Un pomeriggio alternativo

di
genere
dominazione

Ho 18 anni, i miei mi lasciano spesso a casa da sola ormai ma da piccola stavo sempre con mio zio. Ormai sono abbastanza grande per restare senza supervisione ma spesso ripenso al tempo che passavo con lui e mi manca tantissimo. Così oggi, con i miei in trasferta per lavoro, decido di chiamare mio zio. “Ehi! sono Clara, mamma e papà sono partiti e mi chiedevo se ti andasse di passare del tempo insieme come quando ero piccola…”.
In pochi minuti era lì. È sempre stato un bell’uomo ma ultimamente alle cene di famiglia cominciavo a vederlo con occhi diversi, era molto attraente e sicuramente ben dotato. Non era mai stato un’asso nello stile, ma quegli orribili pantaloni aderenti gli segnavano un pacco notevole. Ricordo che la prima volta che sentii pulsioni sessuali verso qualcuno fu proprio lui. Avevo 12 anni, sono sempre stata precoce nelle cose, ero seduta sulle sue gambe e il modo in cui mi accarezzava era così dolce che mi fece salire i brividi. Fu la prima volta che bagnai le mutandine di umori freschi. Oggi non è stato differente e i miei ormoni da adolescente rendevano tutto ancora più amplificato. Mi ha abbracciato forte e con le mani sulla mia vita mi ha detto “sei ogni giorno più bella, eh?”. Arrossii. Abbiamo passato un pomeriggio divertentissimo, bevuto qualche bicchiere promettendo di non dire niente ai miei. Nella mia brillezza proposi di guardare un film. Insieme sul divano mi sono accovacciata con la testa sulle sue gambe, la nuca toccava il pacco sotto i pantaloni. Strofinando la testa mi rendevo conto dell’erotismo del movimento e continuavo a farlo come per sistemarmi e mettermi comoda. Fu quando la mia guancia si posizionò sulla cerniera del jeans che mi resi effettivamente conto che qualcosa si stava gonfiando. Voltai la
testa verso di lui. Si mordeva il labbro, mi guardò e mi accarezzò i capelli. Ero così bagnata e avevo un desiderio enorme di vedere il cazzone del mio zietto eretto solo per me. Misi a sedere a terra tra le sue gambe e avvicinai le mani alla zip. Lui mi fermò le mani con le sue “che stai facendo?? i tuoi non torneranno a breve?”. Scossi la testa con un sorriso complice, lui aveva un’espressione visibilmente preoccupata ma si lasciò andare. In un attimo avevo quell’enorme cazzo pulsante nella mia bocca. Caldo, buono. Gli feci un pompino da dio ma a lui non bastava. Si mise in piedi e cominciò a scoparmi la bocca con una violenza che mi fece eccitare ancora di più. “Non pensavo fossi una troietta, ti piacciono i cazzi maturi eh? prendilo tutto forza!”. Il suo pene mi arrivava fino alla gola, faceva male ma non riuscivo a smettere. Mi tirava i capelli ed era tutto così erotico. Volevo mi scopasse. Non dovetti nemmeno chiederglielo, mi prese con forza e mi sbattè sul divano. “Vuoi il mio cazzo eh? Puttana, ti ho cresciuta bene! Aspettare a scoparti è servito a qualcosa. Guarda che bella fighetta succosa che hai. Vedo che ti sei già data da fare porca!”. Avevo già avuto delle esperienze ma il suo cazzo era così grosso che mi sfondò il buco della figa. Mi sbatteva con violenza, accanito e affamato di me. Cominciò a succhiarmi le
tette e poi ci infilò il suo cazzo in mezzo mentra con la mano mi masturbava. Eravamo senza pudore, lo volevamo e non desideravo altro che continuare ad essere scopata da lui.
scritto il
2024-08-25
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