Valeria
di
SOLO
genere
etero
Mi chiamo Marco, ho 20 anni, statura media, fisico asciutto ma non palestrato. Sono insieme a Valeria, da 3 anni.
Ero ancora adolescente, 17 anni, quando conobbi Valeria, ventiduenne, statura bassa, rossa di capelli portati a caschetto che incorniciano i suoi occhi azzurri, una terza misura di seno e un sedere alto e modestamente rotondo. La incontrai per la prima volta al diciottesimo compleanno di Alessia, mia compagna di scuola e sorella minore di Valeria. Insomma fin da subito mi piacque, così chiesi a sua sorella di presentarci. Da quella sera tra me e Valeria ci furono messaggi, uscite con amici o la sorella, chiamate, ogni tanto scappava qualche bacetto "quasi come incidente" o qualche palpatina, anche se sentivo la mia eccitazione crescere ogni giorno di più, addirittura un giorno ebbi un dolore ai testicoli dall'eccitazione e dovetti andare di corsa in un bagno pubblico per una sega, tutto ciò fino a tre mesi dopo nel giorno del mio diciottesimo compleanno, che festeggiai nel ristorante dell'Hotel dove lavorava mio zio. Per l'occasione Valeria indossò un bellissimo abito bianco che le donava moltissimo, con un seducente spacco e apertura a V sul petto. Tutta la sera non riuscì a staccargli gli occhi di dosso, poi a fine serata andarono via tutti tranne Valeria che si fermò per un ultimo brindisi, da lì un incrocio di sguardi carichi di passione ci portarono a un vero bacio appassionante, intrecciando le nostre lingue. Successivamente mi disse che come regalo aveva prenotato una stanza per noi, ero incredulo a tutto ciò e terribilmente eccitato, un cocktail di emozioni si concentrarono in me. Saliti in camera, le luci soffuse fecero da atmosfera romantica, mi fece dolcemente sdraiare sul letto: la nostra prima notte non la dimenticherai mai! Queste le sue parole.
Con me sdraiato sul letto e lei a cavalcioni sopra, iniziò a baciarmi le labbra per passare poi a leccarmi e soffiare leggermente il collo mentre con le mani mi sbottonava la camicia, fino ad aprila completamente. Con le sue mani accarezzava il mio petto e con la lingua continuò a scendere per giocare e stuzzicare i miei capezzoli, nel mentre mi mise l'indice della mano sulle labbra. Continuando a scendere con la lingua e baciando il mio corpo, con le mani aprii il bottone dei pantaloni abbassando lentamente la lampo per poi far scivolare i pantaloni fino alle scarpe che mi sfilai facendo cadere a terra anche i calzoni. A questo punto, guardandomi, lentamente mi abbassò i boxer facendo uscire il mio pene nella sua massima erezione e con del liquido preseminale. Abbassando con la mano la pelle del mio arnese prese a baciare la cappella per poi far scorrere la sua lingua sul prepuzio, il filetto per poi mettere tutto in quella sua bocca calda dove iniziò a succhiare avidamente, quando sentii che stavo per esplodere bloccò tutto. Si alzò dal letto e prese dalla sua borsa un lubrificante. Prendendomi a baciare nuovamente in bocca, con lei di nuovo a cavalcioni su di me, pian piano mi fece divaricare le gambe, e versando un pò di gel sul suo dito medio, con lo stesso si fece strada all'interno del mio ano, dove, con il dito medio iniziò a masturbare lo sfintere, con la mano sinistra mi tirò leggermente i testicoli e con la bocca succhiava la cappella. Ero in paradiso stavo godendo come un porco dal piacere che mi provocava. Esplosi in flotti di sperma dentro la sua bocca, accompagnati da urla di assoluto piacere. Continuò a succhiare e leccare tutto lo sperma fino a ripulirmi completamente.
Mi auguro che questo racconto sia stato di vostro gradimento. Laddove vorreste il continuo scrivete nei commenti. Grazie
Ero ancora adolescente, 17 anni, quando conobbi Valeria, ventiduenne, statura bassa, rossa di capelli portati a caschetto che incorniciano i suoi occhi azzurri, una terza misura di seno e un sedere alto e modestamente rotondo. La incontrai per la prima volta al diciottesimo compleanno di Alessia, mia compagna di scuola e sorella minore di Valeria. Insomma fin da subito mi piacque, così chiesi a sua sorella di presentarci. Da quella sera tra me e Valeria ci furono messaggi, uscite con amici o la sorella, chiamate, ogni tanto scappava qualche bacetto "quasi come incidente" o qualche palpatina, anche se sentivo la mia eccitazione crescere ogni giorno di più, addirittura un giorno ebbi un dolore ai testicoli dall'eccitazione e dovetti andare di corsa in un bagno pubblico per una sega, tutto ciò fino a tre mesi dopo nel giorno del mio diciottesimo compleanno, che festeggiai nel ristorante dell'Hotel dove lavorava mio zio. Per l'occasione Valeria indossò un bellissimo abito bianco che le donava moltissimo, con un seducente spacco e apertura a V sul petto. Tutta la sera non riuscì a staccargli gli occhi di dosso, poi a fine serata andarono via tutti tranne Valeria che si fermò per un ultimo brindisi, da lì un incrocio di sguardi carichi di passione ci portarono a un vero bacio appassionante, intrecciando le nostre lingue. Successivamente mi disse che come regalo aveva prenotato una stanza per noi, ero incredulo a tutto ciò e terribilmente eccitato, un cocktail di emozioni si concentrarono in me. Saliti in camera, le luci soffuse fecero da atmosfera romantica, mi fece dolcemente sdraiare sul letto: la nostra prima notte non la dimenticherai mai! Queste le sue parole.
Con me sdraiato sul letto e lei a cavalcioni sopra, iniziò a baciarmi le labbra per passare poi a leccarmi e soffiare leggermente il collo mentre con le mani mi sbottonava la camicia, fino ad aprila completamente. Con le sue mani accarezzava il mio petto e con la lingua continuò a scendere per giocare e stuzzicare i miei capezzoli, nel mentre mi mise l'indice della mano sulle labbra. Continuando a scendere con la lingua e baciando il mio corpo, con le mani aprii il bottone dei pantaloni abbassando lentamente la lampo per poi far scivolare i pantaloni fino alle scarpe che mi sfilai facendo cadere a terra anche i calzoni. A questo punto, guardandomi, lentamente mi abbassò i boxer facendo uscire il mio pene nella sua massima erezione e con del liquido preseminale. Abbassando con la mano la pelle del mio arnese prese a baciare la cappella per poi far scorrere la sua lingua sul prepuzio, il filetto per poi mettere tutto in quella sua bocca calda dove iniziò a succhiare avidamente, quando sentii che stavo per esplodere bloccò tutto. Si alzò dal letto e prese dalla sua borsa un lubrificante. Prendendomi a baciare nuovamente in bocca, con lei di nuovo a cavalcioni su di me, pian piano mi fece divaricare le gambe, e versando un pò di gel sul suo dito medio, con lo stesso si fece strada all'interno del mio ano, dove, con il dito medio iniziò a masturbare lo sfintere, con la mano sinistra mi tirò leggermente i testicoli e con la bocca succhiava la cappella. Ero in paradiso stavo godendo come un porco dal piacere che mi provocava. Esplosi in flotti di sperma dentro la sua bocca, accompagnati da urla di assoluto piacere. Continuò a succhiare e leccare tutto lo sperma fino a ripulirmi completamente.
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