Le Cronache del mondo antico

di
genere
fantascienza

Aleria (racconto ero/fantasy)
.. Il nostro mondo dalle polveri di un’altro universo.! Un’esclamazioni così poteva risultare folle e farvi cacciare dalle sale della conoscenza e dai più nominati seggi dei sapienti. Invece oggi sappiamo che dalle ceneri, di un altro universo nasce il nostro mondo. All’inizio non aveva nome ed ancora oggi non è stata trovata nessuna stele su quale nome avesse in origine, era dominato dal caos la pura essenza e matrice di quello che conosciamo oggi come magia. Ancora non avevano fatte la comparsa le prime divinità e solo entità denominate oggi come signori del caos dettavano i passi in quelle ere. L’era di cui tratteremo in questa cronaca, lasciando perdere la poca fantasia del Profeta che queste cronache si chiamerà “Era del Caos”. In quell’era di pura confusione sotto lo sguardo dei signori del caos nascevano e facevano i primi passi le prime razze semi senzienti e senzienti in queste pagine saranno riportati alcuni fatti che portarono al primo grande cataclisma del nostro mondo, avverto e mi scuso in anticipo non ci saranno date, ed i buchi nella storia saranno molti, ho preferito riportare i manoscritti per come li ho trovati io.
“WildBorne : Antichi parenti della razza dei Wildget e WildGetKai. Vivevano in tribù distanti tra loro in antiche foreste, sessualmente promiscui e liberi, praticanti dell’accoppiamento rituale alla luna e al grande albero “pratiche ancora oggi condivise dai loro cugini Wildget e WildgetKai” .Avevano diversi tratti che li diversificavano tra loro ma il più comune era il tratto del lupo dei ghiacci o lupo del nord il manto creava giochi di linee bioluminescenti che reagiva in particolar modo ad alcuni cambi di stagione o luna e anche al potere. Di temperamento focoso e diretto hanno avuto un ruolo molto importante nella metà dell’era del caos e sul finire della stessa. Tra di loro spiccano alcuni wildborne interessanti quello più rilevante di tutti è il giovane Urgas del manto innevato. Ad oggi non si hanno notizie certe che la razza di wildborne sia sopravvissuta mantenendo la loro purezza.
Figli :
M : Agelis del Manto innevato + P: Menetis del Manto del nord generano Urgas del manto innevato
Note : Aggiungo una piccola postilla per quanto il tratto del lupo del nord sia quasi del tutto estinto, ogni tanto nasce un wildgetkai che ha nel suo corredo di tratti proprio quello, purtroppo nei Wildget non ho riscontrato nascituri con quei tratti. Personalmente con l’aiuto delle sorelle della vita stiamo osservando e studiando un’altra razza antica quella dei Wolfein “appartenente all’era del risveglio una delle prime ere del vecchio mondo” che sembrano avere una qualche sorta di parentela con i WildBorne.”
“Hurgalis : Antichi “parenti” della razza umana barbara. Questi primordiali avevano i loro villaggi attorno le “le piane delle paludi nebbiose” purtroppo le memoria di questo luogo non sono felici agli inizi della seconda era del vecchio mondo umani e nani costruirono fortezze e torri per controllare quel nefasto territorio. Dai resti trovati e dalle informazioni in nostro possesso gli Hurgalis erano molto più alti di noi, forniti di un corpo esile e dalla notevole forza fisica, avevano una sorta di venerazione alle stelle e agli astri e offrivano i giovani nascituri e nasciture alla volta celeste e alla luna in particolare, i primi Hurgalis consumavano i riti del sesso nell’intimità delle loro dimore e difficilmente avevano un contatto fisico intimo con membri all’esterno dei loro villaggi e del loro clan una situazione muterà a quanto sappiamo nel corso del tempo. Gli Hurgalis non condividono quasi nulla con gli attuali umani del nostro mondo , vivendo molto più a lungo e con la maggior parte di loro con una predisposizione innata a manipolare le forze del caos anche da piccoli. Nel corso del tempo gli Hurgalis si riunirono in quattro clan. Il primo rimase a dimora nella “piane delle paludi nebbiose”, i due medi scelsero le sponde dei grandi laghi e delle pianure il quarto più piccolo scelse la via dei monti, di quest’ultimo clan si hanno più notizie grazie al ritrovamento di antiche pagine polverose ritrovate nei resti dell’antica fortezza che prende il nome di “Roccia del mattino”, entrarono in contatto con i primi villaggi deii WildBorne che dimoravano tra i monti impararono i loro usi e costumi e stranamente aprendosi alle loro usanze amando ed abbracciando i loro rituali sessuali condividendo l’amore per la luna e le stelle. Il clan “Roccia del mattino” così facendo riuscirono a garantirsi una crescita in potenza , gloria e conoscenza grazie alle quale con una fusione tra le due razzie riuscirono nell’intento di costruire in un luogo remoto e nascosto la forgia del mondo custodita tra le segrete creste dei monti. Durante gli anni accanto alla razza dei WildBorne della famiglia dei Mantrarock , si accorsero che l’integrazione con loro stava avendo successo e si domandavano se dovevano mantenere ancora il termine Hurgalis o cercare un nuovo termine per determinare i nuovi nascituri che portavano tratti sia dei Mantarock “le volpi di montagna dal manto biondo come i raggi del sole” e gli Hurgalis del clan “Roccia del mattino” ma non riuscirono mai trovare un compromesso mantenendo sempre il termine Hurgalis. Gli Hurgalis di “roccia del mattino” hanno avuto un grosso impatto nella storia del mondo antico.
Note : Aggiungo una piccola postilla, non è ben documentato il periodo ma durante la presentazione alla luna di nove fanciulle Hurgalis figle del clan “roccia del mattino” una bambina riuscì a compiere qualcosa di particolare, raccolse a se la bellezza e la forza dell’astro notturno e delle stelle sue ancelle, gli verrà dato il nome Aleria della luna e nel suo animo conserva i forti tratti degli Hurgalis e Wildborne… . Son rimasto sorpreso quando ho letto questa nota, molte teorie sulla principessa Aleria sono state formulate nel corso del tempo ma questa teoria sembra quella più affidabile e più reale di molte altre
Hurgalis : M : Arias del vento del nord + P: Mitar della luna : Aleria della luna
Note : Non vorrei sporcare queste pagine con altro inchiostro ma dobbiamo ricordare che tra i tantissimi eventi che vedono gli Hurgalis come i principali protagonisti, uno di recente nella storia di Aeleria mi ha colpito, il sommo Aeterno Aefias è stato protagonista di qualcosa di unico, si sapeva che gli Hurgalis manipolavano le forze mistiche del caos, la madre della magia ordinaria ma un certo Meltor così viene tradotto il suo nome in lingua corrente, si è rianimato davanti al suo sguardo attingendo al caos in maniera naturale e dopo lo sgomento e stupore iniziale cominciò a raccontare alcuni avvenimenti dimenticati del nostro mondo.
Aeterno : Aefias : Maestro degli anelli.
Hurgalis Rianimato : Meltor vecchio sapiente della torre di Antiv, ritrovano in un sarcofago in un vecchio sepolcro.
Elfi Orgus : nel dialetto della grande torre vuol dire Ombra, in un’antica stele ritrovata presso le rovine di Antiv vuol dire fantasma. Quello che sappiamo sicuramente su questa razza primordiale di elfi scelsero di loro cuore di lasciare l’antica casa “l’albero celestiale” per cercare una loro dimora. Apparvero quasi all’inizio dell’era caos anche se non abbiamo una data certa, molto simili a loro cugini elfi dell’alta chioma nell’aspetto ma senza condividere i loro ideali di controllo e dominazione, anche se attratti maniacalmente dalle forze indomite del caos amano l’arte, la musica e i balli al chiaro della luna, ancora oggi si possono trovare nelle foreste più antiche il loro passaggio, amavano ornare i tronchi d’albero caduti con opere intagliate omaggiandoli per la vita che avevano dedicato alla protezione della natura. Avevano scelto come dimora il confine della foce del “Antiveros” sappiamo oggi da ricerche effettuate che quella zonache il grande il fiume “antiveros” scomparve durante il primo cataclisma, erano una razza forte e decisa di trovare la loro strada, non provavano ne rimorso ne amarezza ad aver lasciato l’ancestrale dimora,l’amore e il sesso alimentava la loro anima e li rincuoravano, non nascondevano alcun sentimento aperti a nuove conoscenze e pronti a scoprire cose nuove che stuzzicava il loro intelletto e curiosità camminavano mostrando i loro corpo senza veli, nei pochi arazzi ritrovati integri li rappresentano sempre senza vesti o armature ritratti in scene di sesso sia in coppia che di gruppo. Sembra che avessero perso quei tratti che li designavano come parenti degli “Alta Chioma” divenendo, alti come gli attuali uomini, dalla pelle leggermente più sbiadita, ed alcuni esponenti avevano la pelle così bianca che sembravano statue, lineamenti fini e di una bellezza unica. Erano amanti perfetti e genitori amorevoli sapevano soddisfare il proprio compagno o compagna o entrambi in alcuni casi non tradivano e rimanevano sempre fedeli, offrirono loro stessi nei riti del sesso in favore della dama e ancella Luna. Durante il corso dell’era del caos, lasciarono la foce del fiume “Antiveros” e le foreste per fondare il loro impero nelle piane dell’”Angriv” costruendo la loro città che prese il nome di Antiv in ricordo della loro prima dimora alla foce di “Antiveros” gli orgus furono la prima razza primordiale a fondare una sorta d’impero e fare la conoscenza nell’arco del tempo degli Hurgalis del popolo delle pianure che ancora vivevano secondo le usanze delle vecchie tribù. Affascinati dalla loro bellezza scelsero di percorrere con loro le vie della scoperta ma purtroppo da questa unione non riuscì a fiorire nessuna nuova generazione, il caos aveva impedito a queste due razze di avere una loro discendenza, ma non si lasciarono mai abbattere, grazie alla capacità innata degli Hurgalis di piegare e forzare le forze del caos, gli Orgus cominciarono sperimentare nuove forme di magia e di potere, in un queste sperimentazioni riuscirono a mostrare il sentiero della luce e della chiarezza e della coscienza e della liberta ad un nuova razza, che oggi conosciamo come “popolo fatato”. Antiv divenne il polo, di questa nuova scoperta e di molte altre, il caos ora poteva essere usato e controllato sempre con molta fatica, ma non era più inaccessibile ma era un qualcosa che si poteva capire e comprendere, venne fondata la prima “torre bianca” vicino alle vecchie e antiche dimore degli Orgus dove avevano scoperto un fulcro del caos, “nel nostro tempo quel luogo viene chiamato come Torre delle Aquile” . la Principessa Ashielse degli Orgus prese in marito il figlio del capo clan dei Hurgalis, Atrus del clan del toro delle pianure e come tradizione Orgus scelsero la loro concubina tra il popolo fatato una Elfias “poco da dire questo è l’esatta copia di elfi della chioma dorata solo possiedono il dono del volo” di nome Asai, questa loro unione diede dei frutti inaspettati. Gli anziani Hurgalis chiesero al loro capo clan e marito della principessa Ashielse di mandare delle delegazioni in cerca delle tribù che un tempo si erano divise e allontanate. Furono mandate tre delegazioni , ma solo una delegazione ebbe successo riportando notizie che gli Hurgalis del clan del caprone con la principessa Armatis, figlia del defunto Cartaros avevano fondato delle piccole civiltà tutt’intorno ai grandi laghi, vivendo di pesca, allevamento e agricoltura, mantenevano ancora le loro usanze e vivevano in tranquillità aiutati da un'altra razza primordiale che viene tradotta oggi come Orchi del popolo eletto, i delegati mandati dagli Hurgalis dei grandi laghi avevamo mandato un messaggio che ben presto sarebbero andati in visita ad Antiv. La delegazione mandata al passo tra le montagne tornò con un nulla di fatto purtroppo le intemperie che in quell’anno si abbattevano sulle montagne li avevano costretti a ritornare sui loro passi. Dai territori delle paludi invece tornarono con un amara scoperta, non vi era più nulla della civiltà degli Hurgalis che aveva scelto di rimare a dimora in quei territori i clan erano scomparsi, il clan degli Aironi, dei Serpenti e dei Tassi tutti scomparsi gli esploratori Orgus che si erano addentrate maggiormente nel cuore delle pianure riportavano notizie di un abbandono repentino, il tutto era strano visto che i clan avevano fondato una solida città che si estendeva per molto nell’entroterra dove al suo centro si ergeva una piramide li scoprirono qualche informazione in più. Intorno ad essa resti scheletrici consumati dal tempo, alcuni erano Hurgalis altri sembravano deformati, sembravano quasi essere stati sacrificato o vittime di un attacco, per quanto i sensi degli Orgus erano fini non riuscivano comprendere quel che era successo in quel luogo, nemmeno la comprensione per quanto limitata delle forze del caos aiutarono gli Hurgalis della spedizione a comprendere ma da quel luogo tornarono con uno strano artefatto, un frammento che pulsava di forza del caos. Antiv non volle quel frammento nei suoi confini e fu mandato alla Torre Bianca, raggiunte le sale della torre successe qualcosa di strano.
Note : il vecchio maestro profeta, che ha redatto queste pagine ha aggiunto una pergamena con rune magiche del ricordo, uno strano modo di annotare un evento. E’ una runa particolarmente potente nonostante siano passati interi cicli da quando queste linee sono state traccaite.
Ricordo “Torre Bianca” “Ansarol del sole alto e Liasalel del sole alto”.
La fragranza del suo corpo nudo era deliziosa, il suo sorriso i suoi occhi fino a quel momento non l’avevo mai notata in quel modo e mai avrei pensato d’essere attratto dalla mia gemelle Liasalel, le sue labbra mi invitavano a formulare pensieri osceni e scandalosi. Forse il fumo prodotto dall’intruglio che prepai dai semi dei fiori blu parla al posto mio, ma voglio essere sincero per una volta non mi frega nulla, ti voglio e già eri nei miei pensieri senza che i lo volessi, so che anche tu coltivi questo desiderio ogni volta che i tuoi occhi mi vedono percorrere i lunghi corridoi della nostra dimora alla torre la tua mente fantastica e anche il tuo corpo risponde a quelle fantasticherie perché non renderle reali?. Gli altri sono esseri miseri non riescono a comprendere il nostro desiderio e la bramosia e l’eccitazione dei nostri corpi nudi, oramai inutile nascondere l’eccitazione che provochi, sei il fuoco che alimenta la mia anima, la mia lussuria la mia libido, questa notte sarai mia. Un successo lo ammetto quello strano intruglio con i semi dei fiori, mi ha cambiato, sentivo qualcosa che si muoveva sotto la mia pelle un qualcosa di sublime, di delizioso che mi spinge ad ascoltare, la voce del mio subconscio che ogni volta che i miei occhi si posano sul magnifico corpo di mio fratello mi incitano a farlo mio a sentire il sapore del suo uccello tra le mie labbra a farmi possedere, a farlo giocare con il mio corpo, che sensazione piacevole mi sentivo bagnata ogni volta che mi sfiorava voglio che sia lui a prendermi. Il sole tramontava lasciando scivolare gli ultimi raggi nella camera lui era li al centro la sua bellezza risplendeva come la sua magnifica erezione, lasciai scivolare la veste liberando il mio corpo per lui e gli lasciai ciò che la sua mente perversa voleva fare. Il sapore delle sue labbra sulle mie il fuoco della bocca era come una droga lo sentivo esplorare sentivo la sua forza stringere il mio seno, sentivo occhi estranei osservarmi, non m’importava di nulla, volevo il suo pene, volevo il suo sapore e volevo che mi riempisse la bocca, volevo sentirmi soffocare dalla sua virilità. Il piacere che mi provocava, caddi in ginocchio, lo osservai ero ipnotizzata da quel sesso dal suo profumo pungente e stuzzicante, poi all’improvviso il mio desiderio fu esaudito con violenza mi ritrovai la bocca invasa del suo sesso, la lingua lo cullava come poteva, era impetuoso lo spingeva sempre più affondo nella mia gola lo lasciai fare perché privarmi di quel succulento piacere, continuai a leccare e succhiare lasciando che il piacere colasse tra le mie gambe. I miei occhi lo fissavano sotto di me lo dominavo dall’alto, non era abbastanza lo strinsi con entrambe le mani, così durò come quella cappella rossastra colante della mia saliva sembrava risplendere. Ansimava sempre più mentre aumentavo la velocità delle mani, ma volevo sentirmi sua, volevo che mi usasse, all’improvviso mi ritrovai stretta nella sua morsa , non so quando sia successo, ma ero inebriata dalle sue labbra che baciavano le grandi labbra, estasiata mentre la punta di quella sua infernale lingua esplorava il solco la sentivo entrare in me, non riuscivo a trattenere le grida del piacere, mentre alcuni wildborne al suo servizio nudi facevano la loro comparsa avvicinandosi, richiamati da non so cosa, afferrai il polso del più vicino tirandolo a me ed invitandolo, non ci volle molto che la mia lingua che prima stava giocando con il pene di mio gemello ora giocavo con il rossiccio pene di un wildborne, urli di piacere riempivano la grande sala, accompagnati da quelli di mio fratello e dei wildborne che si divertivano con i nostri copri, il profumo dell’incenso fatto con semi del fiore blu aveva tolto ogni mio freno, le voci che sentivo mi continuavano a sussurrarmi di lasciarmi usare ed io non potevo rifiutami ne sottrarmi ad un piacere come questo. La lingua di mio fratello aveva lasciato il posto alle sue dita mentre, mi allargavano prima allargando le grandi labbra, poi accarezzandomi penetrandomi dal piacere morsi lebbra della giovane wildborne che stavo baciando con ardore, mentre la cappella aveva preso il posto delle dita così grossa, così calda, giocava con me mentre lentamente lo spingeva dentro, prese quella sera la mia verginità , strinsi il pene del wildborne al mio fianco, quando con forza cominciò a spingere con violenza. Il calore del suo pene che riempiva la mia intimità, la mia testa era piena in preda all’eccitazione sentivo qualcosa dentro di me che mi stava cambiando , come stava cambiando mio fratello e i wildborne al mio fianco giovani e forti amanti, ero diventata il loro succulento boccone per soddisfare le loro voglie e volevo che restasse così, il fiato si rompeva quando quel grosso uccello mi penetrava , mi sbatteva ovunque, mentre le loro mani tormentavano i miei seni, godevo nel sentire i loro gemiti, mi eccitavo nel prendermi cura del sesso della giovane wildborne. Stavo per venire, il mio corpo stava per scoppiare nell’agognato orgasmo , lo bramavo lo volevo mi afferravo a quel giovane corpo , sentivo pulsare nel mio cuore una forza che non avevo prima, non potevo lasciare quelle labbra. Non pensavo che la mia gemella fosse così affamata di sesso, si lasciava scopare, aveva accettato quell’orgia naturalmente, il sapore del suo sesso sulle mie labbra il cuore batteva, ma era come se a battere nel mio petto fosse altro sentivo qualcosa di strano mescolato al piacere liberai l’orgasmo venendo dentro la mia gemella, il suo volto era sconvolto dal piacere mentre il mio caldo sperma lentamente la riempiva lei gemeva sotto le cure del nostro seguito. mentre lasciavo la grande sala, la stanza si era riempita di una strana melodia, un giovane maschio lasciava una delle stanze laterali pronto a sfogare in me le sue voglie a lungo represse, perché deluderlo perché rinunciare a quel corpo a quelle labbra a quel sesso, le sue braccia si strinsero attorno alla mia vita, il suo sesso era già turgido al mio tocco ne aveva voglia e io non ne avevano mai abbastanza. Mi lasciai possedere da quel giovane, fino in fondo lasciandolo sfogare lasciando che il suo pene si prendesse cura del mio ano, quanta impetuosità in questi giovani maschi solo in pochi avevano capito gli altri avevano la mente troppo chiusa, mentre la mia dolce sorella stava gemendo nell’altra stanza aveva giurato a me stesso che non avrebbe più lasciato il mio letto e mi sarei reso partecipe di ogni sua voglia, a quel pensiero diventai ancora più duro, strinsi alla gola quel giovane con il suo pene ancora gocciolante di caldo seme, lo baciai con passione sentivo sempre più una voce nella mia testa e più la sentivo più ne volevo. Mi staccai da quelle labbra e mi presi cura del suo pene pulendolo e laccandolo mentre osservavo il suo volto trasformarsi in altro.
Note : il ricordo sembra essersi interrotto, forse proseguiva ma il l’osservatore ha deciso di fermarlo inutile stressare queste vecchie rune per vedere cosa si nasconde oltre il blocco. A parte alcuni vuoti nel ricordo, sembrava una storia come se ne trovano tante nella valle del piacere, ma … esiste sempre un ma, mettendo da parte questo stralcio di vita di questi elfi orgus che saranno se ricordo bene conosciuti in altro modo, sembra che la gemella “Liasalel del Sole Alto” abbia fatto qualche esperimento con i semi del fiore blu, creando un specie di incenso che spinge chi lo prova a togliere i freni inibitori e lasciar che i sentimenti e gli appetiti sessuali vengano alla luce, mi sembra una cosa banale e da alchemici alle prime armi, ma sentivano entrambi una sorta di cambiamento e delle voci. Conclusioni : Devo indagare oltre, anche se forse era sotto effetto di qualche droga sconosciuta.
Ricordo : “isola di Mokangal” nel mare solitario
Nota : Ho avuto una fortuna sfacciata e stata un’idea della mia compagna Araniel , che mi ha indirizzato a consultare le pergamene ritrovate e riportate in patria sul secondo cataclisma che ha coinvolto quella che un tempo veniva chiamata Isola delle stagione la dimora delle razza WildGet, un giorno troverò anche la spiegazione sul nome WildGet, il ricordo è più debole del precedente.
La mia dolce sorella ama farsi ammirare dai giovani e dalle giovani della torre bianca, di tanto in tanto cattura tra le sue braccia qualche studente, portandolo nelle sue stanze private, ama farsi legare ama sentire il dolore della frusta sulla pelle ha dei piaceri particolari da quando è libera cerca sempre di sperimentare cose nuove ha costruita una stanza molto particolare nominandola “la camera dell’orgia”.Mi ha tenuto lontano e non mi ha reso partecipe in quella costruzione e nemmeno mi ha mai invitato a partecipare ai suoi incontri, ma quando esce da quella camera sembra essere più bella, più forte a differenza dei suoi amanti che sembrano consumati dalla fame sessuale e dalle attenzioni che mia sorella richiede. Odio quando fa così quando esce dalla camera i suoi occhi brillano, non mi degna di uno sguardo presentandosi solo a notte fonda per richiedere le particolari attenzioni, idiota io a cedere alla sua bellezza. Abbiamo lasciato la torre bianca ormai da moltissimo tempo, le nostre sperimentazioni con il frammento attiravano troppe attenzioni quell’artefatto è qualcosa di più non solo un ricettacolo di caos, attraverso il mio corpo lui parla, alcune volte sembra che comandi le mie azioni, come quella notte quando presi mia sorella al termine di una sua sessione nella camera dell’orgia, ero stanco frustrato d’essere messo in secondo piano, non volevo più essere la sua ruota di scolta volevo che amasse solo me. Non mi risparmiai con lei quella notte, i suoi occhi erano piantati nei miei, sentivo le sue unghie sulla schiena, ero il suo amanti non quella marmaglia che consuma ogni notte nella camera, quello non era un bacio ma fu estremamente piacevole , vederla arrendere a quell’attenzione la bloccai al muro, sentivo il frammento fremere attraverso il corpo cosa stava accadendo, non cercava più ribellarsi strinsi tra i miei denti il suo seno, ancora potevo percepire il sapore dei corpi dei suoi amanti, urlava e fingeva di ribellarsi ma le piaceva anche quando il mio pene si faceva strada penetrandola, il calore dl suo corpo la sua voce, le sue labbra il sapore della sua bocca, sentivo l’eccitazione salire, strinse le sue gambe attorno alla mia via non voleva lasciarmi andare, dovevamo andare fino in fondo e in quel momento quando il nostro orgasmo era all’apice all’unisono il piacere ci fece entrare in comunione con il frammento , mentre il mio sperma la riempiva il frammento ci mostrò un grande occhio ove al centro al posto della pupilla vi erano strani simboli, quella notte crollammo a terra i nostri corpi erano uniti come le nostre bocche.
Note : Dunque i gemelli hanno visto un grande occhio, con al centro al posto della pupilla strani simboli. Ho chiesto l’aiuto ad Aefias l’Aeterno mi guardò a lungo forse mi stava prendendo per pazzo che sognava cose che non sono mai esistete, ho spiegato ad Aefias che era la descrizione precisa presa da un frammento di ricordo, lui non proferì alcuna parola liberò la scrivania da appunti inutili e prese un foglio di pergamena vuoto lo distese bene sul tavolo, mosse le mani talmente velocemente che non mi accorsi nemmeno che aveva appoggia il palmo della mano destra sul foglio di pergamena all’improvviso raggi di color violaceo apparvero nella stanza furiosi come bestie si convogliarono sotto il suo palmo. Quando Aefias tolse la mano liberando il foglio si liberarono su di esso scritte e tracciati runici al centro vi era un occhio e nella sua pupilla vi erano le rune. Aefias mi spiegò che i gemelli avevano attinto ad un potere e ad una conoscenza antica, del mondo prima di prima di questo il mondo originario. L’occhio onnisciente avrà dato ai gemelli più conoscenza ma allo stesso modo ha attingeva conoscenza dal nostro, finalmente avevo una visione chiara di alcuni fatti che drammaticamente avevo coinvolto il nostro mondo.
Ricordo : “isola di Mokangal” nel mare solitario “oscure scoperte”
Sogno il tuo meraviglioso corpo ogni notte, mi ritrovo senza fiato ogni volta che il mio sguardo incrocia le tue curve, non mi stancherò mai di amarti e ammirarti. Il tuo sesso con il suo profumo mi eccita come il primo giorno, sono attratto dalle tue labbra come fuoco. Un peccato che gli altri non riescono a comprendere la tua bellezza, ti sei lasciata possedere da Marik tutta la notte, sentivo come gemevi dal piacere è bravo mio dolce amore e si prende cura anche di me e dei miei più intimi bisogni, ci siamo amore grazie al frammento ora sappiamo come fare la camera che hai costruito erano solamente il principio e con l’aiuto del frammento abbiamo raggiunto il nostro scopo. Fratello mio, sei il mio più grande amore, so che Marik si prende cura del tuo sodo fondoschiena, come la tua bocca si prende cura del suo sesso, pulendolo e succhiandolo a dovere mi piace sapere che la tua saliva si trovi ancora sul suo pene, mentre mi penetra penso a te quando mi afferra i seni, mentre il suo caldo sperma mi riempie, ma sei tu che voglio sempre, penso alle tue labbra con impresso il sapore del mio sesso, non ho interesse per gli altri e chi amore mio non comprende o capisce ciò che facciamo è alimento della camera e forza del frammento baciami, scopami, fammi urlare riempimi con il tuo seme, il frammento ci ha parlato attraverso l’occhio e noi obbediamo, il cambiamento è solo una fase ben presto il mondo ci amerà, dammi un figlio voglio un figlio da te ora…
Note: Comincio a comprendere su cosa i gemelli stiano sperimentando in quell’isola ora ricordo come la storia li ricorda i “DEVIATI”. Sembra che il primo cataclisma del mondo antico sia stato pilotati dai Deviati , ciò che nel vecchio mondo e mondo moderno si ricorda di quel cataclisma sembra una menzogna o sia stato sepolto da strati di abbellimenti per renderlo più leggero.
Ricordo : “Isola di Mokangal” nel mare solitario “oscure scoperte parte 2”
Ho conservato il tuo sperma in apposite ampolle amore mio, Mintara è mutata sembra che stia perdendo il suo dolce e caldo manto, sta assumendo qualcosa di simile alla nostre pelle, anche se amore ti confesso che mi sta eccitando di più ora. Anche Marik sembra essere mutato, il continuo contatto con la camera sembra aver innescato qualcosa. Come sei impetuoso, la tua lingua ha raggiunto un nuovo livello, nella mia personale scala di piacere mi sento così attratta da te, non riesco a rimanere incinta di te voglio darti un figlio voglio prolungare all’infinito la tua discendenza, la notte scorsa ho messo nelle capsula Usualis e Morik. Comincio a preoccuparmi amore il nostro amato e insostituibile seguito si sta assottigliando, questa notte durante la luna di passaggio, entreremo nella camera e ti ingraviderò ti farò felice, dobbiamo preparare la capsula, so che stai cambiando ed io con te. Il caos tra poco si cederà a noi alla nostra bellezza, abbiamo tutto quello che ci occorre ho tracciato ogni singola runa, come l’occhio ci ha mostrato siamo pronti, il mio uccello è follemente pronto a possederti avrai quel che vuoi e avremo nuovamente il nostro seguito.
Note : I deviati erano totalmente idioti, usando il potere della camera dell’orgia che era soltanto un accumulatore di potere ed unendolo alla forza del frammento hanno scatenato qualcosa di puramente oscuro, mutando loro e tutti coloro che chiamano il loro seguito e tutti coloro che nel corso degli anni sono stati imprigionati nella capsule in nuova razza.
Annotazioni : “trascritte dai racconti dei pescatori partiti da Luna Crescente”
Erano giorni che in lontananza, scorgevamo nubi nere e tuoni per quanto eravamo in stagione di pesca le nostre reti e lenze erano vuote, non riuscivamo a pescare nulla vicino alle acque di Mokangal che una volta era gioiello del mare solitario. Ora abbiamo paura ad avvicinarci, sinistre nubi nascondono le cime delle montagne dell’isola, le sue acque emettono strani odori di putredine e altro, nessun uccello volteggia intorno alle sue spiaggia, si sentono versi disumani e sconosciuti, di notte strane luci volteggiano intorno alla banchina del porto dell’isola. Ma nessuno di noi ha mai avuto il coraggio di sbarcare qualcuno ha intravisto nella nebbia strane vele nere …
Note : L’annotazione termina, ma è più che sufficiente a capire che anche quella bellissima isola aveva ceduto alla corruzione del frammento.
Note Generiche : ci sono frammenti della storia dei gemelli , ma sono più racconti d’amore e di sesso con sua sorella o nella camera dell’orgia, molti in quel periodo hanno fatto visita e usufruito delle attenzione dei gemelli e del loro seguito, quindi presumo che i gemelli hanno installato in loro alcuni frammenti di corruzione, facendo esperimenti con coloro che li avevano seguiti nell’isola erano riusciti a mutarli non solo nel corpo anche nei loro animi, ormai i vecchi tratti elfici e wildborne erano spariti quasi completamente erano rimasti solo vaghi ricordi di quello che erano in precedenza , i poteri innati che li contraddistinguevano erano spariti e sostituiti da altro. I gabbiani e altri uccelli non volavano più, perché altro aveva preso possesso di quei cieli avevano acquisito la capacità di volare avevano anche sviluppato un potere innato con quella fame di sesso, ora affascinare e dominare gli altri era diventato semplice e si alla fine i gemelli hanno avuto erede ma non era quello che si aspettavano ne quello che avevano in mente, la bambina prese il nome di Liriana del Sole alto una creatura completamente innocente rispetto alla malata depravazione dei genitori aveva mantenuto i tratti degli elfi e altri tratti salvata dal sommo Lord prima che il burattinaio si palesasse.

Note Generiche “Deviati, Isola, Burattinaio, Figlia” : Dunque, ho faticato parecchio a trovare un ritratto di Liriana Sole Alto, diventata poi Liriana Megreine. Ammetto che la bambina non poteva finire in mani migliori la famiglia Megreine si era distaccata dai clan che vivevano presso i grandi laghi alla ricerca di un luogo fertile dove far crescere il grano e altri cereali, ma prima che il sommo Lord entrasse in contatto con loro avevano intavolato un forte legame con il “popolo eletto” specialmente con lo Sciamano dei Troll Zampascura. Riassumerò il più brevemente possibile, I territori dei Zampascura stavano morendo la carestia e siccità stranamente li avevano colpiti con ferocia, gli anziani pregarono lo sciamano per una soluzione la loro prole non poteva sopravvivere in terre così aride. In sogno lo sciamano vide la grande madre luna che sorgeva in una posizione diversa dal suo naturale cammino, notte dopo notte la luna rimaneva in quella posizione, i suoi raggi tracciavano un sentiero non semplice da percorrere ma che li avrebbe condotti alla salvezza, quando lo sciamano gli volse spalle vide il fuoco inestinguibile, la rabbia la collera che avevano abbandonato li avrebbero consumati e fatti cadere nelle tenebre, soggiogati da padroni crudeli e malvagi ed infine la morte e il silenzio. Quando raccontò in molti del suo popolo lo credettero pazzo, ma altri più legati alla natura e alla madre luna, accettarono quel racconto come un presagio e decisero di seguirlo attraverso il sentiero così cominciò la grande migrazione. Durante il tragitto entrarono in contatto con la famiglia Megreine e si stabilirono sui colli aiutandosi a vicenda nella sopravvivenza ma il cammino ancora doveva compiersi durante il tempo riuscirono ad apprendere molto gli uni dagli altri e in uno strano gioco del destino fecero la conoscenza con il sommo Lord. Per parecchio tempo il sommo fece loro visita ma l’ultima volta portò con se un fagotto di una stupenda bambina dai capelli biondi come il sole dal volto angelico, lo sciamano aveva scorto in lei qualcosa di particolare, il sommo Aeterno sottopose la piccola alla loro valutazione sia Alastos Megreine e gli sciamani Zampascura scrutarono la piccola, non vi era traccia di corruzione del caos ne di altro ma non era un bambina come le altre nemmeno una bimba Orgus come altre. Lord sorrise, era qualcosa che mai prima di quel momento lo avevano visto sorridere, il sommo esortò gli Sciamani a riprendere il cammino e di portare con se la famiglia Megreine ed ordinò a Alastos d’allevare la piccola come se fosse sua. Diciamo che obbedirono nessuno di loro aveva il potere di contrastare il volere di un Aeterno. Mi spiace se questa nota sarà più lunga delle altre ma le informazioni sono frammentarie e confuse e riunirle non è semplice. Per quanto riguarda l’isola è un discorso particolare ma vediamo che cosa riesco a mettere assieme. I Deviati pensavano che i loro traffici sull’isola passassero inosservati agli occhi dei confratelli lasciati alla Torre Bianca, nemmeno i loro seguaci, riuscirono a dissuadere l’editto che la torre bianca stava per emanare. L’isola ed ogni sua costruzione doveva essere ridotta al silenzio, in pochi tempo l’alleanza di Hurgalis, Wildborne e Orgus riuscirono a costruire una flotta armandola e preparandola. Dall’altra parte i nuovi alleati che i deviati avevano riunito si stavano preparando a difendere la loro isola, i temibili Ogre capeggiati dal Mogashan avevano approntato un difesa ferrea con le loro navi nascoste tra le nebbie dell’isola, lo scontro fu tremendo il numero d’anime perse era incalcolabile, gli Ogre riuscirono a rompere la linea d’attacco delle navi alleate e sbarcare. Un gruppo di navi con in testa l’ammiraglio di Nitanos Ark, detto la “Spada del nord” si staccò dalla formazione principale e cominciò l’inseguimento in mezzo alla tempesta, le navi dei Mogashan purtroppo riuscirono a sbarcare con un notevole esercito si misero in marcia verso la “Torre Bianca”, purtroppo la nave di Nitanos Ark sbarcarono con parecchio ritardo, ma non si perso d’animo. L’alleanza aveva un altro problema dalle “paludi nebbiose” un vecchio nemico stava emergendo il popolo nero, mettendosi in marcia per far cadere il martello della guerra nelle terre di Antiv. La guerra era ovunque, gli Ogre erano riusciti nel loro intento distruggere la “Torre Bianca” sfruttando il potere del caos aprirono un portale verso un mondo del caos dove uscirono in massa creature che attaccarono e distrussero ogni cosa. Mentre si muovevano per raggrupparsi al resto dell’esercito che stava attaccando le terre di Antiv furono raggiunti e sterminati da Nitanos Ark e dai suoi uomini purtroppo fu una vittoria amara, ma quando raggiunsero la torre trovarono solo un territorio invaso e devastato. Le forze schierate dai Deviati sembravano sul punto di sbaragliare i difensori, in una notte particolarmente buia un lampo illuminò il campo di battaglia, una cittadella volante apparve nel cielo notturno accanto alla città di Antiv, sappiamo oggi che erano coloro che abitavano il vecchio universo sopravvissuti fuori dal tempo , nascosti con il sacro compito di cacciare ed uccidere tutto ciò che viene chiamato come i “figli del caos” figure esili, snelle scesero in battaglia con costrutti giganti che chiamano “Titani”, macchinari incredibili e grazie il loro aiuto l’alleanza sembrava avere un possibilità, fino a quando i deviati giocarono la loro migliore carta, i cieli si tinsero di oscuri richiami, nubi nere e tetre coprivano il campo di battaglia, canti e sussurri ammaliavano i combattenti spingendoli a compiere atti fuori controllo. Purtroppo la situazione cambiò rapidamente da una vittoria ad uno stallo che protendeva verso una sconfitta verso l’alleanza dei difensori, le succubi e incubi avevano cambiato la sorte dello scontro, fino a quando la regina delle succubi iraconda per aver perso la figlia decise senza essersi consultata con il fratello e amante di sfruttare il potere del frammento oscuro, per aprire una forra e divorare il gruppo difensivo e in quel momento che apparve il burattinaio, Melkos apparve in tutta la sua terrificante bellezza, aveva un corpo che ricordava quello degli Orgus fluenti capelli biondo platino, un corpo snello, vestiva con ampie vesti scure, occhi neri privi di pupille avvolto da fiamme violacee che sembravano sul punto di divorare ogni cosa, teneva stretta in una mano il collo della regina e dall’altra il frammento oscuro, la sua oscura presenza riuscì a raggelare il sangue dei presenti il “popolo nero” inneggiava strani canti in suo favore mentre Melkos dalle sue oscure pupille non lasciava lo sguardo ella regina. Poche sono state le parole proferite dall’abominio, quelle poche parole in una lingua strana trasformarono il volto della regina in una maschera di terrore, mentre catene oscure si stringevano attorno a lei e alle altre succubi ed incubi risucchiandoli in un forra che si richiuse solo dopo aver divorato l’ultima di quella creature. L’abominio guardo il campo attorno a se osservando attaccanti e difensori aveva sempre uno strano ghigno mentre assorbiva il frammento dentro di se.

Note : Trovare queste informazioni è qualcosa di unico, per molto tempo i miei confratelli hanno spulciato archivi su archivi rovistando nella polvere e raccolto ogni sora di pergamena stipata in un angolo e lasciata li a prendere altra polvere, non hanno mai cercato di collegare i testi se solo l’avessero fatto avrebbero avuto per le mani la verità sul Monto Antico.
Ricordo : “Cresta delle stelle”
È veramente triste amore guardare oltre questo parapetto e vedere, questo orribile spettacolo per quanto questa inutile guerra andrà avanti è inutile amore tutto inutile la pazzia sembra avergli tolto la ragione stiamo combattendo contro Giganti Neri, da quanto tempo ? dimmi amore …quante anime del nostro popolo dobbiamo vedere ritornare alla volta celeste prima che tutto questo finisca, tienimi stretta a te piccolo Wildborne, non lasciarmi mai andare o cadere mi sentirei persa senza avere la certezza che la tua mano sia li a sorreggermi e tenermi e poi, be che dire il tuo profumo mi eccita tantissimo questo lo sai vero?. Sarà anche una domanda stupida ma mi piace sentirlo, mi piace sentirmelo dire da te mascalzone guarda come hai ridotto i miei capezzoli, mannaggia a te si vedono dalle veste dovrai trovare un modo per porre rimedio a questa situazione non puoi tirarti indietro.! Aleria, mia dolcissima Hurgalis, sai già la mia risposta, sai cosa prova il mio cuore, lo sapevi già quando il tuo sguardo è caduto sul mio da piccoli nella mia stanza , che fai ? fingi di non ricordare quella bambina curiosona che nonostante il divieto della sua mamma cercava sempre di infilarsi nella mia camera, per scoprire come è fatto il corpo di un piccolo Wildborne e ammetto che se tu sei eccitata io lo sono già da un po', quanto mi piacerebbe portarti nella stalla e gettarti su un cumulo di paglia ed assaporare il dolce profumo tra le tue gambe, morderti il seno e sentire il tuo gemito di piacere nelle mie orecchie. Ma questa inutile guerra ci sta togliendo il piacere di quei pochi momenti d’intimità. Mmm mio piccolo Wildborne mi stai facendo salire una voglia matta, forza seguimi non farti pregare, guarda la stalla è vuota in questo momento possiamo prenderci quel momento ora.
*..lo trascinai nella stalla, era il momento perfetto la serata giusta lasciai scivolare il chiavistello bloccando la porta, sentivo il suo caldo sguardo su di me, lasciai che le armi scivolassero a terra. La osservai liberarsi delle armi il suo profumo mi attirava, la strinsi tra le braccia, lasciai che mie labbra si prendessero cura del suo collo, un brivido percorse il corpo quando le sue sfiorarono la mia pelle in un dolcissimo bacio, mi piacevano queste attenzione le sue mani esploravano il mio corpo liberandomi dalle vesti bianche mentre le mie avevano intenzione di prendersi cura di lui. Sentivo la sua mano scivolare tra le mie vesti, sotto la casacca fin oltre la cinta, la sentivo stringere il mio pene già turgido ansimavo a quel tocco, come ansimava lei quando le mie dita accarezzavano le grandi labbra già umide. Il suo uccello non poteva essere già turgido sotto le cure della mia mano che lo massaggiava , accarezzava scendendo fino alle sue palle stringendole con una leve pressione, sentivo il suo fiato al lato della mia guancia più deciso più cupo, la sua ruvida lingua raggiunse la mia incontrandosi in una stravolgente danza. Il suo meraviglioso corpo, sapeva sempre come prendermi ed eccitarmi, le lingue danzavano infuocate il sapore della sua bocco rabbrividivo da quell’immenso piacere la spinsi sul pagliericcio, volevo immergermi tra le sue gambe, volevo il suo profumo sulle mie labbra. Mi lascia spingere ero completamente inebriata dal suo sapore della sua bocca, il profumo della stalla si mescolava a quello dei nostri corpi una piacevole e seducente sensazione ne veniva prodotta. Dolci carezza tra le gambe, sapevo cosa voleva i miei occhi non lasciarono mai il suo volto, mentre lentamente le allargava, era sublime sentirlo leccare con avidità il mio sesso già bagnato e pronto a riceverlo, mentre giocava con la lingua penetrando sempre più affondo non potevo resistere ogni volta che sentivo la sua lingua brividi sempre più forti di piacere scuotevano il mio corpo sentivo di non poter resiste. La mia lingua toccava i punti giusti a volte lentamente a volte più velocemente la sentivo tremare scossa dal piacere, era pronta ed io ero al limite, lasciai le sue gambe con dispiacere il suo petto si muoveva in fretta. Il suo sguardo era indescrivibile, lo prese tra le mani con decisione. La rossa cappella umida era pronta a prendere la mia intimità , mi piace giocarci usando quella magnifica cappella per stimolare il mio sesso, ma quella volta lo spinsi dentro, un grido di piacere riempi la stalla. Posi una mano sulla sua bocca, per smorzare il suo grido quando il mio cazzo penetrava dentro di lei era come essere avvolto da fiamme un piacere difficile da descrivere quel calore, quelle sensazione mi tolgono il respiro. Cominciai a spingere prima lentamente e poi sempre più velocemente, dando colpi decisi l’aria si stava riempiendo di un profumo eccitante e piacevole. Non riuscivo più a resistere, i miei capezzoli venivano tormentati dalle sue labbra e quando non li mordeva e laccava o succhiava, la mie labbra giocavano con le sue ben presto sentivo ormai l’orgasmo chiamarci pronto ad esplodere. Il calore aumentava, le sue mani stringevano con forza le mie braccia sentivo il mio cuore battere come non mai e all’improvviso l’orgasmo ci travolse entrambi. Lo sperma come fuoco mi riempiva non lo lascia andare, baciandolo lo lascia svuotare dentro di me, crollando l’una accanto all’altro e continuammo a parlare e baciarci..”
Quanto vorrei fermare questo momento in eterno e conservarlo per riviverlo sempre. Sciocco di un wildborne lo vorrei pure io, ma ci sono altri momenti che vorrei rivivere, mi ricordo la prima volta che una dolce bambina hurgalis entrava nella stanza di un scapestrato wildborne che aveva appena finito di fare il bagno, mi piacevi già allora non sapevo il perché, ma mi sentivo attratta, ho sofferto quando siete partiti per cercare una via tra i monti, avevo paura di non rivedervi più. Ma ci siamo rincontrati qualche anno dopo, ti avrei riconosciuta tra mille eri tra le tue ancelle durante la festa della luna, riuscivo a vedere quel corpicino nudo anche sotto mille vesti. A già quella sera, stupido che non sei stato ero in panico sentivo la tua presenza ma non ti trovavo e tu non mi avevi rivolta la parola. Amore un piccolo scherzo, dovevo vendicarmi del morsetto che mi avevi dato sul mio pene perché lo volevi assaggiarlo, no in verità avevo paura a parlarti erano passati anni, da idiota avevo paura di non piacerti. Tu risplendevi nella pure luce della bellezza, nonostante ti avessi vista nuda e tu avevi già esplorato il mio corpo in ogni suo punto grazie ai nostri giochi mi sentivo idiota timido. Sciocco amore di un WildBorne ti amo, non riesco a vedere una vita senza di te, con te ho appreso l’arte del combattimento, con te ho imparato ad amare e con te ho imparato a rialzarmi nei momenti difficili come adesso quel dannato corno sta suonando ancora. Aleria amore mio, dobbiamo andare ma prima un ultimo bacio tra le tue gambe come buon auspicio. Scemo di un idiota fallo veloce e andiamo e poi mi prenderò cura di quel tuo uccello o meglio ancora turgido visto che mi appartiene.
Il passo oltre il parapetto era ricolmo di nemici, strani stendardi spiccavano qua e la, Giganti Neri a cavallo di mammut trasportavano strani arnesi, lo sguardo si perdeva senza riuscire a contarli, gli anziani lanciavano ordini a destra e sinistra, nella confusione riuscii ad intravedere le figure dei nostri genitori che discutevano con una strana figura ci volle parecchio prima di riconoscerlo era lo zio LORD.! Ma da come discutevano, non sembravano felici e lo sguardo del mio amato confermava le mie preoccupazioni, avrei voluto certamente passare più tempo a fare l’amore ma un gelido urlo riempii il passo il sangue mi raggelò nelle vene , nessuno di noi aveva mai udito un simile grido un boato furioso ne segui subito dopo le montagne si sgretolarono senza porre nessuna resistenza all’abominio che ne emerse, squamose zampe artigliate, un corpo serpentiforme ed una testa che ricordava una di quelle strane lucertele del sud. In una lingua sconosciuta l’empia voce dell’abominio incitava i Giganti Neri ad attaccare, l’ultima battaglia per il passo era cominciata. Cercai con lo sguardo la mia famiglia, ma non riuscì più a trovarli nella caos della folla nemmeno lo zio Lord, schiena contro schiena io e il mio amato combattevamo persino nel combattimento ci fondavamo perfettamente una sola cosa, capace di sbaragliare ogni nemico all’improvviso l’empia ombra di quell’essere era sopra di noi, il suo sguardo era terrore pure, nessuno riusciva più a muoversi, stavamo per cadere per essere sconfitti avevamo difeso il passo per così tanti cicli per cadere proprio ora? Avevo fisso lo sguardo sul mio amore, il suo era fisso su di me, mi prese tra le sue braccia se dovevamo cadere, lo avremmo fatto assieme a tutti. La zampa artigliata ci stava per sferrare il suo colpo, ci avrebbe spazzato , raccolsi la forze incanalando a me il potere degli astri e i poteri della compagna e sorella luna sentivo il una grande forza scorrere in me ed attraverso me a tutti i miei compagni ed amici, non era sufficiente per sconfiggerlo ma sarebbe stato sufficiente a rimandare nell’oblio più giganti neri possibili, i nostri corpi rilucevano di rune magiche, era la prima volta che vedevo una cosa simile e non solo o il mio amore anche tutti gli altri risplendevano della potenza delle rune portavano dentro di se tutto, amore, disperazione, rabbia, dolore, piacere, sesso ogni cosa sarebbe stato alimento per questa ultima battaglia, all’improvviso un piccolo cuore batteva dentro me il mio sguardo stranito osservava il mio amore scagliarsi contro i nemici, ero incinta, in ginocchio mi trovai a piangere, non potevo crederci . La voce del mio amore mi ridestò da quel momento di confusione, stavo per essere colpita dalla sua zampa, quando le rune del mio corpo brillarono e si espanse per ogni compagno uno scudo di pura energia astrale si espanse dal nostro corpo proteggendo ed allontanando ogni essere maligno. Il colpo si infranse contro lo scudo, striduli e sinistri rumori riempirono il passo, era troppo forte per quanto ci stavamo sforzando la potenza di quel mostro era troppa stavamo per cedere quando all’improvviso un tuono, un bagliore nel cielo notturno la figura dello zio Lord era avvolta da un’aura rosso scuro, non riuscivo a vedere, sentivo la paura espandersi nei cuori dei giganti neri.
Nota : Son felice di aver ritrovato questo ricordo, la storia di questi due ragazzi è pura, qualcosa di veramente bellissimo nel mondo di quel periodo, anche il potere che si è sviluppato in loro. È stato il primo passo per l’abbandono del Caos il primo segno che si stavano epurando mentre il sommo Lord stava per sfoggiare il suo devastante potere, ancora una volta è difficile identificare il potere innato degli Aeterni e nemmeno ci proverò ho visto maestri profeti perdersi nel cercare di risolvere il loro mistero, anche se di mistero ci vedo ben poco.

Ricordo : “ultima battaglia al passo innevato”
Eravamo li a combattere, ognuno di noi con le nostre sensazioni ed emozioni e ognuno di noi aveva riversato nella barriera ogni cosa, l’amore di una madre per la propria figlia che sta combattendo al fianco di contadini, allevatori e armaioli soltanto noi eravamo rimasti a combattere avevo donato alla barriera la gioia di scoprire darò alla luce una creatura, l’amore che provo verso il padre il solo che è riuscito ad accogliermi tra le sue braccia con tutti i miei difetti, un giorno bambina mia ti racconterò tutto di come sei stata concepita, quando sarai grande, ti racconterò di tuo zio Lord, di questa gente che combatte per darci la possibilità di vederti nascere e di vedere nascere la prossima generazione, quindi bambina mia e bambini e bambine future resistete ora è il momento di combattere. All’improvviso il vero potere di Lord si manifestò, quella è stata la prima volta che un Aeterno sfoggiò la sua vera natura contro un nemico. l’abominio venne sconfitto il panico prese il posto del coraggio nei cuori dei Giganti Neri che fuggivano ovunque, la carcassa dell’essere scaraventata sul fianco di un monte, con la spada del dominio conficcata nel cuore la battaglia era finita la stanchezza prese il sopravvento e i difensori s’accasciarono l’uno dopo l’altro in un sonno ristoratore. La triste verità arrivò nostro risveglio, lo zio lord passava davanti a file di pire ove giacevano secondo il nostro rito funebre diversi corpi, tra Urgalis, WildBorne e Giganti del popolo eletto, le parole dello zio furono dirette e veloci, le antiche alleanze andavano riforgiate, un’altra battaglia più oscura si stava svolgendo e se non ci univamo alle forze dei difensori, il nostro mondo sarebbe caduto per sempre, un male si era ridestato aveva acquisito un potere sconosciuto comandato da pazzia e altro, ma aggiunse che noi avevamo tirato fuori un potere puro dal caos e grazie a quel potere unito ai difensore potevamo avere una possibilità. Dovrete formare un gruppo d’eroi, campioni che combatteranno quel male nel suo cuore, mi strinsi attorno al mio amore, ancora non gli avevo detto che presto avremo una famiglia, il brusio sfociò in uno strano silenzio quando gli ultimi corpi furono portati al campo, erano i suoi genitori all’improvviso senti il suo cuore fermarsi, voleva urlare lo percepivo ma non riusciva a dire una parola, lo strinsi ancora più forte non potevo lasciarlo, i corpi vennero dolcemente adagiati sui lettini, vennero trattati con gentilezza. Non riuscivo a parlare, la sola cosa che potevo fare ora per lui e fare in modo che non cadesse nello sconforto e nel dolore, all’improvviso ognuno dei sopravvissuti si mise in ginocchio e calò il capo in segno di rispetto. Ci volle qualche giorno prima che il mio amore si riprendesse da tutto quello che era capitato, prima che accettasse quelle morti e ancora non gli avevo detto che aspettavo una nuova anima da lui, ogni volta che mi decidevo succedeva qualcosa che me lo impediva, ma ero decisa a fare il primo passo. Mancava poco prima di scorgere torre della luna e raggiungere la piane, lo presi tra le mie braccia e prima che potesse obbiettare qualcosa, gli feci la mia proposta. gli urlai con tutta il fiato che avevo in corpo di sposarmi, il mio volto avvampò di un color rosso mentre mi guardavo attorno e lui stava in silenzio osservando il mio volto diventare sempre più rosso, quando all’improvviso le sue labbra si appoggiarono delicatamente alle mie e quello che riuscii a capire nella confusione del momento fu un Si.
Note : I Giovani si sposarono, prima di raggiungere torre della luna, con la benedizione del sommo Aetero Lord, che li prese sotto la sua custodia. Ma da quanto si legge nelle vecchie pergamene già da torre della luna si sentiva il fragore della battaglia. Quando gli alleati raggiunsero i difensori della piana, il signore del caos aveva divorato il frammento cominciando la sua trasformazione in un abominio peggiore di quello affrontato nelle montagne, difficile da descrivere ma non aveva più le sembianze terrene da ogni suo passo una nugola di creature usciva in preda alla ferocia, l’ultima battaglia era cominciata.
Ricordo : “il cuore di Aleria
Non finivo d’ammirare l’anello che mi aveva forgiato, ancora non potevo crederci ero sposata e ben presto sarei diventata anche una madre non sono spaventata all’idea forse perché la preoccupazione di quello che ho davanti sta tendendo la mia mente occupata, i difensori avevano eretto barriere usufruendo di antichi poteri innati capaci di manipolare le forza del caos e con questa piccola barriera potevano concedersi un momento di pace per mettere in salvo i feriti. Antiv a quanto avevo capito era il culmine della civiltà delle piane, la principessa degli Orgus Ashielse e la sua concubina Elfias di nome Asai li accolsero, purtroppo il momento era drammatico con l’apparizione del signore del caos trasformato ora in quell’abominio la disperazione, aveva preso il posto alla speranza e la fila dei difensore si stava assottigliando in molti cercavano di fuggire nel vano tentativo di trovare un posto sicuro, la barriera non avrebbe retto al potere di quel mostro e non avevano tempo per cercare un’altra via o un’altra dannata soluzione era finita. La principessa disperata strinse le mani al ventre, aiutata da Asai si appoggiò al tavolo lo sguardo di tutti presenti era una maschera di paura e terrore. Lui prese la mia mano, portandola al suo petto, sentivo il battito del suo cuore, presi la sua mano portandola al mio ventre, non potevo pensare che la nostra anima, la nostra creatura non avrebbe mai visto questo mondo, non avrebbe mai avuto la possibilità di vivere, di fare le proprie esperienze la propria vita, le rune sulla mia pelle cominciarono a brillare come quelle di mio marito e gli altri presenti nella sala. Lo sguardo severo dello zio era posato su di me come ogni altro sguardo incoraggiata da mio marito e dallo zio comincia a parlare. Ogni parola detta aveva un peso forte nelle loro anime.
**..Non possiamo arrenderci a quella creatura, non possiamo privarci della possibilità di vivere, non possiamo farci strozzare ogni volta che una difficoltà si presenti davanti al nostro cammino.! Io voglio vivere, voglio vedere i bambini delle generazioni future nascere, vivere e amarsi .. voglio che facciano i loro sbagli, voglio tenerli per mano e accompagnarli per i passi delle loro vite, non combatto più per me, combatto per loro, ed ognuno di noi combatte per loro per permettergli di vedere questo mondo, lo zio Lord, il Sommo Lord se più vi aggrada questo termine, ci ha dato una speranza noi si noi l’alleanza che si trova in questa sala dei popoli uniti dobbiamo tenere quell’affare quella cosa impegnata, mentre un gruppo di dodici eroi, lo combatterà nella sua anima e distruggerà il frammento che si trova dentro di se, un piano folle un piano disperato, ma noi ora come ora siamo disperati e siamo folli.! E voglio che il mio bambino o bambina cresca e viva nel mondo dove sono nata e cresciuta io ..**

Note : quel breve discorso riaccese il barlume di speranza ai presenti, le rune che lentamente si stavano espandendo tra tutti i difensori portavano nei loro cuori parole di coraggio e fermezza e risolutezza, mentre il consiglio con l’aiuto del sommo Lord cominciarono i preparativi dei dodici eroi che avrebbero combattuto nell’animo dell’abominio. Dalla cittadella d’orata si levò una preghiera di benedizione alcune grandi macchine dette titani si sacrificarono, dai loro pezzi fusi vennero forgiate armi e armature, i popoli della nuova alleanza offrirono il loro sangue per creare un artefatto unico che gli avrebbe permesso di combattere l’abominio dentro di se, tutto era ormai pronto. Fuori dalla barriera l’inferno si era scatenato più volte, le creature scagliate dall’abominio avevano fatto breccia, ferendo e trucidando alcuni dei difensori, chi non poteva combattere e i profughi dalle altre regioni limitrofi vennero mandati verso il sentiero montano fino alla Rocca della Roccia e alla Torre della luna.
Note generiche : Non ci sono molti documenti su quella fase della battaglia ma quello che sono riuscito a sapere dai nostri archivi che il Sommo Lord si unii ai dodici eroi che presero il nome di Eloir, mentre l’ultima alleanza dei popoli uniti teneva impegnata l’abominio scagliando su di esso ogni sorta di potere e sembrava che funzionasse. Ormai Antiv era ridotta ad una rovina, le prime cerchie della città erano invase, l’abominio sembrava combattere se stesso alle volte più che i difensore i suoi movimenti erano confusi, per un passo avanti ne faceva quattro indietro. Quanto vorrei sapere della battaglia nell’animo di quella cosa ma il Sommo Lord non ne parlò, tenne tutto segreto. I difensori persero la cognizione del tempo il giorno inseguiva la notte e la notte lasciava posto al nuovo giorno ad una velocità sconcertante, stavano per esaurire le forze, stremati si ritrovarono a sacrificare loro stessi per impedire all’abominio di muovere un ulteriore passo, catene d’energia pura lo tenevano bloccato in quel luogo quando all’improvviso, dal suo corpo si formarono venature da dove si scagliavano fulmini e raggi, il popolo nero si diede alla fuga ritornando nei loro territori, dalle fratture catene cominciarono ad avvolgere ogni creatura fuoriuscita mentre sprofondava nelle tetre oscurità di una frattura avvolto dalle lucenti catene un naturale tremore della terra si stava sviluppando.
Note : riporto una descrizione che ho ritrovato di recente in un vecchio forziere della torre.
**..Sentivo il sapore del sangue nella mia bocca, la terra trema non riusciamo a compiere nemmeno un passo, ho visto catene afferrare un essere e trascinarlo nuovamente nella frattura, dalle fauci del mostruoso abominio gorgogliavano suoni striduli. Gli Eloir forse erano riusciti a compiere la loro missione, ho visto gruppi del popolo nero fuggire in direzione delle paludi nebbiose, i corni suonavo dalle rovine di Antiv, vedevo le mura sgretolarsi, fulmini e raggi si scagliavano da vene luminose che correvano sul corpo della creatura. Asai fece risuonare gli ultimi corni in segno d’allarme, la città si stava sbriciolando il corpo dell’essere stava sprofondando nel terreno, le catene lo stavano trascinando nelle profondità divorato da una frattura pulsante d’energia. Dovevamo correre, la principessa la confusione regnava, tutti correvano verso la via per i monti per raggiungere la prima rocca, sentivo la montagne stridere e schioccare quei suoni erano strani e spaventosi, trovai la regina la presi per mano, tremava come una foglia come la sottoscritta la strinsi tra le mia braccia le rune tornarono a brillare sui nostri volti e corpi, le lacrime vennero asciugate da un forte vento bollente proveniente dalle piane. Dovevamo mettere in salvo gli ultimi difensori, la cittadella d’oro si stava attardando accogliendo quanti più poteva eravamo sfiniti, non sentivo più nemmeno più un muscolo del corpo.**
Note : Il giorno squarciò la notte con un boato la carcassa marcescente dell’abominio esplose prima di scomparire nella frattura, l’energia del caos, squarciò e devastò il nostro mondo, nulla era più come prima, la tempesta di vento ed energia venne conosciuta come RIFT.
Ricordo *..la fine e l’inizio di un nuovo viaggio*
**..Lo avevo ritrovato, lo avevo stretto ancora una volta a me baciandolo, immergendo il volto ancora stanco nel suo caldo manto, mi mancava tutto questo, assaporai quel bacio come la cosa più preziosa le carezze sul mio ventre, il bacio al futuro nascituro o nascitura, eravamo sfiniti ma ancora vivi. La cittadella d’orata aveva lasciato questo luogo portando in salvo più anime possibili, la terra tremava ancora non eravamo al sicuro, dovevano trovare una soluzione una via. Lo sciamano ci aveva avvertito che le cose presto sarebbero cambiate la battaglia era conclusa ma dovevamo lasciare questo luogo o non saremo sopravvissuti all’ondata di radiazione che il caos tramite il grande rift stava rilasciando. Non si parlava dei dodici eroi Eloir, nessuno li nominava o accennava alla loro opera, nemmeno lo zio Lord ne parlava, le rune da quel giorno non smisero di brillare. Ci vollero parecchi cicli prima che tutto fosse in ordine, la febbre stava prendendo alcuni di noi , le radiazioni dell’energia del caos ci stava colpendo, vedevamo i bagliori provenire dalla piana, chiudere occhio era impossibile eravamo riusciti ad approntare solo cinque delle otto aeronavi che stavamo costruendo. Stavamo per lasciare quei luoghi per sempre, accarezzai il ventre dove stava crescendo la mia speranza, guardai negli occhi il mio dolce amato marito e strinsi la mano della principessa Ashielse e la sua concubina Asai, finalmente tutto era finito osservai dal ponte la distruzione che si era abbattuta sul nostro mondo ora potevo lasciarmi andare in un pianto disperato, ora potevo rilassarmi*
Note : Siamo arrivati quasi alla fine di queste cronache ci sono alcuni punti da chiarire, purtroppo non vi sono indicazioni temporali e molti racconti potrebbero risultare confusionari, ma sono testimonianze di un mondo a noi quasi del tutto sconosciuto, ma prima di terminare quest’opera vediamo che è successo.
Aeronavi : il progetto era cominciato come la loro costruzione prima della guerra contro il popolo nero, i wildborne e gli hurgalis avevano già pensato di lasciare quei luoghi per ricongiungersi con i loro cugini della piana purtroppo la guerra contro i giganti neri fece cambiare i loro piani. Delle otto in fase di costruzione, solo cinque ne vennero ultimate e di queste cinque conosciamo il destino solo di due di loro quella schiantata nell’isola delle stagioni e quella schiantata in una piccola isola al limite del mare delle nebbie.
Rift : Solo nel mondo che chiamiamo moderno siamo riusciti a controllarlo e navigarlo con sicurezza ed in alcune parti grazie all’intervento di alcuni titani ed eroi chiamati Eloir è addirittura scomparso, sappiamo che si è formato con il primo cataclisma, ed ha un potere e degli effetti particolari e disastrosi all’inizio chi si perdeva al suo interno nel tentativo di domarlo veniva lentamente mutato e cambiato.
Wildborne : Mutarono all’interno del Rift, cambiando nel profondo persero parecchie delle loro innate capacità e questo non influenzò solo gli adulti ma anche i futuri nascituri, avevano un’ aspetto più simile agli umani con tratti che ricordano la loro provenienza, quando si svegliarono dal loro torpore ed uscirono dalla capsule, presero il nome di WildGet, le fronde di un immenso grande albero avevano afferrato la loro aeronave impedendo un ulteriore disastro, con il tempo costruirono un’imponente città santuario tra le sue fronde e sulle coste del lago che ospitava le radici del grande albero.
Elfi Orgus : Come i wildborne in questi lunghi cicli passati nel sonno delle capsule, mutarono nel loro aspetto, persero la capacità di controllare le vie del caos, la loro pelle prese un colorito violaceo , i loro capelli presero un colore argenteo o scuro presero il nome di Moon Elf, fondarono la loro città nell’isola di Moon dove si schiantò la loro aeronave. Mentre quelli arrivati con i wildborne, si trovarono più legati alla natura e presero dimora nel grande albero.
Popolo Fatato : alcuni di loro mutarono lievemente acquisendo un fascino particolare, nel tempo costruirono il loro regno in uno dei tanti boschi dell’isola delle stagioni che chiamarono Sussurri.
Popolo Eletto : Alcuni presero la via indicata dallo sciamano Troll, mentre in molti furono salvati dalla cittadella.
Popolo Nero : Sul termine della battaglia, scapparono e fuggirono andandosi a nascondere nelle profondità della grandi paludi nebbione i Nani del clan ascia d’orata costruirono delle fortezze e torri per tenere sotto controllo quel nefasto territorio.
Hurgalis : Le radiazioni provocate dall’energia del caos li ha mutati durante tutti questi cicli, persero la capacità di vivere a lungo, persero la loro statuaria altezza, più simili agli umani che conosciamo oggi e furono chiamati in quel modo dalle razze con cui son entrati in contatto come Elfi e Nani, degli altri non abbiamo alcuna notizia nel corso del tempo qualche archeologo se ne esce con qualche ritrovamento strano collegato alla razza degli hurgalis.
Siamo alla fine delle cronache principali del mondo antico, questi sono i fatti principali e mancano ancora diverse cose, come alcuni accenni sulla loro discendenza ma queste pagine sono servite a raccontare la storia dei loro progenitori e cosa ha portato al primo grande cataclisma.
scritto il
2024-06-27
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