Le parole hanno un potere
di
Lostwtf1
genere
sentimentali
Siccome ho fatto confusione con la pubblicazione dei racconti, lascio qui l’ordine se avete voglia di leggerli in ordine. :)
1. Polvere nel vento - prologo
2. Un sogno
3. Un desiderio e un ricordo
4. Le parole hanno un potere
“È il sogno più assurdo che abbia mai fatto” dico con un sorriso sulle labbra.
“Sogno…!” Sbuffa la voce più vicina a me. Pur non essendosi presentati ufficialmente, so che lui è Ricordo, mentre l’altro è Desiderio… ma in realtà spesso si confondono e alla fine non ha tutta questa importanza.
Desiderio, che sta scendendo verso il basso un bacio dopo l’altro, una leccata dopo l’altra, si ferma nei pressi del mio ombelico.
“Puoi chiamarci Sogno se vuoi, ma penso si risentirà di essere stato messo in mezzo ad una cosa alla quale non ha partecipato…” a parlare con tono divertito è Ricordo, l’uomo d’ombra che si sta divertendo a mordermi con attenta meticolosità i capezzoli, Ricordo.
“Non capisco… - un barlume di lucidità filtra la coltre di questa follia, mi agito, faccio per alzarmi sui gomiti, ma lui mi tiene giù in maniera decisa.
“Dove vuoi andare? Abbiamo appena iniziato… Stai tranquilla, sei al sicuro qui con noi…” Ricordo mi bacia il collo, affonda piano i denti nella mia carne e un brivido mi scorre dentro. La sua mano mi cinge la testa, mi afferra i capelli e li tira appena facendomi scoprire la gola.
“Devi fare attenzione alle parole che pronunci qui: hanno un grande potere, nel Luogo degli Arrivi e delle Partenze…” Desiderio, più in basso, lungo il mio corpo, è più serio e potrei giurare di aver percepito una vena di preoccupazione nella sua voce.
“Cosa…? Che significa?” sono vagamente allarmata da questa novità, ma la preoccupazione si sta già di nuovo diluendo in altro.
“Significa che potremmo avere ospiti…!” ribatte Ricordo: se potesse avere un’espressione visiva, direi che ora sta sorridendo malizioso.
“Dove eravamo rimasti?” e riprende a succhiare il capezzolo duro e ricoperto di saliva che stava già mordicchiando prima.
Desiderio riprende a scendere verso il basso: con la punta della lingua mi solletica, come se stesse… scrivendo qualcosa…?
Soffro tantissimo il solletico, in quel momento mi sembra di essere al limite con la risata, ma mi sto eccitando.
Voglio di più. Molto di più.
“Dillo… - come leggendomi nel pensiero Ricordo dice in un soffio - voglio sentirtelo dire…”
“Se mi leggi dentro così bene sai già cosa voglio…” nonostante sia seminuda, difronte a due… cosa… fantasmi? Sull’orlo della pazzia forse, in un sogno che è solo nella mia testa, m’imbarazza comunque esprimere a voce la voglia istintiva di farli miei entrambi.
“Se sai cosa vuoi non hai che da chiedere…” Mi sussurra all’orecchio, stringendo i miei capelli tra le dita.
“Voglio… scoparvi…”
Desiderio ha smesso di leccarmi la pelle, mi ha aperto delicatamente le cosce e si è posizionato tra di esse.
Chiudo gli occhi rapita.
Appoggia lento le labbra sul mio clitoride e ricomincia a muovere la lingua, descrivendo piccoli tratti su di esso, ad ogni pennellata un sospiro.
“Ogni cosa al suo tempo…” sussurra Ricordo.
Lo sento spostarsi, muoversi sopra di me e sfiorarmi appena le labbra con il cazzo, duro e caldo, vellutato contro la mia pelle.
“Ora apri la bocca…”
Continua…
1. Polvere nel vento - prologo
2. Un sogno
3. Un desiderio e un ricordo
4. Le parole hanno un potere
“È il sogno più assurdo che abbia mai fatto” dico con un sorriso sulle labbra.
“Sogno…!” Sbuffa la voce più vicina a me. Pur non essendosi presentati ufficialmente, so che lui è Ricordo, mentre l’altro è Desiderio… ma in realtà spesso si confondono e alla fine non ha tutta questa importanza.
Desiderio, che sta scendendo verso il basso un bacio dopo l’altro, una leccata dopo l’altra, si ferma nei pressi del mio ombelico.
“Puoi chiamarci Sogno se vuoi, ma penso si risentirà di essere stato messo in mezzo ad una cosa alla quale non ha partecipato…” a parlare con tono divertito è Ricordo, l’uomo d’ombra che si sta divertendo a mordermi con attenta meticolosità i capezzoli, Ricordo.
“Non capisco… - un barlume di lucidità filtra la coltre di questa follia, mi agito, faccio per alzarmi sui gomiti, ma lui mi tiene giù in maniera decisa.
“Dove vuoi andare? Abbiamo appena iniziato… Stai tranquilla, sei al sicuro qui con noi…” Ricordo mi bacia il collo, affonda piano i denti nella mia carne e un brivido mi scorre dentro. La sua mano mi cinge la testa, mi afferra i capelli e li tira appena facendomi scoprire la gola.
“Devi fare attenzione alle parole che pronunci qui: hanno un grande potere, nel Luogo degli Arrivi e delle Partenze…” Desiderio, più in basso, lungo il mio corpo, è più serio e potrei giurare di aver percepito una vena di preoccupazione nella sua voce.
“Cosa…? Che significa?” sono vagamente allarmata da questa novità, ma la preoccupazione si sta già di nuovo diluendo in altro.
“Significa che potremmo avere ospiti…!” ribatte Ricordo: se potesse avere un’espressione visiva, direi che ora sta sorridendo malizioso.
“Dove eravamo rimasti?” e riprende a succhiare il capezzolo duro e ricoperto di saliva che stava già mordicchiando prima.
Desiderio riprende a scendere verso il basso: con la punta della lingua mi solletica, come se stesse… scrivendo qualcosa…?
Soffro tantissimo il solletico, in quel momento mi sembra di essere al limite con la risata, ma mi sto eccitando.
Voglio di più. Molto di più.
“Dillo… - come leggendomi nel pensiero Ricordo dice in un soffio - voglio sentirtelo dire…”
“Se mi leggi dentro così bene sai già cosa voglio…” nonostante sia seminuda, difronte a due… cosa… fantasmi? Sull’orlo della pazzia forse, in un sogno che è solo nella mia testa, m’imbarazza comunque esprimere a voce la voglia istintiva di farli miei entrambi.
“Se sai cosa vuoi non hai che da chiedere…” Mi sussurra all’orecchio, stringendo i miei capelli tra le dita.
“Voglio… scoparvi…”
Desiderio ha smesso di leccarmi la pelle, mi ha aperto delicatamente le cosce e si è posizionato tra di esse.
Chiudo gli occhi rapita.
Appoggia lento le labbra sul mio clitoride e ricomincia a muovere la lingua, descrivendo piccoli tratti su di esso, ad ogni pennellata un sospiro.
“Ogni cosa al suo tempo…” sussurra Ricordo.
Lo sento spostarsi, muoversi sopra di me e sfiorarmi appena le labbra con il cazzo, duro e caldo, vellutato contro la mia pelle.
“Ora apri la bocca…”
Continua…
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