Confessioni segrete sul divano

di
genere
incesti

Un giorno tornai a casa dalle lezioni e come al solito ci sedemmo tutti a tavola a mangiare.
Dopo il pranzo mia madre mi ricordò che il giorno dopo avevo una visita medica per valutare un problema legato al seno, ossia avevo un seno più grande dell’altro e le mie areole erano enormi (spesso mi si vedeva il capezzolo dal reggiseno). Così disse e mio padre di controllare, dato che lui è un medico chirurgo.

ero senza reggiseno, di solito non lo porto mai in casa. Quindi, dato che mi sentivo anche eccitata all’idea. Tirai su la maglia di scatto, velocemente, prima che aprisse bocca. Osservai la sua espressione, cercava di essere neutrale, ma notai che quando iniziò a sfiorarmele ebbe come un sussulto verso il basso. Spostava il bacino a destra e sinistra sicuramente per dissimulare un’erezione. Così per circa 20 minuti io ero lì, con le menne al vento, e mio padre me le tastava. La sera non ne parlammo più, ci sedemmo tutti in salotto per vedere un film.

Io ero seduta dalla parte opposta a quella di mio padre. Indossavo ancora la maglia del pigiama semi trasparente e avevo i capezzoli turgidi che mi si vedevano tantissimo. Allora notai che mio padre me le stava fissando, chiedo “tutto bene? Mica è qualcosa di grave?” Lui sorride e mi dice con una risatina “no, amore, non preoccuparti. Ridevo perché hai i capezzoli ancora duri e le areole enormi come quelle di mamma.” Lo guardai un po’ di sghembo.

Durante il film, mia madre si era addormentata mentre io facevo finta. Allora vidi mio padre con una mano nelle mutande che si masturbava fortissimo guardandomi, gli occhi pieni di voglia e desiderio. Si avvicinò un po’ con la testa, sentivo i suoi occhi sulle mie menne e lui intento a masturbarsi con foga e passione, lasciandosi trasportare. Mi stavo bagnando tantissimo nel sentire la sua erezione a poca distanza da me. Poi quando mi bagno li sotto, ho come delle scosse, non posso star ferma. Quindi iniziai a muovermi, anche se non volevo fermarlo, ma avevo la figa in fiamme e non sapevo più che fare. Cosi iniziai a spingere il pube contro il bracciolo del divano, strusciando il mio clitoride ingrossato sulla parte più dura. Nel farlo continuavo ad avere occhi chiusi, come se dormissi, ma mi sfilai i pantaloncini e cominciai a strusciarmi forte, sentivo il clitoride pulsare forte così non mi trattenni dall’emettere dei gemiti. Mio padre sembrava ancora più eccitato, tanto che anche lui ansimava con la gola.
A me non bastava, così mi infilai due dita dentro e poi il pugno, mettendomi a pecora senza ritegno, ormai, non potevo più contenermi.

Allora mio padre mi prese dai fianchi, tenendoli stretti, e infilò il suo cazzo che ormai era diventato di acciaio per quanto era duro. Me lo spinse prima piano, poi più velocemente e nel farlo mi avvolgeva con le braccia stringendomi forte le tette. Io cercavo di non urlare, mi trattenevo il più possibile, anche se non avevo mai goduto così in vita mia.

Mi sborra dentro con un’ultima botta forte finale. Io sento tutto il liquido caldo che mi innonda la figa e che scende lungo le cosce pian piano…
scritto il
2024-06-16
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