Lavorare con piacere pt1
di
JuniEmme
genere
orge
Negli ultimi giorni che mi separavano dalle vacanze estive ho avuto un incontro che avrebbe cambiato per sempre la mia vita sessuale.
Lavoravo come cameriera nel lounge bar e nel night club di un boutique hotel sul mare e poche ore mi separavano dalla fine del mio turno quando da uno dei tavoli, qualcuno mi fa cenno di voler ordinare; mi avvicino ad un tavolo di tre ragazzi, una donna e due uomini.
“Buonasera e benvenuti, cosa gradite?”
Lei aveva lunghi capelli ricci e biondi, due grandi tette naturali compresse nel top che indossava. I due uomini, palesemente consanguinei, avevano la pelle abbronzata e meravigliosi capelli neri corvino che esaltavano gli occhi verdi.
“Buonasera, gradiremmo una bottiglia di champagne e la sua compagnia per stanotte, vorremmo continuare la serata in un club... qualche consiglio?”
“Lo champagne arriva subito, per quanto riguarda il club e la mia compagnia, vi lascio questo bigliettino su cui trovate le indicazioni per il nostro club esclusivo... continuerò il mio turno lì e vi lascio 3 free drink.”
“Beh direi che abbiamo un piano!” esclama uno dei due ragazzi.
“Perfetto, a dopo. Il mio nome è Raissa, per qualsiasi cosa chiedete pure di me.”
“A dopo Raissa!” esclamano in coro.
Avevo detto al gruppetto che avrei continuato il mio turno lavorativo lì ma non avevo menzionato che avrei abbandonato le mie vesti da cameriera e avrei indossato quelle di cubista. La mia divisa di quella sera era perfetta per attirare l’attenzione di quei tre sconosciuti, non sapevo ancora con chi dei tre avrei scopato ma di sicuro quella notte non avrei dormito da sola.
Quella sera avrei ballato per ultima, quando salgo sul palco la serata è quasi finita e tra le poche persone rimaste è difficile non notarli, sono sotto la console seduti ad un tavolo con security e tanto tanto alcool.
Salgo sul palchetto di fianco alla console e inizio a sfoggiare il mio culo che ondeggia al ritmo di musica fasciato da una culotte in raso, il bustier in pizzo mi alza le tette. Uno dei fratelli mi indica facendo cenno all’altro ragazzo. Mentre i due commentano lo spettacolo che sto regalando, la porca bionda si alza e si avvicina a me; senza pensarci due volte le tendo la mano e la faccio salire sul palco con me. Iniziamo a strusciarci e inizio a sentire una forte tensione sessuale che aumenta a dismisura quando avvicina le labbra al mio orecchio e sussurra: “che ne dici di continuare lo spettacolo nella mia stanza?”
“Solo a patto che inviti anche i fratelli seduti al tavolo. Ci vediamo tra mezz’ora sul retro, la serata è quasi finita.”
“Si prospetta una nottata movimentata” dice lei prima di girarsi e scendere dal palco. Si avvicina al suo tavolo e ai due uomini che nel frattempo avevano assistito allo spettacolo dei nostri corpi che si muovevano al ritmo di musica; la bionda si mette a novanta per parlare con i due fratelli che, dopo aver ascoltato con attenzione riempiono i loro bicchieri e li innalzano verso di me.
Scendo dal palco e noto che il trio non è più in sala, chissà se avranno accettato la mia proposta. Vado in camerino, mi do una rinfrescata e prendo le mie cose prima di uscire sul retro.
Li trovo su una panchina che ridono e continuano a bere, avanzo con passo sostenuto, i miei fianchi ondeggiano a destra e sinistra mentre le mie tette sobbalzano dentro la canotta bianca che ho indossato.
“Con il tubino da cameriera non immaginavo potessi essere così troia!” esclama uno dei fratelli.
“E cosa pensi di fare ora che l’hai scoperto?”
“Soddisfare tutte le tue fantasie più malate!”
“Bene, allora andiamo.”
Li condussi attraverso un sottopasso che collegava il club all’hotel e quando fummo davanti alle porte dell’ascensore, Tobia, il fratello maggiore offrì la sua stanza.
Appena entrati, Deva si tuffò sul letto e afferrò la bottiglia di Rum che si trovava sul comodino.
Iniziammo a bere, passandoci la bottiglia, loro erano ubriachi fradici, io mantenevo ancora il controllo ma ero intenzionata a perderlo in fretta. Mi avvicinai al letto su cui Deva stava distesa su un fianco, mi misi alle sue spalle nella stessa posizione e iniziai a sfiorarle prima il collo, poi la spalla, il braccio e la coscia, tornai sui fianchi e allargai la mano sulla natica soda che era ancora coperta da una minigonna di paillettes; con una mano cercai di tirare giù la lampo con difficoltà e fu in quel momento che Igor, il fratello minore, venne in mio soccorso.
La gonna di Deva scivolò sulle sue gambe lisce e sottili scoprendo un gran bel culo, piccolo e tondo.
“Ora tocca a te” mi disse Igor guardano i miei capezzali turgidi che si facevano strada tra le costine della mia canotta bianca.
“Fai pure”
Mi misi seduta e lui, di fronte a me, inizio a baciarmi il collo per poi scendere sul petto e poi sulle spalle; prese con i denti la bretella della canotta e la abbassò con delicatezza, fece lo stesso con l’altra fino a che la canotta non scivolò all’altezza dei capezzoli. A quel punto Deva, che fino ad allora guardava la scena divertita, si avvicinò delicatamente ai miei seni e inizio a scoprirli e poi a succhiarli e leccarli, mentre iniziava a crescere in me la voglia di toccarmi.
Deva, lasciati i miei seni, si avvicinò ai pantaloni di Igor e inizio a sbottonarli; era durissimo e il rigonfiamento dei suoi pantaloni suggeriva che il suo cazzo era bello grande. Inizio a massaggiare il pacco e poi estrasse il cazzo di Igor dai boxer, iniziò prima a segarlo e poi a prenderlo in bocca con ritmo energico mentre le sue tette giganti penzolavano con dei movimenti rotatori.
Avevo solo la culotte di seta per cui non fu difficile iniziare a toccarmi la figa che ormai era fradicia; mentre le mie dita disegnavano dei cerchi attorno al mio clitoride il mio sguardo si era spostato su Tobia che osservava compiaciuto la Troia bionda che spompinava suo fratello.
Gli feci segno di raggiungermi ma lui mi invitò a sedermi sulle sue ginocchia.
Scesi dal letto e mi misi a carponi sul pavimento freddo, iniziando a gattonare da vera cagna verso di lui mirando al centro delle sue gambe che erano divaricate.
Quando arrivai al suo cospetto mi resi conto che anche lui era messo bene e che era molto eccitato. Allora mi alzai mi protesi fino a mettermi a novanta gradi e iniziai a leccargli le labbra per poi scendere sul collo e tracciare un percorso di baci umidi fino al suo pube. Lui iniziò a slacciarsi i pantaloni e in un solo colpo si abbassò pantaloni e mutande mostrando il cazzo gigante e di marmo. Mi prese per i fianchi facendo in modo che gli dessi le spalle e mi tirò giù affinché il mio culo e la mia figa depilata e bagnata toccassero il suo membro.
“Ti voglio dentro di me”
“Ti ho detto che stasera voglio soddisfare tutte le tue fantasie”
Allora afferra il cazzo e inizia a strofinare la sua cappella tra la figa e il mio buchino per poi infilare parzialmente il cazzo nel mio sesso; spingendosi dentro di me a ritmo sostenuto infilava quell’attrezzo gigante sempre più dentro di me. Apro le gambe per permettergli di entrare ancora più infondo, mi protendo in avanti per fargli vedere il mio culo e per fargli godere del pompino che gli sto facendo con la figa umida. Lui sta godendo come un maiale e continua a schiaffeggiarmi il culo. Solo quando inizio ad ansimare Deva e Igor si accorgono di noi e si avvicinano bollenti di desiderio; Deva si siede sotto di me e inizia a succhiare le palle di Tobia mentre Igor inizia a penetrarla mentre cerca di mordere i miei seni oscillanti.
Deva inizia a gemere come una cagna allora mi alzo e inizio a sgrillettare il clitoride per farla squirtare e non ci vuole molto prima che i suoi umori inondino il pavimento.
Appena smette di tremare e ansimare le chiedo di ricambiare il favore e mi metto a cavalcioni sulla sua faccia, mentre Igor continua a penetrarla. Con sorpresa osservo Tobia che si alza dalla poltrona e si dirige alle spalle di Igor, fruga in una borsa vicino alla poltrona ed estrae del lubrificante; ne spalma un po’ sul suo cazzo e poi una noce di prodotto si poggia sul palmo della mano. Ed è a questo punto che arriva la sorpresa: Tobia inizia a massaggiare l’ano di Igor che accenna un mezzo sorriso che si trasforma in una smorfia quando il cazzo inizia a sfondargli lo sfintere, probabilmente ancora non pronto per accogliere il siluro di suo fratello.
Per distrarlo dal dolore che sta provando mi avvicino a lui e inizio a baciarlo dolcemente mentre Deva muove vorticosamente la lingua attorno al mio clitoride provocando degli spasmi che mi fanno tremare le gambe.
Tobia fotte suo fratello come un toro per qualche minuto ma dopo poco ha di nuovo voglia di donna: estrae la mazza dal culo del fratello e sparisce in bagno. Torna dopo poco con gli occhi da pazzo e prende prima me per i capelli, mi trascina fino al letto e mi fa mettere in posizione supina, poi prende Deva e le ordina di stendersi sopra di me; iniziamo a baciarci, le sue tette sono giganti, le stringo ma non riesco a prenderle tutte con una mano, le metto in bocca e succhio i capezzoli rosa.
“Stiamo soddisfacendo le tue fantasie più sconce, lurida puttanella?” dice ansimando Deva.
“In parte, il mio culo è ancora vergine stasera.”
“Non sei ancora pronta, il tuo buco del culo è ancora troppo stretto per prendere i NOSTRI cazzi. Prima voglio sfondarti ancora un po’ la figa, sei così bagnata e dilatata… sarebbe un peccato farti asciugare”
Detto ciò inizia ad entrare, piega leggermente le ginocchia per indirizzare quel cazzo mostruoso in alto e sento che Deva che è sopra di me potrebbe sentirlo contro il suo ventre. Mentre mi penetra prepara il culo di Deva: sputa sul suo buchino e inizia a massaggiarlo, poi inizia ad infilarci il pollice delicatamente, lo sostituisce con il medio che infila per bene facendo su e giù più volte e quando il culo di Deva è pronto ci infila anche l’indice.
“Dopo oggi pomeriggio sei già bella dilatata eh, vacca?”
Deva apre la bocca per rispondere ma ciò che fuoriesce è solo un gemito misto tra dolore e piacere, Tobia gli ha appena infilato il cazzo in culo.
Nel frattempo, Igor stremato per la penetrazione anale mette il suo pene nella mia bocca e inizio ad assaporare il suo sapore mentre gli massaggio le palle gonfie… dopo qualche minuto sento un sapore acre, fiotti di sperma mi riempiono la bocca, ingoio il suo seme fino all’ultima goccia. Lui si lascia andare tra i cuscini.
“Igor, hai già finito? Vuoi farti solo inculare? La nostra cameriera voleva un po’ di cazzo in culo!”
“Mi dispiace, sono KO. Mi sa che dobbiamo rimandare. Ma puoi sempre farlo tu!”
Mentre i due fratelli chiacchierano amabilmente Deva è stremata e si abbandona sulla mia spalla mentre Tobia si spinge dentro di lei, gli ultimi spasmi prima di venire. Tobia estrae il suo membro e lei si rotola con le gambe che ancora le tremano.
Tobia inizia a segarsi per finire: mi sa che stasera il mio culo resta vergine. Mi sborra addosso.
“Domani hai di nuovo il turno di sera?” dice Tobia dopo essersi svuotato.
“Sì.”
“Prepara il culetto, ma domani siamo solo io e te.”
Lavoravo come cameriera nel lounge bar e nel night club di un boutique hotel sul mare e poche ore mi separavano dalla fine del mio turno quando da uno dei tavoli, qualcuno mi fa cenno di voler ordinare; mi avvicino ad un tavolo di tre ragazzi, una donna e due uomini.
“Buonasera e benvenuti, cosa gradite?”
Lei aveva lunghi capelli ricci e biondi, due grandi tette naturali compresse nel top che indossava. I due uomini, palesemente consanguinei, avevano la pelle abbronzata e meravigliosi capelli neri corvino che esaltavano gli occhi verdi.
“Buonasera, gradiremmo una bottiglia di champagne e la sua compagnia per stanotte, vorremmo continuare la serata in un club... qualche consiglio?”
“Lo champagne arriva subito, per quanto riguarda il club e la mia compagnia, vi lascio questo bigliettino su cui trovate le indicazioni per il nostro club esclusivo... continuerò il mio turno lì e vi lascio 3 free drink.”
“Beh direi che abbiamo un piano!” esclama uno dei due ragazzi.
“Perfetto, a dopo. Il mio nome è Raissa, per qualsiasi cosa chiedete pure di me.”
“A dopo Raissa!” esclamano in coro.
Avevo detto al gruppetto che avrei continuato il mio turno lavorativo lì ma non avevo menzionato che avrei abbandonato le mie vesti da cameriera e avrei indossato quelle di cubista. La mia divisa di quella sera era perfetta per attirare l’attenzione di quei tre sconosciuti, non sapevo ancora con chi dei tre avrei scopato ma di sicuro quella notte non avrei dormito da sola.
Quella sera avrei ballato per ultima, quando salgo sul palco la serata è quasi finita e tra le poche persone rimaste è difficile non notarli, sono sotto la console seduti ad un tavolo con security e tanto tanto alcool.
Salgo sul palchetto di fianco alla console e inizio a sfoggiare il mio culo che ondeggia al ritmo di musica fasciato da una culotte in raso, il bustier in pizzo mi alza le tette. Uno dei fratelli mi indica facendo cenno all’altro ragazzo. Mentre i due commentano lo spettacolo che sto regalando, la porca bionda si alza e si avvicina a me; senza pensarci due volte le tendo la mano e la faccio salire sul palco con me. Iniziamo a strusciarci e inizio a sentire una forte tensione sessuale che aumenta a dismisura quando avvicina le labbra al mio orecchio e sussurra: “che ne dici di continuare lo spettacolo nella mia stanza?”
“Solo a patto che inviti anche i fratelli seduti al tavolo. Ci vediamo tra mezz’ora sul retro, la serata è quasi finita.”
“Si prospetta una nottata movimentata” dice lei prima di girarsi e scendere dal palco. Si avvicina al suo tavolo e ai due uomini che nel frattempo avevano assistito allo spettacolo dei nostri corpi che si muovevano al ritmo di musica; la bionda si mette a novanta per parlare con i due fratelli che, dopo aver ascoltato con attenzione riempiono i loro bicchieri e li innalzano verso di me.
Scendo dal palco e noto che il trio non è più in sala, chissà se avranno accettato la mia proposta. Vado in camerino, mi do una rinfrescata e prendo le mie cose prima di uscire sul retro.
Li trovo su una panchina che ridono e continuano a bere, avanzo con passo sostenuto, i miei fianchi ondeggiano a destra e sinistra mentre le mie tette sobbalzano dentro la canotta bianca che ho indossato.
“Con il tubino da cameriera non immaginavo potessi essere così troia!” esclama uno dei fratelli.
“E cosa pensi di fare ora che l’hai scoperto?”
“Soddisfare tutte le tue fantasie più malate!”
“Bene, allora andiamo.”
Li condussi attraverso un sottopasso che collegava il club all’hotel e quando fummo davanti alle porte dell’ascensore, Tobia, il fratello maggiore offrì la sua stanza.
Appena entrati, Deva si tuffò sul letto e afferrò la bottiglia di Rum che si trovava sul comodino.
Iniziammo a bere, passandoci la bottiglia, loro erano ubriachi fradici, io mantenevo ancora il controllo ma ero intenzionata a perderlo in fretta. Mi avvicinai al letto su cui Deva stava distesa su un fianco, mi misi alle sue spalle nella stessa posizione e iniziai a sfiorarle prima il collo, poi la spalla, il braccio e la coscia, tornai sui fianchi e allargai la mano sulla natica soda che era ancora coperta da una minigonna di paillettes; con una mano cercai di tirare giù la lampo con difficoltà e fu in quel momento che Igor, il fratello minore, venne in mio soccorso.
La gonna di Deva scivolò sulle sue gambe lisce e sottili scoprendo un gran bel culo, piccolo e tondo.
“Ora tocca a te” mi disse Igor guardano i miei capezzali turgidi che si facevano strada tra le costine della mia canotta bianca.
“Fai pure”
Mi misi seduta e lui, di fronte a me, inizio a baciarmi il collo per poi scendere sul petto e poi sulle spalle; prese con i denti la bretella della canotta e la abbassò con delicatezza, fece lo stesso con l’altra fino a che la canotta non scivolò all’altezza dei capezzoli. A quel punto Deva, che fino ad allora guardava la scena divertita, si avvicinò delicatamente ai miei seni e inizio a scoprirli e poi a succhiarli e leccarli, mentre iniziava a crescere in me la voglia di toccarmi.
Deva, lasciati i miei seni, si avvicinò ai pantaloni di Igor e inizio a sbottonarli; era durissimo e il rigonfiamento dei suoi pantaloni suggeriva che il suo cazzo era bello grande. Inizio a massaggiare il pacco e poi estrasse il cazzo di Igor dai boxer, iniziò prima a segarlo e poi a prenderlo in bocca con ritmo energico mentre le sue tette giganti penzolavano con dei movimenti rotatori.
Avevo solo la culotte di seta per cui non fu difficile iniziare a toccarmi la figa che ormai era fradicia; mentre le mie dita disegnavano dei cerchi attorno al mio clitoride il mio sguardo si era spostato su Tobia che osservava compiaciuto la Troia bionda che spompinava suo fratello.
Gli feci segno di raggiungermi ma lui mi invitò a sedermi sulle sue ginocchia.
Scesi dal letto e mi misi a carponi sul pavimento freddo, iniziando a gattonare da vera cagna verso di lui mirando al centro delle sue gambe che erano divaricate.
Quando arrivai al suo cospetto mi resi conto che anche lui era messo bene e che era molto eccitato. Allora mi alzai mi protesi fino a mettermi a novanta gradi e iniziai a leccargli le labbra per poi scendere sul collo e tracciare un percorso di baci umidi fino al suo pube. Lui iniziò a slacciarsi i pantaloni e in un solo colpo si abbassò pantaloni e mutande mostrando il cazzo gigante e di marmo. Mi prese per i fianchi facendo in modo che gli dessi le spalle e mi tirò giù affinché il mio culo e la mia figa depilata e bagnata toccassero il suo membro.
“Ti voglio dentro di me”
“Ti ho detto che stasera voglio soddisfare tutte le tue fantasie”
Allora afferra il cazzo e inizia a strofinare la sua cappella tra la figa e il mio buchino per poi infilare parzialmente il cazzo nel mio sesso; spingendosi dentro di me a ritmo sostenuto infilava quell’attrezzo gigante sempre più dentro di me. Apro le gambe per permettergli di entrare ancora più infondo, mi protendo in avanti per fargli vedere il mio culo e per fargli godere del pompino che gli sto facendo con la figa umida. Lui sta godendo come un maiale e continua a schiaffeggiarmi il culo. Solo quando inizio ad ansimare Deva e Igor si accorgono di noi e si avvicinano bollenti di desiderio; Deva si siede sotto di me e inizia a succhiare le palle di Tobia mentre Igor inizia a penetrarla mentre cerca di mordere i miei seni oscillanti.
Deva inizia a gemere come una cagna allora mi alzo e inizio a sgrillettare il clitoride per farla squirtare e non ci vuole molto prima che i suoi umori inondino il pavimento.
Appena smette di tremare e ansimare le chiedo di ricambiare il favore e mi metto a cavalcioni sulla sua faccia, mentre Igor continua a penetrarla. Con sorpresa osservo Tobia che si alza dalla poltrona e si dirige alle spalle di Igor, fruga in una borsa vicino alla poltrona ed estrae del lubrificante; ne spalma un po’ sul suo cazzo e poi una noce di prodotto si poggia sul palmo della mano. Ed è a questo punto che arriva la sorpresa: Tobia inizia a massaggiare l’ano di Igor che accenna un mezzo sorriso che si trasforma in una smorfia quando il cazzo inizia a sfondargli lo sfintere, probabilmente ancora non pronto per accogliere il siluro di suo fratello.
Per distrarlo dal dolore che sta provando mi avvicino a lui e inizio a baciarlo dolcemente mentre Deva muove vorticosamente la lingua attorno al mio clitoride provocando degli spasmi che mi fanno tremare le gambe.
Tobia fotte suo fratello come un toro per qualche minuto ma dopo poco ha di nuovo voglia di donna: estrae la mazza dal culo del fratello e sparisce in bagno. Torna dopo poco con gli occhi da pazzo e prende prima me per i capelli, mi trascina fino al letto e mi fa mettere in posizione supina, poi prende Deva e le ordina di stendersi sopra di me; iniziamo a baciarci, le sue tette sono giganti, le stringo ma non riesco a prenderle tutte con una mano, le metto in bocca e succhio i capezzoli rosa.
“Stiamo soddisfacendo le tue fantasie più sconce, lurida puttanella?” dice ansimando Deva.
“In parte, il mio culo è ancora vergine stasera.”
“Non sei ancora pronta, il tuo buco del culo è ancora troppo stretto per prendere i NOSTRI cazzi. Prima voglio sfondarti ancora un po’ la figa, sei così bagnata e dilatata… sarebbe un peccato farti asciugare”
Detto ciò inizia ad entrare, piega leggermente le ginocchia per indirizzare quel cazzo mostruoso in alto e sento che Deva che è sopra di me potrebbe sentirlo contro il suo ventre. Mentre mi penetra prepara il culo di Deva: sputa sul suo buchino e inizia a massaggiarlo, poi inizia ad infilarci il pollice delicatamente, lo sostituisce con il medio che infila per bene facendo su e giù più volte e quando il culo di Deva è pronto ci infila anche l’indice.
“Dopo oggi pomeriggio sei già bella dilatata eh, vacca?”
Deva apre la bocca per rispondere ma ciò che fuoriesce è solo un gemito misto tra dolore e piacere, Tobia gli ha appena infilato il cazzo in culo.
Nel frattempo, Igor stremato per la penetrazione anale mette il suo pene nella mia bocca e inizio ad assaporare il suo sapore mentre gli massaggio le palle gonfie… dopo qualche minuto sento un sapore acre, fiotti di sperma mi riempiono la bocca, ingoio il suo seme fino all’ultima goccia. Lui si lascia andare tra i cuscini.
“Igor, hai già finito? Vuoi farti solo inculare? La nostra cameriera voleva un po’ di cazzo in culo!”
“Mi dispiace, sono KO. Mi sa che dobbiamo rimandare. Ma puoi sempre farlo tu!”
Mentre i due fratelli chiacchierano amabilmente Deva è stremata e si abbandona sulla mia spalla mentre Tobia si spinge dentro di lei, gli ultimi spasmi prima di venire. Tobia estrae il suo membro e lei si rotola con le gambe che ancora le tremano.
Tobia inizia a segarsi per finire: mi sa che stasera il mio culo resta vergine. Mi sborra addosso.
“Domani hai di nuovo il turno di sera?” dice Tobia dopo essersi svuotato.
“Sì.”
“Prepara il culetto, ma domani siamo solo io e te.”
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