Primo Amore
di
Alberto C
genere
saffico
Primo Orgasmo
Durante le mie vacanze al mare nella casa dei nonni materni condividevo la camera con mia cugina Marta, lei era già sviluppata, i suoi seni erano ben visibili mentre i miei erano appena spuntati. Quando per la prima volta la vidi nuda nella cabina al mare vidi che la differenza non stava solo nei seni più grossi ma anche la peluria che gli ricopriva la vagina. Marta era molto affettuosa e quando giocavamo sulla spiaggia o in mare mi era molto vicina non perdendo occasione di accarezzarmi il sedere o i piccoli seni o fra le gambe ma sempre con gesti spontanei che non mi infastidivano. Dopo qualche giorno di convivenza il nostro rapporto era diventato più intimo e Marta mi disse tornando dalla spiaggia “Serena ti andrebbe di fare la doccia insieme, “per che no risposi” giunti a casa prima di pranzo come sempre andammo in camera ci spogliammo e insieme ci infilammo nella doccia, dopo esserci bagnate Marta insaponò la spugna e mi lavò la schiena il sedere passando poi al mio piccolo seno alla mia vagina, era una sensazione dolce e mi abbandonai a quelle dolci carezze, a mia volta presi la spugna e ricambiai queste attenzioni, quando fummo insaponate Marta apri l'acqua e con le mani mi tolse il sapone dal corpo soffermandosi con dolcezza sulla vagina sentii un calore venire dalla spina dorsale e sospirai, ma in quel momento la voce della nonna ci interruppe “ sbrigatevi è pronto” Marta mi baciò e disse “continuiamo dopo”. Il pranzo mi sembrò lunghissimo e i discorsi del nonno fino al giorno prima interessanti diventarono insopportabili, per fortuna giunsero degli amici dei nonni così noi potemmo alzarci da tavola, la nonna disse “ora andate in camera per il riposino quotidiano” mentre salivamo le scale dissi “finalmente non aspettavo altro” e Marta disse “anche io non vedevo l'ora di tornare in camera” giunti nella nostra camera chiudemmo la porta a chiave, Marta mi si avvicinò mi baciò sulla bocca facendosi strada con la lingua aprì la mia penetrando con dolcezza, io mi arresi lasciandola fare, mi tolse il vestito e le mutandine e mi sdraiò sul letto, mi abbandonai ai suoi baci alle sue carezze che diventavano sempre più audaci fino a quando la sua lingua dopo aver stimolato e miei capezzoli si soffermò sull'ombelico prima di scendere sulla vagina, il calore della sua lingua che penetrava nella mia fessura scatenò una scarica nella spina dorsale che scese lentamente ma inesorabilmente fino a quando urlai per il piacere non riuscendo a trattenere un getto che mi sembro di urina, Marta disse “ai raggiunto l'orgasmo e mi hai riempito la bocca del tuo piacere” rossa in viso e presa da una euforia mai provata cercai la bocca di Marta e la baciai entrando nella sua bocca con la mia lingua sentendo il sapore del mio piacere.
Spogliai Marta e con la lingua percorsi tutto il suo corpo e quando entrai nella sua vagina quel sapore leggermente acidulo mi eccitò ulteriormente e continuai a penetrarla con la lingua fino quando lei raggiunse l'orgasmo riempiendomi la bocca del suo piacere, non mi fermai fino a quando un altro getto di piacere mi riempì di nuovo la bocca, poi con dolcezza coprii il suo corpo con il mio e la baciai a lungo mescolando i nostri sapori. Esauste ci infilammo sotto le coperte abbracciate e ci addormentammo felici. Questo fu l'inizio di una vacanza indimenticabile nella quale non perdevamo occasione per baciarci toccarci raggiungere l'orgasmo nei posti più impensati, in mare facendo il bagno, nella cabina ma senza urlare il nostro piacere, e in tanti altri posti. Ma poi la vacanza è finita e con Marta non ci siamo più rivisti per che i suoi si erano trasferiti in Germania.
Ed era molto tempo che non pensavo a quella meravigliosa estate presa dagli eventi della vita, rapporti con delle compagne, il primo rapporto sessuale con un uomo che mi esaltò ma solo per poco, un rapporto con una donna matura durato qualche mese ma molto squallido, l'amore e il matrimonio finito dopo qualche anno, e la scomparsa dei miei genitori in un tragico incidente, tra tutte queste negatività solo una cosa mi era riuscita il mio lavoro ottenuto dopo una laurea in medicina con la specializzazione in chirurgia estetica che mi ha permesso una vita agiata essendo entrata come socia in una clinica per vip a Monte Carlo. Il mio primo orgasmo mi è tornato in mente per che dopo molti anni sto tornando a Viareggio convocata da un notaio per l'eredità dei miei nonni, forse rivedrò la casa in cui ho vissuto quella magnifica estate, questo viaggio in treno mi ha dato modo di rivivere quelle emozioni. Giunta in albergo ho chiesto la cena in camera e nell'attesa dato che nella camera è presente una jacuzzi ho fatto un lungo bagno con idromassaggio, dopo essermi asciugata è giunta la cena che ho consumato in accappatoio al termine della quale mi sono infilata a letto nuda, e in quel momento mi è tornato in mente quel pomeriggio di tanti anni fa e la mia mano e scesa sulla mia vulva depilata e lentamente in quel ricordo mi sono masturbata fino a raggiungere un orgasmo così intenso da bagnare le lenzuola e così appagante che mi addormentai subito.
Il mattino successivo mi recai dal notaio, “sono la signora Serena …....” “prego si accomodi il notaio la attende” e mi introdusse nello studio con il notaio vi era una donna alta mora con i capelli a caschetto e gli occhi verdi che si alzò e mi venne incontro “ciao Serena sono Marta” a queste parole incrociai il suo sguardo e nonostante gli anni la riconobbi subito e ci abbracciammo, il notaio ci interruppe “prego sedetevi” poi proseguì dicendo “ i vostri nonni vi anno lasciato un capitale di 200.000 € a testa e questi sono gli assegni circolari e la casa di Viareggio con una quota del 50% con la clausola di non venderla prima del 2025” poi ci diede un copia del testamento con allegato il certificato di proprietà e le chiavi della casa e congedandoci disse “questo è tutto” Usciti dall'ufficio ci fermammo in un bar per bere un caffè e parlare di noi, le nostre vite erano simili deluse nella vita ma soddisfatte nel lavoro lei era diventata dietologa e alimentarista. Marta mi chiese “quanto tempo rimani a Viareggio” “io mi sono presa una settimana e tu?” “anche io cosa ne pensi se andiamo a prendere i nostri bagagli e passiamo questa settimana insieme nella nostra casa?” “va bene”. Chiamammo un taxi per farci accompagnare prima nei rispettivi alberghi e poi a casa. La prima cosa che abbiamo fatto è stata di aprire porte e finestre accorgendoci che non vi erano stati cambiamenti da come ce la ricordavamo, poi all'improvviso ci trovammo vicini i nostri sguardi si incrociarono e senza dire una parola ci baciammo, con dolcezza come due timidi innamorati, e io dissi “non ti ho mai dimenticato ti amo da quell'estate” “sei stato il mio unico grande amore” rispose Marta, mentre mi baciava sul collo e mi sbottonava la camicetta, io ricambiai togliendogli il maglioncino ed il reggiseno, buttandomi sui capezzoli turgidi per l'eccitazione, in un baleno eravamo nude e Marta mi sdraiò con dolcezza sul letto matrimoniale iniziando a baciarmi e leccarmi tutto il corpo prima partendo dalle labbra fino all'ombelico poi dai piedi fino alle cosce facendo vibrare il mio corpo come una corda di violino, e quando la sua lingua raggiunse la mia vagina urlai per l'orgasmo iaculando abbondantemente sul suo viso mentre lei ripeteva “ti amo” a mia volta ricambiai baciando e succhiandogli i capezzoli e poi penetrandola con la lingua nella vagina ed il suo orgasmo arrivò subito ricoprendomi il viso, ma la nostra libido non si fermò, io ruotai sopra di lei porgendogli la mia vagina mentre io leccavo e penetravo con le dita la sua, lei mi infilò due dita nella vagina e un dito nel culo ed io iniziai a colare come una fontana mentre lei urlava di piacere. Dopo circa un'ora eravamo esauste e ci abbandonammo una tra le braccia dell'altra, rimanendo in silenzio e fu in questo silenzio che valutai che la differenza che cera tra me e Marta vent'anni fa cera ancora lei alta 1,75 io 1,60 lei mora con un filo di pelo sopra la vagina io bionda e completamente depilata. Guardammo l'ora erano le tredici così decidemmo di prendere la Smart che ci avevano lasciato i nonni per recarci a pranzo, mentre mangiavamo abbiamo deciso di fermarci anche in un supermercato per fare provviste evitando di uscire per cena. Mentre ci recavamo a fare la spesa Marta fermo la macchina e mi disse “io voglio essere per te il tuo uomo e la tua donna e tu per me il mio uomo e la mia donna” rimasi interdetta da quella frase poi notai che si era fermata davanti a un sexy scoop, e la bacia sulla bocca con ardore, vieni entriamo. All'interno ci accolse una signora sulla quarantina che dopo averci chiesto cosa cercavamo ci condusse in una stanza dove erano in mostra vibratori, peni artificiali e ci disse l'ultima vetrina trovate quello che vi interessa, in effetti vi erano delle mutandine con due peni uno all'esterno delle dimensioni di circa 20 cm e all'interno un pene ricurvo verso l'alto di circa 15 cm non ci fu bisogno di dire nulla lo acquistammo subito e mentre la signora ci confezionava il pacco sussurrai all'orecchi di Marta “ti amo e spero di renderti felice” “saremo felici insieme” usciti dal negozio ci guardammo e Marta diresse la macchina verso casa rimandando la spesa, era troppa l'eccitazione per aspettare oltre. Giunti a casa andammo in camera da letto dove Marta disse “voglio essere il tuo uomo” ci spogliammo e aiutai Marta ad indossare quelle mutandine, e la sua eccitazione era così grande che non fu neanche necessario usare il lubrificante per far entrare il pene interno nella sua vagina, ora che erano sistemate bene Marta sembrava un uomo escludendo per i seni turgidi, presa dalla foga iniziai a baciarla scendendo dalla bocca, il collo i seni mai cosi turgidi fino a giungere a quel pene che mi attirava, quando iniziai a leccarlo e a succhiarlo Marta inizio a mugolare come se veramente fosse il suo pene e dopo qualche minuti dissi “ti prego penetrami, prendimi fammi tua sono la tua donna” Marta mi sdraio sul letto mi baciò sulla bocca e mi puntò il pene sulle labbra della vagina e poi con una dolcezza estrema lo spinse lentamente dentro di me, fu una sensazione meravigliosa e con la vagina colma e i seni di Marta sopra di me raggiunsi il primo orgasmo urlando “ti amo” e la mia iaculazione lubrifico ancor di più le pareti interne e quando le iniziò a muoversi dentro di me fu un piacere intenso che mai avevo provato, il secondo orgasmo giunse all'unisono con Marta che per alcuni istanti ci lasciò senza fiato poi mentre ci baciavamo e sussurravamo parole d'amore lei inizio a muoversi ancora dentro di me e non so quanti orgasmi abbiamo raggiunto insieme, e quando esauste ci separammo restammo a lungo in silenzio con gli occhi socchiusi per goderci questi attimi d'amore, solo dopo ci accorgemmo che il lenzuolo era bagnato da tutti i nostri umori. Aiutai Marta a togliersi le mutandine anche loro zuppe di umori e dopo averle lavate e cambiato le lenzuola decidemmo di recarci a fare la spesa, e solo quando siamo uscite ci accorgemmo che il tramonto era vicino. Al supermercato ci siamo comportate come delle ragazzine comprando tutte quelle cose che secondo una dieta sana non si mangiano, e per cena abbiamo comprato un pollo alla diavola e come contorno le patatine fritte quelle da fare al forno. Dopo aver sistemato la spesa in frigo abbiamo messo in forno le patatine e quando suonò il campanello del forno ci siamo messi a tavola, una cena favolosa pollo patatine e una bottiglia di prosecco che alla fine della cena era finita, sazie e stanche per la giornata trascorsa siamo andate a letto e dopo un lungo bacio quasi senza accorgerci ci addormentammo. Verso le sette del mattino mi sono svegliata per andare in bagno Marta dormiva ed era bellissima con una espressione di tranquillità, mi sedetti sul water e lo sguardo mi si posò sulle mutandine appese così dopo essermi lavata misi un po di lubrificante e le indossai, ora capivo per che Marta mugolavo mentre lo succhiavo toccando il pene esterno quello interno vibrava, mi infilai a letto e attesi che Marta si svegliasse fingendo di dormire, lei si alzò ed andò in bagno, quando tornò e si infilò nel letto io mi avvicinai al suo corpo facendogli sentire il pene, lei disse “sei il mio uomo fammi godere” “si amore mio” la baciai sulla, bocca sul collo, sui seni, mi feci strada con la lingua nella sua vagina e poi puntai il pene ed entrai dentro di lei, sospirò ed iniziò a gemere sempre più forte fino ad urlare il suo piacere all'unisono con il mio, rimasi dentro di lei e ripresi a muovermi lentamente e i nostri orgasmi non si contarono, poi dopo l'ennesimo orgasmo Marta mi disse “sei il mio uomo sfondami il culo” sfilai il pene fradicio di umori Marta si mise a pecorina ed io puntai il pene sullo sfintere che dopo qualche resistenza cedette e lentamente il pene entrò, i primi mugolii sembravano di sofferenza ma poi Marta iniziò ad urlare di piacere mentre con la mano si masturbava il clitoride e fu un piacere travolgente che ci lasciò senza fiato. Mi sfilai sdraiandomi a fianco di Marta che sussurrò “ti ho concesso la mia verginità anale ora sono solo tua” la baciai con amore e le dissi “anche il mio è vergine e sarà tuo” e dopo queste parole ci abbracciammo, io appoggiai il mio viso sul suo seno e socchiusi gli occhi rimando in silenzio ad ascoltare il suo respiro e a godermi questo attimo di felicità. Verso le dieci ci alzammo e dopo una doccia siamo scese a fare colazione nude, fette biscottata burro marmellata succo di frutta e caffè, al termine Marta disse io faccio le pulizie mentre tu penserai al pranzo poi mi bacio e salì di sopra, io indossai un grembiulino che mi lasciava scoperto il sedere, lavai i piatti poi preparai la torta di mele (unico dolce che sono in grado di preparare) e mentre la torta lievitava nel forno ho preparato il sugo allo scoglio per la pasta che avremmo mangiato a pranzo.
Il forno suonò e astrassi la torta che posai sul davanzale per farla raffreddare poi mentre pulivo il tavolo Marta giunse alle mie spalle e mi afferrò i seni mi baciò sul collo facendomi sentire che aveva indossato il pene socchiusi gli occhi mi piegai sul tavolo e dissi “prendi la mia verginità” Marta mi baciò la schiena scendendo per tutta la spina dorsale poi con la lingua si fece strada fra le mie chiappe fino a giungere al mio sfintere qui inizio a leccarlo e a penetrarlo con la lingua dandomi una sensazione mia provata, mi stavo sciogliendo e abbandonandomi sul tavolo, il suo dito unto di lubrificante entrò senza fatica per tutta la sua lunghezza poi si mosse avanti e indietro ruotando contemporaneamente e i primi brividi mi percorsero il corpo, lei estrasse il dito e poggiò la punta del pene sull'orifizio e spinse con dolcezza quando il mio sfintere cedette alla spinta sentii un fitta subito compensata da una sensazione di piacere latente, lentamente ma inesorabilmente il pene entrò tutto, Marta si fermò per qualche istante dicendomi “sei il mio unico e grande amore” poi iniziò a muoversi dentro di me scatenandomi un orgasmo dietro l'altro io urlavo di piacere all'unisono con Marta mentre sul pavimento si formava una chiazza di umori colati dalla mia vagina, per circa un'ora Marta rimase dentro di me e gli orgasmi non si contarono, quando si sfilò con dolcezza mi girai e la baciai con amore e gratitudine dicendogli “ ti amo non lasciarmi mai” “mai staremo insieme per sempre” Io ero sua lei era mia e da quel giorno viviamo insieme a Monte Carlo svolgendo le nostre attività, e durante la settimana per molte ragioni anche di lavoro non abbiamo molto tempo per fare l'amore ma ogni fine settimana andiamo a Viareggio dove trascorriamo quasi tutto il tempo a possederci e ad amarci in tutti i modi possibili e siamo veramente felici.
Serena & Marta per sempre
Durante le mie vacanze al mare nella casa dei nonni materni condividevo la camera con mia cugina Marta, lei era già sviluppata, i suoi seni erano ben visibili mentre i miei erano appena spuntati. Quando per la prima volta la vidi nuda nella cabina al mare vidi che la differenza non stava solo nei seni più grossi ma anche la peluria che gli ricopriva la vagina. Marta era molto affettuosa e quando giocavamo sulla spiaggia o in mare mi era molto vicina non perdendo occasione di accarezzarmi il sedere o i piccoli seni o fra le gambe ma sempre con gesti spontanei che non mi infastidivano. Dopo qualche giorno di convivenza il nostro rapporto era diventato più intimo e Marta mi disse tornando dalla spiaggia “Serena ti andrebbe di fare la doccia insieme, “per che no risposi” giunti a casa prima di pranzo come sempre andammo in camera ci spogliammo e insieme ci infilammo nella doccia, dopo esserci bagnate Marta insaponò la spugna e mi lavò la schiena il sedere passando poi al mio piccolo seno alla mia vagina, era una sensazione dolce e mi abbandonai a quelle dolci carezze, a mia volta presi la spugna e ricambiai queste attenzioni, quando fummo insaponate Marta apri l'acqua e con le mani mi tolse il sapone dal corpo soffermandosi con dolcezza sulla vagina sentii un calore venire dalla spina dorsale e sospirai, ma in quel momento la voce della nonna ci interruppe “ sbrigatevi è pronto” Marta mi baciò e disse “continuiamo dopo”. Il pranzo mi sembrò lunghissimo e i discorsi del nonno fino al giorno prima interessanti diventarono insopportabili, per fortuna giunsero degli amici dei nonni così noi potemmo alzarci da tavola, la nonna disse “ora andate in camera per il riposino quotidiano” mentre salivamo le scale dissi “finalmente non aspettavo altro” e Marta disse “anche io non vedevo l'ora di tornare in camera” giunti nella nostra camera chiudemmo la porta a chiave, Marta mi si avvicinò mi baciò sulla bocca facendosi strada con la lingua aprì la mia penetrando con dolcezza, io mi arresi lasciandola fare, mi tolse il vestito e le mutandine e mi sdraiò sul letto, mi abbandonai ai suoi baci alle sue carezze che diventavano sempre più audaci fino a quando la sua lingua dopo aver stimolato e miei capezzoli si soffermò sull'ombelico prima di scendere sulla vagina, il calore della sua lingua che penetrava nella mia fessura scatenò una scarica nella spina dorsale che scese lentamente ma inesorabilmente fino a quando urlai per il piacere non riuscendo a trattenere un getto che mi sembro di urina, Marta disse “ai raggiunto l'orgasmo e mi hai riempito la bocca del tuo piacere” rossa in viso e presa da una euforia mai provata cercai la bocca di Marta e la baciai entrando nella sua bocca con la mia lingua sentendo il sapore del mio piacere.
Spogliai Marta e con la lingua percorsi tutto il suo corpo e quando entrai nella sua vagina quel sapore leggermente acidulo mi eccitò ulteriormente e continuai a penetrarla con la lingua fino quando lei raggiunse l'orgasmo riempiendomi la bocca del suo piacere, non mi fermai fino a quando un altro getto di piacere mi riempì di nuovo la bocca, poi con dolcezza coprii il suo corpo con il mio e la baciai a lungo mescolando i nostri sapori. Esauste ci infilammo sotto le coperte abbracciate e ci addormentammo felici. Questo fu l'inizio di una vacanza indimenticabile nella quale non perdevamo occasione per baciarci toccarci raggiungere l'orgasmo nei posti più impensati, in mare facendo il bagno, nella cabina ma senza urlare il nostro piacere, e in tanti altri posti. Ma poi la vacanza è finita e con Marta non ci siamo più rivisti per che i suoi si erano trasferiti in Germania.
Ed era molto tempo che non pensavo a quella meravigliosa estate presa dagli eventi della vita, rapporti con delle compagne, il primo rapporto sessuale con un uomo che mi esaltò ma solo per poco, un rapporto con una donna matura durato qualche mese ma molto squallido, l'amore e il matrimonio finito dopo qualche anno, e la scomparsa dei miei genitori in un tragico incidente, tra tutte queste negatività solo una cosa mi era riuscita il mio lavoro ottenuto dopo una laurea in medicina con la specializzazione in chirurgia estetica che mi ha permesso una vita agiata essendo entrata come socia in una clinica per vip a Monte Carlo. Il mio primo orgasmo mi è tornato in mente per che dopo molti anni sto tornando a Viareggio convocata da un notaio per l'eredità dei miei nonni, forse rivedrò la casa in cui ho vissuto quella magnifica estate, questo viaggio in treno mi ha dato modo di rivivere quelle emozioni. Giunta in albergo ho chiesto la cena in camera e nell'attesa dato che nella camera è presente una jacuzzi ho fatto un lungo bagno con idromassaggio, dopo essermi asciugata è giunta la cena che ho consumato in accappatoio al termine della quale mi sono infilata a letto nuda, e in quel momento mi è tornato in mente quel pomeriggio di tanti anni fa e la mia mano e scesa sulla mia vulva depilata e lentamente in quel ricordo mi sono masturbata fino a raggiungere un orgasmo così intenso da bagnare le lenzuola e così appagante che mi addormentai subito.
Il mattino successivo mi recai dal notaio, “sono la signora Serena …....” “prego si accomodi il notaio la attende” e mi introdusse nello studio con il notaio vi era una donna alta mora con i capelli a caschetto e gli occhi verdi che si alzò e mi venne incontro “ciao Serena sono Marta” a queste parole incrociai il suo sguardo e nonostante gli anni la riconobbi subito e ci abbracciammo, il notaio ci interruppe “prego sedetevi” poi proseguì dicendo “ i vostri nonni vi anno lasciato un capitale di 200.000 € a testa e questi sono gli assegni circolari e la casa di Viareggio con una quota del 50% con la clausola di non venderla prima del 2025” poi ci diede un copia del testamento con allegato il certificato di proprietà e le chiavi della casa e congedandoci disse “questo è tutto” Usciti dall'ufficio ci fermammo in un bar per bere un caffè e parlare di noi, le nostre vite erano simili deluse nella vita ma soddisfatte nel lavoro lei era diventata dietologa e alimentarista. Marta mi chiese “quanto tempo rimani a Viareggio” “io mi sono presa una settimana e tu?” “anche io cosa ne pensi se andiamo a prendere i nostri bagagli e passiamo questa settimana insieme nella nostra casa?” “va bene”. Chiamammo un taxi per farci accompagnare prima nei rispettivi alberghi e poi a casa. La prima cosa che abbiamo fatto è stata di aprire porte e finestre accorgendoci che non vi erano stati cambiamenti da come ce la ricordavamo, poi all'improvviso ci trovammo vicini i nostri sguardi si incrociarono e senza dire una parola ci baciammo, con dolcezza come due timidi innamorati, e io dissi “non ti ho mai dimenticato ti amo da quell'estate” “sei stato il mio unico grande amore” rispose Marta, mentre mi baciava sul collo e mi sbottonava la camicetta, io ricambiai togliendogli il maglioncino ed il reggiseno, buttandomi sui capezzoli turgidi per l'eccitazione, in un baleno eravamo nude e Marta mi sdraiò con dolcezza sul letto matrimoniale iniziando a baciarmi e leccarmi tutto il corpo prima partendo dalle labbra fino all'ombelico poi dai piedi fino alle cosce facendo vibrare il mio corpo come una corda di violino, e quando la sua lingua raggiunse la mia vagina urlai per l'orgasmo iaculando abbondantemente sul suo viso mentre lei ripeteva “ti amo” a mia volta ricambiai baciando e succhiandogli i capezzoli e poi penetrandola con la lingua nella vagina ed il suo orgasmo arrivò subito ricoprendomi il viso, ma la nostra libido non si fermò, io ruotai sopra di lei porgendogli la mia vagina mentre io leccavo e penetravo con le dita la sua, lei mi infilò due dita nella vagina e un dito nel culo ed io iniziai a colare come una fontana mentre lei urlava di piacere. Dopo circa un'ora eravamo esauste e ci abbandonammo una tra le braccia dell'altra, rimanendo in silenzio e fu in questo silenzio che valutai che la differenza che cera tra me e Marta vent'anni fa cera ancora lei alta 1,75 io 1,60 lei mora con un filo di pelo sopra la vagina io bionda e completamente depilata. Guardammo l'ora erano le tredici così decidemmo di prendere la Smart che ci avevano lasciato i nonni per recarci a pranzo, mentre mangiavamo abbiamo deciso di fermarci anche in un supermercato per fare provviste evitando di uscire per cena. Mentre ci recavamo a fare la spesa Marta fermo la macchina e mi disse “io voglio essere per te il tuo uomo e la tua donna e tu per me il mio uomo e la mia donna” rimasi interdetta da quella frase poi notai che si era fermata davanti a un sexy scoop, e la bacia sulla bocca con ardore, vieni entriamo. All'interno ci accolse una signora sulla quarantina che dopo averci chiesto cosa cercavamo ci condusse in una stanza dove erano in mostra vibratori, peni artificiali e ci disse l'ultima vetrina trovate quello che vi interessa, in effetti vi erano delle mutandine con due peni uno all'esterno delle dimensioni di circa 20 cm e all'interno un pene ricurvo verso l'alto di circa 15 cm non ci fu bisogno di dire nulla lo acquistammo subito e mentre la signora ci confezionava il pacco sussurrai all'orecchi di Marta “ti amo e spero di renderti felice” “saremo felici insieme” usciti dal negozio ci guardammo e Marta diresse la macchina verso casa rimandando la spesa, era troppa l'eccitazione per aspettare oltre. Giunti a casa andammo in camera da letto dove Marta disse “voglio essere il tuo uomo” ci spogliammo e aiutai Marta ad indossare quelle mutandine, e la sua eccitazione era così grande che non fu neanche necessario usare il lubrificante per far entrare il pene interno nella sua vagina, ora che erano sistemate bene Marta sembrava un uomo escludendo per i seni turgidi, presa dalla foga iniziai a baciarla scendendo dalla bocca, il collo i seni mai cosi turgidi fino a giungere a quel pene che mi attirava, quando iniziai a leccarlo e a succhiarlo Marta inizio a mugolare come se veramente fosse il suo pene e dopo qualche minuti dissi “ti prego penetrami, prendimi fammi tua sono la tua donna” Marta mi sdraio sul letto mi baciò sulla bocca e mi puntò il pene sulle labbra della vagina e poi con una dolcezza estrema lo spinse lentamente dentro di me, fu una sensazione meravigliosa e con la vagina colma e i seni di Marta sopra di me raggiunsi il primo orgasmo urlando “ti amo” e la mia iaculazione lubrifico ancor di più le pareti interne e quando le iniziò a muoversi dentro di me fu un piacere intenso che mai avevo provato, il secondo orgasmo giunse all'unisono con Marta che per alcuni istanti ci lasciò senza fiato poi mentre ci baciavamo e sussurravamo parole d'amore lei inizio a muoversi ancora dentro di me e non so quanti orgasmi abbiamo raggiunto insieme, e quando esauste ci separammo restammo a lungo in silenzio con gli occhi socchiusi per goderci questi attimi d'amore, solo dopo ci accorgemmo che il lenzuolo era bagnato da tutti i nostri umori. Aiutai Marta a togliersi le mutandine anche loro zuppe di umori e dopo averle lavate e cambiato le lenzuola decidemmo di recarci a fare la spesa, e solo quando siamo uscite ci accorgemmo che il tramonto era vicino. Al supermercato ci siamo comportate come delle ragazzine comprando tutte quelle cose che secondo una dieta sana non si mangiano, e per cena abbiamo comprato un pollo alla diavola e come contorno le patatine fritte quelle da fare al forno. Dopo aver sistemato la spesa in frigo abbiamo messo in forno le patatine e quando suonò il campanello del forno ci siamo messi a tavola, una cena favolosa pollo patatine e una bottiglia di prosecco che alla fine della cena era finita, sazie e stanche per la giornata trascorsa siamo andate a letto e dopo un lungo bacio quasi senza accorgerci ci addormentammo. Verso le sette del mattino mi sono svegliata per andare in bagno Marta dormiva ed era bellissima con una espressione di tranquillità, mi sedetti sul water e lo sguardo mi si posò sulle mutandine appese così dopo essermi lavata misi un po di lubrificante e le indossai, ora capivo per che Marta mugolavo mentre lo succhiavo toccando il pene esterno quello interno vibrava, mi infilai a letto e attesi che Marta si svegliasse fingendo di dormire, lei si alzò ed andò in bagno, quando tornò e si infilò nel letto io mi avvicinai al suo corpo facendogli sentire il pene, lei disse “sei il mio uomo fammi godere” “si amore mio” la baciai sulla, bocca sul collo, sui seni, mi feci strada con la lingua nella sua vagina e poi puntai il pene ed entrai dentro di lei, sospirò ed iniziò a gemere sempre più forte fino ad urlare il suo piacere all'unisono con il mio, rimasi dentro di lei e ripresi a muovermi lentamente e i nostri orgasmi non si contarono, poi dopo l'ennesimo orgasmo Marta mi disse “sei il mio uomo sfondami il culo” sfilai il pene fradicio di umori Marta si mise a pecorina ed io puntai il pene sullo sfintere che dopo qualche resistenza cedette e lentamente il pene entrò, i primi mugolii sembravano di sofferenza ma poi Marta iniziò ad urlare di piacere mentre con la mano si masturbava il clitoride e fu un piacere travolgente che ci lasciò senza fiato. Mi sfilai sdraiandomi a fianco di Marta che sussurrò “ti ho concesso la mia verginità anale ora sono solo tua” la baciai con amore e le dissi “anche il mio è vergine e sarà tuo” e dopo queste parole ci abbracciammo, io appoggiai il mio viso sul suo seno e socchiusi gli occhi rimando in silenzio ad ascoltare il suo respiro e a godermi questo attimo di felicità. Verso le dieci ci alzammo e dopo una doccia siamo scese a fare colazione nude, fette biscottata burro marmellata succo di frutta e caffè, al termine Marta disse io faccio le pulizie mentre tu penserai al pranzo poi mi bacio e salì di sopra, io indossai un grembiulino che mi lasciava scoperto il sedere, lavai i piatti poi preparai la torta di mele (unico dolce che sono in grado di preparare) e mentre la torta lievitava nel forno ho preparato il sugo allo scoglio per la pasta che avremmo mangiato a pranzo.
Il forno suonò e astrassi la torta che posai sul davanzale per farla raffreddare poi mentre pulivo il tavolo Marta giunse alle mie spalle e mi afferrò i seni mi baciò sul collo facendomi sentire che aveva indossato il pene socchiusi gli occhi mi piegai sul tavolo e dissi “prendi la mia verginità” Marta mi baciò la schiena scendendo per tutta la spina dorsale poi con la lingua si fece strada fra le mie chiappe fino a giungere al mio sfintere qui inizio a leccarlo e a penetrarlo con la lingua dandomi una sensazione mia provata, mi stavo sciogliendo e abbandonandomi sul tavolo, il suo dito unto di lubrificante entrò senza fatica per tutta la sua lunghezza poi si mosse avanti e indietro ruotando contemporaneamente e i primi brividi mi percorsero il corpo, lei estrasse il dito e poggiò la punta del pene sull'orifizio e spinse con dolcezza quando il mio sfintere cedette alla spinta sentii un fitta subito compensata da una sensazione di piacere latente, lentamente ma inesorabilmente il pene entrò tutto, Marta si fermò per qualche istante dicendomi “sei il mio unico e grande amore” poi iniziò a muoversi dentro di me scatenandomi un orgasmo dietro l'altro io urlavo di piacere all'unisono con Marta mentre sul pavimento si formava una chiazza di umori colati dalla mia vagina, per circa un'ora Marta rimase dentro di me e gli orgasmi non si contarono, quando si sfilò con dolcezza mi girai e la baciai con amore e gratitudine dicendogli “ ti amo non lasciarmi mai” “mai staremo insieme per sempre” Io ero sua lei era mia e da quel giorno viviamo insieme a Monte Carlo svolgendo le nostre attività, e durante la settimana per molte ragioni anche di lavoro non abbiamo molto tempo per fare l'amore ma ogni fine settimana andiamo a Viareggio dove trascorriamo quasi tutto il tempo a possederci e ad amarci in tutti i modi possibili e siamo veramente felici.
Serena & Marta per sempre
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Commenti dei lettori al racconto erotico