Le Sveltine Delle Sorelle Fabriano - Bitches Brew

di
genere
dominazione

Luca era a casa di Lia Fabriano da una ventina di minuti. Era un normalissimo pomeriggio dei primi di Aprile: né troppo caldo, né troppo freddo. Pescara è sempre bellissima in quella stagione.
Angela e Lorenzo, i genitori, stavano prendendo i loro giubbotti abbastanza di fretta poiché il taxi era già giù. Lorenzo, il padre di Lia e Francesca, lasciò 200 euro sul tavolo di casa.
- Mi raccomando- disse con voce ferma - mandatemi le pratiche via mail domani mattina.-
Lorenzo, un uomo sulla cinquantina, era sia il padre di Lia che il suo capo. Non si sa come, la lavanderia a gettoni era un progetto che gli ha fruttato parecchi soldi. Da figlio di campagnoli ad uomo d'affari. Almeno, così si sentiva lui perché, sinceramente, continuava ad apparire ai più come un campagnolo. Abiti firmati si, ma la pancetta c'era ancora. Nonostante i suoi termi forbiti, il pesante accento della provincia lo faceva sembrare ancora un poveraccio. Non si curava, quei pochi capelli erano sempre spettinati. Ad Angela dava fastidio perché dopo il cambio di vita, ha lasciato il lavoro e si è data alla palestra. Sempre molto truccata, unghie smaltate di rosso, il seno ampio sembrava dovesse uscire dai vestiti da un momento all'altro (a 45 anni c'è stato bisogno di un "aiutino" da alcuni dottori), i capelli in ordine come se fosse uscita dal parrucchiere. Facevano ridere: volevano proprio sembrare come quei loro amici borghesi.
Angela salutò con un abbraccio Lia e Francesca sussurrandole un classico "mi raccomando..." guardando Luca, come se non si fidasse di lui. Poi si accovacciò per salutare calorosamente il loro stupido bassotto Ennio (come il padre di lei) che incominciò ad abbaiare e fare un casino assurdo. Il telefono di Lorenzo squillò, loro aprirono la porta ed uscirono sussurrando un "ciao".
-Ricchi... valli a capire! Io non faccio una vacanza da almeno due anni- pensò fra se Luca.
Luca lavorava in contabilità con Lia... è stato grazie a lei che ha trovato lavoro. Lui era un ragazzo sul metro e settanta, capelli corti, magro, bel sorriso, vestito con dei jeans neri ed una giacca elegante sopra,sempre con la battuta pronta. Non aveva tanto in simpatia la famiglia del suo capo, ad eccezione delle due figlie, quasi sue coetanee.
Lia era una ragazza di 29 anni, come Luca, laureata in economia. Si atteggiava da grande genio, la prossima CEO di... boh, qualcosa che sa solo lei! Però era più brava a far credere di capirne qualcosa rispetto a quello che sapeva fare veramente. Era una bellissima ragazza: bassina, con un culo molto sodo (anche lì: palestra! Grazie, papino), due cosce mozzafiato, capelli rossi, occhi vispi e due labbra sottili che facevano venire voglia di baciarla. Si vestiva sempre con elegantissimi tailleur marroni, camice bianche che lasciavano intravedere un reggiseno di pizzo nero, ed i suoi immancabili stivali alti fino al ginocchio. Non aveva tanto seno, una seconda senza lode e senza infamia che, però, aveva l'aiutino del push up.
Si mise degli occhiali da vista, si sedette alla sedia del salone, accese il suo costosissimo Mac ed aprì i file. Spiegò il nuovo "piano" del padre: voleva aprire un ristorante.
Entrambi sapevano che non sarebbe durato a lungo questo progetto ma, ehi, il capo ha parlato!
Non c'è mai stata nessuna complicità sessuale tra Lia e Luca, sono sempre stati buoni amici. Certo, nessuno dei due avrebbe rifiutato l'altro ma non c'è mai stato uno scambio amoroso e fisico. Poi Luca, cresciuto nei quartieri popolari, ha sempre detestato queste famiglie incomprensibilmente ricche. Lorenzo non era certo un bravo imprenditore, ha avuto solo fortuna. Coi primi soldi ha comprato un SUV della Porsche e l'intera discografia in vinile di Charles Mingus. Non ha mai capito nulla di jazz...
Lia, inoltre, era fidanzata con questo ragazzo francese, un fotografo metrosessuale e gender fluid che parlava di se come un nuovo Steve McCurry per via di qualche foto fatta in Africa a dei bambini di qualche villaggio. - Oltre a patire la fame ed altre sfighe, hanno avuto pure la sfortuna di trovare quel rincoglionito del tuo ragazzo- questo disse Luca a Lia dopo averlo conosciuto. Quel tipo, in realtà, andò lì dopo aver tirato l'inverosimile per fare qualche orgia con dei ragazzi africani in cambio di poche decine di euro.
Dopo una ventina di minuti di lavoro, intervallato da qualche gioco e scherzo, arrivò un messaggio sul telefono di Lia: Angela voleva che andasse a comprare dei particolari croccantini per Ennio. Sì, perché lui seguiva una precisa dieta. La ragazza sbuffò, si nascose il volto tra le mani, fece un respiro e guardò Luca - torno subito... questo cazzo di cane, mamma mia...- sussurrò.
- FRANCESCAAAAA- urlò - STO USCENDOOOOOO-
- SI, NON C'E BISOGNO DI URLAREEEE- rispose Franscesca dall'altra stanza.
Luca sorrise a Lia.
Uscì.
Che fare? Luca guardò le foto nel soggiorno; controllò Instagram; fumò una sigaretta.
Francesca arrivò dalla sua camera, guardò Luca fumare e rise. Non so perché.
Lei era molto diversa dalla sorella: aveva i capelli biondi come la madre, il naso era un po' alla francese, il seno piccolo, un culo ancora più sodo e tondo (che Lia invidiava profondamente), era più alta, aveva delle guance rosse e molto "tenere" ed aveva sicuramente un'area meno snob. Francesca si vestiva più sportiva di sua sorella maggiore. Aveva appena ventidue anni e l'anno prossimo si sarebbe trasferita a Bologna per studiare filosofia dopo due anni passati a lavorare come commessa in un negozio di profumi. Si presentò coi capelli raccolti, gli occhiali da vista ed era vestita con un pigiama estivo floreale composto da dei pantaloncini inguinali ed un top smanicato e si notava BENISSIMO il seno libero. Luca lo notò ed incominciò a venirgli un po' duro alla vista della sorellina in pigiama. Francesca era una gatta morta, ci provava con tutti ma non la dava mai... a differenza di Lia che era un po' più zoccola. Si sarà scopata almeno una ventina di ragazzi mentre la sorella minore a mala pena 3 (bocchini compresi). E lei non si è mai fatta scrupoli a provarci anche con Luca senza, ovviamente, concludere nulla.
Francesca, sempre con un sorrisino, offrì dell'acqua a Luca che accettò. Non partì nessuna conversazione, lui si limitava ad osservare ciò che faceva lei.
Mentre sorseggiava l'acqua, Francesca si chinò per accarezzare Ennio, arrivato qualche minuto prima. Nel farlo, il top mostrò tutto il suo seno: tette a pera, capezzoli rosa e piccoli, aureole non troppo grosse ed un neo sul seno sinistro.
Luca non riusciva a smettere di guardare. Il cuore gli batteva forte, fece un piccolo verso strozzato e accavallò le gambe per nascondere la sua importante erezione.
Beh, lei era stata più volte al centro delle fantasie di Luca. Già premeditava la sega che si sarebbe fatto in bagno con una scusa. Gli sembrava di sognare.
Quando riprese contatto con la realtà, vide che Francesca era ancora lì ad accarezzare il cane con il seno in mostra ma lo fissava divertita. Aveva una risata un po' da ebete, molto divertita. Quando lui incrociò il suo sguardo, lei gli fece un occhiolino.
Non disse nulla, nessuno disse nulla... c'era una certa aria elettrica nella stanza.
Francesca, con totale nonchalance, si alzò e si sistemò il top per poi sedersi per terra accarezzando ancora Ennio.
Luca doveva fare qualcosa ma non sapeva esattamente cosa perciò rimase lì, immobile, ad aspettare il prossimo passo di lei... se ce ne fosse mai stato un altro. Magari non era interessata, forse ha frainteso.
Mentre Luca seguiva con lo sguardo Francesca, lei allargò le gambe ed incominciò ad accarezzarsi l'interno coscia. S'intravidero pure le sue brasiliane nere. Il cane incominciò a leccare la coscia e lei spostò delicatamente il pantaloncino strofinando le dita sul suo inguine. Aveva una figa abbastanza rasata, non completamente però. Non era un pelo retrò, non era folto. Era un pelo delicato, curato. Si appoggiò con la schiena contro il sottolavello, continuò a fissare Luca ed iniziò una timida masturbazione. Non metteva le dita dentro, giocava solo con il clitoride, socchiudeva gli occhi ed inspirava profondamente per poi aprirli e buttare fuori tutto il fiato insieme ad un lieve gemito.
Luca era incredulo!!! Lei lo guardò e gli fece intendere di avvicinarsi, cosa che lui fece. Lei, non appena la patta dei pantaloni le arrivò al naso, sussurrò un leggero -...scopami...- per poi aprire la bocca come un pitone. Lui si slacciò i pantaloni ed uscì il cazzo. Luca ne aveva scopate di ragazze, anche se era un tipo molto impacciato. Aveva un cazzo intorno ai sedici centrimenti, non molto grosso, leggermente pendente a sinistra e con due palle belle grosse e pelose che lui amava farsi leccare.
La bocca di Francesca era piena di saliva e quando Luca uscì il suo cazzo, lei lo aspettò con una faccia quasi stizzita. Non lo prese, lei non prende: doveva darglielo. Lui si appoggiò al tavolo sopra il lavello ed inserì, come se fosse un'astronave in un hangar, il suo cazzo nella bocca umida della giovane Francesca.
Lei leccò l'asta mentre continuava a fissare, come poteva, Luca negli occhi. La sua bocca piccola riusciva ad accogliere abbastanza bene il cazzo che già incominciava ad avere una patina di sperma sulla cappella. Aveva paura di prenderlo tutto in gola ma, allo stesso tempo, non vedeva l'ora di sentire la sua bocca piena di cazzo. La sentiva occupata, sentiva pulsare qualcosa ed amava le palle sul mento. Voleva essere usata come la troia che era e che è sempre stata. La lingua cercava di avvolgere quel cazzo pulsante ma non ci riusciva. Quando meno se lo aspettava, Luca incominciò ad affondare e ritirare il suo cazzo. Lui grugniva e lei cercava, come poteva, di accogliere il cazzo che le stava trapanando la gola. Il cane era in un angolo a giocare con la sua coda.
Francesca, per ogni affondo, riceveva le palle sul mento ed il bassoventre sul naso. Stava ancora imparando a coordinare il respiro tra naso e bocca. Incominciò a sollevare leggermente la magliettina mostrando i suoi capezzoli ormai dritti.
Notò, ad un certo punto, una cosa strana: un telefono spuntava da dietro la porta.
Lia era tornata e gli stava spiando da un po'.
- Guarda come le sta distruggendo la bocca... :eek::eek::eek: Non pensavo che alla Fra le piacesse essere dominataaaa - scrisse al fidanzato su WhatsApp in allegato al video. Lui si stava masturbando all'idea di essere lui stesso ad essere scopato in bocca da Luca (che mal sopportava) mentre Lia e Francesca, vestite con dell'elegante lingerie nera, si contendevano il suo cazzo.
Lia gli stava spiando da qualche minuto. Aveva sbottonato la sua camicetta per stuzzicarsi meglio i capezzoli che, a differenza della sorella, erano più grossi e pieni. Aveva una mano sotto la gonna e si stava masturbando lentamente ma profondamente. Sentiva i grugniti di Luca più insistendi ed il respiro strozzato di Francesca che, nel frattempo, aveva notato e fissava. A Lia eccitava l'idea di essere lei a prendere il cazzo del suo amico... forse era invidiosa di non essere lei al centro delle attenzioni. A Francesca eccitava essere guardata da sua sorella maggiore mentre si masturbava. Amava l'idea di essere scopata la bocca dall'amico di sua sorella, di averle rubato la scena e di sentire questo cazzo così grosso per lei. Ci fu una connessione tra i due sguardi delle sorelle che servì solo ad aumentare l'eccitazione delle Fabriano. Luca, poveretto, fu l'unico a non accorgersene.
-...cazzo... sto... sto... sto venendo...!- disse concentrato Luca.
Qua, l'inesperienza di Francesca si fece sentire: entrò in panico, non sapeva cosa fare, come comportarsi, come agire. Fu troppo tardi! Lia, sfortunatamente, era già in preda di un bell'orgasmo quando si accorse che il suo amico stava per sborrare e ci rimase male, poverina. Aveva trattenuto i suoi gemiti per tutti questi interminabili 7 minuti. Avrebbe voluto riprendere a masturbarsi per quanto era eccitava.
Luca agì: uscì il cazzo sporco si saliva e sperma, alzò la testa al cielo e sborrò addosso a Francesca. La prese un po' ovunque (difatti lei lo avrebbe soprannominato, nella sua testa, Pollock per via degli schizzi): seno, top, faccia, occhiali, anta, bocca. Sborrò senza controllo e cacciò un gemito che si sentiva sin dal pianerottolo per quanto era forte ed incontrollato.
Francesca era incredula: era tra il disgusto e l'eccitazione. Sentiva Luca su di lei, si sentiva una troia, si sentiva apprezzata e desiderata. Sul suo volto aveva stampato un sorriso shockato.
Luca mise il suo cazzo sporco nella bocca di lei, diede altri due colpi e lo tirò fuori esausto.
Lei lo guardò, rise di gusto, si alzò e si pulì il volto.
Diede un bacino affettuoso sulla guancia di Luca. Un bacio rapido, veloce, delicato e innocente. Sorrise come una bambolina e gli disse, con una vocina che sembrava presa da Biancaneve - Beh... è stato divertente, no? -
- S... si? Cioè! Sì!- rispose ancora in credulo il ragazzo.
Lia, vedendo sua sorella verso la porta, si nascose. Ricevette un sorriso soddisfatto e si bagnò ancora di più quando la vide tutta coperta di sperma.
- Che faccio? - pensò - Che faccio ora? -
Sentì Luca accendersi una sigaretta.
Silenzio.
Il suono dell'acqua della doccia la rassicurò.
Silenzio.
Dopo qualche secondo, all'incirca una decina, chiuse la porta d'ingesso come se non fosse nulla.
- Scusa, una fila interminabile- mentì Lia - Ci sono stati problemi?-
- Che problemi?- rispose Luca allarmato
-Mmmh non so... la Fra ti ha dato fastidio?-
-Naaah! Mi ha tenuto compagnia, abbiamo parlato del più e del meno. Le ho consigliato un bellissimo disco di Miles, Bitches Brew (N.d.A. letteralmente "intruglio di puttana). Le piacerà...-
Lia sbuffò divertita mentre sentiva ancora una certa umidità tra le sue cosce. Guardò Luca come una sorella ma, questa volta, lo immaginò sotto di lei in un sessantanove. Voleva il suo cazzo in gola mentre lui le leccava la figa fino a farla piangere.
- Che palle tu e questo jazz...! Dai, finiamo e torniamo al lavoro, stupido!-
scritto il
2024-07-23
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