Schiavo di un ragazzino parte III

Ormai mi ero conto di non poter più fare a meno delle sensazioni che questo rapporto mi dava. Anzi non vedevo l'ora di subire ogni perversione che il mio padrone volesse infliggermi. Come sempre dovetti aspettare diversi giorni prima che tornasse a trovarmi. Mi arrivò un messaggio sul telefonino con un ordine : tra poco arrivo voglio trovarti nudo in ginocchio davanti alla porta. Immediatamente ubbidii, fremevo al pensiero di ciò che mi sarebbe toccato. Passò circa mezz'ora prima di vederlo entrare, mi chinai subito a baciargli le scarpe, lui si divertiva a guardarmi e ad insultarmi. " Che brava cagnolina, sei la mia leccapiedi vero?" " Si padrone, sono la tua leccapiedi, la tua cagna, la tua schiava". "Allora puttana da oggi si comincia davvero" "Prima cosa guarda cosa ti ho portato" e tirò fuori una gabbietta e subito mi imprigionò il cazzo. "Lo so che troia come sei ti sarai masturbato chissà quante volte vero?" "Si padrone sono molto eccitato quando penso a come potrò servirti" "Bene d'ora in poi terrai la gabbietta finchè io deciderò di levartela." "Punto secondo oggi proverai la frusta, per cui alzati appoggiati al tavolo, apri la gambe" "Bene ora ti darò cinque cinghiate sul culo, ad ogni colpo dovrai ripetere che sei la mia puttana". Cominciò a frustare il mio culo molto forte e io ad ogni colpo ripetevo "Sono la tua puttana" , non credo avrei sopportato un altro colpo. Mi ordinò di inginocchiarmi e di ringraziarlo per le frustate cosa che feci senza pensarci. Oggi non ho voglia di darti la mia sborra da bere, mi basta il piacere di sapere che non potrai masturbarti e la prossima volta ti troverò infoiato come una cagna in calore. Così se ne andò dicendomi "La prossima volta voglio il tuo culo per cui preparati".