La trasformazione di mia moglie

di
genere
corna


(segue i racconti "l'inizio", " L'inizio (2a parte) " e "l'inizio (3a parte) "che sono Stati per errore inseriti nel genere Scambio di coppia".

Carlo rimase a dormire da noi quella notte. Rimanemmo tutti sul nostro letto con Angela che dormiva in mezzo a noi due.
Al mattino mi svegliai per primo e notai che la mano di Carlo era sul culo di Angela.
Mi alzai e allora anche lui si svegliò. Mi guardò sorridendo e alzò il pollice in segno di ok. Gli risposi anch'io col pollice alzato e andai a preparare la colazione.
Quando questa fu pronta tornai in camera x chiamare Angela e Carlo ma trovai lei intenta a leccare il cazzo di lui. Lo leccava con tanta voglia e maestria che sembrava stesse gustando un gelato. Mi fermai a guardarli. Era eccitante tutto questo.
Il cazzo di Carlo era davvero grande e mia moglie faceva fatica a ingoiarlo tutto.
E qui accadde quello che non avevo previsto. Vedendo l'eccitazione che quella scena mi provocava Carlo mi chiese: " Vuoi darle una mano? ".
Io rimasi inebetito. Non capivo. Ero confuso.
Intervenne Angela: " Vieni amore, ti piacera'! ".
Colto da un istinto irrefrenabile e irrazionale avvicinai la mia bocca a quella di mia moglie e... stavamo insieme leccando e pompando il cazzo di Carlo.
" Che due belle troiette che ho trovato. Ci divertiremo un sacco insieme ".
Adesso ci alternavamo, Angela ed io: uno lo prendeva in bocca mentre l'altra leccava le palle e viceversa.
Quando Carlo fu pronto mi tolse dal suo membro e fece salire Angela a cavalcioni su di lui.
E fu la galoppata più bella che avevo mai visto.
La mia signora se lo faceva entrare tutto dentro e si dimenava come una pazza. Sudava e aveva brividi ovunque.
E Carlo la incitava: "brava troia! Alla signora piace il cazzo da morire! "
Al che Angela rispondeva : " Mmmm, siii, mi piace il cazzo. Ne voglio tanto. Lo voglio tutto! ".
" Ne avrai fino a sfinirti troia della mia signora! ".
Non so quanto durò quella cavalcata. Alla fine Angela venne copiosamente e urlò come una indemoniata,
Carlo la fece alzare e poi le chiese di mettersi in ginocchio: svuoto' il suo enorme arnese inondando di sborra il dolce viso della mia signora.
Poi si ricomposero, andarono a fare una doccia e finalmente andammo insieme a fare colazione.
Finita la colazione Carlo si alzò e fece per salutarci.
"Allora, mi farò sentire prestissimo, fatevi trovare pronti. E tranquilli! Ci divertiremo un mondo insieme! ".

Rimanemmo soli, Angela ed io. Quasi attoniti, intontiti, imbambolati per quanto ci era successo in quelle ultime 24 ore.
Fu Angela ad interrompere quel silenzio: 'Amore, io ti amo da morire. E ti ringrazio per avermi fatto scoprire una parte di me che non conoscevo assolutamente. Ti sarò sempre grata per questo e mi sento molto più vicino a te di quanto lo fossi prima perché so che tutto questo è successo solo grazie a te".
Era sincera. E vera. E sentivo che mi amava, come io amavo lei. Ma l'equilibrio della nostra relazione era irrimediabilmente cambiato.
Non nascondo che anche io avevo goduto molto di tutto quanto era accaduto. Era il desiderio che avevo da molto tempo. Ma il modo in cui era avvenuto e il coinvolgimento bisex che mi aveva visto inaspettatamente protagonista mi lasciavano confuso.
Ma lei era raggiante. "Finalmente donna completa" era l'espressione che uso' alla fine.
"Ora sono una donna completa, e solo grazie a te. Tutto quello che farò lo farò per te".
Ci baciammo teneramente e ci abbracciammo forte.
Dopo due giorni arrivò un pacco per lei. Era da parte di Carlo e fu una cosa davvero inaspettata per entrambi.
Mentre lo apriva Angela sembrava curiosa e impaziente come una bambina, e quando vide il contenuto il suo viso si aprì in un enorme sorriso di stupore e felicità: il pacco conteneva biancheria intima molto sexy, di una famosa marca e molto costosa.
C'era un biglietto all'interno della scatola che conteneva la lingerie: "non indossarla! Non provarla neanche fin quando non te lo chiederò io. "
L'occasione non tardò a presentarsi.
Due giorni dopo ci arrivo' un whatsapp che avvisava di tenerci liberi per il sabato seguente.
Carlo stava preparando qualcosa a casa sua: chiamo' Angela quel sabato mattina e le disse cosa indossare. Le comunicò poi che saremmo dovuti arrivare per l'ora dell'aperitivo.
Angela non era più in sé dalla gioia. Sembrava una liceale in attesa della festa di compleanno. Mi chiedeva di continuo:"chissà cosa ha in testa Carlo? Chissà cosa vorrà fare? Credi ci farà qualche sorpresa? Pensi che vada bene se indosso quel vestito? E quelle scarpe? ".
Io la guardavo eccitato a mia volta. Ero felice nel vederla felice.
E così, alla fine, arrivo' l'ora della partenza.
Angela indossava un abito nero che le arrivava al ginocchio e che le lasciava le spalle scoperte.
Una collana di perle impreziosiva il suo collo. Un corto spacco faceva intravedere le calze con autoreggenti che le aveva regalato Carlo. Immaginavo che anche le mutandine fossero quelle ricevute nel pacco speditole da Carlo.
Un tacco 12 slanciava le sue gambe già perfette e permetteva di concentrare l'attenzione sulle sue caviglie meravigliose.
Il trucco era un pò più accentuato del solito, ma non volgare. Un rossetto scuro, color porpora, le dava un tocco leggermente più spregiudicato.
Angela era pronta.
E non vedeva l'ora.

Arrivammo a casa di Carlo che ci venne incontro aprendo lo sportello alla mia signora.
"Sei proprio bellissima" le disse, ricevendo in cambio un sorriso smagliante di apprezzamento.
Poi lui guardo' me dicendo: "vedrai, sarà una serata che non dimenticherete mai. Vai a parcheggiare là in fondo. Intanto io faccio salire la signora".
E il tono che usò nel dire 'signora' mi colpì particolarmente.
Parcheggiai dove mi era stato indicato e salii anche io a casa di Carlo.
La porta era socchiusa così entrai senza suonare. Trovai la mia Angela già intenta a sorseggiare un prosecco in mezzo alla stanza. C'era una bella musica in sottofondo e intorno a lei stava la sorpresa: con Carlo erano presenti due suoi amici, entrambi sulla quarantina, entrambi eleganti e di bell'aspetto che avevano anche loro dei bicchieri in mano. Tutti parlavano piacevolmente avendo appena fatte le prestazioni.
Quando Carlo mi vide sull'uscio mi chiamo' presentandomi a mia volta come Giovanni, il fortunato marito della 'signora'.
E, ancora una volta, pronunciando quella parola mi diede la sensazione che volesse alludere ad altro.
Bevemmo molto durante l'aperitivo e Angela era sempre più disinvolta e sorridente. C'era sempre lei al centro dell'attenzione e i brindisi erano tutti alla sua bellezza, ai suoi occhi, al suo sorriso, alle sue labbra.
Poi Carlo disse che era l'ora di cena e ci invitò a sedere a tavola. Mi fece sedere lontano da Angela che invece era seduta in mezzo ai due nuovi amici.
Carlo fu un eccezionale padrone di casa, servendoci una cena deliziosa ovviamente annafffiata con dell'ottimo vino.
Durante la cena assistetti alle continue avances dei due nuovi amici nei confronti di Angela. Le loro battute, i loro doppi sensi. E intanto l'ambiente era sempre gradevole ma sempre più surriscaldato.
Carlo ci servì il dolce e mentre stavamo ancora mangiandolo chiamò Angela: " Signora, posso invitarla a ballare? '.
Lei non se lo fece ripetere due volte. Si alzo' e fu tra le braccia del nostro ospite.
Ballavano, abbracciati stretti, in maniera sensuale, molto sensuale. Ben presto le mani di lui scesero dai fianchi al sedere e qui cominciarono a massaggiare. Lui le sussurrava qualcosa all'orecchio e a lei sembrava piacere perché rideva e appoggiava la sua testa sul suo petto. Finché anche la sua mano sinistra scese dalle spalle di lui per andare a tastare, in basso, la consistenza del membro di Carlo.
Lui invece la interruppe e le disse: "Guarda che effetto fai sui nostri amici... ".
I due uomini, infatti, si erano seduti sul divano e si erano eccitati nel guardare quel ballo erotico di mia moglie e del suo amante. Avevano così finito col tirar fuori i loro cazzi dai pantaloni e se li stavano menando osservando la scena.
Angela si voltò verso di loro e fu compiaciuta nel vedere l'effetto. Si staccò sa Carlo e con un sorriso malizioso si sedette in mezzo ai due uomini prendendo in mano i loro membri e iniziando a segarli.
Erano durissimi e di ottime dimensioni e lei ci stava prendendo gusto e ci dava pdentro quando Carlo si avvicinò ai tre, anche lui col cazzo in mano, e mettendosi di fronte ad Angela la esorto' :" Facciamo vedere ai nostri amici come è brava la signora a succhiare il cazzo! ".
Così io vidi quella scena, inimmaginabile fino a due settimane prima, in cui Angela faceva un pompino ad un uomo che non ero io mentre teneva nelle sue mani, ben stretti, i cazzi di due altri sconosciuti.
Era bellissima.
E bravissima. Quasi soffocava col cazzo di Carlo in bocca e mentre era incitata da lui a succhiare più forte gli altri due si alzarono e si impiantarono anche loro di fronte a lei.
Angela capì le loro intenzioni e spontaneamente si mise in ginocchio iniziando a leccare il cazzo di uno dei due.
"Brava la nostra signora troia! Fai vedere quanto sei brava! Fai vedere quanto ti piace il cazzo! ".
Lei era ormai in piena frenesia e alternava i membri nella sua bocca mentre segava quelli liberi. E sentiva il cazzo dei tre uomini pulsare su di lei, in bocca, sulle guance, sul naso, sulle orecchie.
Cominciarono a schiaffeggiarla con tutti e tre i loro cazzi mentre con le mani le strizzavano i capezzoli e Carlo continuava a dire:" Che brava la signora. Che troia! Una vera puttana di classe! Ti piace il cazzo, vero? Dillo quanto ti piace! ".
E Angela rispondeva affermando il suo piacere e intanto leccava, e succhiava e segava con l
e mani, mugulando di piacere per la tortura che stavano subendo i suoi capezzoli.
" Adesso è ora che ci divertiamo insieme " disse Carlo. Prese Angela per la mano e condusse tutti in camera sua.
"Anche tu! " disse in tono perentorio rivolgendosi a me. "Siedi su quella poltrona, potrai vedere bene tutto. Se ci sarà bisogno di te ti chiamero'. Per adesso guarda, stai per vedere quello che sognavi".
Carlo si distese sul letto e fece salire Angela sopra il suo cazzo. Aveva appena iniziato a scoparla che uno dei due amici si posizionò dietro di lei. Le poggio' le mani sui fianchi, poi con una mano iniziò a spalmare saliva sul buchino di lei. Angela tremavava sempre più forte, col cazzo di Carlo ben piantato nella sua fica , e in attesa di essere presa anche dietro dall'altro uomo.
"Lo vuoi anche nel culo, vero signora? ".
" Siiiiiiiiiii" fu la risposta di Angela, "fatemi sentire la vostra troia! ".
Facendo un po di movimento agevolò l'ingresso nel suo sfintere del secondo uccello e adesso, finalmente, era presa contemporaneamente da due uomini.
Era un orgasmo continuo. Mia moglie non riusciva più a trattenersi e si dimenava fra le braccia forti e i cazzi dei suoi due amanti.
"Lo so che ne vuoi ancora, troia di una signora", disse Carlo, invitando il terzo uomo ad avvicinare il suo palo duro alle labbra di Angela.
Lei aprì la bocca e si fece pompare anche lì.
Era una scena incredibile.
Seduto sulla poltrona mi segavo all'impazzata osservando ogni minimo particolare.
"Fai vedere al maritino quanto è troia la sua signora" disse ancora Carlo. E Angela si impegnava sempre di più, fra un orgasmo e l'altro, fra un cambio di posizioni e di cazzi e l'altro. I tre se la scambiarono tutta finché non venne anche per loro il momento di svuotarsi. Si posizionarono di nuovo coi loro membri davanti alla faccia di mia moglie che, stravolta, cominciò a leccare e succhiare e segare finché, uno dopo l'altro, i tre uomini schizzarono sulla faccia e sulle tette di Angela.
Le farcirono e le ricamarono il viso, i capelli, gli occhi e le tette e lei continuava a spalmare adosso e a leccare il loro seme.
Venni anche io guardando quella scena e tutti risero.
"Bene" disse infine Carlo.
"L'addestramento è finito. Adesso finalmente la tua signora è una puttana. Sta a lei, a voi, decidere se continuare questi incontri oppure no. Ma credo di capire che la signora non abbia alcuna voglia di smettere. Magari, se volete, possiamo anche guadagnarci un pò su. Chissà. Ho molti amici importanti, imprenditori, avvocati, medici, commercialisti, che pagherebbero bene per serate come queste. Pensateci. Lascio a voi decidere."
Così dicendo Carlo si dimostrò in fondo una persona seria. Fu il maestro di mia moglie, il mio complice, il nostro domino, ma era così grande da far decidere noi del nostro stesso futuro.
Mia moglie era ormai trasformata.
Non era più il caso di tornare indietro.
La strada era ormai imboccata.


di
scritto il
2024-08-20
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