Infanzia Perversa 2
di
SOLO
genere
incesti
Salve a tutti, volevo ringraziare tutti coloro che leggeranno anche questa parte della storia. Scusate gli errori grammaticali. Vi auguro una buona lettura.
Toc toc, bussano alla porta. Apro gli occhi, la stanza è in penombra, la tenda riesce a malapena a coprire la luce del giorno. Valeria mi ha svegliato per la colazione. Scendo al piano di sotto dove c'è la cucina.
Nel fare colazione tutti insieme non ho il coraggio di incrociare lo sguardo di mia zia, provo un senso di vergogna, sono consapevole di aver fatto qualcosa di sbagliato. È già passata buona parte della mattina e mentre lo zio coltivava i campi, la zia uscì per fare la spesa. Rimasti soli io e Valeria, al tavolo della cucina, ci siamo messi a parlare e, mentre lei mi raccontava delle sue amiche, la ammiravo non come cugina ma come donna. Dalla sua camicia di jeans potevo intravedere il suo reggiseno di pizzo nero e questo mi fece letteralmente impazzire. Le feci dei complimenti, le accarezzai la coscia da sopra i suoi jeans. Vedendo che non mollava, le dissi che l'avevo vista ieri sera, avevo visto tutto. Sorpresa e nella massima vergogna, si scusò. Tranquillizzandola, le feci capire che non avrei proferito parola se lei fosse stata carina nei miei confronti. E poi ci si poteva divertire insieme. Ci siamo ritrovati in piedi a bordo tavola, dopo un pò di imbarazzo salì in noi l'eccitazione, la lussuria del proibito. Cominciando a limonare le accrezzavo il corpo, pian piano aprii la sua camicia, un seno stupendo, incorniciato dal suo intimo. Oramai era in mio possesso, scesi la zip dei miei jeans uscendo fuori il mio pene. Incrociando le nostre mani l'accompagnai a segarmi il cazzo in tiro, la sua morbida mano saliva e scendeva alternando la velocità, è stupendo! Intanto le accarezzavo il suo grande seno, presi a mordicchiare i capezzoli, era estremamente eccitata. La feci accomodare sulla sedia, riprese a segarmi velocemente per poi fermarsi e prenderlo nella sua bocca. Iniziò così un pompino lento e salivoso, lo entrava dentro fino alle palle, potevo sentire l'inizio della sua gola. Come una vera esperta entrava e usciva il membro dalla sua bocca per sputare sulla cappella e poi succhiare, ero all' estremo, così ripreso il controllo del mio cazzo le tenevo la testa e continuai a segarmi fino a inondare la bocca e le tettone di sborra calda.
Si accettano eventuali commenti. Grazie a tutti
Toc toc, bussano alla porta. Apro gli occhi, la stanza è in penombra, la tenda riesce a malapena a coprire la luce del giorno. Valeria mi ha svegliato per la colazione. Scendo al piano di sotto dove c'è la cucina.
Nel fare colazione tutti insieme non ho il coraggio di incrociare lo sguardo di mia zia, provo un senso di vergogna, sono consapevole di aver fatto qualcosa di sbagliato. È già passata buona parte della mattina e mentre lo zio coltivava i campi, la zia uscì per fare la spesa. Rimasti soli io e Valeria, al tavolo della cucina, ci siamo messi a parlare e, mentre lei mi raccontava delle sue amiche, la ammiravo non come cugina ma come donna. Dalla sua camicia di jeans potevo intravedere il suo reggiseno di pizzo nero e questo mi fece letteralmente impazzire. Le feci dei complimenti, le accarezzai la coscia da sopra i suoi jeans. Vedendo che non mollava, le dissi che l'avevo vista ieri sera, avevo visto tutto. Sorpresa e nella massima vergogna, si scusò. Tranquillizzandola, le feci capire che non avrei proferito parola se lei fosse stata carina nei miei confronti. E poi ci si poteva divertire insieme. Ci siamo ritrovati in piedi a bordo tavola, dopo un pò di imbarazzo salì in noi l'eccitazione, la lussuria del proibito. Cominciando a limonare le accrezzavo il corpo, pian piano aprii la sua camicia, un seno stupendo, incorniciato dal suo intimo. Oramai era in mio possesso, scesi la zip dei miei jeans uscendo fuori il mio pene. Incrociando le nostre mani l'accompagnai a segarmi il cazzo in tiro, la sua morbida mano saliva e scendeva alternando la velocità, è stupendo! Intanto le accarezzavo il suo grande seno, presi a mordicchiare i capezzoli, era estremamente eccitata. La feci accomodare sulla sedia, riprese a segarmi velocemente per poi fermarsi e prenderlo nella sua bocca. Iniziò così un pompino lento e salivoso, lo entrava dentro fino alle palle, potevo sentire l'inizio della sua gola. Come una vera esperta entrava e usciva il membro dalla sua bocca per sputare sulla cappella e poi succhiare, ero all' estremo, così ripreso il controllo del mio cazzo le tenevo la testa e continuai a segarmi fino a inondare la bocca e le tettone di sborra calda.
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