G...vol.1
di
pucchiacchella22
genere
etero
Apro la porta di casa ancora con il fiatone e il senso di calore che mi avvolge il viso.
Sono ormai da alcune settimane che ho preso il ritmo di andare a fare una corsetta dopo il lavoro e il rientro a casa dopo i 6 km di corsa e le scale fatte con l’idea in testa solo di una doccia rinfrescante è sempre l’ultimo sforzo che involontariamente il mio corpo e la mia mente si sono prefissati, sempre, tranne quella sera…
Apro la porta e la prima visione che mi accoglie è quella di “G” sdraiata sul divano con il suo cellulare in mano che prova a trovare un po' di relax in quel tardo pomeriggio estivo. Il caldo è ancora asfissiante e lei, come sempre, è coperta solo dal suo intimo striminzito che l’avvolge come un guanto. La guardo e, come ogni volta, penso alla fortuna ricevuta di poter godere di quello spettacolo unico ogni qual volta rientro in casa.
Alza lo sguardo come sopraffatta dal rumore della porta che l’ha distolta dal suo “snappare” sui vari social e ripresasi dalla sorpresa mi dedica un sorriso dolce, che mi fa capire la sua felicità di rivedermi. In realtà la felicità è tutta mia nel poterla ammirare, sdraiata seminuda, con le gocce di sudore che le ricoprono il ventre e la sommità dei sui rotondi seni che nella penombra del tramonto luccicano come delle piccole colline ricoperte di rugiada mattutina.
La voglia di una bella doccia rinfrescante abbandona istantaneamente la mia mente, mi avvicino a lei e con un sorriso un po' da ebete, offuscato dalla visione che ho davanti, mi abbasso per poterle dare un bacio sulle sue labbra semischiuse.
La mia maglia è intrisa di sudore ma a lei sembra non importare e subito mi si lega al collo e mi stringe a lei con una dolcezza ed una sensualità che mi fanno abbandonare completamente al suo corpo.
Sorrido, le sposto i capelli dal viso e inizio a baciarle le guance, scendo pian piano fino al suo posticino preferito, dietro al collo sudato che mi dona un sapore salato sulla lingua, chiudo gli occhi e pian piano aumento la passione con cui gli divoro il collo.
Lei inizia ad inarcare la schiena e con le mani mi stringe la nuca premendo sempre di più la mia faccia sul suo collo, le mie mani iniziano a fremere e pian piano percorrono il suo ventre piatto fino ad incontrare la base del suo reggiseno, con un dito mi faccio spazio per incontrare i suoi capezzoli già turgidi. Il solo tocco le provoca un sussulto, impazzisce quando inizio a sfiorarli e poi maltrattarli sempre con più decisione, stringendoli con le dita, facendoli roteare in modo da provocargli spasmi di dolore misto a piacere che la mandano completamente in tilt.
La sua testolina ha iniziato il percorso tortuoso che stimola il suo corpo, stacca la mia testa dal suo collo e i nostri sguardi si incrociamo in un attimo di tempo che pare bastare per far scoccare quella scintilla di fuoco che fa intrecciare le nostre lingue vorticosamente, quasi a volersi scacciare l’un l’altra per trovare il loro posto naturale nella bocca dell’altro.
Sembra che il tutto abbia preso una decisa accelerata, i nostri battiti, le nostre mani, le nostre lingue…il nostro affanno. D’improvviso si blocca, il potere di fermare il tempo appartiene solo ed esclusivamente al suo essere femmina, mi guarda, sorride e fa una cosa inaspettata.
Sorridendo si gira completamente di schiena e indica il suo culetto, al primo sguardo sembra luccicare, è completamente sudato dalla postura che aveva assunto finora per il contatto con la seduta del divano.
Lo guardo, la sua carne sembra sormontare quasi completamente il filino di tessuto che lo separa perfettamente in due. Mi abbasso e poggio la mia guancia su di lui quasi a volerlo ascoltare. L’odore di sudore e di piacere mi pervade, quasi istintivamente mi abbasso sempre di più fino ad arrivare con la punta del naso sulla parte più pulsante e calda del suo basso ventre. Mi intrufolo e subito vengo accolto da un caldo liquido che mi cola fin sopra le labbra. Schiudo la bocca e lo accolgo sulla punta della lingua che quasi naturalmente inizia a muoversi in modo lento ma deciso sulla pelle delle sue grandi labbra.
Spostandomi lentamente su di lei le apro leggermente le natiche, il gesto fa schiudere completamente la sua figa mostrando tutto il suo più intimo piacere alla mia vista. Affondo in modo deciso il mio viso in quell’antro di perduto desiderio carnale e sento il viso e la barba completamente intrisi dal suo piacere, allora vado giù in modo sempre più deciso tanto da poter quasi sentire il calore interno del suo corpo. Proseguo con un movimento lento, circolare e costante che fa spostare ogni volta le su piccole labbra che sembrano come dei fuscelli mossi dal vento, sono piccoli e morbidi lembi di carne umidi completamente alla mercè del mio desiderio. Lei è in preda a dei piccoli spasmi che non fanno altro che far aumentare il dolce liquido che fuoriesce e mi inonda il viso.
E’ al culmine del desiderio e allora provo ad aumentare la dose di piacere, cosi come quando mi dedico ai suoi capezzoli, e inizio a dare dei piccoli morsi che la fanno tremare e gli danno un istintivo movimento quasi a voler scappare da quel piccolo ma deciso marchio di goduria.
In quel momento sento la sua mano spingere la mia testa nel suo ventre, il gesto è deciso ma tremante e fa si che la punta del mio naso incontri il suo piccolo buchino ancora intonso e privo del piacere che ci stiamo donando.
La sua decisione, il vortice di piacere che mi ha offuscato la mente fa si che istintivamente inizio a muovere la punta del naso percorrendo la rotondità del suo sacro buchino. Questo gesto inaspettato sembra lasciarla un attimo interdetta e allora, in un attimo di lucidità ricordo ciò di cui avevamo parlato nei nostri tanti viaggi pindarici nel mondo del piacere. Era un gesto un po' tabù per noi avvicinarci in quelle zone ed esplorarle in modo cosi ravvicinato. Ma in modo del tutto inaspettato lei non toglie la sua mano dalla mia testa e anzi continua a fare pressione, la cosa mi da quasi la chiave di volta per sciogliere anche l’ultimo dei tabù che ci eravamo prefissati e d’improvviso abbandono il caldo e morbido lido su cui la mia lingua stava affondando sempre più e ripercorro lentamente ma in modo deciso quel solco di pelle che li separa.
In un attimo il sapore morbido del suo piacere incontra il lembo esterno del suo buchino che nel modo più naturale possibile si schiude quasi a voler accogliermi in esso per poter partecipare alla festa del piacere. Il sapore è diverso, più intenso, più deciso ma allo stesso modo carico di desiderio di voler essere percorso e soddisfatto. Tutto ciò non fa che aumentare ancor di più il mio carico di testosterone che mi fa penetrare con forza il suo più sacro dei pertugi, il movimento è sempre più deciso e costante mentre la mia mano ormai dimora in modo costante nella sua vagina, facendola tremare con decisi movimenti di dita che sembrano voler prendere possesso dell’interno del suo copro.
La mia faccia è completamente affondata nelle sue parti basse, il suo respiro diventa sempre più affannoso, sento le sue dita stringere con forza la mia nuca, spasmi continui provengono dall’interno del suo corpo, la mia lingua è vorticosamente nel suo ano e non conto più le dita che affondano colpi decisi nella sua vagina…avverto in modo distinto il suo orgasmo esplodere, partendo dal suo ventre e scendendo giù fino alla punta dei piedi, passando in modo indistinto dai sue buchini che sono completamente in mio possesso. Sento il caldo liquido colarmi sulle mani ed il suo ano contorcersi quasi a voler inglobare la mia lingua mentre tutto il suo corpo trema e si contorce come indemoniato.
Ansima, non riesce ad emettere un verso ma con un ultimo slancio di forza si gira, mi stringe il viso tra le sue mani e mi si riversa sulla bocca come a voler essere resa partecipe del sapore del suo orgasmo mentre io con calma la adagio sul divano, la fisso negli occhi e già penso alla fase successiva.
Ma questa è un’altra storia…
Sono ormai da alcune settimane che ho preso il ritmo di andare a fare una corsetta dopo il lavoro e il rientro a casa dopo i 6 km di corsa e le scale fatte con l’idea in testa solo di una doccia rinfrescante è sempre l’ultimo sforzo che involontariamente il mio corpo e la mia mente si sono prefissati, sempre, tranne quella sera…
Apro la porta e la prima visione che mi accoglie è quella di “G” sdraiata sul divano con il suo cellulare in mano che prova a trovare un po' di relax in quel tardo pomeriggio estivo. Il caldo è ancora asfissiante e lei, come sempre, è coperta solo dal suo intimo striminzito che l’avvolge come un guanto. La guardo e, come ogni volta, penso alla fortuna ricevuta di poter godere di quello spettacolo unico ogni qual volta rientro in casa.
Alza lo sguardo come sopraffatta dal rumore della porta che l’ha distolta dal suo “snappare” sui vari social e ripresasi dalla sorpresa mi dedica un sorriso dolce, che mi fa capire la sua felicità di rivedermi. In realtà la felicità è tutta mia nel poterla ammirare, sdraiata seminuda, con le gocce di sudore che le ricoprono il ventre e la sommità dei sui rotondi seni che nella penombra del tramonto luccicano come delle piccole colline ricoperte di rugiada mattutina.
La voglia di una bella doccia rinfrescante abbandona istantaneamente la mia mente, mi avvicino a lei e con un sorriso un po' da ebete, offuscato dalla visione che ho davanti, mi abbasso per poterle dare un bacio sulle sue labbra semischiuse.
La mia maglia è intrisa di sudore ma a lei sembra non importare e subito mi si lega al collo e mi stringe a lei con una dolcezza ed una sensualità che mi fanno abbandonare completamente al suo corpo.
Sorrido, le sposto i capelli dal viso e inizio a baciarle le guance, scendo pian piano fino al suo posticino preferito, dietro al collo sudato che mi dona un sapore salato sulla lingua, chiudo gli occhi e pian piano aumento la passione con cui gli divoro il collo.
Lei inizia ad inarcare la schiena e con le mani mi stringe la nuca premendo sempre di più la mia faccia sul suo collo, le mie mani iniziano a fremere e pian piano percorrono il suo ventre piatto fino ad incontrare la base del suo reggiseno, con un dito mi faccio spazio per incontrare i suoi capezzoli già turgidi. Il solo tocco le provoca un sussulto, impazzisce quando inizio a sfiorarli e poi maltrattarli sempre con più decisione, stringendoli con le dita, facendoli roteare in modo da provocargli spasmi di dolore misto a piacere che la mandano completamente in tilt.
La sua testolina ha iniziato il percorso tortuoso che stimola il suo corpo, stacca la mia testa dal suo collo e i nostri sguardi si incrociamo in un attimo di tempo che pare bastare per far scoccare quella scintilla di fuoco che fa intrecciare le nostre lingue vorticosamente, quasi a volersi scacciare l’un l’altra per trovare il loro posto naturale nella bocca dell’altro.
Sembra che il tutto abbia preso una decisa accelerata, i nostri battiti, le nostre mani, le nostre lingue…il nostro affanno. D’improvviso si blocca, il potere di fermare il tempo appartiene solo ed esclusivamente al suo essere femmina, mi guarda, sorride e fa una cosa inaspettata.
Sorridendo si gira completamente di schiena e indica il suo culetto, al primo sguardo sembra luccicare, è completamente sudato dalla postura che aveva assunto finora per il contatto con la seduta del divano.
Lo guardo, la sua carne sembra sormontare quasi completamente il filino di tessuto che lo separa perfettamente in due. Mi abbasso e poggio la mia guancia su di lui quasi a volerlo ascoltare. L’odore di sudore e di piacere mi pervade, quasi istintivamente mi abbasso sempre di più fino ad arrivare con la punta del naso sulla parte più pulsante e calda del suo basso ventre. Mi intrufolo e subito vengo accolto da un caldo liquido che mi cola fin sopra le labbra. Schiudo la bocca e lo accolgo sulla punta della lingua che quasi naturalmente inizia a muoversi in modo lento ma deciso sulla pelle delle sue grandi labbra.
Spostandomi lentamente su di lei le apro leggermente le natiche, il gesto fa schiudere completamente la sua figa mostrando tutto il suo più intimo piacere alla mia vista. Affondo in modo deciso il mio viso in quell’antro di perduto desiderio carnale e sento il viso e la barba completamente intrisi dal suo piacere, allora vado giù in modo sempre più deciso tanto da poter quasi sentire il calore interno del suo corpo. Proseguo con un movimento lento, circolare e costante che fa spostare ogni volta le su piccole labbra che sembrano come dei fuscelli mossi dal vento, sono piccoli e morbidi lembi di carne umidi completamente alla mercè del mio desiderio. Lei è in preda a dei piccoli spasmi che non fanno altro che far aumentare il dolce liquido che fuoriesce e mi inonda il viso.
E’ al culmine del desiderio e allora provo ad aumentare la dose di piacere, cosi come quando mi dedico ai suoi capezzoli, e inizio a dare dei piccoli morsi che la fanno tremare e gli danno un istintivo movimento quasi a voler scappare da quel piccolo ma deciso marchio di goduria.
In quel momento sento la sua mano spingere la mia testa nel suo ventre, il gesto è deciso ma tremante e fa si che la punta del mio naso incontri il suo piccolo buchino ancora intonso e privo del piacere che ci stiamo donando.
La sua decisione, il vortice di piacere che mi ha offuscato la mente fa si che istintivamente inizio a muovere la punta del naso percorrendo la rotondità del suo sacro buchino. Questo gesto inaspettato sembra lasciarla un attimo interdetta e allora, in un attimo di lucidità ricordo ciò di cui avevamo parlato nei nostri tanti viaggi pindarici nel mondo del piacere. Era un gesto un po' tabù per noi avvicinarci in quelle zone ed esplorarle in modo cosi ravvicinato. Ma in modo del tutto inaspettato lei non toglie la sua mano dalla mia testa e anzi continua a fare pressione, la cosa mi da quasi la chiave di volta per sciogliere anche l’ultimo dei tabù che ci eravamo prefissati e d’improvviso abbandono il caldo e morbido lido su cui la mia lingua stava affondando sempre più e ripercorro lentamente ma in modo deciso quel solco di pelle che li separa.
In un attimo il sapore morbido del suo piacere incontra il lembo esterno del suo buchino che nel modo più naturale possibile si schiude quasi a voler accogliermi in esso per poter partecipare alla festa del piacere. Il sapore è diverso, più intenso, più deciso ma allo stesso modo carico di desiderio di voler essere percorso e soddisfatto. Tutto ciò non fa che aumentare ancor di più il mio carico di testosterone che mi fa penetrare con forza il suo più sacro dei pertugi, il movimento è sempre più deciso e costante mentre la mia mano ormai dimora in modo costante nella sua vagina, facendola tremare con decisi movimenti di dita che sembrano voler prendere possesso dell’interno del suo copro.
La mia faccia è completamente affondata nelle sue parti basse, il suo respiro diventa sempre più affannoso, sento le sue dita stringere con forza la mia nuca, spasmi continui provengono dall’interno del suo corpo, la mia lingua è vorticosamente nel suo ano e non conto più le dita che affondano colpi decisi nella sua vagina…avverto in modo distinto il suo orgasmo esplodere, partendo dal suo ventre e scendendo giù fino alla punta dei piedi, passando in modo indistinto dai sue buchini che sono completamente in mio possesso. Sento il caldo liquido colarmi sulle mani ed il suo ano contorcersi quasi a voler inglobare la mia lingua mentre tutto il suo corpo trema e si contorce come indemoniato.
Ansima, non riesce ad emettere un verso ma con un ultimo slancio di forza si gira, mi stringe il viso tra le sue mani e mi si riversa sulla bocca come a voler essere resa partecipe del sapore del suo orgasmo mentre io con calma la adagio sul divano, la fisso negli occhi e già penso alla fase successiva.
Ma questa è un’altra storia…
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Commenti dei lettori al racconto erotico