intensità delle spinte, in modo da affondare il membro il più possibile dentro la fica di mia moglie.
Lei ansimava sempre più forte, la sentii pregarlo di non fermarsi, mi pareva di vedere il movimento del suo bacino e i seni che oscillavano per inerzia.
Qualche minuto dopo la testiera smise di gracchiare, probabilmente avevano cambiato posizione, in quel momento venni.
La mia mente era vuota, tanto che rimasi a guardare inerme un fiotto di sperma che cadeva sul pavimento, riuscendo a stento a convogliare il resto sulle mani.
La sentii urlare di strizzarle i seni, subito dopo capii che Giuliana aveva raggiunto l’apice del piacere.
Arrivò anticipato da un sospiro, un grido strozzato, poi un sonoro sorriso complice.
Nel mio delirio mi parve di vedere le contrazioni della vagina di mia moglie, le stesse che ammiravo guardandola mentre si masturbava.
Il mio pisello mi suggeriva di rimanere, ma il cervello mi consigliava di andare prima di essere scoperto e scappai fuori da quella casa; da casa mia!
Era passata quasi un'ora, vagavo in macchina senza una meta precisa, con la mente vuota e non sapevo se essere felice, per avere partecipato al tradimento di Giuliana, o geloso perché avevo la prova tangibile che Giuliana mi tradiva. Non avevo visto chi era il suo amante.
A casa, Giuliana aveva da poco posato il tablet, indispensabile per i suoi orgasmi solitari: quella coppia del video era stata talmente coinvolgente da darle l’impressione che fosse lì, insieme a lei.
Per tutto il tempo, Giuliana aveva avuto la sensazione che ad essere scopata da quell’energumeno fosse stata lei e pensò al marito.
Con Giancarlo scopavano come ricci, e il suo era pure bello, ma durava così poco e lei…
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