L'inizio (3a parte)

di
genere
scambio di coppia

L'inizio (terza parte)

Iniziai a cercare, in siti specialistici, annunci di vario genere che prevedessero un bull (imparai che così venivano chiamati coloro disponibili a scopare la tua compagna).
Annunci volgari e ripetitivi di gente che mai sarebbe potuta rientrare nello stile o nelle grazie della mia signora.
Lei nel frattempo era sempre più curata e attenta: vestiva più elegante, indossava spesso scarpe col tacco, il suo trucco era più pronunciato ma mai troppo forte.
A letto era più disinibita. Si eccitava se le dicevo parolacce e a volte era lei a chiederlo.
Il "terzo uomo" continuò spesso ad essere presente nelle nostre fantasie e, quando succedeva, gli orgasmi di entrambi erano molto più intensi.
Finalmente un annuncio in un sito di cuckold sembrò fare al caso mio. Lui si proponeva a coppie naif che volevano provare l'esperienza: era educato nei toni e nelle parole.
Si chiamava Carlo ed abitava a circa un centinaio di km da noi.
Ero titubante ed indeciso. Per giorni, settimane. Alla fine trovai il coraggio e lo chiamai.
Carlo era una persona educata, circa 10 anni meno di noi. Sembrava simpatico al telefono e molto, molto affabile.
Gli raccontai tutto, dall'inizio. Dalle mie prime fantasie, la pudicizia di lei, i miei primi tentativi e i suoi rifiuti, le sue titubanze. Poi l'accaduto al ristorante che sembrò svegliare in lei desideri nascosti e sconosciuti. Infine la maggior cura che aveva di lei stessa e una maggiore libertà nei rapporti intimi.
Carlo ascoltava con attenzione e sembrava aver già capito la situazione.
Mi chiese sul suo carattere e risposi che era molto seria e che teneva molto alla sua reputazione e alla sua immagine di madre e moglie perfetta.
Carlo mi consiglio' di organizzare un incontro casuale, in un luogo lontano dalla nostra città. Lui si sarebbe presentato come un ex collega di tanti anni fa. Avremmo passato del tempo insieme per studiare la situazione e poi decidere il da farsi.
Accettai, ma chiesi a Carlo delle foto, cosi per capire se fisicamente potesse essere il tipo che piaceva alla mia signora.
Era decisamente un bell'uomo, castano chiaro, bel fisico, elegante dai tratti del viso molto pronunciati, un pò rude forse, con barba corta e curata.
Si, poteva andare.
Ci accordammo per il sabato successivo. L'incontro sarebbe avvenuto in un bar molto carino di un paese sufficientemente distante dal nostro, all'ora dell'aperitivo.


Immaginai la situazione per tutti quei giorni. Ero timoroso ma curioso, titubante ma eccitato.
Ero consapevole che non sarebbe successo nulla, era solo un incontro conoscitivo, ma io sapevo che dietro a quella messa in scena c'era un piano ben studiato.
E tutto questo mi dava Adrenalina.
Così dissi ad Angela, la mia signora, che l'avrei portata a cena fuori, in un localino elegante. Saremmo partiti ad un orario congruo per fermarci a prendere un aperitivo durante il tragitto.
Quel sabato Angela andò dalla parrucchiera, si vestì in modo elegante e curato: una camicetta bianca aperta che faceva intravvedere il sui reggiseno di pizzo bianco, una gonna fin sotto il ginocchio con uno spacco a metà coscia, calze bianche e tacco alto.
I suoi capelli neri e ben curati le scivolavano sulle spalle in modo sensuale e, come sempre ultimamente, il suo trucco era deciso ma non volgare.
Quando la vidi pensai che Carlo avrebbe gradito molto quella donna. Del resto non solo lui.
Arrivammo al luogo stabilito e sedemmo in un tavolino in disparte ordinando due aperitivi.
Carlo arrivò poco dopo e la scena fu davvero reale: " Giovanni! Ma sei proprio tu? " - " Carlo! Ma che ci fai da queste parti? Che sorpresa! ".
Ci stringemmo la mano e ci abbracciammo come se davvero fossimo amici da tanto tempo. Poi fu la volta delle presentazioni: "Questa bella signora dovrebbe essere tua moglie! Mi parlavi della sua bellezza ma non avrei neanche osato immaginare una cosa così! ".
Angela arrossi' ma si sentì lusingata. Si strinsero la mano e vidi che quella di Carlo tardava a ritrarsi. Lo invitai a fermarsi e a prendere un aperitivo con noi.
La scena era divertente. Sembrava davvero tutto molto reale.
Raccontai ad Angela, inventando, del lavoro che avevamo svolto insieme a Carlo e lui interrompeva con ricordi a loro volta inventati e spiritosi.
Angela era divertita e rideva alle sue battute. Cosi andammo avanti finché lui, con un colpo da maestro, disse che si era fatto tardi e che doveva andare. Ma prima di andare insistette per darci un appuntamento a brevissimo per incontrarci di nuovo, magari a casa sua. Angela rispose che sarebbe stata ben lieta di organizzare lei la cena a casa nostra e rimanemmo così d'accordo nel risentirci.
Nel salutarla Carlo prese la mano di Angela, accennando ad un baciamano che lusingo' molto mia moglie. " Non vedo l'ora di rivederla signora! La sua compagna e la sua bellezza rendono la giornata piacevole da vivere! ".
" Lei è troppo gentile, signor Carlo. Magari possiamo darci del tu? ".
" Molto volentieri, signora Angela!
Bene. A prestissimo allora e buona serata a voi due! ".

La sera, durante la nostra cena a lume di candela, ritornammo su quell'incontro 'casuale' dell'aperitivo. Carlo aveva fatto una ottima impressione ad Angela e mi sembrava di vedere uno strano luccichio nei suoi occhi ogni volta che ne parlava.
Io cercai di provocarla un pò: "È sempre stato un bell'uomo. E anche tu lo guardavi con occhi ammirati, vero tesoro? ".
" Ma no! Che dici? Era simpatico, piacevole. Bell'uomo si ma più che altro ci ha fatto passare un bel momento'.
La sera, tornati a casa, facemmo l'amore con passione e foga. Non dicemmo niente, ma mi piaceva immaginare che mentre scopavamo lei stesse pensando a Carlo. Forse non fu un caso che quando raggiunse l'orgasmo i suoi sospiri e i suoi gemiti erano insolitamente più marcati e più profondi.

Chiamai Carlo il giorno dopo per sapere le sue impressioni.
"Che donna fantastica! Non vedo l'ora di scopartela. Sei sempre sicuro che lo vuoi? ".
"Si Carlo, mi eccita sempre più l'idea che un altro uomo possa farla godere".
" Va bene Giovanni. Ho già qualche idea in testa ma ti chiedo due condizioni che sono irrinunciabili.
Se non me le concedi non potrò esaudire il tuo desidero ".
Rimasi un pò interdetto e preoccupato per quali fossero le condizioni, ma Carlo continuò.
" La prima è che dovrai collaborare a renderla partecipe e dovrai sempre seguire le mie istruzioni ".
Mi sembrava ragionevole: era lui quello con esperienza e io non avrei davvero saputo da dove iniziare.
" La seconda è che accetterai tutte le eventuali conseguenze che tutto questo potrebbe comportare ".

Non capivo il senso di questa seconda condizione irrinunciabile così gli chiesi ulteriori spiegazioni.
" Angela potrebbe non accettare alla fine e, forse, potrebbe poi essere arrabbiata con te o delusa da te".
Era un rischio che potevo correre. Ormai avevo superato il punto di non ritorno.
"Ma Angela potrebbe anche gradire molto tutto quello che succederà e, a questo punto, potrebbe anche non porsi più limiti. Tu come reagiresti? ".
Gelai.
Era una possibilità che non avevo ancora considerato. Se davvero Angela si fosse fatta prendere da quella storia e ciò avrebbe portato ad una rottura del nostro rapporto?
No. Non era possibile. Angela mi amava troppo e poi non avrebbe mai messo a rischio la famiglia, i figli.
"Accetto" fu quello che risposi a Carlo.
"Bada Giovanni, poi non si torna indietro".
" Ci sto. Cosa dobbiamo fare? ".
" Angela organizzerà presto la cena a casa vostra. Cerca di stuzzicarla in questi giorni con qualche proposta trasgressiva. Vedi come reagisce. Ma soprattutto, quella sera, trova una scusa per lasciarci soli una mezz'oretta ".
" Lasciarvi soli? Voi due? Senza di me? "
"Sarà il momento della verità. Prendere o lasciare".

Carlo aveva ragione. Angela mi propose di invitarlo a cena per un sabato in cui i nostri ragazzi erano fuori con gli amici per un weekend e così chiamai Carlo per comunicargli la data.
Non riuscivo a non pensare e ad immaginare quella sera. L'adrenalina mi saliva a livelli altissimi.
Feci come consigliato da Carlo: nella nostra intimità tornai ad inserire il terzo uomo come fantasia e Angela, lo sentivo, aumentava la sua eccitazione e i suoi orgasmi erano molto più intensi. "Lo faresti davvero? " le chiesi una sera dopo aver scopato aspettandomi il solito silenzio da parte sua.
"Dipende da chi sarebbe il terzo" mi sentì invece rispondere.
"Ma solo per curiosità e perché tu insisti sempre con questa storia che sembra ti ecciti molto".
" E poi vorrei non fosse una persona con la quale abbiamo qualche legame di conoscenza o altro ".
Non disse altro. E io ebbi timore di proseguire la conversazione ma ero anche consapevole che l'obiettivo era vicino.

Angela si preparò accuratamente quel pomeriggio. Pianificò perfettamente qualunque cosa, dal menu, ai posti a tavola, all atmosfera calda e piacevole. Ma soprattutto dedicò molto tempo a se stessa: al trucco, sempre perfetto, all'acconciatura, al suo vestito. Un tubino nero che mostrava tutte le sue forme perfette, una collana con brillante che scendeva splendidamente allinizio del solco del suo seno, una scarpa elegante che slanciava le sue gambe e faceva risaltare la sua caviglia perfetta.
"Sei bellissima! " le dissi. "Stupenda".
" Mi piace farti fare bella figura coi tuoi amici" rispose.
"Finirai col farlo innamorare" osai cercando di capire la sua reazione.
"Scemo! " mi disse, arrossendo un poco.

Quando suonò il campanello andai ad aprire col cuore che mi batteva a mille. "Ciao Giovanni! " Ciao Carlo, benvenuto! È un vero piacere averti qui. Prego accomodati, Angela sta finendo di prepararsi e ci raggiungerà molto presto'.
Carlo aveva portato due bottiglie di ottimo prosecco e mi pregò di metterle subito in freezer per poterle poi bere all'aperitivo.
Allo stesso tempo mi chiese se fossi pronto e mi consiglio' di pianificare la mia assenza per una mezz'oretta alla fine della cena, prima del dolce. Gli confessai che ero molto nervoso ma lui mi tranquillizzo'.
Quando Angela uscì dalla camera per venirci incontro rimanemmo sbalorditi: era di una eleganza e d una sensualità uniche.
Carlo abbozzo' il suo baciamani, riempendola di complimenti e tenendole la mano per un lungo momento. Io ero come inebetito ad assistere a quella scena ma mi ripresi proponendo un brindisi e offrendo il prosecco che aveva portato Carlo.
Ci sedemmo sul divano con i bicchieri in mano. Lei seduta tra noi due. Carlo che diceva battute ed era, come al solito divertente e affascinante. Angela che rideva e era rilassata, io che mi inserivo facendo da spalla a Carlo.
Ci fu un momento in cui Carlo, con finta casualità, appoggiò la sua mano sul ginocchio di Angela e lei non reagì'.
Continuavamo a sorseggiare quell'ottimo prosecco fino a terminare anche la seconda bottiglia.
Poi ci sedemmo a tavola in un clima disteso e divertente. Carlo continuava con le sue battute e Angela, forse anche complice il vino che continuava a non mancare, rideva di gusto e sembrava sempre più ammaliata dai modi di fare del nostro ospite.
Finché suono' il mio cellulare. Ero d'accordo con un mio amico di fingere una chiamata. Così risposi ed iniziai una finta conversazione fingendo contrarietà e disturbo.
"Ma ho ospiti a casa, non posso assolutamente venire! ".
Mia moglie mi guardava sorpresa e Carlo ammiccava alla mia messa in scena.
Chiusi il telefono infastidito e dissi ad Angela che mia sorella era rimasta chiusa fuori di casa, così sarei dovuto andare a portarle le chiavi di riserva che tenevo io. Ma c'era il problema che mia sorella abitava dall'altra parte della città e quindi avrei impiegato un pò di tempo prima di rientrare,
Non c'erano soluzioni. Dovevo andare seppur con rammarico.
Mia moglie e Carlo capirono e dissero solo di fare più in fretta possibile. Così mi congedai da loro, in preda ad un misto di curiosità, eccitazione, gelosia e desiderio.
Salii in macchina iniziando a girare senza meta per far passare il tempo. Ma i miei pensieri erano tutti rivolti ad Angela e Carlo. Cosa staranno facendo? Cosa penserà Angela? Mi posso fidare di lui? E di lei?
Ero in preda all'ansia e il tempo non passava mai. Alla fine tornai sotto casa e parcheggiai.
Salii con l'ascensore, arrivai al piano e aprì la porta.
In Un'atmosfera molto soffusa e con una musica di sottofondo Angela e Carlo stavano ballando un lento tenendosi abbracciati.
"Ce l'hai fatta a venire! " ruppe L'atmosfera Carlo. "Finalmente".
Smisero di ballare. Angela si sedette sul divano. Sembrava un pò scossa. Carlo prese del whisky e si versò un bicchiere porgendomene uno abbondante anche a me.
" Siedi Giovanni" disse " che la tua signora deve dirti una cosa".
Angela arrossi', abbassando lo sguardo. Io non capivo e il mio cuore continuava a batrere a mille.
'Ma cosa sta succedendo? " chiesi.
Angela non riusciva a parlare e allora Carlo si impose " Angela, su, racconta al tuo maritino quello che sai. Oppure vuoi che lo tacconti io? " Ero gelato nella mia poltrona, col bicchiere di whisky in mano e alternando il mio sguardo su di lei e su di lui.
Finalmente Angela alzò il suo bel viso. Il suo trucco era un pò scomposto e anche i suoi capelli non proprio in ordine. "Giovanni, quando sei uscito di casa Carlo mi ha chiesto di mettere un po di musica e di bere qualcosa insieme nell'attesa del tuo ritorno. Poi mi ha chiesto di ballare". E qui si interruppe.
" Forza signora, continua a raccontare che tuo marito è curioso".
Angela mi guardava con occhi colpevoli. Poi riprese:" Mi sussurrava parole all'orecchio e ballavamo sempre più stretti. Io mi stavo lasciando andare. Ero un pò brilla. Finché non potei non sentire la pressione del suo corpo sul mio".
"La signora vuol dire che ha sentito spingere il mio cazzo sulla sua fighetta e anziché ritrarsi ha allungato una mano ".
" Ora vuoi proseguire o è meglio che racconti io? " disse Carlo con tono perentorio.
Al silenzio di Angela ruppe gli indugi: "la signora qui ha iniziato a sospirare. Ho messo una mano sul suo splendido culo spingendola ancora di più verso me. Poi le ho messo una mano sotto il vestito, raggiungendo le sue mutandine e scoprendole fradicie. Lei gemeva sempre più mentre le mie dita si insinuavano nella sua fighetta e quando ho capito che era completamente partita l'ho staccata da me facendola mettere in ginocchio ".
Ero in piena erezione. Angela mi guardava con aria colpevole e curiosa, in attesa della mia reazione.
" Quando l'ho tirato fuori la signora non credeva ai suoi occhi. Si è avventata sul mio cazzo con una voracità che non avevo mai visto. Lo leccava e lo succhiava, la signora. Anzi, facciamo una bella cosa, facciamo vedere al maritino come è brava la sua signora a succhiare il cazzo ".
Angela sembrava in balìa di Carlo, non riusciva a capire più nulla. Mi guardava, forse supplicando che la fermassi, forse invece mostrandomi orgogliosa che stava realizzando una mia fantasia.
Si rimise in ginocchio. Gli apri i pantaloni e, inserendo una mano nelle sue mutande, tiro' fuori un pezzo di carne di dimensioni esagerate. Mi guardo'. Anche Carlo mi guardo' . " Inizia a massaggiarlo signora" le ordino'. Angela ubbidi segandolo con due mani perché una non bastava a contenere le. Dimensioni di quel membro.
"Credo non ne abbia mai visto uno cosi. Vero sognora? ".Angela annui arrossendo. " Bene troia, adesso prendilo in bocca e mostra a tuo marito quanto sei brava".
Ormai in suo pieno possesso Angela cominciò a leccare il cazzo di Carlo e poi, pian piano, ad ingoiarlo. Aveva le lacrime agli occhi perché le sue labbra non riuscivano a contenere tutto. Carlo iniziò a Stantuffarla e a scoparle la bocca, tenendole la testa.
"Brava la mia signora succhiacazzi".
'E tu Giovanni che fai? Non hai voglia di farti una sega davanti a questa troia? "
Preso da uno strano senso di impotenza e di sottomissione non dissi una parola. Tirai fuori ilmio uccello e iniziai a segarmi.
"Ora capisco perché la signora ha così tanta voglia di cazzo! " disse Carlo guardandomi e schernendomi.
Non era più il Carlo spiritoso e amabile. Si era trasformato in un Carlo deciso e direttivo. Non che fosse autoritario o dominante: semplicemente fu naturale dargli il ruolo di 'guida'. Si era impossessato della situazione.
Le dimensioni del suo membro e i suoi modi decisi decretarono con naturalezza chi fosse il capo branco, il maschio alfa.
Angela stava ancora lavorando al pompino quando Carlo la stacco' da se ordinando: "È ora che la signora si goda la sua giusta razione di cazzo".'Andiamo in camera".
Angela si alzò, docile, lo prese per mano e lo condusse nella nostra camera da letto, nel nostro talamo.
Io li seguivo, come fossi un cagnolino, in attesa di ricevere la mia ricompensa.
Carlo la fece sdraiare sul letto e avvicinò la sua enorme cappella tra le cosce di Angela. Entrò in lei con una facilità disarmante, per quanto era bagnata.
Quindi iniziò la monta. Il suo cazzo entrava e usciva dalla figa di Angela con decisione. Lei era come in estasi, gemeva e si contorceva. Poi la fece girare e la mise a pecora: potevo vedere entrare quel cazzo enorme fino in fondo. Le palle di Carlo sbattevano sulle natiche di Angela e davano il ritmo alla penetrazione. Angela era in piena trans emotiva e pregava Carlo di montarla fino in fondo, sempre più forte.
"Ti piace il cazzo, eh, signora? ".
" Dillo quanto ti piace! "
E Angela annuiva e confermava: "non avevo mai visto un cazzo cosi. Siiiiiiii, mi piaceeeeeee. Ancoraaaa".
" Dillo signora che sei solo una troia e che non ne puoi fare a meno"
"Siiiiiii, sono una troia e non ne posso fare a meno".
Io non resistevo più e avvicinai il mio membro alla bocca di Angela, guardando Carlo come per chiedergli permesso.
" Dai troia, prendi in bocca il cazzetto del cornuto così ne puoi godere due".
Angela me lo prese in bocca ma io ero così eccitato che venni dopo pochi secondi.
"Come hai fatto in tutti questi anni con un cazzetto cosi? Signora, quanto ne vuoi? ".
" Vedrai, se farai la brava te lo porto io un altro toro che ti soddisfi. Tu sei nata per far godere più cazzi insieme e ti meriti il premio ".
" Siiiiiiii, due cazzi insieme che mi sfondinoooooooooo".
In pieno orgasmo Angela diceva delle cose che non avrei mai immaginato.
"Bella ed elegante come sei sarai ricercatissima dai miei amici. Una vera puttana di classe. È quello che vuoi, vero? " concluse Carlo mentre le scaricava spruzzi di sborra sulla schiena.
"Siiiiii, lo voglio" fu la risposta di Angela ormai distrutta mentre si lasciava cadere sul letto.




L'inizio (terza parte)

Iniziai a cercare, in siti specialistici, annunci di vario genere che prevedessero un bull (imparai che così venivano chiamati coloro disponibili a scopare la tua compagna).
Annunci volgari e ripetitivi di gente che mai sarebbe potuta rientrare nello stile o nelle grazie della mia signora.
Lei nel frattempo era sempre più curata e attenta: vestiva più elegante, indossava spesso scarpe col tacco, il suo trucco era più pronunciato ma mai troppo forte.
A letto era più disinibita. Si eccitava se le dicevo parolacce e a volte era lei a chiederlo.
Il "terzo uomo" continuò spesso ad essere presente nelle nostre fantasie e, quando succedeva, gli orgasmi di entrambi erano molto più intensi.
Finalmente un annuncio in un sito di cuckold sembrò fare al caso mio. Lui si proponeva a coppie naif che volevano provare l'esperienza: era educato nei toni e nelle parole.
Si chiamava Carlo ed abitava a circa un centinaio di km da noi.
Ero titubante ed indeciso. Per giorni, settimane. Alla fine trovai il coraggio e lo chiamai.
Carlo era una persona educata, circa 10 anni meno di noi. Sembrava simpatico al telefono e molto, molto affabile.
Gli raccontai tutto, dall'inizio. Dalle mie prime fantasie, la pudicizia di lei, i miei primi tentativi e i suoi rifiuti, le sue titubanze. Poi l'accaduto al ristorante che sembrò svegliare in lei desideri nascosti e sconosciuti. Infine la maggior cura che aveva di lei stessa e una maggiore libertà nei rapporti intimi.
Carlo ascoltava con attenzione e sembrava aver già capito la situazione.
Mi chiese sul suo carattere e risposi che era molto seria e che teneva molto alla sua reputazione e alla sua immagine di madre e moglie perfetta.
Carlo mi consiglio' di organizzare un incontro casuale, in un luogo lontano dalla nostra città. Lui si sarebbe presentato come un ex collega di tanti anni fa. Avremmo passato del tempo insieme per studiare la situazione e poi decidere il da farsi.
Accettai, ma chiesi a Carlo delle foto, cosi per capire se fisicamente potesse essere il tipo che piaceva alla mia signora.
Era decisamente un bell'uomo, castano chiaro, bel fisico, elegante dai tratti del viso molto pronunciati, un pò rude forse, con barba corta e curata.
Si, poteva andare.
Ci accordammo per il sabato successivo. L'incontro sarebbe avvenuto in un bar molto carino di un paese sufficientemente distante dal nostro, all'ora dell'aperitivo.


Immaginai la situazione per tutti quei giorni. Ero timoroso ma curioso, titubante ma eccitato.
Ero consapevole che non sarebbe successo nulla, era solo un incontro conoscitivo, ma io sapevo che dietro a quella messa in scena c'era un piano ben studiato.
E tutto questo mi dava Adrenalina.
Così dissi ad Angela, la mia signora, che l'avrei portata a cena fuori, in un localino elegante. Saremmo partiti ad un orario congruo per fermarci a prendere un aperitivo durante il tragitto.
Quel sabato Angela andò dalla parrucchiera, si vestì in modo elegante e curato: una camicetta bianca aperta che faceva intravvedere il sui reggiseno di pizzo bianco, una gonna fin sotto il ginocchio con uno spacco a metà coscia, calze bianche e tacco alto.
I suoi capelli neri e ben curati le scivolavano sulle spalle in modo sensuale e, come sempre ultimamente, il suo trucco era deciso ma non volgare.
Quando la vidi pensai che Carlo avrebbe gradito molto quella donna. Del resto non solo lui.
Arrivammo al luogo stabilito e sedemmo in un tavolino in disparte ordinando due aperitivi.
Carlo arrivò poco dopo e la scena fu davvero reale: " Giovanni! Ma sei proprio tu? " - " Carlo! Ma che ci fai da queste parti? Che sorpresa! ".
Ci stringemmo la mano e ci abbracciammo come se davvero fossimo amici da tanto tempo. Poi fu la volta delle presentazioni: "Questa bella signora dovrebbe essere tua moglie! Mi parlavi della sua bellezza ma non avrei neanche osato immaginare una cosa così! ".
Angela arrossi' ma si sentì lusingata. Si strinsero la mano e vidi che quella di Carlo tardava a ritrarsi. Lo invitai a fermarsi e a prendere un aperitivo con noi.
La scena era divertente. Sembrava davvero tutto molto reale.
Raccontai ad Angela, inventando, del lavoro che avevamo svolto insieme a Carlo e lui interrompeva con ricordi a loro volta inventati e spiritosi.
Angela era divertita e rideva alle sue battute. Cosi andammo avanti finché lui, con un colpo da maestro, disse che si era fatto tardi e che doveva andare. Ma prima di andare insistette per darci un appuntamento a brevissimo per incontrarci di nuovo, magari a casa sua. Angela rispose che sarebbe stata ben lieta di organizzare lei la cena a casa nostra e rimanemmo così d'accordo nel risentirci.
Nel salutarla Carlo prese la mano di Angela, accennando ad un baciamano che lusingo' molto mia moglie. " Non vedo l'ora di rivederla signora! La sua compagna e la sua bellezza rendono la giornata piacevole da vivere! ".
" Lei è troppo gentile, signor Carlo. Magari possiamo darci del tu? ".
" Molto volentieri, signora Angela!
Bene. A prestissimo allora e buona serata a voi due! ".

La sera, durante la nostra cena a lume di candela, ritornammo su quell'incontro 'casuale' dell'aperitivo. Carlo aveva fatto una ottima impressione ad Angela e mi sembrava di vedere uno strano luccichio nei suoi occhi ogni volta che ne parlava.
Io cercai di provocarla un pò: "È sempre stato un bell'uomo. E anche tu lo guardavi con occhi ammirati, vero tesoro? ".
" Ma no! Che dici? Era simpatico, piacevole. Bell'uomo si ma più che altro ci ha fatto passare un bel momento'.
La sera, tornati a casa, facemmo l'amore con passione e foga. Non dicemmo niente, ma mi piaceva immaginare che mentre scopavamo lei stesse pensando a Carlo. Forse non fu un caso che quando raggiunse l'orgasmo i suoi sospiri e i suoi gemiti erano insolitamente più marcati e più profondi.

Chiamai Carlo il giorno dopo per sapere le sue impressioni.
"Che donna fantastica! Non vedo l'ora di scopartela. Sei sempre sicuro che lo vuoi? ".
"Si Carlo, mi eccita sempre più l'idea che un altro uomo possa farla godere".
" Va bene Giovanni. Ho già qualche idea in testa ma ti chiedo due condizioni che sono irrinunciabili.
Se non me le concedi non potrò esaudire il tuo desidero ".
Rimasi un pò interdetto e preoccupato per quali fossero le condizioni, ma Carlo continuò.
" La prima è che dovrai collaborare a renderla partecipe e dovrai sempre seguire le mie istruzioni ".
Mi sembrava ragionevole: era lui quello con esperienza e io non avrei davvero saputo da dove iniziare.
" La seconda è che accetterai tutte le eventuali conseguenze che tutto questo potrebbe comportare ".

Non capivo il senso di questa seconda condizione irrinunciabile così gli chiesi ulteriori spiegazioni.
" Angela potrebbe non accettare alla fine e, forse, potrebbe poi essere arrabbiata con te o delusa da te".
Era un rischio che potevo correre. Ormai avevo superato il punto di non ritorno.
"Ma Angela potrebbe anche gradire molto tutto quello che succederà e, a questo punto, potrebbe anche non porsi più limiti. Tu come reagiresti? ".
Gelai.
Era una possibilità che non avevo ancora considerato. Se davvero Angela si fosse fatta prendere da quella storia e ciò avrebbe portato ad una rottura del nostro rapporto?
No. Non era possibile. Angela mi amava troppo e poi non avrebbe mai messo a rischio la famiglia, i figli.
"Accetto" fu quello che risposi a Carlo.
"Bada Giovanni, poi non si torna indietro".
" Ci sto. Cosa dobbiamo fare? ".
" Angela organizzerà presto la cena a casa vostra. Cerca di stuzzicarla in questi giorni con qualche proposta trasgressiva. Vedi come reagisce. Ma soprattutto, quella sera, trova una scusa per lasciarci soli una mezz'oretta ".
" Lasciarvi soli? Voi due? Senza di me? "
"Sarà il momento della verità. Prendere o lasciare".

Carlo aveva ragione. Angela mi propose di invitarlo a cena per un sabato in cui i nostri ragazzi erano fuori con gli amici per un weekend e così chiamai Carlo per comunicargli la data.
Non riuscivo a non pensare e ad immaginare quella sera. L'adrenalina mi saliva a livelli altissimi.
Feci come consigliato da Carlo: nella nostra intimità tornai ad inserire il terzo uomo come fantasia e Angela, lo sentivo, aumentava la sua eccitazione e i suoi orgasmi erano molto più intensi. "Lo faresti davvero? " le chiesi una sera dopo aver scopato aspettandomi il solito silenzio da parte sua.
"Dipende da chi sarebbe il terzo" mi sentì invece rispondere.
"Ma solo per curiosità e perché tu insisti sempre con questa storia che sembra ti ecciti molto".
" E poi vorrei non fosse una persona con la quale abbiamo qualche legame di conoscenza o altro ".
Non disse altro. E io ebbi timore di proseguire la conversazione ma ero anche consapevole che l'obiettivo era vicino.

Angela si preparò accuratamente quel pomeriggio. Pianificò perfettamente qualunque cosa, dal menu, ai posti a tavola, all atmosfera calda e piacevole. Ma soprattutto dedicò molto tempo a se stessa: al trucco, sempre perfetto, all'acconciatura, al suo vestito. Un tubino nero che mostrava tutte le sue forme perfette, una collana con brillante che scendeva splendidamente allinizio del solco del suo seno, una scarpa elegante che slanciava le sue gambe e faceva risaltare la sua caviglia perfetta.
"Sei bellissima! " le dissi. "Stupenda".
" Mi piace farti fare bella figura coi tuoi amici" rispose.
"Finirai col farlo innamorare" osai cercando di capire la sua reazione.
"Scemo! " mi disse, arrossendo un poco.

Quando suonò il campanello andai ad aprire col cuore che mi batteva a mille. "Ciao Giovanni! " Ciao Carlo, benvenuto! È un vero piacere averti qui. Prego accomodati, Angela sta finendo di prepararsi e ci raggiungerà molto presto'.
Carlo aveva portato due bottiglie di ottimo prosecco e mi pregò di metterle subito in freezer per poterle poi bere all'aperitivo.
Allo stesso tempo mi chiese se fossi pronto e mi consiglio' di pianificare la mia assenza per una mezz'oretta alla fine della cena, prima del dolce. Gli confessai che ero molto nervoso ma lui mi tranquillizzo'.
Quando Angela uscì dalla camera per venirci incontro rimanemmo sbalorditi: era di una eleganza e d una sensualità uniche.
Carlo abbozzo' il suo baciamani, riempendola di complimenti e tenendole la mano per un lungo momento. Io ero come inebetito ad assistere a quella scena ma mi ripresi proponendo un brindisi e offrendo il prosecco che aveva portato Carlo.
Ci sedemmo sul divano con i bicchieri in mano. Lei seduta tra noi due. Carlo che diceva battute ed era, come al solito divertente e affascinante. Angela che rideva e era rilassata, io che mi inserivo facendo da spalla a Carlo.
Ci fu un momento in cui Carlo, con finta casualità, appoggiò la sua mano sul ginocchio di Angela e lei non reagì'.
Continuavamo a sorseggiare quell'ottimo prosecco fino a terminare anche la seconda bottiglia.
Poi ci sedemmo a tavola in un clima disteso e divertente. Carlo continuava con le sue battute e Angela, forse anche complice il vino che continuava a non mancare, rideva di gusto e sembrava sempre più ammaliata dai modi di fare del nostro ospite.
Finché suono' il mio cellulare. Ero d'accordo con un mio amico di fingere una chiamata. Così risposi ed iniziai una finta conversazione fingendo contrarietà e disturbo.
"Ma ho ospiti a casa, non posso assolutamente venire! ".
Mia moglie mi guardava sorpresa e Carlo ammiccava alla mia messa in scena.
Chiusi il telefono infastidito e dissi ad Angela che mia sorella era rimasta chiusa fuori di casa, così sarei dovuto andare a portarle le chiavi di riserva che tenevo io. Ma c'era il problema che mia sorella abitava dall'altra parte della città e quindi avrei impiegato un pò di tempo prima di rientrare,
Non c'erano soluzioni. Dovevo andare seppur con rammarico.
Mia moglie e Carlo capirono e dissero solo di fare più in fretta possibile. Così mi congedai da loro, in preda ad un misto di curiosità, eccitazione, gelosia e desiderio.
Salii in macchina iniziando a girare senza meta per far passare il tempo. Ma i miei pensieri erano tutti rivolti ad Angela e Carlo. Cosa staranno facendo? Cosa penserà Angela? Mi posso fidare di lui? E di lei?
Ero in preda all'ansia e il tempo non passava mai. Alla fine tornai sotto casa e parcheggiai.
Salii con l'ascensore, arrivai al piano e aprì la porta.
In Un'atmosfera molto soffusa e con una musica di sottofondo Angela e Carlo stavano ballando un lento tenendosi abbracciati.
"Ce l'hai fatta a venire! " ruppe L'atmosfera Carlo. "Finalmente".
Smisero di ballare. Angela si sedette sul divano. Sembrava un pò scossa. Carlo prese del whisky e si versò un bicchiere porgendomene uno abbondante anche a me.
" Siedi Giovanni" disse " che la tua signora deve dirti una cosa".
Angela arrossi', abbassando lo sguardo. Io non capivo e il mio cuore continuava a batrere a mille.
'Ma cosa sta succedendo? " chiesi.
Angela non riusciva a parlare e allora Carlo si impose " Angela, su, racconta al tuo maritino quello che sai. Oppure vuoi che lo tacconti io? " Ero gelato nella mia poltrona, col bicchiere di whisky in mano e alternando il mio sguardo su di lei e su di lui.
Finalmente Angela alzò il suo bel viso. Il suo trucco era un pò scomposto e anche i suoi capelli non proprio in ordine. "Giovanni, quando sei uscito di casa Carlo mi ha chiesto di mettere un po di musica e di bere qualcosa insieme nell'attesa del tuo ritorno. Poi mi ha chiesto di ballare". E qui si interruppe.
" Forza signora, continua a raccontare che tuo marito è curioso".
Angela mi guardava con occhi colpevoli. Poi riprese:" Mi sussurrava parole all'orecchio e ballavamo sempre più stretti. Io mi stavo lasciando andare. Ero un pò brilla. Finché non potei non sentire la pressione del suo corpo sul mio".
"La signora vuol dire che ha sentito spingere il mio cazzo sulla sua fighetta e anziché ritrarsi ha allungato una mano ".
" Ora vuoi proseguire o è meglio che racconti io? " disse Carlo con tono perentorio.
Al silenzio di Angela ruppe gli indugi: "la signora qui ha iniziato a sospirare. Ho messo una mano sul suo splendido culo spingendola ancora di più verso me. Poi le ho messo una mano sotto il vestito, raggiungendo le sue mutandine e scoprendole fradicie. Lei gemeva sempre più mentre le mie dita si insinuavano nella sua fighetta e quando ho capito che era completamente partita l'ho staccata da me facendola mettere in ginocchio ".
Ero in piena erezione. Angela mi guardava con aria colpevole e curiosa, in attesa della mia reazione.
" Quando l'ho tirato fuori la signora non credeva ai suoi occhi. Si è avventata sul mio cazzo con una voracità che non avevo mai visto. Lo leccava e lo succhiava, la signora. Anzi, facciamo una bella cosa, facciamo vedere al maritino come è brava la sua signora a succhiare il cazzo ".
Angela sembrava in balìa di Carlo, non riusciva a capire più nulla. Mi guardava, forse supplicando che la fermassi, forse invece mostrandomi orgogliosa che stava realizzando una mia fantasia.
Si rimise in ginocchio. Gli apri i pantaloni e, inserendo una mano nelle sue mutande, tiro' fuori un pezzo di carne di dimensioni esagerate. Mi guardo'. Anche Carlo mi guardo' . " Inizia a massaggiarlo signora" le ordino'. Angela ubbidi segandolo con due mani perché una non bastava a contenere le. Dimensioni di quel membro.
"Credo non ne abbia mai visto uno cosi. Vero sognora? ".Angela annui arrossendo. " Bene troia, adesso prendilo in bocca e mostra a tuo marito quanto sei brava".
Ormai in suo pieno possesso Angela cominciò a leccare il cazzo di Carlo e poi, pian piano, ad ingoiarlo. Aveva le lacrime agli occhi perché le sue labbra non riuscivano a contenere tutto. Carlo iniziò a Stantuffarla e a scoparle la bocca, tenendole la testa.
"Brava la mia signora succhiacazzi".
'E tu Giovanni che fai? Non hai voglia di farti una sega davanti a questa troia? "
Preso da uno strano senso di impotenza e di sottomissione non dissi una parola. Tirai fuori ilmio uccello e iniziai a segarmi.
"Ora capisco perché la signora ha così tanta voglia di cazzo! " disse Carlo guardandomi e schernendomi.
Non era più il Carlo spiritoso e amabile. Si era trasformato in un Carlo deciso e direttivo. Non che fosse autoritario o dominante: semplicemente fu naturale dargli il ruolo di 'guida'. Si era impossessato della situazione.
Le dimensioni del suo membro e i suoi modi decisi decretarono con naturalezza chi fosse il capo branco, il maschio alfa.
Angela stava ancora lavorando al pompino quando Carlo la stacco' da se ordinando: "È ora che la signora si goda la sua giusta razione di cazzo".'Andiamo in camera".
Angela si alzò, docile, lo prese per mano e lo condusse nella nostra camera da letto, nel nostro talamo.
Io li seguivo, come fossi un cagnolino, in attesa di ricevere la mia ricompensa.
Carlo la fece sdraiare sul letto e avvicinò la sua enorme cappella tra le cosce di Angela. Entrò in lei con una facilità disarmante, per quanto era bagnata.
Quindi iniziò la monta. Il suo cazzo entrava e usciva dalla figa di Angela con decisione. Lei era come in estasi, gemeva e si contorceva. Poi la fece girare e la mise a pecora: potevo vedere entrare quel cazzo enorme fino in fondo. Le palle di Carlo sbattevano sulle natiche di Angela e davano il ritmo alla penetrazione. Angela era in piena trans emotiva e pregava Carlo di montarla fino in fondo, sempre più forte.
"Ti piace il cazzo, eh, signora? ".
" Dillo quanto ti piace! "
E Angela annuiva e confermava: "non avevo mai visto un cazzo cosi. Siiiiiiii, mi piaceeeeeee. Ancoraaaa".
" Dillo signora che sei solo una troia e che non ne puoi fare a meno"
"Siiiiiii, sono una troia e non ne posso fare a meno".
Io non resistevo più e avvicinai il mio membro alla bocca di Angela, guardando Carlo come per chiedergli permesso.
" Dai troia, prendi in bocca il cazzetto del cornuto così ne puoi godere due".
Angela me lo prese in bocca ma io ero così eccitato che venni dopo pochi secondi.
"Come hai fatto in tutti questi anni con un cazzetto cosi? Signora, quanto ne vuoi? ".
" Vedrai, se farai la brava te lo porto io un altro toro che ti soddisfi. Tu sei nata per far godere più cazzi insieme e ti meriti il premio ".
" Siiiiiiii, due cazzi insieme che mi sfondinoooooooooo".
In pieno orgasmo Angela diceva delle cose che non avrei mai immaginato.
"Bella ed elegante come sei sarai ricercatissima dai miei amici. Una vera puttana di classe. È quello che vuoi, vero? " concluse Carlo mentre le scaricava spruzzi di sborra sulla schiena.
"Siiiiii, lo voglio" fu la risposta di Angela ormai distrutta mentre si lasciava cadere sul letto.








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2024-08-01
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