Vincenzo e sua moglie, la signora Giulia.
di
licaudo firmino
genere
prime esperienze
La mia infanzia prima ed in seguito la mia adolescenza sono state infarcite di sesso, si perché mamma e papà dalla prima volta che li ho sorpresi fare l’amore, con la giustificazione che ormai sapevo cosa facevano, non chiudevano più la porta della camera. In pratica quando papà era a casa non si faceva altro che scopare, mamma per completare l’opera, in assenza di papà aveva sempre qualche sostituto. Raccontavo ai miei compagni quello che succedeva in casa, tutti attenti ad ascoltare, tutti col cazzo in mano a farsi delle seghe micidiali. Seghe ne abbiamo fatte tante, anche diversi pompini, l’importante che era sesso, stavamo sempre col cazzo duro. La figa? Si la figa di mamma l’avevo vista diverse volte, anche il cazzo di papà ho visto, un cazzo enorme. Io forse perché ero figlio suo avevo una bella mazza paragonandola ai miei coetanei. In ogni caso la figa restava un mistero per tutti noi. Si parla di qualche decina di anni fa, ed un giorno è successa una cosa molto particolare, abitavamo in un condominio, all’attico abitava una coppia di cinquantenni, la signora Giulia ed il marito Vincenzo. Nel vicinato si diceva che Vincenzo era un cornuto perché la signora Giulia lo tradiva spesso (forse non erano i soli).
Loro abitavano all’attico, sopra di loro c’era un terrazzo che quasi tutti usavano per stendere i panni ad asciugare. Su questo piano c’era un piccolo sottotetto che in tanti usavano come ripostiglio, un giorno che sono andato sopra a riprendere una racchetta ho visto la signora Giulia che mentre stendeva i panni aveva la vestaglia aperta, sotto non indossava nulla, era con la figa pelosissima in bella mostra. Sono rimasto sorpreso a fissarla, lei non si è coperta, anzi cercava di allargare la vestaglia per farsi vedere tutta nuda -Danilo hai paura? Sei rimasto a guardarmi, non ti mangio sai, puoi anche avvicinarti. A proposito se dovesse servirmi qualcosa che so magari in un negozio o in farmacia, posso chiederti?- Avevo la bocca impastata, quasi non riuscivo a parlare, ho fatto cenno di si con la testa. Il cazzo che solitamente l’avevo duro quella volta non lo era. Ricordo che mi ha raccomandato di non farne voce con nessuno.
Mamma e papà lavoravano quindi ero quasi sempre da solo. E’ passato diverso tempo, quasi non mi ricordavo più, un pomeriggio la signora Giulia mi chiama dal balcone e mi prega di salire, mi chiede se posso andare a prenderle una pomata in farmacia. Non ho nessuna difficoltà prendo i soldi e vado. Risalgo dopo diversi minuti, suono alla porta, mi apre Vincenzo il marito, faccio per consegnargli la pomata mi prega di portarla direttamente a Giulia che è sul letto. Con passo incerto la raggiungo lei
è distesa sul letto nuda -Ciao Danilo entra pure che me la spalmi la pomata, Vincenzo non sa fare nulla- Un seno enorme, mi chiede di spalmare la pomata sui seni. Il cazzo diventa durissimo, mentre spalmo entra Vincenzo -Danilo massaggiala bene, mettila anche sulla figa- Giulia allarga le gambe, mi dice di entrare nella figa, che quella pomata è un gel serve a rendere scivolosa la figa. Il cazzo quasi mi scoppia. Vincenzo insiste -Ti piace la figa di Giulia?- -Tanto- Intanto Vincenzo si spoglia nudo e si mette a fianco di Giulia. Il cazzo di Vincenzo era proprio grosso.
Sempre lui -Danilo ti piace di più la figa oppure il cazzo?- -La prima volta che tocco la figa è stata adesso- -Dai spogliati nudo anche tu metti il cazzo nella figa di Giulia- Ormai ci stavo dentro non resistevo più. Si sono meravigliati quando hanno visto il mio cazzo -Cazzo che cazzo!- Ha esclamato Giulia. Non è stato il cazzo ad entrare, è stata la figa ad aspirarlo. -Mentre scopi lei tocca il mio cazzo- Con la sinistra ho impugnato il cazzo di Vincenzo. Godevano entrambi, moglie e marito
con gli occhi chiusi. Poi ancora Vincenzo -Danilo prendi il mio cazzo in bocca- E’ stato un attimo, siamo venuti tutti insieme io nella figa di Giulia, Vincenzo nella mia bocca -Sputala sulla pancia- Ha detto Vincenzo, ed è stato lui a raccoglierla con la lingua e ripulire anche la figa di Giulia dalla mia sborra. Mi hanno fatto mettere tra di loro, mi hanno chiesto se mi era piaciuto, mi hanno detto di non dire nulla a nessuno che avremmo potuto farlo ancora. Dopo mezz’ora mi hanno accompagnato alla porta. La cosa si è ripetuta diverse volte, non so se per questo motivo, sono diventato un fanatico della figa, sempre e solo quella, mi sono sposato con Lucrezia abbiamo fatto l’amore in ogni modo esattamente come facevano mamma e papà, abbiamo avuto due figli, un maschio ed una femmine, col nostro stesso DNA, non poteva essere diversamente. Ora mi succede che all’età di 58 anni non sopporto più la figa, mi piace il cazzo. Purtroppo non succede spesso, ma fare pompini e ricevere la sborra in bocca mi da un piacere inarrivabile, ripenso sempre al cazzo di Vincenzo in bocca mentre scopavo con la moglie. Evidentemente si può cambiare.
Loro abitavano all’attico, sopra di loro c’era un terrazzo che quasi tutti usavano per stendere i panni ad asciugare. Su questo piano c’era un piccolo sottotetto che in tanti usavano come ripostiglio, un giorno che sono andato sopra a riprendere una racchetta ho visto la signora Giulia che mentre stendeva i panni aveva la vestaglia aperta, sotto non indossava nulla, era con la figa pelosissima in bella mostra. Sono rimasto sorpreso a fissarla, lei non si è coperta, anzi cercava di allargare la vestaglia per farsi vedere tutta nuda -Danilo hai paura? Sei rimasto a guardarmi, non ti mangio sai, puoi anche avvicinarti. A proposito se dovesse servirmi qualcosa che so magari in un negozio o in farmacia, posso chiederti?- Avevo la bocca impastata, quasi non riuscivo a parlare, ho fatto cenno di si con la testa. Il cazzo che solitamente l’avevo duro quella volta non lo era. Ricordo che mi ha raccomandato di non farne voce con nessuno.
Mamma e papà lavoravano quindi ero quasi sempre da solo. E’ passato diverso tempo, quasi non mi ricordavo più, un pomeriggio la signora Giulia mi chiama dal balcone e mi prega di salire, mi chiede se posso andare a prenderle una pomata in farmacia. Non ho nessuna difficoltà prendo i soldi e vado. Risalgo dopo diversi minuti, suono alla porta, mi apre Vincenzo il marito, faccio per consegnargli la pomata mi prega di portarla direttamente a Giulia che è sul letto. Con passo incerto la raggiungo lei
è distesa sul letto nuda -Ciao Danilo entra pure che me la spalmi la pomata, Vincenzo non sa fare nulla- Un seno enorme, mi chiede di spalmare la pomata sui seni. Il cazzo diventa durissimo, mentre spalmo entra Vincenzo -Danilo massaggiala bene, mettila anche sulla figa- Giulia allarga le gambe, mi dice di entrare nella figa, che quella pomata è un gel serve a rendere scivolosa la figa. Il cazzo quasi mi scoppia. Vincenzo insiste -Ti piace la figa di Giulia?- -Tanto- Intanto Vincenzo si spoglia nudo e si mette a fianco di Giulia. Il cazzo di Vincenzo era proprio grosso.
Sempre lui -Danilo ti piace di più la figa oppure il cazzo?- -La prima volta che tocco la figa è stata adesso- -Dai spogliati nudo anche tu metti il cazzo nella figa di Giulia- Ormai ci stavo dentro non resistevo più. Si sono meravigliati quando hanno visto il mio cazzo -Cazzo che cazzo!- Ha esclamato Giulia. Non è stato il cazzo ad entrare, è stata la figa ad aspirarlo. -Mentre scopi lei tocca il mio cazzo- Con la sinistra ho impugnato il cazzo di Vincenzo. Godevano entrambi, moglie e marito
con gli occhi chiusi. Poi ancora Vincenzo -Danilo prendi il mio cazzo in bocca- E’ stato un attimo, siamo venuti tutti insieme io nella figa di Giulia, Vincenzo nella mia bocca -Sputala sulla pancia- Ha detto Vincenzo, ed è stato lui a raccoglierla con la lingua e ripulire anche la figa di Giulia dalla mia sborra. Mi hanno fatto mettere tra di loro, mi hanno chiesto se mi era piaciuto, mi hanno detto di non dire nulla a nessuno che avremmo potuto farlo ancora. Dopo mezz’ora mi hanno accompagnato alla porta. La cosa si è ripetuta diverse volte, non so se per questo motivo, sono diventato un fanatico della figa, sempre e solo quella, mi sono sposato con Lucrezia abbiamo fatto l’amore in ogni modo esattamente come facevano mamma e papà, abbiamo avuto due figli, un maschio ed una femmine, col nostro stesso DNA, non poteva essere diversamente. Ora mi succede che all’età di 58 anni non sopporto più la figa, mi piace il cazzo. Purtroppo non succede spesso, ma fare pompini e ricevere la sborra in bocca mi da un piacere inarrivabile, ripenso sempre al cazzo di Vincenzo in bocca mentre scopavo con la moglie. Evidentemente si può cambiare.
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Commenti dei lettori al racconto erotico