Accontento mio marito

di
genere
tradimenti

Ciao a tutti, mi chiamo Stella, ho 34 anni e vorrei raccontarvi la mia storia!
Sono sposata con Marco, un bell’uomo di 40 anni.
Mi descrivo brevemente:
Sono mora, capelli lunghi e lisci, altezza media, carnagione abbastanza chiara, seno piccolo e lato B molto pronunciato; quest’ultima mia caratteristica é sempre stata l’attrazione principale per tutti gli uomini che nel corso della mia vita ci hanno provato con me, incluso mio marito che va letteralmente matto del mio fondoschiena.
All’epoca dei fatti, due anni fa, avevo 32 anni; di conseguenza, mio marito ne aveva 38.
Stiamo insieme da quando ho 26 anni e fin dall’inizio della storia, dal punto di vista sessuale, capiii che mio marito, Marco, era diverso rispetto agli altri uomini coi quali ero stata fino ad allora.
Diverso nel senso che era più aperto mentalmente, gli piaceva parlare durante l’atto usando frasi o parole che si di me avevano un certo effetto, positivo direi.
Con lui avevo raggiunto una maturità a letto che definivo ormai completa; a Marco avevo anche concesso il mio lato B che, come già detto in precedenza, era il suo chiodo fisso ed avevamo fatto tutto (ma proprio tutto) quello che si può fare sotto le lenzuola.
Mio marito, Marco, é normodotato ed è un grande amante, sa far godere molto bene una donna, ha forte personalità e questo lo rende molto affascinante.
Tornando al racconto, all’epoca dei fatti, ovvero due anni fa, mio marito, frequentemente, provava a stuzzicarmi introducendo nei nostri amplessi una terza persona, in maniera del tutto immaginaria, in particolare un altro uomo ed una una sera, mentre lo stavamo facendo, mio marito tirò fuori dal cassetto un vibratore (uno dei tanti nostri toys), me lo piantò in bocca mentre ero sopra di lui e mi chiese di leccarlo e baciarlo.
Lo feci senza esitare e dopo poco avvicinandosi al mio orecchio mi disse:”ti piacerebbe se al posto di questo ci fosse un cazzo vero, eh?”
In quel momento, quella frase mi fece ribollire il sangue, Marco sapeva come e quando dire determinate cose e con quale tono farlo e infatti chiusi gli occhi, non risposi ed iniziai a fare un gran pompino a quel vibro immaginando che fosse vero e, poco dopo, esplosi in grande orgasmo e lui mi sussurrò:”allora vedi che ti piacerebbe succhiare un altro cazzo mentre ti scopo”.
Nelle settimane a venire mio marito era sempre più insistente ma la cosa che mi metteva a disagio era che il discorso non veniva più soltanto tirato fuori durante i nostri amplessi ma me ne parlava anche in altri momenti della giornata; ciò mi infastidiva molto in quanto gli facevo notare che un conto era una fantasia “relegata” tra le lenzuola, un altro conto era parlarne in maniera lucida e fredda.
Per carità, non nego che, durante i nostri amplessi, alcune delle sue fantasie (su tutte quella di vedermi o sapermi tra le braccia di un uomo molto dotato) mi eccitavano e non poco ma sortivano quell’effetto in quel determinato “contesto” e non immaginando di metterle in atto nella vita reale.
A mente lucida non prendevo neanche in considerazione l’idea di andare con un altro uomo.
Inutile dire che mio marito continuò con le sue fantasie ma finché me le faceva presenti durante i nostri rapporti sessuali ne godevo anche io.
Un giorno, nel mese di gennaio, mio marito mi propose una scommessa (calcistica, io sono interista, lui juventino) dicendomi: “scommettiamo sulla squadra vincente del campionato, se vincerai tu sceglierai la meta della vacanza (estiva) e per tutta la settimana io dovrò fare tutto quello che vorrai, viceversa, se vincerò io, sceglierò io la meta e ti toccherà sottometterti per tutta la durata della vacanza, ci stai?”
Risposi di sì ma al solo patto che potessi scegliere l’Inter come vincente del campionato che, tra le altre cose, in quel momento era saldamente in testa al campionato.
Lui scelse il Milan che in quel momento era terzo.
Verso la fine del campionato arrivò la clamorosa partita, Bologna-Inter; finì 2-1 per il Bologna e in un solo colpo, perdemmo la possibilità di sorpassare il Milan in classifica e la possibilità di vincere il campionato!
Inutile dire come finì il campionato, lo vinse il Milan e mio marito gongolò all’idea di potermi far fare tutto ciò che voleva!
Nello scegliere la metà, in realtà, mi coinvolse e scegliemmo insieme, optando per Palma de Mallorca, in Spagna.
Dopo esserci sistemati in Hotel, mio marito mi avvisò che da lì a poco sarebbe iniziato il mio pegno; ero terribilmente curiosa di sapere cosa avesse in mente e dettò le regole: riceverai tutte le istruzioni via whatsapp, mai a voce e potrai rispondermi soltanto lì.
Rimasi un po’ basita da questa condizione ma pensai che faceva tutto parte del gioco.
La prima sera uscimmo normalmente, tornammo in camera stanchi per via del viaggio e non successe nulla di eclatante.
Il secondo giorno vidi mio marito particolarmente frizzante e capii che qualcosa sarebbe successo infatti la sera mi chiese di mettere un vestitino aderente che mettesse in risalto il mio prorompente lato B e così feci.
Mi portò a cena fuori in un ristorante vicino al nostro hotel, un posto bellissimo, a ridosso di una spiaggia dove si poteva vedere il mare e l’atmosfera era davvero molto bella.
La cena andava e man mano che bevevamo dell’ottimo vino bianco ci misi poco ad andare su di giri; mio marito se ne rese conto ed iniziò a stuzzicarmi inviandomi il primo sms che sancì l’inizio della mia penitenza nel quale c’era scritto:” hai notato quel cameriere come ti osserva?”.
Si, l’avevo notato ma feci finta di nulla e gli risposi:”no, non l’ho notato”.
Secondo sms: “ancora meglio!dunque, dovrai fare eccitare sia lui che me: non appena passerà dal nostro tavolo ti alzerai, gli chiederai dove si trova la toilette, gli sculetterai davanti andando in bagno, una volta dentro ti leverai le mutandine, le nasconderai in una mando e me le porterai qui e le terrò io per tutta la serata”.
Rimasi scioccata nel leggere questo sms, diventai tutta rossa e risposi a mio marito scrivendo:”ma sei matto?” Lui mi lanciò un’occhiataccia come a volermi ricordare che non potevo rifiutarmi e complice l’effetto del vino attesi il momento in cui il cameriere passo dal nostro tavolo e feci ciò che mio marito mi aveva chiesto.
Inutile dire che quando camminai davanti a lui verso il bagno mi sentii ancora di più gli occhi del cameriere addosso e pensare che mio marito si stesse gustando la scena mi fece bagnare; arrivata in bagno feci il resto, tornai al tavolo e diedi le mutandine a mio marito.
Al tatto si rese conto che erano umide, prese il telefono e scrisse:”bene, vedo che sei eccitata, fino ad ora mi pare di capire che non ti dispiaccia”
Risposi affermativamente; poco dopo altro sms: “voglio che non appena ne hai la possibilità lanci sguardi eloquenti al cameriere, deve pensare che ci stia provando con lui, io mi fingerò, spesso, distratto”
Il gioco di perversione nel quale mi stava trascinando mio marito aveva grande effetto su di me, ero bagnata notevolmente seppure mi sentissi parecchio a disagio ma grazie al vino riuscii a vincere la timidezza.
Lanciai diversi sguardi al cameriere che non perdeva occasione per ricambiare, mi mangiava letteralmente con gli occhi; intanto la cena finii, pagammo il conto e andammo via.
Mio marito mi propose di fare una passeggiata in riva al mare, arrivammo in un punto in cui c’era davvero poca luce proveniente dai lampioni del marciapiede, non c’era nessuno per metri e metri, Marco si mise dietro di me, mi cinse con il braccio destro e ed infilò mano sotto il vestitino sollevandolo leggermente e andò a toccarmela.
Al tocco mi trovò molto bagnata e mi sussurrò in un orecchio:” devi rimanere ferma, chiudere gli occhi e pensare che le mie mani siano quelle del cameriere”.
Lo feci, chiusi gli occhi e sentii che iniziò a masturbarmi e con l’altra mano iniziò a toccarmi un seno.
Mi sussurrò:”ti piacciono le dita del cameriere eh?”, gli risposi:”siiii, voglio essere scopata, ti prego”
Stavo godendo, molto e volevo essere presa senza troppi complimenti ma lui mi disse ridendo:” stasera dovrai accontentarti soltanto della mani del cameriere”.
Ci misi poco a venire e quando lo feci mi girai, baciai mio marito e lo pregai di portarmi in camera per completare l’opera.
Molto seriamente mi disse:” allora non ha capito, questo è soltanto l’inizio, questa settimana sarò io a prendere le decisioni e per stasera questo è il massimo del godimento che ti sarà concesso”; gli risposi che non poteva dire sul serio ma lui non fece una piega.
Inutile dire che quell’orgasmo non fece altro che accendere in miei bollenti spiriti e fu davvero difficile controllarmi e resistere in camera!
Il giorno seguente andammo al mare e il pomeriggio optammo per un riposino in camera; io avevo addosso soltanto una canotta e le mutandine a brasiliana.
Poco dopo il nostro risveglio mi arriva il solito sms di mio marito:”Rimani vestita così, mettiti a pancia sotto facendo finta di fare un cruciverba, solleva le gambe, incrociale e gioca con la penna in bocca”.
Questo suo gioco mi intrigava sempre di più, feci subito ciò che mi chiese e poco dopo suonarono alla porta della nostra camera, d’istinto mi scomposi e mio marito subito intervenne, questa volta a voce:”hai già ricevuto l’sms su cosa fare, attieniti”.
Mio marito aveva ordinato il servizio in camera dal bar, due bevande per rinfrescarci; uno dei camerieri entrò e rimase di stucco trovandomi in quel modo.
Poteva avere 20 anni al massimo, era poco più di un ragazzino, mi voltai un attimo giocando con la penna in bocca, proprio come voleva Marco e feci un sorrisino al ragazzo che era in palese difficoltà alla visione del mio lato B in bella mostra; Marco intanto faceva finta di non riuscire a trovare i soldi in modo da perdere tempo e concedere, al ragazzo, qualche istante in più per gustarsi la visione del mio sedere e, a me, il tempo di farmi diventare sempre più rossa ma sempre più eccitata.
Mio marito, dopo poco, mi chiese:”cara, non riesco a trovare il mio portafogli, puoi darmi tu i soldi per pagare il ragazzo?”.
Guardai mio marito e gli risposi:”sei il solito sbadato”, mi alzai dal letto e feci qualcosa che lo lasciò di stucco: andai verso la mia borsa, era situata ai piedi del divano della camera, dando sempre le spalle al cameriere, mi abbassai piegandomi in avanti per prendere il portafogli dalla borsa tenendo le gambe perfettamente dritte in modo da regalare una supervisione del mio lato B al ragazzo.
Mi voltai, diedi i soldi al ragazzo, lo guardai e vidi prima il rigonfiamento del suo pacco, poi il rosso in volto per l’imbarazzo, io, invece, tremavo come una foglia ma ero eccitatissima dalla situazione.
Mio marito era incredulo e compiaciuto dal mio gesto e non appena il ragazzo uscii si avvicinò, mi sussurrò:”brava, così ti voglio, troia e sfacciata”, aggiungendo:”hai visto come gliel’hai fatto diventare duro?la prossima volta forse è meglio che ordini il servizio in camera da sola”, mi spinse sul letto, mi levò le mutandine, e prima di iniziare a baciarmela e leccarmela mi disse:”chiudi gli occhi ed immagina che sia la bocca del ragazzo”.
Lo implorai di scoparmi, pensavo l’avrebbe fatto, così avrei, finalmente, placato i miei bollenti spiriti ma mi sbagliavo di grosso.
Marco si limitò a procurarmi un orgasmo orale; fu molto intenso, per carità, ma non minimamente paragonabile al piacere che provo durante la penetrazione e questo mio marito lo sa molto bene e sa, ancora meglio che, “questi preliminari” servono solo ad accendermi.
Appena raggiunsi l’orgasmo mi disse:” per oggi va bene così, hai goduto abbastanza”
Iniziai a rendermi conto che questo gioco di perversione stava portando anche mio marito al “limite” perché, ovviamente, non era certo impassibile a tutto ciò che mi stava facendo fare e la sua erezione diceva tutto.
Il quarto giorno mio marito uscì da solo la mattina, mi disse di andare in spiaggia aggiungendo che mi avrebbe raggiunto sul tardi e così fece, gli chiesi dove fosse stato e mi rispose che pomeriggio l’avrei saputo!
Dopo il nostro solito riposino pomeridiano mio marito mi propose di scendere giù in piscina, mi disse di mettermi il costume e prima di indossare il pareo mi chiese di avvicinarmi a lui.
Era seduto sul divano, mi avvicinai, ero in piedi davanti a lui, portò le sue mani sulle mie caviglie e piano piano iniziò a salire fino ad arrivare agli slip del costume; lentamente, li tirò giù e con la sua mano destra mi sfiorò il clitoride, lo toccò per pochi secondi, giusto il tempo di farmi bagnare.
Improvvisamente con la mano sinistra prese dietro di lui un ovetto, gli chiesi cosa fosse ma non mi rispose. Lo infilò nella mia vagina ed esclamò:”ora sei pronta per andare in piscina, fidati di me”, tirò su gli slip e aggiunse:”metti il pareo”.
Tra i tanti toys che avevamo usato fino a quel giorno non avevo mai visto questo ovetto; fatto sta che ora ce l’avevo all’interno della mia vagina.
Dopo una mezz’oretta che eravamo stesi sui nostri lettini, mio marito ordinò due drinks, poco prima che li finimmo iniziai a sentire questo ovetto muoversi, o meglio, vibrare e gli chiesi sorridendo:”ma vibra?
Prese il telefono e scrisse:”preparati ad avere il tuo primo orgasmo in pubblico”.
Ciò che ignoravo è che mio marito poteva controllarlo a suo piacimento.
Non risposi all’sms, il piacere aumentava, ero stesa sul lettino e dovevo cercare di contenermi e non contorcermi dal piacere, in piscina era pieno di gente, famiglie, bambini, ragazzi/e; l’ovetto aumentava il movimento ed ero sempre più vicina all’orgasmo ma ad un certo punto Marco lo fermò, mi girai verso di lui e gli dissi:”ma sei impazzito, fermarlo proprio ora?riattivalo”.
Mi guardò con un sorriso che era tutto un programma, come a voler dire:”decido io quando farti godere”.
Dopo poco Marco lo riaccese ed aumentò il ritmo dell’ovetto, le mie mani stringevano i lati del lettino, ero in preda ad un piacere furioso, avevo una voglia matta di farlo e di essere posseduta, non so come riuscii a trattenere gli urli di piacere, fu un orgasmo fantastico, diverso dagli altri ma che non placava minimamente la mia voglia, sempre più crescente, di essere presa con forza, senza troppi fronzoli.
Ero ormai arrivata al culmine, non resistevo più, presi il telefono e scrissi a mio marito:”hai intenzione di scoparmi prima che finisca la vacanza?sappi che non ce la faccio più”.
Mi ripose:”É proprio qui che volevo portarti…se vorrai andare avanti, nell’ultima parte del pegno, sarai tu che prenderai il controllo e potrai scegliere cosa fare ma se non vuoi proseguire, ti basterà dirlo, andremo in camera, ora, e metteremo la parola fine a tutto….a te la scelta”.
Ci pensai un momento, ero indecisa perché da un lato ero davvero eccitata e volevo farlo subito, dall’altro lato ero troppo curiosa di sapere fin dove mi avrebbe portata e gli risposi:”ok, andrò avanti”.
Arrivo la sera e mi chiese di indossare uno dei vestitini che avevo portato, era di colore bianco con sfumature nere, un po’ più aderente sopra, più largo sotto e molto corto.
Uscimmo e andammo a cena, mangiammo del pesce accompagnato dalla solita bottiglia di vino bianco.
Stavolta, però, al ristorante, mio marito non chiese di fare nulla, ero impaziente di sapere cosa sarebbe successo.
Finiamo la cena ed andammo via, ci incamminammo verso il nostro hotel ma ci fermammo circa 200 mt prima, c’era un locale che di giorno era un lido con lettini, sdraio, ristorante e bar, mentre di sera, adiacente al ristorante c’era una pista da ballo e quella sera in particolare c’era musica caraibica.
Io adoro ballare i caraibici, mio marito li detesta infatti mi sorpresi molto della scelta; davanti all’ingresso del locale Marco mi invia l’sms tanto atteso:”una volta dentro ci separeremo, faremo finta di non conoscerci, manterrò io il contatto visivo e cercherò di sistemarmi non troppo lontano da te ma tu dovrai comportarti come se non ci fossi”.
La mia prima reazione, tra me e me, fu:”oh mio Dio, ed ora cosa faccio?”, non mi aspettavo una cosa del genere.
Gli risposi:”amore, sei perverso e matto ma ci sto”
Andai al bancone per prendere un drink, mi misi a sedere su uno sgabello e ne ordinai uno, mio marito venne giusto qualche istante dopo, ordinò anche lui ma rimase in piedi un po’ più distante.
Era eccitante saperlo lì ma allo stesso tempo dovermi comportare come se non ci fosse e, finito il drink, chiesi al barman di dare un’occhiata alla mia borsetta ed andai ai bordi della pista in attesa di fare qualche ballo con qualcuno!
Arrivo un ragazzo e feci il primo ballo, era una salsa, era bravino e fu molto divertente; poi feci un secondo ballo con un uomo decisamente più grande (anche lui italiano), una bachata (un ballo molto sensuale dove i due corpi si strusciano parecchio).
Non appena potevo lanciavo occhiate a mio marito che non mi staccava gli occhi di dosso.
Vedere che mi osservava mentre un altro uomo metteva le mani dentro le mie, poi le mani sui fianchi con i corpi che erano molto vicini, mi eccitava terribilmente, volevo farlo impazzire perciò iniziai a lasciarmi andare ed ad osare; mi strusciavo sempre di più al compagno di turno in base al tipo di ballo.
Dopo un po’ arrivò un ragazzo di colore (lo avevo già notato perché era molto bello e si vedeva che era un gran ballerino) e mi chiese di ballare una bachata ed ovviamente accettai.
Si chiamava Akil (si presentò appena iniziammo il ballo), cubano d’origine, 28enne, lavorava proprio in quel lido, animatore di giorno e “ballerino caraibico” di notte.
Non appena iniziamo a ballare, dimenticai di essere “controllata” da mio marito anche perché mi sentii subito coinvolta con Akil, ci sapeva fare, parlava molto bene italiano, era simpatico e poi la consistenza del suo pacco faceva il resto, era un gran piacere strusciarsi a lui.
Con Akil feci 3 balli consecutivi, poi gli chiesi di andarci a sedere ai tavolini per prendere qualcosa da bere ma prima sarei andata a recuperare la borsa al bancone.
Arrivai al bancone, presi la borsa, tirai fuori il cellulare e, questa volta, scrissi io a mio marito:”sto andando con Akil a sedermi ai tavolini, avvicinati!” (gli dissi proprio il nome così avrebbe capito che avevamo già avuto un approccio e non mi ero limitata soltanto a ballarci).
Mi rispose:”ok, a breve arrivo”
Mio marito, poco dopo, si sistemò ad un tavolino nella fila successiva ma più in avanti: in pratica, per come eravamo disposti, era quasi dietro Akil perciò poteva vedere me quasi frontalmente e lateralmente Akil.
Mentre parlavamo arrivarono i drink, sapevo che bere ancora mi avrebbe fatto perdere le mie ultime difese, in più Akil non perdeva occasione per darmi carezze sul braccio e sulla coscia ed io ero già molto eccitata.
Vedendo le avance di Akil mi arriva un sms di mio marito:”il NERO ti dona….dimmi la verità: sei bagnata?”
Gli risposi:”non sono bagnata….sono FRADICIA”.
Lo scrissi in maiuscolo per rimarcare quanto lo fossi, ero davvero un lago.
Mi rispose, sfidandomi:”bacialo allora, cosa aspetti?”.
Lo feci, senza pensarci un istante, ero troppo eccitata e Akil era davvero bello; lo baciai e contemporaneamente guardai mio marito e intanto laggiù colavo come una fontana.
Akil provo ad infilare una mano sotto il vestitino, arrivò a toccarmi le mutandine ma lo bloccai dicendongli:”non qui”, lui mi rispose:”andiamo a casa mia?”, gli chiesi dove avesse casa ma non era vicina, non me la sentivo di allontanarmi troppo, era pur sempre uno sconosciuto; allora Akil mi propose la “sua” cabina in spiaggia che usava come spogliatoio, gli risposi che era perfetta!
Scrissi a mio marito:”Akil mi ha proposto di seguirlo nella sua cabina in spiaggia”.
Non gli feci nessuna domanda, non gli chiesi se voleva che andassi, volevo che fosse Marco a pronunciarsi; per tanto tempo mi aveva spinta a farlo con un altro uomo ed ora che mi ero quasi convinta ed ero in procinto di farlo volevo sapere se era davvero disposto ad accettarlo.
Mio marito non si smentii, arrivò subito la sua risposta:”ti avevo detto che, alla fine, avresti deciso tu, ora puoi scegliere come terminare la serata: o lui o me, fa la tua scelta!!!”
Avevo il cuore che mi batteva a mille, la ragione, ovvero la mia testa, voleva fermarsi e tornare subito in camera con mio marito ma il mio istinto, ovvero la mia passerina, voleva fortemente provare questa nuova esperienza con Akil.
Risposi a mio marito:”visto che sono io a decidere terminerò la serata PRIMA con lui e POI con te, va in camera e aspettami, il tuo sogno erotico sta per essere realizzato”
Mio marito si alzò e se ne andò, aveva una faccia che era un misto di stupore ed eccitazione, io e Akil ci dirigemmo verso la spiaggia dove c’erano le cabine ed entrammo nella sua.
Appena entrati mi spinse contro il muro e mi baciò con passione e veemenza, mi infilò le mani sotto il vestitino e mi toccò il sedere, poi spostò la sua mano destra sopra le mutandine, aprii il bordo, infilò la mano dentro e scese fino all’apertura della vagina: ero fradicia, letteralmente un lago, mai mi era capitato di essere così eccitata prima di un rapporto e più pensavo a mio marito più l’eccitazione aumentava.
Akil mi levò le mutandine, facendole finire sul pavimento in legno della cabina, si abbassò i pantaloni e vidi per la prima volta un membro di colore dal vivo, era di dimensioni davvero notevoli, lungo, grosso, davvero tanto grosso; appena glielo presi in mano mi resi conto che in confronto, quello di mio marito, era davvero davvero di un’altra misura.
Akil si sedette su uno sgabello che era dentro la cabina e mi “invitò”, trascinandomi dalle mani, a salire sopra di lui; avevo il cuore che batteva all’impazzata, stavo per farlo con un altro uomo, per volere di mio marito, per giunta di colore e con un membro davvero grande.
Salii sopra Akil, mi tirò più vicino a se, sentii la grossa punta del suo membro spingere verso l’alto contro l’ingresso della mia vagina, io feci il movimento inverso, verso il basso.
Entrò, piano piano, poco per volta; quel paletto di carne si faceva strada dentro di me, portando le pareti della mia vagina ad allargarsi come mai era successo prima di quel momento e, visto la quantità di umori che fuoriuscivano dalla mia passerina, non feci neanche molta difficoltà ad accoglierlo tutto!
Akil iniziò a muoversi da sotto, iniziammo a baciarci con grande passione, non ci volle molto e raggiunsi il primo orgasmo: fu forte e violento, “scaricai” sul membro di Akil tutta la voglia repressa di quei giorni di “torture”.
Akil mi fece alzare, mi mise con la faccia contro il muro, mi sollevò il vestitino, mi prese da dietro, spostò la bretella sinistra del vestitino per scoprire il mio seno sinistro e con la sua mano sinistra iniziò a toccarmelo, poi portò la mano destra davanti fino a toccarmi il clitoride e intanto, con colpi di bacino, spingeva il suo membro dentro di me, lo ritirava e lo rimetteva dentro: ero in paradiso, nel paradiso del piacere, stavo godendo come una TROIA!!!
Si, troia, proprio come mi aveva voluta mio marito!!!
Arrivò il secondo orgasmo, fu straordinario, urlai a voce alta, senza alcun ritegno:”vengoooo, oh siiii, vengoooooooo”.
Poco dopo sentii Akil scaricare filotti e filotti di sperma dentro di me (prendo la pillola), poi si levò e andò a sedersi sullo sgabello; io rimasi per un attimo con la faccia contro il muro, giusto il tempo di riprendermi, poi raccolsi le mutandine e me le infilai senza neanche pulirmi, volevo tornare immediatamente da mio marito in quelle condizioni: sudata, eccitata, sporca, con la passerina ancora strapiena dello sperma di Akil che aveva inconsapevolmente realizzato il suo sogno!
Ora, però, non potevo più negarlo: mio marito, sessualmente, mi conosceva meglio di quanto mi conoscessi io stessa.
Ero sempre stata restia a farlo con un altro uomo che non fosse lui; ora, non solo l’avevo fatto, ne ero totalmente felice, avevo goduto come non mai e non avevo neanche placato del tutto la mia voglia di essere scopata, volevo finire l’opera, volevo tornare in camera dal “cornuto consapevole” di mio marito Marco.
Scrissi a mio marito:”sto tornando”, volevo iniziare ad accendere il suo desiderio.
Percorsi quei 200 mt che mi separavano dall’hotel in un attimo, arrivai in camera, aprii la porta e trovai Marco seduto sul divano, si alzò subito, aveva la faccia che era un mix di ansia, paura, curiosità; io ero rossa in volto, accaldata, terribilmente eccitata dall’idea di raccontargli tutto e di fargli vedere la mia passerina piena dello sperma di Akil.
Lui mi disse con voce tremante:”allora, com’è andata?”.
Mi avvicinai, guardai mio marito negli occhi e gli risposi con voce carica di sensualità:”ho una sorpresa per te”.
Mi voltai dandogli le spalle, feci un paio di passi in avanti verso il letto, lenti, con movimento sensuale, sculettando, quando arrivai al bordo, feci cadere a terra il vestitino, mi slacciai il reggiseno e lasciai cadere anche quello, non levai le mutandine e salii sopra al letto mettendomi a carponi, facendo qualche passo fino ad arrivare al centro del letto, mi girai, mi stesi pancia in su, aprii le gambe piegando le ginocchia in modo da poggiare i piedi sul letto e gli dissi con fare da troia:”allora, la vuoi questa sorpresa?”.
Mio marito si avvicinò, lo guardavo intensamente negli occhi, ero carica di voglia, volevo fargli questo regalo tanto atteso, sollevai leggermente il bacino come a suggerirgli di sfilarmi le mutandine, lui afferrò i bordi con le mani, io chiusi le gambe, me le feci sfilare e una volta levate riaprii le gambe, spalancandole completamente.
Guardavo mio marito e lo vidi sgranare gli occhi, consapevole che sua moglie lo aveva appena tradito, principalmente per suo volere.
Mio marito trovò la mia passerina ancora fradicia, aperta, sporca dello sperma di Akil che fuoriusciva ancora.
Ora volevo comandare il gioco, toccava a me sottometterlo dopo averlo accontentato e gli dissi:”se vorrai scoparmi dovrai ripulirla leccandola tutta”.
Non esitò un istante, si fiondò ed iniziò a baciarla e leccarla, come se non aspettasse altro da tantissimo tempo e, forse, era davvero così.
Mi leccò fino a portarmi al terzo orgasmo della mia serata; si levò i bermuda e le mutande, si tolse anche la camicia e venne sopra di me, puntò il suo membro ed e entrò.
Inutile dire che sentii poco o nulla nonostante mio marito spingesse molto, era passato troppo poco tempo da quando Akil mi aveva aperta col suo bastone, la mia passerina non era ancora tornata alla normalità.
Si capiva che mio marito stava facendo una fatica enorme a trattenersi, erano stati giorni “duri” anche per lui da quel punto di vista, aveva accumulato tanta voglia repressa; mi si avvicinò ad un orecchio e col fiato corto mi disse:”dentro sei ancora più fradicia e sei completamente aperta….avanti, dimmi, come ce l’aveva?”.
Decisi di dargli il colpo di grazia che l’avrebbe fatto esplodere, mi avvicinai al suo orecchio, ansimando, con la voce più sensuale che potessi fare, scandendo molto ma molto lentamente le parole, gli risposi:“ ce l’aveva luuuungooo….groooossoooo….tanto grosso….proprio come volevi tu, mio CORNUTO”.
Marco esplose dentro di me, emettendo gemiti di piacere continui, in un orgasmo che lui stesso, il giorno dopo, definì come il migliore della sua vita.
Esausto si accasciò affianco a me.
Andammo a lavarci entrambi e ci mettemmo a dormire.
Gli ultimi due giorni mio marito mi fece il terzo grado sulla mia avventura, volle sapere per filo e per segno tutto ciò che era successo dentro quella cabina con Akil e finimmo sempre per scopare e godere moltissimo.
Gli raccontai tutto, non omettendo nulla, dicendo tutta la verità e “usando” la differenza di dimensione dei due membri a mio piacimento e a mio vantaggio nel sottometterlo quando decidevo di farlo.
Marco, grazie a me è diventato un marito cornuto ed io, grazie a lui, sono diventata una moglie troia.
scritto il
2024-06-30
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