Sesso con il Direttore, un sogno appagato.

di
genere
gay

Avevo 35 anni, un lavoro in un importante ufficio, un bel fisico, forse il culo un po grosso, e avevo cominciato da alcuni anni ad andare con maschi, anche se non ero mai pienamente soddisfatto, perché erano troppo sbrigativi, i rapporti si concludevano a volte nell’imbarazzo e rapide fughe.
Non avevo detto a nessuno della mia scelta, e vivevo da solo. Un solo amico, ma viveva in un’altra città.
Le cose cambiarono all’improvviso quando nell’Ufficio arrivò un nuovo direttore, uomo giovane di 45 anni, bel fisico anche se non altissimo, robusto ed atletico faceva addirittura sport agonistico.
Le tante colleghe, impazzivano per lui, che le trattava sempre con grande gentilezza e galanteria, e già dopo poche settimane si cominciava a dire che questa o quella collega ci andasse a letto.
Certo, a me sarebbe piaciuto, era proprio il tipo d’uomo che sognavo, ma il direttore con i maschi dell’ufficio era sbrigativo , senza essere sgarbato, ma deciso.
Capitò che gli mandassi alla firma un atto, ma lui si accorse subito che c’era un errore, e mi mandò a chiamare. Capito che non eravamo aggiornati, mi chiese se potevo fermarmi un po dopo l’uscita degli altri, mi avrebbe fatto vedere la procedura aggiornata.
Attesi che gli altri andassero e lo trovai nel suo ampio ufficio, ci sedemmo vicini, lui fu gentile, ma deciso, io ogni tanto dovevo muovermi per andare a prendere carte, e non so perché, cominciai a sculettare un po, agevolato dal culo che ho.
Mi accorsi che aveva notato, quando, senza dire niente, mentre ero in piedi davanti a lui e mi chinavo in avanti , mi diede una leggera pacca sulle chiappe, mantenendo la mano come una carezza.
Non dissi niente, e lui nemmeno, era ora di uscire, sulla porta del palazzo scambiammo 4 chiacchiere, lui abitava in un altra città e stava in albergo, tornando a casa solo i fine settimana.
Azzardai che se voleva, potevo fargli da guida alla città, lui mi ringraziò, dicendo che forse avrebbe approfittato della mia cortesia. Continuavo a pensare a lui e la settimana successiva, gli proposi uno spettacolo teatrale in città, a lui interessava, e io avevo i biglietti per due, e andammo assieme.
Lo spettacolo gradevole, eravamo a fianco ed azzardai di toccarlo sulla coscia , non disse niente, risalii e sentii duro, cosa che mi fece piacere. Non gli ero indifferente.
Dopo lo spettacolo però i locali erano chiusi, la nostra città va a letto presto, e gli dissi che se volevo, aveva una cena pronta a casa mia.
Mi sorrise e ci avviammo in macchina da me, sempre corretti e seri, entrambi, senza nessuna allusione.
Si metta comodo Direttore, era seduto sul divano e si slacciò la camicia mostrando un petto muscoloso e peloso, mi accostai, e andai a vedere se fosse ancora duro come in teatro. E come se lo era, aprii la cerniera, senza sue resistenze, lo tirai fuori e lo carezzavo, e poi mi inginocchiai e lo presi in bocca. Che sapore virile, un bel cazzo robusto e resistente, volevo sentirlo fino in gola e dargli il massimo piacere. Vidi che gradiva, e ci mettemmo nudi,
Continuai a lavorarlo di bocca, ero durissimo anche io, quando mi invitò a salire sulle sue gambe, per non fargli sentire il cazzo, mi girai di schiena, ma lui mi disse di guardarci in faccia, e mi girai. Mi sorrideva, disse, tu non baci? In effetti mi capitava raramente , i tipi sposati che incontravo non baciano in bocca,
Lui mi prese la testa e cercò le mie labbra, fu il bacio più sensuale che abbia mai dato. E ricevuto.
Seduto com’ero sentivo il cazzo che puntava sul buchetto, ma ormai ero partito, e quando sentii che cominciava a penetrare, senza preservativo, mossi i fianchi per farlo entrare bene, per fortuna avevo messo un po di crema lubrificante, lui era grosso e d io non lo a vevo fatto tante volte.
Il mio cazzo era fra me e lui, ma a lui non dava fastidio, e quando sentii che era tutto dentro, d’istinto cominciai a ruotare i fianchi e muovermi su e giù, dandogli tanto piacere.
Ma anche io godevo tantissimo, ero ad occhi chiusi, e sentivo che ogni tanto mi baciava in bocca, o mi tirava un po i capezzoli sviluppati.
Ero estasiato e non mi seppi tenere mi venne da sborrare, temevo di bagnarlo e saltai fuori, cercando di frenare la sborra.
Si mise a ridere, disse che fra due maschi ci sono sempre due cazzi, e di non farmi problemi, si avere confidenza.
Lui era ancora durissimo, ma mi tenne fra le braccia, ansimavo, non sapevo se essere felice, era stato bello ed eccitante tutto, temevo che ora se ne andasse.
Ma lui scherzò, non mi avevi detto che avevi la cena pronta?.
Ci lavammo un po, e cenammo con delle cosette che avevo preparato, da buoni amici, lui mi faceva prendere familiarità, era assolutamente rilassato e cominciavo ad esserlo anche io.
Gli dissi che era la prima volta che mi sentivo veramente posseduto da un uomo, che mi aveva preso tutto, che tutto era nuovo e bello con lui.
Anche tu mi piaci molto mi disse, desideravo questo momento intimo.
Dopo la cena mi disse che era rimasto meravigliato che non lo baciassi, ma mi rifeci, lo riempii di baci in bocca e lui gradiva molto. Ci portammo sul letto nudi, lui mi disse solamente, ti desidero tantissimo, mi vuoi?
Mi girai a faccia in giù, lui sali dietro di me, appoggiò la cappella al buco, diede un colpo di reni mentre io inarcavo i fianchi, e me lo trovai tutto dentro, avviò un movimento forte e deciso ma non rapidissimo, ogni tanto lo tirava fuori, e poi lo rimetteva dentro, era esperto, quel modo mi faceva impazzire di piacere.
Il massaggio prostatico mi fece sborrare ancora, lui sorrise, ce ne andammo sotto la doccia, dove ci baciammo, lui me lo fece prendere in bocca, mi sforzai di dargli il massimo piacere, ma ora volevo farlo sborrare.
Tornammo sul letto, mi chiese dove preferivo venire io finora avevo sempre avuto la sborra in faccia o sul petto, stavolta gli dissi dove vuole lei.
Sul letto mi fece alzare le cosce, ero sulla schiena, non avevo mai fatto così, ma lo volevo, alzai i fianchi, lui penetrò, mi sentii preso come una femmina,ma sempre più voglioso di farlo sborrare.
Lo abbracciai e ci baciammo mentre nui non smetteva il movimento che mi dava tata gioia, e ala fine disse sto per venire, lasciamo, e lo tirò fuori e sborrò sulla mia pancia, mentre io facevo la terza sborrata.
Invece di scappare subito come facevano gli altri rimanemmo aletto vicini, un po ansimanti, ma felici, baciandoci leggermente, e lui mi diceva di essere felice di quello che avevamo fatto.
Per me sembrava tutto nuovo, non mi ero mai sentito cosi soddisfatto, anche se avrei ricominciato subito, ma si era fatto tardi.
Tutto deve restare fra noi e vedrai che avremo altri momenti belli, mi disse salutandomi sulla porta.
Lo incontrai nell’intervallo pranzo, scambiammo un rapido bacio, volevo dirgli che per me era sarto un momento sublime.
Ma per alcuni giorni era troppo impegnato, capitò che la sua famiglia andasse in ferie e lui, invece di tornare per il weekend a casa sarebbe rimasto in città.
Mi chiese se fossi impegnato, gli dissi che il mio unico amico con cui avevo cominciato ad avere rapporti gay, di una città vicina, sarebbe venuto da me, proprio in quel fine settimana.
Avemmo assieme lo stesso pensiero. Gli hai parlato di me, mi chiese? Si gli ho raccontato tutto, mi ha detto che ti conoscerebbe volentieri.
Vorresti presentarmelo? Scherzò lui, ma non tanto. Mi venne un pensiero sublime, noi tre, a casa mia, per due giorni interi.
Il venerdi sera cenammo assieme in un bel locale fuori città, il mio amico sarebbe arrivato il pomeriggio del sabato, dopo cena andammo a casa mia,
ormai c’era confidenza e nella notte avemmo vari rapporti, cominciando come la prima volta seduti sul divano, e poi a letto.
Era fantastico, inventava sempre nuovi giochi, mi toccò anche il cazzo mentre mi inculava da dietro con forza, ci addormentammo assieme e ci svegliammo alle 10 del mattino.
La mattina dopo baci e piccole penetrazioni sotto la doccia come per gradire, un antipasto.
Lui fece le sue teflonate, uscì per fare 4 passi, mentre io preparavo per l’arrivo di Lorenzo il mio amico, che era tutto eccitato al pensiero.
Andai prendere Lorenzo alla stazione mentre il direttore rimaneva in casa a fare un pisolino,
Lorenzo entrò in casa un po affannato, lui aveva 42 anni, versatile a letto, e rimase stupito, a vedere il direttore, secondo lui era ancora meglio di quanto glielo avessi descritto. Il direttore scherzò, ma siete carini entrambi, Lorenzo che non mi aveva ancora baciato in bocca, stavolta lo fece, ma non era come il mio Direttore, anche se poteva piacermi.
Mentre eravamo abbracciati con Lorenzo, il Direttore si portò dietro di lui, lo baciò sull collo, e si appoggio col cazzo sul suo culo, tenendolo stretto, ma Lorenzo non voleva davvero svincolarsi.
Dai Lorenzo spogliamoci tutti, datti una rinfrescata, e quando tornò dalla doccia ci trovò uniti in un bacio profondo, eravamo nudi con i cazzi duri, e Lorenzo li prese entrambi in bocca, prima alternandoli, poi cercando di tenerli entrambi.
Poi io mi sono seduto sul divano Lorenzo era in ginocchio, e mi succhiava, il direttore si alzò, calzò un preservativo, andò da dietro e cominciò a penetrarlo, Lorenzo smaniava, due cazzi insieme.
Poi il direttore si rialzò, e andai io dietro Lorenzo, ero duro e lo penetrai, ma non era il mio massimo, anche se Lorenzo godeva.
Lorenzo su sedette di schiena sulle gambe del direttore, e si impalò, io in piedi glielo diedi da succhiare mentre lo segavo.
Lorenzo non resistette molto e sborrò. Calma ragazzi disse il direttore, qui consumiamo tutta la sborra, prendiamoci delle pause.
Ci lavammo, bevemmo qualcosa, facemmo anche una passeggiata in macchina e a piedi fiori città, e quando tornammo eravamo ancora vogliosi.
Mentre i Direttore andava in albergo a prendere delle cose e per affari suoi, io e Lorenzo rimanemmo soli eccitati, e Lorenzo dopo avermi fatto mettere a pecora, me lo infilò, non era male, ma ormai ero abituato ad altro, poi volle farmi un pompino, e quello lo gradii molto, mi consenti di alleggerire la voglia, e Lorenzo era bravo.
Non mi venne gelosia quando la mattina dopo trovai il direttore che stava chiavando Lorenzo alla missionario, mentre Lorenzo lo baciava. In fondo era stato un mio regalo ed ero contento che si divertisse.
Lorenzo ripartì alle 16 della domenica e restammo da soli, ma li mi accorsi che non era solo sesso quello che ci legava.
Erto fra le sue braccia, sul divano, quando mi disse all'orecchio, vuoi far l’amore? Risposi si, certo,
Senza barriere? Capii, si senza nessuna protezione, ti voglio come sei.
Fu una lunga serata, in cui ci alternammo in diverse posizioni, senza il preservativo, ed alla fine lui venne dentro di me mentre lo abbracciavo e gli dicevo “ri amo”.
Facemmo l’amore altre volte, ma quando ci veniva la voglia, non mancava un terzo, per scatenarci.
Un periodo fantasticvo. Ho imparato a far l’amore con i maschi.
scritto il
2024-09-04
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