Noi, Alice e Paolo pt. I
di
And_sa
genere
scambio di coppia
Premessa: i fatti raccontati sono esclusivamente fantasie create nel tempo a 4 mani da me e da una donna, con cui condividevo il luogo di lavoro. All'epoca eravamo sposati con altri; abbiamo iniziato a frequentarci e, con il tempo, a scrivere le nostre fantasie e i nostri desideri più nascosti: l'uno iniziava dove finiva l'altra e con questo batti e ribatti andavamo avanti per giorni interi a fantasticare eccitandoci a vicenda, ogni volta sempre di più, ogni volta sempre in modi diversi.
Questo è un primo episodio delle nostre fantasie; l'ultimo scritto in questo modo prima che le nostre strade si dividessero, purtroppo, definitivamente. Userò, ovviamente, nomi fittizi.
Era un sabato d'estate come tanti altri. Io, Andrea, e la mia compagna, Sara, eravamo in casa; seduti sul divano guardavamo distrattamente la televisione.
Sara è una bella donna di 45 anni, capelli castani corti e due occhi marroni molto seducenti, 175 cm con una terza di seno sodo e alto e un bel sedere altrettanto sodo e alto: non è inusuale che gli uomini si girino a guardarla.
Io, ho un anno di meno, capelli corti brizzolati e barba da pigrizia e occhi verdi, qualche centimetro più altro di Sara con un po' di pancia ma, tutto sommato, ho un fisico che non mi dispiace e, soprattutto, non dispiace a Sara che adora la muscolatura delle braccia e delle spalle: non troppo pompate né flaccide, il giusto compromesso di tonicità.
Io seduto sul divano le accarezzavo la testa appoggiata sulla mia coscia mentre lei mi sfiorava leggermente la gamba: eravamo in pieno relax, il silenzio era rotto solo dai nostri respiri e dalla TV in sottofondo: la pace fu rotta dallo squillo del suo telefono. Era Alice, una ragazza che aveva conosciuto in palestra.
Dopo una breve conversazione
- Stasera vengono Alice e il tuo capo-
- Paolo?- chiesi - che ci fa con Alice? Non sapevo che si conoscessero-
- Si sono conosciuti in palestra, glieli ha presentati la ragazza della reception, quella che va a letto con Paolo, e, mi dice Alice, che sono già usciti qualche volta e si sono dati da fare-
- Ah però, bravo Paolo - dissi ridendo - a che ora arrivano - chiesi a Sara.
- Vanno a fare un aperitivo in centro e poi ci raggiungono verso le 20 per fare uno spuntino, mi ha detto che portano loro il vino e che noi penseremo al resto -
- Ok, il resto sarebbe? -
- Andiamo al volo al supermercato, prendiamo pizzette, patatine, un po' di sushi: roba del genere, comoda e senza sbattimenti - rispose Sara - poi torniamo a casa velocemente e andiamo a fare la doccia -.
Andammo velocemente al supermercato comprando le cose che aveva proposto Sara, presi anche dei pasticcini ed una bottiglia di spumante rosé.
In un'ora eravamo sotto la doccia. Le mani di Sara cercavano il mio corpo e le mie il suo: abbassandosi inizio a giocare con il mio pene leccandolo dalla base fino alla cappella più volte per poi prenderlo tutto in bocca.
- Non voglio che tu stia tutta la sera attaccato ad Alice, spero che con questo pompino tu stia un po' tranquillo - mi disse ridendo.
- Perché invece del pompino non facciamo altro? - proposi
Senza farmi finire di parlare Sara era in piedi accanto a me, mi bacio lungamente poi girandosi mi disse di farle vedere cosa volevo fare.
Uscimmo dalla doccia, ancora bagnati ci buttano sul letto dove inizia a leccarla dai piedi fino al collo per poi concentrarmi sul clitoride e sulle grandi labbra: scoprii il clitoride delicatamente ed iniziai a succhiarlo lentamente intervallando leggeri morsi ed aumenti di velocità. Sara mi prese per i capelli e mi spinse violentemente verso il clitoride; infilai due dita dentro di lei ed inizia a muoverle sempre più velocemente. I nostri corpi non avevano segreti l'uno per l'atro e sapevamo come farci godere a vicenda: dopo pochi minuti di sospiri e grida Sara venne squirtando.
- Cazzo - era il suo modo per dire che era stato fantastico - ora tocca a te -.
Riprese da dove aveva smesso sotto la doccia: avvolse il mio pene con le sue labbra, con la mano mi massaggiava i prima i testicoli e poi si sposto verso l'ano. Sara è molto brava, quando ci si mette mi è impossibile resistere a lungo: infatti dopo pochi minuti riversai, urlando, tutto il mio piacere sul suo seno.
Tornammo in doccia velocemente e preparammo per lo spuntino: erano ormai passate le 19.
Per la serata Sara aveva optato per un vestito a fiori lungo fino alle caviglie con delle spalline sottili; non aveva né reggiseno né slip ed era scalza.
Io avevo un paio di jeans aderenti ed una camicia in lino bianca e, per richiesta di Sara, nemmeno io portavo l'intimo.
Alle 2015 arrivarono i nostri ospiti.
Alice era una donna di 36 anni con carnagione scura, capelli ricci neri che le cadevano sulle spalle ed occhi scuri, poco più di 170 cm, un quinta di seno e un bel sedere alto; per l'occasione era, diciamo, vestita con una gonna in jeans cortissima e un top striminzito che a stento riusciva a contenere il seno.
Paolo era un uomo di 50 anni, poco più alto di me, con capelli castani chiari ed occhi chiari, aveva un fisico asciutto, dovuto alla palestra ed alla passione per la biciclette: le braccia e i pettorali erano normali, poco più sviluppati dei miei, ma le gambe erano muscolose e toniche. Inoltre, pettegolezzi femminili, dicevano che fosse ben messo anche in mezzo alle gambe.
Vestiva dei pantaloni blu con una camicia a righe verticali.
Dopo i primi convenevoli ci accomodammo sui divani: io e Sara su uno e i nostri ospiti sull'altro, di fronte a noi.
Sara mi chiese di aprire il vino e di darle una mano con il cibo in cucina.
- Guardale ancora le tette in quel modo che faccio a Paolo quello che ho fatto a te poco fa - mi disse ridendo.
- Ah sì? Perché tu non gliele hai guardate vero?- le risposi.
- Cazzo se le ho guardate. Sono enormi e non sai quanto vorrei giocarci - disse, poi aggiunse - non provarmi più del dovuto, fammi eccitare al massimo ma non esagerare -.
Tornammo in cucina con il cibo e il vino.
Le tette di Alice erano li da guardare e io le guardavo avidamente, Sara lasciava correre. Chiesi ad Alice come avesse fatto a conoscere Paolo.
- Frequentiamo la stessa palestra, dovresti venirci a che tu - disse facendomi l'occhiolino - ci potremmo divertire -.
A queste parole Sara urtò volontariamente il calice di vino e lo fece cadere; mi chiese di pulire.
- Potremo continuare il discorso che stavamo facendo in auto - propose Alice.
- E...di cosa stavate parlando tu e Paolo in auto? Dubito di riscaldamento globale e della guerra tra Ucraina e Russia - le rispose Sara ridendo.
- A dire il vero non potevo parlare troppo perché avevo la bocca occupata, molto occupata - rispose Alice starnazzando e ridendo da sola - se volete vi faccio vedere come - aggiunse.
Io e Sara ci guardammo perplessi: le parole di Alice non lasciavano troppi dubbi su quello che voleva fare; entrambi eravamo curiosi e, in fondo, la situazione ci eccitava.
- Dai, sono curiosa Alice - disse Sara - facci vedere di cosa stai parlando -.
- Ok, come volete. Ma poi se ci rimanete male per quello che vedrete non prendetevela né con me né con Paolo -.
Sara a quelle parole sorrise e, da donna intelligente qual è, non aggiunse altro; all'occorrenza avrebbe fatto parlare i fatti e ammutolito Alice e lo sguardo compiacente di Paolo.
Alice sbottonò completamente la camicia di Paolo ed iniziò a succhiare e mordere i capezzoli; lui, prendendola per i capelli, la spingeva contro il proprio petto per incitarla ad andare più forte.
- Brava, continua da dove ci siamo dovuti fermare -.
Sara guardava con attenzione e io le stavo massaggiando la schiena delicatamente.
Poco dopo Paolo era senza camicia.
- Ah però - disse Sara provocandomi dopo aver visto il fisico di Paolo; non dissi nulla e sorrisi.
Dopo dieci minuti di leccate e morsi più o meno decisi, a quali Paolo reagiva con sospiri o 'dai' o 'continua così', Alice allentò la cintura e sbottonò i pantaloni di Paolo e, subito dopo, glieli tolse lasciando l'uomo in mutande.
Sara si girò verso di me e sorridendo disse - ma la parte più bella la tiene nascosta, sono curiosa di sapere se è davvero messo bene come dicono - mi fece l'occhiolino, notando però il mio nervosismo. Come spesso accadeva tra di noi riuscivamo a provocarci in modo tale da concentrare tutta la rabbia e sfogarla nel sesso: quando entrambi eravamo al nostro massimo era un piacere vederci fare l'amore.
- Siediti che lasciamo la sorpresona per dopo - disse Alice come leggendo nel pensiero a Sara. L'uomo si sedette e solo allora Alice gli tolse gli slip e subito si fiondò sul pene di Paolo nascondendolo con i capelli e aumentando la curiosità di Sara.
- Noi cosa facciamo? - disse - li guardiamo tutta sera scopare in casa nostra o ci mettiamo anche noi all'opera - poi sussurrandomi all'orecchio - così vediamo chi ci rimane male -.
Ci spogliammo completamente ed iniziammo a baciarci e toccarci; la nostra attenzione era però rivolta ad Alice che non si era ancora né spogliata né, tantomeno, alzata dal pene di Paolo.
Iniziai a succhiare i capezzoli a Sara, le piaceva come lo facevo e, in quella circostanza, mi impegnai ancora più del solito lei intanto, masturbandomi lentamente, aveva portato il mio pene alla massima eccitazione.
Dopo 10 minuti finalmente Alice si scostò da Paolo e si spogliò rapidamente, mostrando in tutta la sua grandezza il seno, un po' cascante per il peso ma dall'apparenza sodo, per poi tornare ad occuparsi del suo pene, questa voltacon la mano.
- oh my God - disse Sara; a quelle parole capii che finalmente aveva visto il pene di Paolo e che doveva essere enorme; mi tolsi dal capezzolo di Sara e mi girai: non sapevo cosa aspettarmi.
Nel frattempo Paolo si era alzato in modo da farselo succhiare da Alice che si era seduta: il suo pene era davanti ai nostri occhi, Sara lo fissava.
- è largo - disse Sara, poi guardandomi aggiunse - il tuo è sicuramente più lungo ma quello sarà almeno 17 di circonferenza -.
- 15 cm di lunghezza e 17,8 di circonferenza - ribatté subito Alice - hai un buon occhio per il cazzo - continuò ridendo, poi aggiunse - e il pisellino del tuo Andrea quanto è grosso, vediamolo un po' -.
- Ti devo dare atto che la circonferenza e notevole, te la allarga bene bene e Paolo batte Andrea 17,8 a 14,5 -.
Alice si mise a ridere - questo è un vero cazzo - disse starnazzando.
- Però come lunghezza non ci siamo. 15 cm non sono una gran misura. È vero anche che è importante come si usa -.
- E Paolo lo usa alla grande. Abbiate pazienza che ne avrete la prova. Quindi quanto è lungo quello di Andrea sentiamo -.
- In mano mia arriva tranquillamente a e senza sforzi a 18 cm - disse Sara, esagerando un po' sulle dimensioni.
- Vedremo chi lo usa meglio - disse alla fine Alice in tono di sfida.
Sara prese la palla al balzo e prese in bocca il mio pene, mentre succhia a guardava Alice che, pur spalancando il più possibile la bocca, a stento riusciva a infilarlo comodamente in bocca.
Paolo aveva gli occhi fissi su Sara, se la stava mangiando con gli occhi: mentre lei me lo succhiava lui andava tempo spingendo Alice contro il suo ventre. Rimase di sasso quando Sara prese per tutta la sua lunghezza il mio pene in bocca.
- Perché non vieni qui con noi Sara?- chiese il mio capo.
Lei mi guardò titubante.
- Fai quello che più ti eccita, se vuoi andare da lui so che tornerai da me super eccitata se vuoi rimanere qui sarò felicissimo -.
- Provo allora - disse Sara titubante ma le si leggeva negli occhi la voglia di provare.
-Ottima scelta - le fece seguito Paolo facendo segno a Sara di accomodarsi a canto a lui.
Sara prese in mano il pene di Paolo e gli lecco i capezzoli.
- Paolo! - esclamò Alice - siamo in due ma è come se io non ci fossi. Da quando sei entrato hai occhi solo per lei. Dimmi che cazzo ha più di me? - Alice si alzò e venne a sedersi accanto a me.
Paolo fece alzare Sara, la mise con le mani sullo schienale del divano e la fece abbassare poi le giro dietro.
Accarezzandole la schiena scese fino al sedere poi risalí lentamente per poi riscendere con le dita sempre più in basso prima fino all'anno, poi alla vagina.
Quando arrivo quasi a penetrarla con le dita Sara scattò in piedi; lui bloccandola da dietro le disse - non fare la preziosa con me, sei come tutte le altre, siete tutte uguali -.
Sara non disse nulla si girò di scatto e diede una sberla a Paolo e torno a sedersi accanto a me; l'uomo non disse nulla, sapeva di aver esagerato.
Ci furono secondo di silenzio in cui ebbi la certezza che l'indomani avrei dovuto cercarmi un nuovo posto di lavoro.
- Vieni qui che ci penso io a te - disse Alice rivolgendosi a Sara - voi due state fermi e godetevi lo spettacolo . Siediti e lasciami fare -.
Sara obbedì.
Alice lentamente succhio i capezzoli di Sara, stringendo il seno tra le mani giocava intervallando leccate con punta della lingua, succhiate energiche con le labbra e morsi sia leggeri che pesanti, sui capezzoli e sull'intero seno; ogni volta i movimenti con la lingua erano più veloci, le succhiate più energiche e i morsi da piccoli che erano all'inizio dopi qualche minuto era veri e propri morsi al limite del dolore. A Sara questo trattamento piaceva e lasciva carta bianca ad Alice.
Mente con la bocca si occupava del seno con una mano sfiorava delicatamente il clitoride di Sara: era molto bagnata, le labbra e il clitoride erano gonfi.
Di colpo Alice stacco la bocca dai capezzoli e si fiondò sul clitoride: inizio a succhiarlo velocemente, poi si fermava e lo leccava lentamente per poi riprendere a succhiarlo ancora più forte e in pochi minuti Sara ebbe un orgasmo.
Alice era incredibile con la lingua, sapeva dove andare a colpire per farla godere Sara: ebbe quattro o cinque orgasmi in pochissimo tempo; ogni volta che raggiungeva il massimo piacere gridava e tremava.
- Cazzo se usi bene quella bocca Alice - poi rivolgendosi a me - tu, amore, sei fantastico con la lingua e la bocca ma lei è un'altra cosa. Non te la prendere -.
- Non ti preoccupare amore. Se me la fossi presa non sarei in questo stato - dissi sorridendo e girando la testa verso il mio pene, turgido e duro come non mai. Sara sorrise, anche perché Alice lo fissava mordendosi il labbro.
Sull'altro divano Paolo aveva assistito alla scena ed era eccitato quanto me, se non di più, ne vedere Sara godere così tanto: avevo intuito che lei fosse il suo chiodo fisso, quando passava al lavoro a salutarmi Paolo si precipitava a salutarla e spesso ho notato che le fissava il culo o il seno; probabilmente non aveva osato provarci spudoratamente perché era la mia compagna.
- Ora tocca a me Alice. Voglio contraccambiare il servizio - disse Sara sorridendo - arrivo subito - si alzò e uscì dalla stanza per fare ritorno qualche minuto dopo: in sua assenza Alice non perse tempo e riprese a succhiarlo, sempre con un po' di fatica, a Paolo.
Sara torno con un succhia clitoride e un vibratore.
- Ti presento Succhio e Puffi - disse Sara ad Alice - ora levati dal suo cazzo e vieni qui da me -.
- Puffi? Succhio? -
- Si. Succhio perché succhia quasi bene come Andrea e Puffi perché è più piccolo del suo -.
Alice si stese sul divano, mi spostai leggermente per farle posto.
Sara posizionò il succhia clitoride e lo avvioe pochi istanti dopo penetrò alice con Puffi.
- Uh - uscì dalla bocca di Alice - arriva in fondo. E succhi è bravo -.
Sara aumentò il ritmo: tolse succhi sal clitoride e ci mise la bocca: Alice ebbe un sussulto, il succhia clitoride è un buon compromesso ma la bocca di Sara era meglio.
Sotto i colpi di Sara e di puffi Alice alzo le al spalle ed ebbe un primo orgasmo - non fermarti Sara, cazzo -, poco dopo ne ebbe un altro un po' più forte, e poi un terzo della stessa intensità.
- Spingilo fino in fondo - disse Alice.
Sara tolse la bocca dal clitoride: con una mano pizzicava in modo deciso un capezzolo mentre con l'altra spingeva Puffi a fondo con colpi lenti e profondo: ad ogni colpo Alice ansimava.
- Più forte -.
Ora Puffi andava dentro e fuori Alice, sempre a fondo con colpi precisi e l'altra mano tormentava il capezzolo. Sempre più forte, sempre a fondo: così per alcuni muniti.
- Vengo. Cazzo. Cazzo. - urlò Alice reclinando la testa sulla mia coscia e tremando - sei fantastica Sara. Dobbiamo uscire più spesso io e te -.
Alice rimase in quella posizione per un minuto poi scattò in piedi.
- Ora vi faccio vedere come si scopa un uomo - disse a me e Sara dirigendosi verso Paolo e poi a lui chiese - tu sei pronto? Perché una donna così eccitata non credo tu l'abbia mai trovata -.
Alice aveva uno sguardo che metteva in soggezione e le sue parole delineavano sicurezza e eccitazione; Paolo non si mosse dal divano e la ragazza iniziò prendendo in bocca il suo pene: ora in preda all'eccitazione la fatica dovuta alle dimensioni di Paolo era svanita.
Poco dopo Alice salì sopra Paolo.
- Sei pronto pisellone? - chiese in tono di sfida a Paolo.
- Sono sempre pronto -.
- Ora vedremo -
Alice iniziò a muoversi lentamente avanti ed indietro, il suo seno ondeggiava leggermente verso il viso di Paolo che con le mani sul culo di lei la spingeva più forte sul suo pene; la ragazza aumentò un po' la velocità e all'uomo parve piacere.
Dopo pochi istanti Alice iniziò a cavalcare furiosamente Paolo, lui teneva il ritmo .a si vedeva che era iniziava ad essere un po' in difficoltà.
- Cazzo amore, ora lo spezza - mi disse Sara - vorresti esserci tu lì sotto vero? -.
- No amore, mi godo lo spettacolo di Alice che, devo ammettere, è incredibile. Però poi voglio te sopra di me così gli facciamo vedere cosa sappiamo fare noi -.
- Ottima idea -.
Alice aveva portato ora le gambe in avanti e messo i piedi sul divano, con le mani intorno alla nuca si Paolo si muoveva ancora più furiosamente di prima: andava avanti e indietro ad una velocità incredibile, le mani in quella posizione le davano più forza; emetteva di tanto in tanto qualche piccolo urlo e diceva qualche parola mentre Paolo ansimava profondamente ma era rimasto in silenzio per tutta la cavalcata.
- Lo sta usando per godere, di lui non le frega nulla o quasi - disse Sara, poi continuò provocandomi - però devo ammettere che Paolo le tiene testa, spero di vederlo anche mentre la scopa, mi da l'idea di essere un gran scopatore oltre che ad avercelo largo - e mi sorrise.
- Vuoi provarlo tu? Mi sembra che prima ti sia tirata indietro - risposi
- Ma sai, credo di avere per le mani il meglio che possa volere per me, sia come dimensioni che prestazioni -.
- Interessante -.
- Basta, non voglio venire ora - disse l'uomo spostandola dal suo pene e alzandosi.
- Tu vuoi lei. Tu non vedi l'ora di scoparti Sara - disse Alice furiosa - però non credo che lei sia d'accordo - aggiunse guardando Sara - sennò ci sarebbe lei qui al mio posto e io starei scopando Andrea. Quindi rimetti giù e fatti scopare come dico io. Oppure scopami tu -.
Paolo si rimise seduto. Alice si mise sopra di lui e riprese a cavalcarlo velocemente per poi raggiungere e superare la velocità e la foga di pochi istanti prima.
- Alice, sto per venire, non ce la faccio più - le disse Paolo, ma Alice non lo senti neppure e continuò a cavalcarlo; allora l'uomo dovette spostarla come pochi minuti prima.
Alice si destò dal suo stato di trance e finì il lavoro con la bocca; Paolo la teneva per i capelli e accompagnava il movimento sul suo pene, Alice lo succhiava con la stessa foga che aveva mente cavalcava e in meno di un minuto Paolo venne urlando.
- Sara passami il vibratore che devo finire. O se preferisci ti scopo Andrea - disse Alice ancora in preda all'eccitazione.
- Tieni il vibratore. Io e Andrea dopo vi facciamo vedere come si fa -.
Alice sorrise ma sembrava delusa perché avrebbe preferito un pene vero però so accontentò ed iniziò a masturbarsi con il vibratore. Pochi minuti dopo venne urlando.
- Ora va meglio - disse - prima che iniziate a 'farci vedere come si fa' posso fare la doccia? Paolo vieni anche tu? Perché con te non ho finito e ti voglio pulito -.
Questo è un primo episodio delle nostre fantasie; l'ultimo scritto in questo modo prima che le nostre strade si dividessero, purtroppo, definitivamente. Userò, ovviamente, nomi fittizi.
Era un sabato d'estate come tanti altri. Io, Andrea, e la mia compagna, Sara, eravamo in casa; seduti sul divano guardavamo distrattamente la televisione.
Sara è una bella donna di 45 anni, capelli castani corti e due occhi marroni molto seducenti, 175 cm con una terza di seno sodo e alto e un bel sedere altrettanto sodo e alto: non è inusuale che gli uomini si girino a guardarla.
Io, ho un anno di meno, capelli corti brizzolati e barba da pigrizia e occhi verdi, qualche centimetro più altro di Sara con un po' di pancia ma, tutto sommato, ho un fisico che non mi dispiace e, soprattutto, non dispiace a Sara che adora la muscolatura delle braccia e delle spalle: non troppo pompate né flaccide, il giusto compromesso di tonicità.
Io seduto sul divano le accarezzavo la testa appoggiata sulla mia coscia mentre lei mi sfiorava leggermente la gamba: eravamo in pieno relax, il silenzio era rotto solo dai nostri respiri e dalla TV in sottofondo: la pace fu rotta dallo squillo del suo telefono. Era Alice, una ragazza che aveva conosciuto in palestra.
Dopo una breve conversazione
- Stasera vengono Alice e il tuo capo-
- Paolo?- chiesi - che ci fa con Alice? Non sapevo che si conoscessero-
- Si sono conosciuti in palestra, glieli ha presentati la ragazza della reception, quella che va a letto con Paolo, e, mi dice Alice, che sono già usciti qualche volta e si sono dati da fare-
- Ah però, bravo Paolo - dissi ridendo - a che ora arrivano - chiesi a Sara.
- Vanno a fare un aperitivo in centro e poi ci raggiungono verso le 20 per fare uno spuntino, mi ha detto che portano loro il vino e che noi penseremo al resto -
- Ok, il resto sarebbe? -
- Andiamo al volo al supermercato, prendiamo pizzette, patatine, un po' di sushi: roba del genere, comoda e senza sbattimenti - rispose Sara - poi torniamo a casa velocemente e andiamo a fare la doccia -.
Andammo velocemente al supermercato comprando le cose che aveva proposto Sara, presi anche dei pasticcini ed una bottiglia di spumante rosé.
In un'ora eravamo sotto la doccia. Le mani di Sara cercavano il mio corpo e le mie il suo: abbassandosi inizio a giocare con il mio pene leccandolo dalla base fino alla cappella più volte per poi prenderlo tutto in bocca.
- Non voglio che tu stia tutta la sera attaccato ad Alice, spero che con questo pompino tu stia un po' tranquillo - mi disse ridendo.
- Perché invece del pompino non facciamo altro? - proposi
Senza farmi finire di parlare Sara era in piedi accanto a me, mi bacio lungamente poi girandosi mi disse di farle vedere cosa volevo fare.
Uscimmo dalla doccia, ancora bagnati ci buttano sul letto dove inizia a leccarla dai piedi fino al collo per poi concentrarmi sul clitoride e sulle grandi labbra: scoprii il clitoride delicatamente ed iniziai a succhiarlo lentamente intervallando leggeri morsi ed aumenti di velocità. Sara mi prese per i capelli e mi spinse violentemente verso il clitoride; infilai due dita dentro di lei ed inizia a muoverle sempre più velocemente. I nostri corpi non avevano segreti l'uno per l'atro e sapevamo come farci godere a vicenda: dopo pochi minuti di sospiri e grida Sara venne squirtando.
- Cazzo - era il suo modo per dire che era stato fantastico - ora tocca a te -.
Riprese da dove aveva smesso sotto la doccia: avvolse il mio pene con le sue labbra, con la mano mi massaggiava i prima i testicoli e poi si sposto verso l'ano. Sara è molto brava, quando ci si mette mi è impossibile resistere a lungo: infatti dopo pochi minuti riversai, urlando, tutto il mio piacere sul suo seno.
Tornammo in doccia velocemente e preparammo per lo spuntino: erano ormai passate le 19.
Per la serata Sara aveva optato per un vestito a fiori lungo fino alle caviglie con delle spalline sottili; non aveva né reggiseno né slip ed era scalza.
Io avevo un paio di jeans aderenti ed una camicia in lino bianca e, per richiesta di Sara, nemmeno io portavo l'intimo.
Alle 2015 arrivarono i nostri ospiti.
Alice era una donna di 36 anni con carnagione scura, capelli ricci neri che le cadevano sulle spalle ed occhi scuri, poco più di 170 cm, un quinta di seno e un bel sedere alto; per l'occasione era, diciamo, vestita con una gonna in jeans cortissima e un top striminzito che a stento riusciva a contenere il seno.
Paolo era un uomo di 50 anni, poco più alto di me, con capelli castani chiari ed occhi chiari, aveva un fisico asciutto, dovuto alla palestra ed alla passione per la biciclette: le braccia e i pettorali erano normali, poco più sviluppati dei miei, ma le gambe erano muscolose e toniche. Inoltre, pettegolezzi femminili, dicevano che fosse ben messo anche in mezzo alle gambe.
Vestiva dei pantaloni blu con una camicia a righe verticali.
Dopo i primi convenevoli ci accomodammo sui divani: io e Sara su uno e i nostri ospiti sull'altro, di fronte a noi.
Sara mi chiese di aprire il vino e di darle una mano con il cibo in cucina.
- Guardale ancora le tette in quel modo che faccio a Paolo quello che ho fatto a te poco fa - mi disse ridendo.
- Ah sì? Perché tu non gliele hai guardate vero?- le risposi.
- Cazzo se le ho guardate. Sono enormi e non sai quanto vorrei giocarci - disse, poi aggiunse - non provarmi più del dovuto, fammi eccitare al massimo ma non esagerare -.
Tornammo in cucina con il cibo e il vino.
Le tette di Alice erano li da guardare e io le guardavo avidamente, Sara lasciava correre. Chiesi ad Alice come avesse fatto a conoscere Paolo.
- Frequentiamo la stessa palestra, dovresti venirci a che tu - disse facendomi l'occhiolino - ci potremmo divertire -.
A queste parole Sara urtò volontariamente il calice di vino e lo fece cadere; mi chiese di pulire.
- Potremo continuare il discorso che stavamo facendo in auto - propose Alice.
- E...di cosa stavate parlando tu e Paolo in auto? Dubito di riscaldamento globale e della guerra tra Ucraina e Russia - le rispose Sara ridendo.
- A dire il vero non potevo parlare troppo perché avevo la bocca occupata, molto occupata - rispose Alice starnazzando e ridendo da sola - se volete vi faccio vedere come - aggiunse.
Io e Sara ci guardammo perplessi: le parole di Alice non lasciavano troppi dubbi su quello che voleva fare; entrambi eravamo curiosi e, in fondo, la situazione ci eccitava.
- Dai, sono curiosa Alice - disse Sara - facci vedere di cosa stai parlando -.
- Ok, come volete. Ma poi se ci rimanete male per quello che vedrete non prendetevela né con me né con Paolo -.
Sara a quelle parole sorrise e, da donna intelligente qual è, non aggiunse altro; all'occorrenza avrebbe fatto parlare i fatti e ammutolito Alice e lo sguardo compiacente di Paolo.
Alice sbottonò completamente la camicia di Paolo ed iniziò a succhiare e mordere i capezzoli; lui, prendendola per i capelli, la spingeva contro il proprio petto per incitarla ad andare più forte.
- Brava, continua da dove ci siamo dovuti fermare -.
Sara guardava con attenzione e io le stavo massaggiando la schiena delicatamente.
Poco dopo Paolo era senza camicia.
- Ah però - disse Sara provocandomi dopo aver visto il fisico di Paolo; non dissi nulla e sorrisi.
Dopo dieci minuti di leccate e morsi più o meno decisi, a quali Paolo reagiva con sospiri o 'dai' o 'continua così', Alice allentò la cintura e sbottonò i pantaloni di Paolo e, subito dopo, glieli tolse lasciando l'uomo in mutande.
Sara si girò verso di me e sorridendo disse - ma la parte più bella la tiene nascosta, sono curiosa di sapere se è davvero messo bene come dicono - mi fece l'occhiolino, notando però il mio nervosismo. Come spesso accadeva tra di noi riuscivamo a provocarci in modo tale da concentrare tutta la rabbia e sfogarla nel sesso: quando entrambi eravamo al nostro massimo era un piacere vederci fare l'amore.
- Siediti che lasciamo la sorpresona per dopo - disse Alice come leggendo nel pensiero a Sara. L'uomo si sedette e solo allora Alice gli tolse gli slip e subito si fiondò sul pene di Paolo nascondendolo con i capelli e aumentando la curiosità di Sara.
- Noi cosa facciamo? - disse - li guardiamo tutta sera scopare in casa nostra o ci mettiamo anche noi all'opera - poi sussurrandomi all'orecchio - così vediamo chi ci rimane male -.
Ci spogliammo completamente ed iniziammo a baciarci e toccarci; la nostra attenzione era però rivolta ad Alice che non si era ancora né spogliata né, tantomeno, alzata dal pene di Paolo.
Iniziai a succhiare i capezzoli a Sara, le piaceva come lo facevo e, in quella circostanza, mi impegnai ancora più del solito lei intanto, masturbandomi lentamente, aveva portato il mio pene alla massima eccitazione.
Dopo 10 minuti finalmente Alice si scostò da Paolo e si spogliò rapidamente, mostrando in tutta la sua grandezza il seno, un po' cascante per il peso ma dall'apparenza sodo, per poi tornare ad occuparsi del suo pene, questa voltacon la mano.
- oh my God - disse Sara; a quelle parole capii che finalmente aveva visto il pene di Paolo e che doveva essere enorme; mi tolsi dal capezzolo di Sara e mi girai: non sapevo cosa aspettarmi.
Nel frattempo Paolo si era alzato in modo da farselo succhiare da Alice che si era seduta: il suo pene era davanti ai nostri occhi, Sara lo fissava.
- è largo - disse Sara, poi guardandomi aggiunse - il tuo è sicuramente più lungo ma quello sarà almeno 17 di circonferenza -.
- 15 cm di lunghezza e 17,8 di circonferenza - ribatté subito Alice - hai un buon occhio per il cazzo - continuò ridendo, poi aggiunse - e il pisellino del tuo Andrea quanto è grosso, vediamolo un po' -.
- Ti devo dare atto che la circonferenza e notevole, te la allarga bene bene e Paolo batte Andrea 17,8 a 14,5 -.
Alice si mise a ridere - questo è un vero cazzo - disse starnazzando.
- Però come lunghezza non ci siamo. 15 cm non sono una gran misura. È vero anche che è importante come si usa -.
- E Paolo lo usa alla grande. Abbiate pazienza che ne avrete la prova. Quindi quanto è lungo quello di Andrea sentiamo -.
- In mano mia arriva tranquillamente a e senza sforzi a 18 cm - disse Sara, esagerando un po' sulle dimensioni.
- Vedremo chi lo usa meglio - disse alla fine Alice in tono di sfida.
Sara prese la palla al balzo e prese in bocca il mio pene, mentre succhia a guardava Alice che, pur spalancando il più possibile la bocca, a stento riusciva a infilarlo comodamente in bocca.
Paolo aveva gli occhi fissi su Sara, se la stava mangiando con gli occhi: mentre lei me lo succhiava lui andava tempo spingendo Alice contro il suo ventre. Rimase di sasso quando Sara prese per tutta la sua lunghezza il mio pene in bocca.
- Perché non vieni qui con noi Sara?- chiese il mio capo.
Lei mi guardò titubante.
- Fai quello che più ti eccita, se vuoi andare da lui so che tornerai da me super eccitata se vuoi rimanere qui sarò felicissimo -.
- Provo allora - disse Sara titubante ma le si leggeva negli occhi la voglia di provare.
-Ottima scelta - le fece seguito Paolo facendo segno a Sara di accomodarsi a canto a lui.
Sara prese in mano il pene di Paolo e gli lecco i capezzoli.
- Paolo! - esclamò Alice - siamo in due ma è come se io non ci fossi. Da quando sei entrato hai occhi solo per lei. Dimmi che cazzo ha più di me? - Alice si alzò e venne a sedersi accanto a me.
Paolo fece alzare Sara, la mise con le mani sullo schienale del divano e la fece abbassare poi le giro dietro.
Accarezzandole la schiena scese fino al sedere poi risalí lentamente per poi riscendere con le dita sempre più in basso prima fino all'anno, poi alla vagina.
Quando arrivo quasi a penetrarla con le dita Sara scattò in piedi; lui bloccandola da dietro le disse - non fare la preziosa con me, sei come tutte le altre, siete tutte uguali -.
Sara non disse nulla si girò di scatto e diede una sberla a Paolo e torno a sedersi accanto a me; l'uomo non disse nulla, sapeva di aver esagerato.
Ci furono secondo di silenzio in cui ebbi la certezza che l'indomani avrei dovuto cercarmi un nuovo posto di lavoro.
- Vieni qui che ci penso io a te - disse Alice rivolgendosi a Sara - voi due state fermi e godetevi lo spettacolo . Siediti e lasciami fare -.
Sara obbedì.
Alice lentamente succhio i capezzoli di Sara, stringendo il seno tra le mani giocava intervallando leccate con punta della lingua, succhiate energiche con le labbra e morsi sia leggeri che pesanti, sui capezzoli e sull'intero seno; ogni volta i movimenti con la lingua erano più veloci, le succhiate più energiche e i morsi da piccoli che erano all'inizio dopi qualche minuto era veri e propri morsi al limite del dolore. A Sara questo trattamento piaceva e lasciva carta bianca ad Alice.
Mente con la bocca si occupava del seno con una mano sfiorava delicatamente il clitoride di Sara: era molto bagnata, le labbra e il clitoride erano gonfi.
Di colpo Alice stacco la bocca dai capezzoli e si fiondò sul clitoride: inizio a succhiarlo velocemente, poi si fermava e lo leccava lentamente per poi riprendere a succhiarlo ancora più forte e in pochi minuti Sara ebbe un orgasmo.
Alice era incredibile con la lingua, sapeva dove andare a colpire per farla godere Sara: ebbe quattro o cinque orgasmi in pochissimo tempo; ogni volta che raggiungeva il massimo piacere gridava e tremava.
- Cazzo se usi bene quella bocca Alice - poi rivolgendosi a me - tu, amore, sei fantastico con la lingua e la bocca ma lei è un'altra cosa. Non te la prendere -.
- Non ti preoccupare amore. Se me la fossi presa non sarei in questo stato - dissi sorridendo e girando la testa verso il mio pene, turgido e duro come non mai. Sara sorrise, anche perché Alice lo fissava mordendosi il labbro.
Sull'altro divano Paolo aveva assistito alla scena ed era eccitato quanto me, se non di più, ne vedere Sara godere così tanto: avevo intuito che lei fosse il suo chiodo fisso, quando passava al lavoro a salutarmi Paolo si precipitava a salutarla e spesso ho notato che le fissava il culo o il seno; probabilmente non aveva osato provarci spudoratamente perché era la mia compagna.
- Ora tocca a me Alice. Voglio contraccambiare il servizio - disse Sara sorridendo - arrivo subito - si alzò e uscì dalla stanza per fare ritorno qualche minuto dopo: in sua assenza Alice non perse tempo e riprese a succhiarlo, sempre con un po' di fatica, a Paolo.
Sara torno con un succhia clitoride e un vibratore.
- Ti presento Succhio e Puffi - disse Sara ad Alice - ora levati dal suo cazzo e vieni qui da me -.
- Puffi? Succhio? -
- Si. Succhio perché succhia quasi bene come Andrea e Puffi perché è più piccolo del suo -.
Alice si stese sul divano, mi spostai leggermente per farle posto.
Sara posizionò il succhia clitoride e lo avvioe pochi istanti dopo penetrò alice con Puffi.
- Uh - uscì dalla bocca di Alice - arriva in fondo. E succhi è bravo -.
Sara aumentò il ritmo: tolse succhi sal clitoride e ci mise la bocca: Alice ebbe un sussulto, il succhia clitoride è un buon compromesso ma la bocca di Sara era meglio.
Sotto i colpi di Sara e di puffi Alice alzo le al spalle ed ebbe un primo orgasmo - non fermarti Sara, cazzo -, poco dopo ne ebbe un altro un po' più forte, e poi un terzo della stessa intensità.
- Spingilo fino in fondo - disse Alice.
Sara tolse la bocca dal clitoride: con una mano pizzicava in modo deciso un capezzolo mentre con l'altra spingeva Puffi a fondo con colpi lenti e profondo: ad ogni colpo Alice ansimava.
- Più forte -.
Ora Puffi andava dentro e fuori Alice, sempre a fondo con colpi precisi e l'altra mano tormentava il capezzolo. Sempre più forte, sempre a fondo: così per alcuni muniti.
- Vengo. Cazzo. Cazzo. - urlò Alice reclinando la testa sulla mia coscia e tremando - sei fantastica Sara. Dobbiamo uscire più spesso io e te -.
Alice rimase in quella posizione per un minuto poi scattò in piedi.
- Ora vi faccio vedere come si scopa un uomo - disse a me e Sara dirigendosi verso Paolo e poi a lui chiese - tu sei pronto? Perché una donna così eccitata non credo tu l'abbia mai trovata -.
Alice aveva uno sguardo che metteva in soggezione e le sue parole delineavano sicurezza e eccitazione; Paolo non si mosse dal divano e la ragazza iniziò prendendo in bocca il suo pene: ora in preda all'eccitazione la fatica dovuta alle dimensioni di Paolo era svanita.
Poco dopo Alice salì sopra Paolo.
- Sei pronto pisellone? - chiese in tono di sfida a Paolo.
- Sono sempre pronto -.
- Ora vedremo -
Alice iniziò a muoversi lentamente avanti ed indietro, il suo seno ondeggiava leggermente verso il viso di Paolo che con le mani sul culo di lei la spingeva più forte sul suo pene; la ragazza aumentò un po' la velocità e all'uomo parve piacere.
Dopo pochi istanti Alice iniziò a cavalcare furiosamente Paolo, lui teneva il ritmo .a si vedeva che era iniziava ad essere un po' in difficoltà.
- Cazzo amore, ora lo spezza - mi disse Sara - vorresti esserci tu lì sotto vero? -.
- No amore, mi godo lo spettacolo di Alice che, devo ammettere, è incredibile. Però poi voglio te sopra di me così gli facciamo vedere cosa sappiamo fare noi -.
- Ottima idea -.
Alice aveva portato ora le gambe in avanti e messo i piedi sul divano, con le mani intorno alla nuca si Paolo si muoveva ancora più furiosamente di prima: andava avanti e indietro ad una velocità incredibile, le mani in quella posizione le davano più forza; emetteva di tanto in tanto qualche piccolo urlo e diceva qualche parola mentre Paolo ansimava profondamente ma era rimasto in silenzio per tutta la cavalcata.
- Lo sta usando per godere, di lui non le frega nulla o quasi - disse Sara, poi continuò provocandomi - però devo ammettere che Paolo le tiene testa, spero di vederlo anche mentre la scopa, mi da l'idea di essere un gran scopatore oltre che ad avercelo largo - e mi sorrise.
- Vuoi provarlo tu? Mi sembra che prima ti sia tirata indietro - risposi
- Ma sai, credo di avere per le mani il meglio che possa volere per me, sia come dimensioni che prestazioni -.
- Interessante -.
- Basta, non voglio venire ora - disse l'uomo spostandola dal suo pene e alzandosi.
- Tu vuoi lei. Tu non vedi l'ora di scoparti Sara - disse Alice furiosa - però non credo che lei sia d'accordo - aggiunse guardando Sara - sennò ci sarebbe lei qui al mio posto e io starei scopando Andrea. Quindi rimetti giù e fatti scopare come dico io. Oppure scopami tu -.
Paolo si rimise seduto. Alice si mise sopra di lui e riprese a cavalcarlo velocemente per poi raggiungere e superare la velocità e la foga di pochi istanti prima.
- Alice, sto per venire, non ce la faccio più - le disse Paolo, ma Alice non lo senti neppure e continuò a cavalcarlo; allora l'uomo dovette spostarla come pochi minuti prima.
Alice si destò dal suo stato di trance e finì il lavoro con la bocca; Paolo la teneva per i capelli e accompagnava il movimento sul suo pene, Alice lo succhiava con la stessa foga che aveva mente cavalcava e in meno di un minuto Paolo venne urlando.
- Sara passami il vibratore che devo finire. O se preferisci ti scopo Andrea - disse Alice ancora in preda all'eccitazione.
- Tieni il vibratore. Io e Andrea dopo vi facciamo vedere come si fa -.
Alice sorrise ma sembrava delusa perché avrebbe preferito un pene vero però so accontentò ed iniziò a masturbarsi con il vibratore. Pochi minuti dopo venne urlando.
- Ora va meglio - disse - prima che iniziate a 'farci vedere come si fa' posso fare la doccia? Paolo vieni anche tu? Perché con te non ho finito e ti voglio pulito -.
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