Due amici

di
genere
gay

Come ogni mattina, da una settimana a questa parte, il risveglio di Alessandro è al quanto doloroso: il suo membro è duro, gonfio da far male.

La sua vita sessuale è attiva, la sua compagna dorme beata nel letto al suo fianco e alla vista di quel meraviglioso corpo nudo, il suo cazzo vibra e il dolore aumenta.

Eppure questa notte è stata appagante, sia per lui che per lei, crollando subito dopo come due bambini.

Ma al risveglio sembra come se non fosse successo nulla. Il suo cazzo è di nuovo sveglio turgido e gonfio e la voglia lo assale.

*«Ah, ho capito questo è il periodo assatanato»* pensa mentre con la mano si accarezza dolcemente dal basso verso l’alto il tronco del suo cazzo, in questo modo l’erezione aumenta provocandogli ancora più dolore, ma allo stesso tempo piacere.

Si alza dal letto e si dirige in bagno semi nudo con la sua mazza al vento.

Impossibile fare pipì in quella situazione è quindi si veste e va in cucina per prepararsi il caffè.

Mentre aspetta davanti alla macchinetta del caffè sul fuoco, riceve un messaggio.

Nel mentre la sua erezione stava scemando, facendolo respirare, legge il messaggio e gli esce una risatina.

Era un suo amico conosciuto tanto tempo fa, diciamo pure in un’altra vita, simpatico estroverso e con due chiappe da paura, un sedere da donna.

Mentre sta rispondendo al messaggio, il suo amico gli manda una foto e alla vista, il cazzo di Alessandro si risveglia.

Una foto con un paesaggio mozzafiato, si potrebbe dire una pesca perfetta, due chiappe da urlo che racchiudevano uno scrigno delle meraviglie.

Eppure non ci era mai stato, si, scherzavano su questa cosa, ma non c’era mai stato nulla tra di loro.

Nell’altra vita di Alessandro, avevano dormito anche insieme, in letti separati e resistere a quel ben di dio era stato duro. Nel vero senso della parola.

Il testo del messaggio diceva che il suo amico sarebbe arrivato a Roma per un colloquio di lavoro e glia avrebbe fatto piacere incontrarsi per un aperitivo e quattro chiacchiere.

Di fatto erano anni che non si vedevano dal vivo, la vita, le scelte li avevano portati ad allontanarsi, perdendosi di vista.

La macchinetta borbotta, Alessandro si desta da quel ricordo e tornando alla realtà, si ritrova un’erezione imbarazzante.

Si abbassa la tuta liberando un membro in piena erezione, e preso dall’eccitazione si scatta una foto e la invia al suo amico e scherzando nella didascalia scrive che in giornata poteva liberarsi.

Il suo amico dopo aver visto la foto del membro in erezione, turgido con quella cappella gonfia e violacea, si eccita e lo scrigno si bagna pulsando.

«*Quanto ben di dio, duro, guarda che vena gonfia, che cappella enorme e gonfia*» pensa Matteo mentre si palpa le chiappe, si tocca il suo membro e continua «mmm…*che sapore deve avere, che goduria quando lo avrò tra le mie labbra, leccarlo, assaporarlo, ciucciarlo… ma quella cappella di sicuro mi farà male, ma averlo dentro deve essere mozzafiato*» termina Matteo mentre si ritrova con due dita nel culo fradicio.

Alessandro si ricompone, prende il caffè e si va a fare una doccia, si prepara per uscire.

Matteo si fa scorrere acqua fredda in testa, convinto, che questo calmi i suoi bollenti spiriti. Ma al pensiero di quella foto il suo desiderio è il suo scrigno sembrano come svegliarsi, il suo buchino palpita e si contrae producendo un’erezione, per fortuna l’acqua fa il suo dovere, riportandolo alla normalità.

La mattinata scorre veloce e i due amici si rivedono dopo tanto tempo e l’abbraccio è d’obbligo. Sono passati anni dall’ultima volta e tutti e due erano cambiati in meglio a detta loro .

Scherzando, si avviano verso la macchina di Alessandro, durante il tragitto, Matteo accelera il passo portando davanti agli occhi del suo amico un panorama mozzafiato.

Un culo perfetto, due chiappe da urlo, fasciate da jeans aderenti, che non lasciavano nulla all’immaginazione, Matteo ne era consapevole, lo aveva fatto di proposito. Dopo la vista del membro di Alessandro si era ripromesso che lo avrebbe scopato, lo voleva dentro, tutto fino alle palle e aveva indossato un intimo così sottile da contenere a malapena il suo cazzetto.

Alla vista di quel panorama la scossa tra le gambe di Alessandro lo lascia basito.

«Ehi sei cresciuto e il tuo culo è da paura» cerca di sdrammatizzare Alessandro durante il tragitto verso la macchina.

«A quanto vedo, il tempo è stato magnanimo anche con te» dice Matteo girandosi verso il suo amico, guardandogli il pacco che pigramente si stava svegliando.

Arrivano finalmente alla macchina, mettono lo zaino dietro il porta bagagli ed entrano avviandosi verso la meta. Matteo anche in questa situazione, mette in risalto, davanti agli occhi di Alessandro, la sua pesca.

«Allora peschetta dove andiamo» continua a scherzare Alessandro.

«Non saprei sei tu il romano, calcola, che ho il colloquio nel tardo pomeriggio a via….» risponde Matteo mentre guarda tra le gambe di Marco.

«*Ma cosa mi succede, sono già bagnato, al solo pensiero che tra un po la vedrò con i miei occhi, mi sto eccitando, è enorme mi farà male*» pensa Matteo imbarazzato.

« Allora facciamo così, ci prendiamo uno spriz, poi devo passare a via… per controllare la situazione, pranziamo insieme e ti porto al colloquio, che ne pensi?» domanda Alessandro stranamente elettrizzato.

Matteo acconsente e già degusta tra le sue labbra il membro che aveva visto in foto.

Matteo e Alessandro ricordano il passato, per cercare di allentare la situazione, alquanto strana: Matteo bagnato, si muove sul sedile per cercare una posizione, dove gli umori ormai colati lungo la coscia, gli dessero meno fastidio. Non si rende conto, che muovendosi, lascia intravedere la coscia e la chiappa divinamente fasciate nei jeans elasticizzati. Questo provoca in Alessandro un repentina scossa e il successivo rigonfiamento.

«Certo, che questi sedili sono scomodi, scusami ma te lo devo dire» dice Matteo cercando di giustificarsi.

«Ma non mi dire, hai trovato finalmente la posizione a quanto vedo, ma stai comodo?» domanda Alessandro.

«Scusami devo andare in bagno, sai il bus non fa fermate intermedie» dice Matteo, all’improvviso. In pratica una parte dei sui jeans erano bagnati dei suoi umori anali.

Oggi si sarebbe scopato Alessandro prendendo il suo cazzo dentro di se. Se lo era promesso. Ormai non c’erano più vincoli per far desistere Matteo dal realizzare il suo sogno.

«Passiamo prima a casa, mentre tu vai in bagno io controllo la situazione e poi ci prendiamo uno spriz» risponde Alessandro entusiasta.

«Ok facciamo così» risponde Matteo, sistemandosi meglio sul sedile.

Arrivati, Matteo vola in bagno, Alessandro si dirige verso la stanza dove stanno eseguendo i lavori. Gli operai erano andati a fare un intervento d’urgenza, lo scotto di uno sconto avuto nel preventivo.

«*Mamma mia che chiappe da favola che si ritrova, sembrano quelle di una donna*» pensa Alessandro mentre guarda distratto i lavori, e continua «*quelle chiappe devono essere sode, mmmm… meglio cambiare pensiero*» termina Alessandro dirigendosi verso il soggiorno.

«Ehi peschetta tutto bene, te la sei fatta nei pantaloni» scherza Alessandro passando davanti alla porta semichiusa del bagno. Tappa d’obbligo per arrivare in soggiorno.

«*Oddio mio, come faccio sono già aperto e colo, ma cosa mi succede?*» pensa Matteo con le chiappe all’aria rivolte verso la porta del bagno che per la fretta non era riuscito a chiudere del tutto.

Alessandro non sentendo risposta si avvicina alla porta, e i suoi occhi vedono un capolavoro della natura, il culo perfetto fasciato da un esile quasi scarno perizoma che faceva risaltare ancora di più le chiappe di Matteo.

«*O porca puttana, è perfetto, due chiappe tonde, una pesca da paura*» pensa Alessandro alla vista del culo di Matteo «*devono essere sode da sculacciare*» finisce di pensare Alessandro.

«Spiritoso, sono riuscito ad evitare l’imbarazzo» risponde Matteo senza girarsi.

«l’asciugamano è nel mobile alla seconda anta» risponde Alessandro, mentre si desta dallo spettacolo delizioso davanti ai suoi occhi. Si dirige verso il soggiorno, mentre il risveglio del pacco prosegue tra la piega dei sui jeans. Questo gli procura un certo imbarazzo e si accende una sigaretta, nell’attesa che Matteo esca dal bagno.

Raggiunto Alessandro in soggiorno, Matteo tenta il tutto per tutto: si piega a 90 gradi, sul divano invece di sedersi subito.

Alessandro ha la sigaretta in bocca quando vede quella pesca perfetta davanti agli occhi, la sigaretta gli cade dalla bocca, lo spettacolo davanti ai suoi occhi è irresistibile, si alza e con la scusa di aiutare il suo amico gli poggia prima il pacco quasi del tutto sveglio e poi il petto. Mentre è in quella posizione , insiste per fargli sentire la consistenza, con un piccolo colpo di reni e sussurra all’orecchio del suo amico : «Hai bisogno di una mano, cosa hai perso?»

Matteo sentendo il pacco di Alessandro premergli tra le chiappe, cerca di desistere, ma quando sente sussurargli all’orecchio non resiste più si lascia andare e la troia che è in lui esce fuori

Alessandro continuava a premere lentamente nel culo di Matteo, le sue mani si erano spostate, sfiorando il corpo di Matteo fino ad arrivare ai suoi fianchi, la mimica era perfetta, portando il suo pacco al massimo, gli faceva male perché premeva suoi bottoni metallici dei suoi jeans.

«Matteo è impossibile resistere» dice Alessandro con voce roca.

Matteo si gira, poggia una mano sul petto villoso del suo amico e mentre con una gioca, con il suo capezzolo, con l’altra massaggia delicatamente e con passione il suo pacco.

La mano sul petto inizia a giocare con il capezzolo, mentre l’altra aumenta l’intensità del massaggio sulla patta.

«Che fai Matteo?» domanda Alessandro con la voce tremante mentre assapora la sensazione che gli provoca il delicato massaggio di Matteo sul suo pacco.

«Parli troppo, sei complicato come i pantaloni che porti, tutti hanno la lampo, tu i bottoni» risponde Matteo sottovoce mentre litiga con i jeans del suo amico.

Finalmente ci riesce e il premio davanti agli occhi non lascia scampo alla fantasia, è anche meglio dal vivo.

Non credendo a quello che vede, Matteo lo prende in mano, questa mossa provoca come un mancamento in Alessandro e un ulteriore grado di eccitazione del suo membro ormai nelle mani di Matteo che lo guardava con ammirazione.

«Mettiti, seduto, te lo preso in mano e le gambe ti hanno fatto giacomo giacomo, pensa ora che lo assaporo, finalmente» dice Matteo mentre guarda Alessandro negli occhi spingendolo sul divano.

«Quanto sei stronzo, la tua mano è caldissima» risponde Alessandro con la schiena poggiata sul divano.

Matteo gli toglie i pantaloni e si toglie anche lui i pantaloni, si inginocchia in mezzo alle gambe di Alessandro e prende in mano quel cazzo marmoreo e le gambe di Alessandro, come per magia si aprono ancora di più, lasciando avvicinare l’amico al suo cazzo.

La posizione assunta da Matteo per iniziare a degustare il cazzo del suo amico, lascia intravedere le sue chiappe fasciate da un perizoma che le fa risaltare ancora di più agli occhi di Alessandro, provocandogli ulteriore eccitazione.

«*Deve avere un sapore*» pensa Matteo mentre davanti agli occhi gli appare la cappella violacea del suo amico.

Non resiste più tira fuori la lingua e iniziando dal basso lo percorre fino al prepuzio, assaporando ogni singola asperità di quella meraviglia, fino ad arrivare a meta, la cappella.

Alessandro non ci sta capendo più nulla: il fiato caldo e la lingua di Matteo gli fanno allagare le gambe, il cazzo si indurisce sempre più e la mente si annebbia.

Le labbra di Matteo si chiudono avvolgendo la cappella in un dolce bacio, che fa fremere il membro di Alessandro tra le sue mani, aumentando ancora di più il desiderio di averlo dentro di se. Ora che lo aveva preso in mano saggiandone la consistenza e dopo averlo leccato e preso in bocca era sicuro che sarebbe stato divino, sentirlo entrare dentro di lui.

La mente di Alessandro è ancora annebbiata, le sensazioni, che sta provando sono strane ed eccitanti allo stesso tempo, facendogli aumentare il desiderio.

Matteo sembra rapito da quel membro: lo lecca in tutta la sua dimensione e asperità, ciuccia la cappella e facendolo sente le scosse del cazzo di Alessandro. Questo provoca in lui un eccitazione spaventosa portando la sua schiena ad inarcarsi, le gambe ad allargarsi e dal suo culo iniziano a colorare i primi umori anali lungo la coscia.

Il culo di Matteo è come si sul dire a colombina, Alessandro cerca di afferrare le chiappe percorrendo la schiena inarcata del suo amico. Riesce nel suo intento, le accarezza seguendo la forma e poi afferrandole con le mani le allarga e le richiude, le lascia e accarezzando la schiena risale fino al collo di Matteo e riparte scendendo verso le chiappe.

Alessandro accarezza e palpa le chiappe perfette e il suo cazzo è completamente nella bocca di Matteo che lo coccola con un mix di lingua e succhio.

Il pisello vibra nella bocca di Matteo e capisce che è arrivato il momento di essere posseduto da questo ben di dio che aveva in bocca.

Matteo si alza, bagna ancora quel cazzo marmoreo e mettendosi a cavalcioni, sposta il filetto del perizoma, allargandosi le chiappe con le sue mani, punta la cappella.

Appena sente la cappella, si ferma, si sistema meglio e piano piano affonda la sua discesa. La cappella è dentro Matteo e la sua schiena forma quasi un arco perfetto e a chiappe larghe scende lentamente fino a sedersi completamente su Alessandro. Una discesa infinita ogni singolo mm provoca ai due scosse piacevoli.

Alessandro apre gli occhi per l’intenso calore avvolgente che sente sul suo cazzo sembra voglia ingrandirsi sempre più, infatti sente scosse continue.

«Oh madonna, mi hai riempito, sono tutto aperto, come godo sto venen…» si interrompe Matteo inarcando la schiena e tenendosi le chiappe aperte tra le mani, scosso da un primo orgasmo anale.

Alessandro afferra i fianchi del suo amico mantenendolo in basso e spingendo con il bacino verso l’alto, Matteo si inarca sempre di più ed inizia a muoversi mugolando.

«Lo sento è meraviglioso, sono una vera troia, sono tutto aperto, non toglierlo più» ansima Matteo dal piacere.

Alessandro con le mani sui fianchi del suo amico e il suo cazzo duro come non mai, tutto dentro Matteo, inizia piano piano a spostare il suo amico su e giù lungo il suo cazzo duro. Prima lentamente poi sempre più veloce fino a fermarsi di botto quando il suo cazzo è tutto dentro. Era eccitante da morire, il suo cazzo e la sua cappella gli stavano trasmettendo delle sensazioni meravigliose.

«Siiiii, non ti fermare continua ti prego, è troppo bello, ti sento tutto, è meraviglioso, non ti fermare» ansima ancora Matteo mentre sempre con la schiena inarcata e le mani che ora si erano spostate dietro la testa sente quel cazzo marmoreo nodoso riempirlo tutto e stuzzicargli la prostata.

Matteo è eccitato da morire, il suo culo era pieno del marmoreo e caldo membro di Alessandro, questo gli provocava continui spasmi anali e allo stesso tempo anche il suo cazzetto si era svegliato e usciva timido dal perizoma. Con il movimento impresso da Alessandro il suo cazzettto sbatteva sul ventre del suo amico, mandandolo in estasi.

«Fammi vedere quel ben di dio che hai, dai» dice Alessandro preso dall’eccitazione, mentre con le mani sui fianchi di Matteo dirige il su e giù.

«Non ti basta averlo tutto dentro e avermi aperto, lo vuoi anche vedere, mi devi proprio sfondare» risponde Matteo con le mani sul petto del suo amico.

«Lascia perdere i capezzoli» dice Alessandro mentre sbatte Matteo sul suo bacino

«Siiii rifallo mi mandi in estasi»

«A chi lo dici, hai un culo meraviglioso caldo accogliente, sei cosi aperto che scorre da favola facendomi sentire tuttooo» esclama Alessandro mentre con le mani sulle spalle del suo amico lo sbatte sul suo bacino provocando un altro orgasmo anale al suo amico.

Matteo è spossato, l’ultimo orgasmo anale provocato dal suo amico o meglio dal quel pisello dentro di lui, che lo riempiva tutto, lo fa afflosciare sul petto di Alessandro.

«Ehi tutto bene?» Domanda Alessandro mentre tenta di far rialzare il suo amico.

«Si, Si mi hai riempito l’ultimo orgasmo mi ha sfiancato, scusami ma non credevo, sei una sorpresa e di cazzi ne ho assaggiati, ma il tuo, beh ancora è dentro di me» dice Matteo alzandosi in posizione eretta «o cazzo e sembra che a lui non basti» continua Matteo mentre sente il cazzo duro tutto dentro di se.

Alessandro nel tentativo di accelerare il cambio di posizione, strizza i capezzoli di Matteo, gesto sbagliato, perché Matteo inarca la schiena inglobando totalmente il cazzo turgido.

«Dai, che fai, girati troia fammi vedere il tuo culo aperto» dice Alessandro con un leggero tono autoritario e schiaffeggiando delicatamente la coscia del suo amico.

Il cambio di tono e la palpata di coscia lasciano per un secondo perplesso Matteo, che si alza leggermente e si gira sempre con il cazzo duro di Alessandro dentro di lui.

«Zoccola dentro sei, mi fai morire» esclama Alessandro estasiato dalla mossa di Matteo, che gli fa toccare con la sua cappella le pareti portandolo veramente in estasi.

Quando riapre gli occhi vede il paradiso, un paesaggio idilliaco: due chiappe perfette sode davanti a lui e il suo cazzo in mezzo. Le sue mani prendono le chiappe di Matteo, che ansima e le apre vedendo il suo cazzo duro entrare ed uscire dallo scrigno, questo lo eccita da morire e guida Matteo in un salire scendi da urlo.

«*O madonna mia che cazzo meraviglioso, lo sento perfettamente le mie pareti lo avvolgono totalmente è duro da morire e mi fa godere come una vacca in calore*» pensa Matto mentre a gambe larghe è impalato sul membro di Alessandro.

«*Che culo meraviglioso è così aperto che scivola dentro ormai senza attrito, è caldissimo e mi sto caricando, è troppo eccitante*» pensa Alessandro mentre eccitato continua ad impalare Matteo.

Alessandro è eccitato da morire, dalla scena che vede: il suo membro turgido che entra ed esce da quello scrigno caldissimo, accentua il movimento provocando in Matteo un mugolio prolungato è un orgasmo che gli provoca un tremolio per tutto il corpo portandosi ad alzarsi inarcando la schiena e pizzicandosi i capezzoli.

«Siiii, rimani così mi lasci senza fiato, sono tutto dentro di te, scusami ma non resisto» dice Alessandro mentre afferra i fianchi di Matteo e lo spinge con forza verso il basso.

Matteo, impalato, sente l’arrivo dell’orgasmo mentre il suo amico accentua il sali e scendi.

«Continua, continua, continuaaaaaaa,» esplode Matteo schizzando dal suo pisello e stringendo il culo mente è pieno del cazzo di Alessandro.

Alessandro sente l’arrivo dell’orgasmo di Matteo e lo sbatte in basso verso il suo bacino e nello stesso momento Matteo schizza e il suo corpo si affloscia poggiando le mani sulle ginocchia del suo amico.

Matteo spossato si alza da quel cazzo ancora duro come il marmo e mettendosi in ginocchio inizia a leccarlo e ciucciarlo.

Il cazzo era impregnato degli umori anali di Matteo e quando Alessandro vede la scena delle labbra di Matteo che si chiudono sulla cappella inarca la schiena e scarica tutto nella bocca del suo amico.

«Oh cazzo» dice Alessndro afflosciandosi sul divano.

«*Che culo spettacolare si ritrova Matteo, una scopata memorabile*» pensa ancora sdraiato sul divano e accarezzandosi i capezzoli continua «*quel culo è quasi meglio di una figa, caldo accogliente, da togliere il fiato*» finisce accendendosi una sigaretta.

Matteo con la bocca colma del nettare di Alessandro si alza e ingoia, si passa la mano tra i capelli e si siede sulla sedia di fronte a Alessandro.

«*Che scopata memorabile e soprattutto che pisello, meraviglioso*» pensa Matteo mentre guarda come ipnotizzato il pisello del suo amico.
scritto il
2024-09-05
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