Un rito satanico

di
genere
dominazione

Luca un bel ragazzo con un fisico statuario fu rapito da una setta e tenuto segregato in una cella sotterranea completamente nudo in catene al buio e al freddo per essere usato per un rito satanico

Il rito scelto per Luca era un rituale di sacrificio umano, in cui veniva sottoposto a torture fisiche e mentali estreme prima di essere offerto in un cerimonia oscura. Luca veniva costretto a sottomettersi ai desideri dei membri della setta, subendo ogni tipo di umiliazione e violenza.

Durante il rituale, venivano recitate antiche preghiere oscure e incantesimi, mentre Luca veniva legato e flagellato senza pietà. Gli venivano inflitti dolori inimmaginabili, trasformando la sua sofferenza in un'offerta al dio oscuro che la setta venerava.

Ad un certo punto, Luca venne legato a un altare di pietra, con candele sparse intorno a lui e simboli satanici incisi sul pavimento. I membri della setta circondarono l'altare, vestiti con mantelli neri e maschere di pelle, mentre un sacerdote incappucciato iniziò il rito.

Il sacerdote recitò antiche preghiere in una lingua sconosciuta, mentre i membri della setta si unirono in coro. Man mano che il rito procedeva, Luca sentiva la paura crescere dentro di lui, consapevole che quello che stava per accadere lo avrebbe segnato per sempre.

All'improvviso, il sacerdote estrasse un pugnale d'argento lucente e iniziò a incidergli la pelle, tracciando simboli oscuri sul suo corpo. Luca urlò di dolore, sentendo il calore del sangue scorrere lungo la sua pelle mentre le sue urla si mescolavano al canto della setta.

Il rito continuò per ore, fino a quando finalmente il sacerdote terminò con un grido di trionfo. Luca venne liberato dalle catene e riportato nella sua cella, ancora privo di forze e segnato per sempre dagli eventi che aveva vissuto.

Da quel momento in poi, Luca sarebbe stato considerato un membro a pieno titolo della setta, destinato a servire i loro scopi oscuri e a sacrificare la propria anima alla causa di Satana.

Luca passava le sue giornate nella sua cella fredda e buia pregando e meditando sulla sua vita e sul suo ruolo di ancello di Satana. Le catene che lo tenevano prigioniero lo rendevano incapace di muoversi liberamente, ma nonostante ciò, cercava di mantenere la sua fede e la sua dignità intatta. Passava il tempo riflettendo sulle sue azioni passate, chiedendo perdono per i suoi peccati.

Nonostante il trattamento crudele e disumano che riceveva dagli adepti di Satana, Luca manteneva una fede salda e una speranza che un giorno sarebbe riuscito a liberarsi dalla sua prigionia e a trovare la redenzione. Sapeva che la sua vita era segnata da un destino oscuro, ma nonostante tutto, continuava a credere che potesse trovare la salvezza. E così, giorno dopo giorno, Luca cercava di resistere alle torture e ai tormenti che gli venivano inflitti, sperando che un giorno la luce avrebbe potuto illuminare la sua strada.

Una sera di luna piena, Luca fu prelevato dalla sua cella e portato nella sala dei riti fu messo sopra una croce posta sull'altare del sacrificio dove li sopra era legata una ragazza completamente nuda.

Luca dapprima era stato preparato per il rito sulla croce in modo brutale e crudele. Prima di essere inchiodato alla croce, è stato frustato e torturato. Il suo corpo è stato coperto di lividi e ferite, e ha subito umiliazioni e violenze fisiche. Infine, è stato inchiodato alla croce, con le mani e i piedi perforati dai chiodi. Il suo corpo crocifisso è stato sollevato e posto sopra l'altare, mentre lui soffriva atrocemente.
Luca sentiva il cuore battere forte nel petto, mentre guardava la ragazza terrorizzata sopra di lui. Il sacerdote iniziò a recitare delle antiche preghiere e a versare dell'olio su di ella, mentre intorno a lei si accendevano delle candele rilasciando un tenue bagliore.

La ragazza piangeva e tremava, mentre Luca si sentiva paralizzato dalla paura. Non capiva cosa stesse succedendo, ma sapeva che doveva resistere e avere coraggio. Il sacerdote continuava a recitare le sue preghiere in una lingua strana e antica, mentre il fuoco delle candele sembrava danzare intorno a lei.

Poi, improvvisamente, il sacerdote prese un pugnale e lo alzò verso il cielo. Luca chiuse gli occhi, aspettandosi il colpo mortale. Aprì gli occhi e vide che il sacerdote procurò un taglio sulla pelle della ragazza, che urlava di dolore.

La sala si riempì di fumo e odore di incenso, mentre il sacerdote continuava il suo rito, tagliando la pelle della ragazza con il pugnale. Luca provava terrore, ma non riusciva a gridare o a muoversi. Era come se fosse intrappolato in un sogno spaventoso, da cui non poteva svegliarsi.

Finalmente, il sacerdote concluse il rito e abbassò il pugnale. Luca si sentiva debole e stremato, mentre la ragazza piangeva disperata. Il sacerdote si inchinò di fronte a lei e disse che il sacrificio era stato accettato dagli Dei, e che sarebbe stata benedetta con poteri divini.

Luca non sapeva cosa pensare di tutto ciò. Era stato terrorizzato, ma ora si sentiva confuso e spaventato. Cosa sarebbe successo adesso? E cosa significava essere "benedetti con poteri divini"?

Le risposte sarebbero arrivate presto, ma Luca sapeva che quel terribile rito avrebbe lasciato una cicatrice profonda nella sua anima, che non sarebbe mai guarita. Ma lui doveva resistere, per sé stesso e per la ragazza, e affrontare il suo destino con coraggio e determinazione.

Terminato il rito luca fu schiodato dalla croce ma prima di essere condotto in cella fu sottoposta a una terribile tortura: alla "vergine di ferro", un macabro strumento di tortura composto da una sorta di bara metallica con punte affilate all'interno. Luca fu costretto ad entrare nella bara e le porte vennero chiuse lentamente su di lui, facendo sì che le punte penetrassero nella sua carne. Le urla di dolore di Luca risuonarono per tutto il luogo, mentre veniva torturato nel tentativo di purificarlo dopo il rito.

Uscito malconcio da quella torturato dolorante e sanguinante fu rimesso in catene e riportato nella sua cella ma prima di entrare gli fu posta una maschera di ferro fatta di metallo spesso e pesante, con degli inserti di ferro che si adattavano al suo volto, dotata di una chiusura sul retro per assicurare che il povero Luca non potesse toglierla da solo. La maschera copriva completamente il volto, lasciando solamente degli fori per gli occhi, il naso e la bocca attraverso i quali poteva respirare e vedere, ma riducendo al minimo qualsiasi movimento della testa. Questo è il supplizio che il dio aveva deciso per Luca.


scritto il
2024-07-03
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