,Questa è la vera storia di come sono diventata Zeba troietta bisex sottomessa

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bisex

Adulto bisex diventa femmnuccio sottomesso 1 storia completa
La porta era aperta e io come convenuto nudo in ginocchio li attendevo. Completamente depilato, le palle strette da cinque pesanti anelli di ferro , i capezzoli stretti dai morsetti , le mani ammanettate dietro la schiena e la bocca aperta pronta a…
Erano due Grandi grossi e turchi. Il maggiore chiuse la porta e si spogliò. Il corpo perfetto tutto muscoli il ventre piatto sopra un cazzo lungo e grosso mi eccito. Sentii il mio pisellino , pardon clitoride fremere mentre senza tanti complimenti mi ficcava in gola il bastone del piacere.
Stupito mi chiesi come ero arrivato a tanto.
Ero un adulto quasi anziano (60 anni) con una vita decorosa buona attività di consulente finanziario, figli il Inghilterra e moglie decorosa. Ancora una bella donna e l’origine dei miei problemi. Etero e normodotato le ero andato bene per i primi anni, ma arrivati vicino alla cinquantina, non funzionavo molto bene e la avevo trovata con un giovane istruttore di palestra che la stava sfondando con il suo notevole cazzo. Per umiliarmi mia moglie mi aveva costretto a vedere come quel grosso coso la chiavava e poi le entrava tutto nel culo. E questo mi eccitò. Veramente avevo provato a prendere un vibratore nel culetto ma la scena mi eccitò tanto da farmi avere una erezione.
“” disse mia moglie. “”Finocchietto prova a prenderlo nel culo. Senza tanti complimenti l’istruttore mi inculò. Urlai ma mi era piaciuto anche se poi mi sentii rotto per una settimana. Qualcosa era finito. La moglie era andata via, le figlie con vita propria vivevano a Parigi. Ero ridiventato uno scapolo. Ma non avevo voglia di donne, non mi tirava neppure il porno più estremo. In compenso i video di ragazzi gay e trans mi permettevano di masturbarmi. Ma arrivato ai sessanta decisi che era ora che veramente mi facessi inculare. Nei miei sogni ero un femminuccio sottomesso che veniva dominato e brutalmente abusato. Avevo incontrato i due fratelli turchi. Facendo il giro dei locali gay. Sotto i pantaloni stretti si indovinavano delle potenti nerchie. Così tra un bicchiere e l’altro mi raccontarono che erano andati via dalla Turchia e per studiare in Italia e perché avevano entrambi brutalmente sodomizzato un ragazzino di buona famiglia che pretendeva di essere una femminuccia. E che aveva parenti mafiosi.
Si parlava di sesso e loro confessarono che con i gay ci andavano. Ma aggiunse il fratello minore, siamo noi che rompiamo il loro culo.
Incoraggiato da più bicchieri di una gradevole vodka esposi i miei desideri. Così organizzai l’incontro a casa mia.
scritto il
2024-06-08
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