Cagna

di
genere
etero

Prologo:è un racconto scritto anni fa e ritrovato da poco sul cell,è la continuazione dei due precedenti. E' sempre una storia vera. la mia trasformazione a zoccola è ora completa.
Sono passati quasi due mesi da quando ho scritto il primo racconto erotico, e ora sono qui su un treno, in un eterno viaggio per incontrare uno scrittore conosciuto grazie a questo forum.
all'inizio erano degli scambi via mail, solo per scambiarci idee su possibili prossimi racconti ma poi si è creato un feeling sessuale tra di noi come mai mi era capitato prima.
fantasticavamo di incontrarci e di mettere in pratica tutti i nostri racconti. i suoi erano improntati al BDSM, un mondo che mi affascina ma soprattutto mi fa bagnare. Abitiamo lontani, lui lavora e io studio ancora all'università.
Da ore sono sul treno per andare a conoscerlo.
Che incosciente. Ma gliel'ho proposto io. Ho voglia di vederlo dal vivo. Ieri scherzando al telefono mi ha detto che mi trasformerà in ragú. Il mio istinto dice di no,e fino ad ora non si è mai sbagliato. Spero che non sia questa la volta. Dentro di me ho un misto di paura ed eccitazione. Ho letto tutti i suoi racconti. E, ragazzi, se sa fottere la metà di come scrive mi sentiranno godere in tutto il vicinato. Ho come l'impressione che finirò nel suo letto. Mi ha rassicurato che nel caso non ci piacciamo, lui dormirà sul divano e prenderò il primo treno per tornare a casa. Ha 17 anni in più di me, ma almeno questo non potrebbe essere mio padre (vedi racconti precedenti).
Pochi giorni fa abbiamo fatto una videochiamata su Skype, giusto per sapere come siamo fatti. Eravamo abbastanza imbarazzati a parlare dal vivo. Non come nei messaggi, per questo temo che tutto questo viaggio sia un flop. Per la mia sicurezza ho condiviso la mia posizione in tempo reale e il suo indirizzo alla mia coinquilina, l'unica che sa di questo viaggio. A patto che io mi faccia sentire spesso lei non chiamerà i carabinieri e le squadre d'assalto.
Durante il viaggio continuo a messaggiarlo.
Il treno parla in sottofondo alla mia mente. Mancano due fermate. Sono agitatissima. In tutto il giorno ho mangiato poco niente. Non mi andava giù.
Vedo il cartello della fermata. Gli scrivo di aver paura. E tra me e me mi sento una stupida a confidarmi con lui, il mio possibile carnefice.
Da quando ho lasciato Luca sto facendo una serie di decisioni avventate. Prima il master, poi scrivere di lui ( avrei altri aneddoti ma non è il momento di rivelarveli), conoscere uno scrittore di racconti erotici e infine amare a incontrarlo a più di 300 km da casa mia. Voglio vivere la vita fino in fondo, se non lo faccio ora a 20 anni, quando?
Mille pensieri mi frullano nel cervello mentre davanti alle porte del treno vedo passare la campagna della bassa padania.
Arrivata. Ma perché lo sto facendo? Maledetta sia la mia figa e le sue voglie. Ho il cuore a mille.
In stazione non c'è nessuno, se non una pattuglia di carabinieri che controllano i documenti di due ragazzi, poi lo vedo che mi aspetta, faccia da nerd ma vestito con gilet di pelle da motociclista. Con il viso quasi incazzato, truce fino a quando i nostri sguardi si incontrano e gli scappa un sorrisetto.
Saliamo in auto, una vecchia berlina americana che dovrebbe rimettere a nuovo. Sempre più serial killer dei telefilm americani.
Non parliamo molto. Lui commenta come sono vestita (camicetta, parigine e minigonna), so di piacergli, ne abbiamo parlato spesso nel nostro scambio di mail, ma sembra geloso, protettivo. Sorrido.
Uomini.
Ti vogliono zoccola e poi ti giudicano se lo sei.
A casa mi fa vedere la casa:spartana ma ben tenuta. Sento che fa fatica a trattenersi.
Io sono molto eccitata ma per prima cosa ho bisogno di una doccetta, mi congedo e lo lascio ad asppettarmi sul divano. Non ho ancora deciso se concedermi o meno. Esco dal bagno e mi bacia, spingendomi contro il muro, tra poco dovrà andare a lavoro, non abbiamo tanto tempo, dice.
Ha un buon profumo. In sottofondo c'é musica rock, ballade per lo piú.
Si stacca dalle mie labbra, Ci guardiamo, osservandoci. Finalmente dal vivo. Io non so che fare. Lo fisso. Non so cosa ci siamo detti, se abbiamo detto qualcosa. Mi ricordo solo le sue labbra contro le mie, di nuovo. Un bacio appassionato, desiderato. Finisco a cavalcioni su di lui. Sento la sua eccitazione, le sue mani iniziano a esplorare il mio corpo, mi leva la maglietta. Mi solleva di peso e mi ritrovo sotto di lui. La sua mano scivola sotto le mutande. Coccola il clitoride e piano scende. Si blocca. "non scherzavi quando dicevi di essere fradicia al pensiero di incontrarmi". Arrossisco un po' e l'unica risposta che mi viene è zittirlo con un bacio. Ho preso la mia decisione. lo voglio.
Mi sfila le mutande e continua a massaggiare lento il clitoride. Inizio ad ansimare. Con un dito mi penetra. Mi esce un urletto di sorpresa, gli piace, esce e rientra con forza. Inizia a scoparmi con uno e poi due dita. Soffoco i miei gemiti nella sua bocca, contro la sua lingua.
Sento premere contro la mia gamba.
Cerco di liberarlo. Ho voglia di lui. Slaccio pantaloni ed eccolo. Che carino. Direi bello. Già in tiro. Così morbido. Tutto da leccare.
Vengo distratta dalle sue dita che continuano a farmi godere. Le gambe tremano. Non di già. Non ora. Cerco di liberarmi. Ringhia.
Mi calmo. Un po'mi fa paura. Sento il piacere salire. Occupa totalmente il mio cervello. Sono sempre più vicina dall'orgasmo. Mi lascio andare.
1 a 0 per lui.
Ora tocca a me.
Mi sollevo, le sue dita, ormai fradice, sono ancora dentro di me.
Non te lo aspettavi, vero?
Afferro quel suo bel cazzo che tende verso di me, verso la mia bocca.
Il suo stupore si è trasformato in un sorriso malizioso. Prima dei baci alla base. Poi percorro con la lingua le vene, fino ad arrivare in cima. Voglio dimostrarti che sono brava come nel racconto. Continuo alternando piccoli bacetti al passaggio della mia lingua sulla punta.
Lo prendo tutto in bocca, fino alla gola.
Inizio a sentire i suoi gemiti, sempre più giù..
Le sue mani ad accarezzarmi i capelli. Sono eccitatissima.. Continuo.
La mente vuota, solo voglia di lui, voglia di farlo godere. All' improvviso sento un pugno cadere sul letto vicino a me. Mi sollevo spaventata. Ho paura. Cerco i suoi occhi, cerco di capire perché, cosa voglia fare. Mi intima: "continua".
"Non ti ho detto di smettere." dice ringhiando
"Mi fai paura" dico fissandolo. Cerca di riprendere il controllo su di sé.
Ha ancora il fiatone.
mi accarezza il viso: "la tua bocca mi fa impazzire, ma non volevo spaventarti" dice con voce rassicurante. ci baciamo come se nulla fosse successo riprendiamo da dove ci siamo interrotti.
Mi ritrovo sotto di lui. Lo sento premere contro di me. Lo voglio.
Lo voglio dentro me. Sono bagnata come mai prima. Entra piano.
Finalmente, sono senza fiato, piena.
Sento il piacere crescere nuovamente dentro me.
Non so dirvi come di preciso dato che mio cervello era completamente distratto da altro ma arrivo a un orgasmo bellissimo.

Voglio ricambiarlo. Cerco di capire cosa più gli piaccia. Cerco di coccolare il suo morbido membro con la lingua, lentamente, senza tralasciare nemmeno un lembo di pelle.
Viene ruggendo.
Fine round 1 : 2 a 1.
Crolliamo entrambi sfiniti sul letto, questo orgasmo mi ha tolto le forze ma non la voglia. Appoggio la mia testa sul suo petto, i nostri respiri lentamente tornano alla normalità.
Non riesco a stare ferma, come solito. sono agitata, eccitata di essere qui e curiosa di sapere cosa ci riserverà ancora la notte, la mia fantasia vola così come le mie mani sul suo corpo.

Suona la sveglia. È in ritardo per il lavoro, servizio serale dalle 17 alle 23. Si veste velocemente ed esce di casa.

Scrivo alla mia coinquilina, sono viva e sto bene. Sono nel letto al telefono a cazzeggiare e risponderle mentre mi accorgo che a fianco al letto c'è una katana. Scrivo a lui chiedendogli spiegazioni. So che è un nerd patentato che adora fantasy. Ricordo che mi ha raccontato di una festa rinascimentale a cui lui era andato, non so come si chiamano di preciso, dove sono tutti vestiti d'epoca. Ma che c'entra una katana giapponese con il rinascimento?
E poi a fianco al letto? Da serial killer.
Al mio messaggio perplesso mi scrive: "È una cittadina abbastanza sicura, ma se dovessero entrare dei malviventi voglio essere sicuro di avere un arma a portata di mano. E poi con cosa apro se no le lettere che mi arrivano?"
Sorrido al suo messaggio. Non vedo l'ora che arrivi a casa.
Trascorro il pomeriggio a curiosare in casa, tra la sua libreria, e a guardare telefilm dal suo PC. Non mi risponde, probabilmente un turno incasinato.
Sono le 23, solitamente a quest'ora sono già a letto, ma oggi sono più sveglia che mai. Lo aspetto. Sono curiosa di sapere cosa la sua fantasia malata riserverà per la nottata.
Sono bagnata al suo pensiero. Sento il chiavistello della porta
"Sono tornato, sei pronta per quello che ti aspetta?" Dice mentre si toglie la giacca. È così sexy in ogni cosa che fa. Lo osservo mentre si slaccia le scarpe. Vedendolo armeggiare con le stringhe mi immagino le sue mani mentre usa una corda sul mio corpo. Ogni cosa di lui è sconcia, mi fa sesso. Un bacio veloce e poi corre sotto la doccia.
Sono sul divano, ed esce dal bagno nudo, già duro:
"Stavo pensando a oggi pomeriggio, quanto sei cagna e quanto vorrei sfondarti. Ogni buco."
Ci baciamo lui è in piedi a fianco al divano chinato, si stacca e affermandomi per i capelli mi avvicina al suo membro. "Tira fuori la lingua"
Obbedisco,
"Più larga"
E inizia a scoparmi la gola come se fossi una fleshlight. Non sono molto brava a prenderlo in gola, sento che mi manca il fiato, certi colpi mi fanno venire i conati ma mi eccita, è come se li in fondo alla gola avessi un bottone che una volta premuto mi fa allagare. Mi vede in difficoltà e si stacca. "Sei una cagna giovane, forse devi essere ancora addestrata come si deve."
Entra di nuovo, lentamente questa volta fino a che riesco a tenerlo in gola. "Respira con il naso, rilassati" ed entra ancora qualche centimetro, il mio naso preme contro il suo pube, i peli mi solleticano. La mia testa è vuota, sto solo pensando al respiro, come a yoga. Rimane li in fondo per quello che per me sembrano minuti e piano si sfila. Mi lascia prendere il fiato senza mai togliere le mani dai miei capelli. Rientra. Lento. E di nuovo esce. La mia gola è sua. Pian piano aumenta la velocità fino a venirmi in bocca. Questa volta niente ringhi o versi strani. Solo un sacco di sborra calda. Mi piace ma ancor di più vedere quanto eccita gli uomini vederti ingoiare.
"Brava cagna, impari in fretta"
Ci stendiamo sul divano.
Parliamo del più e del meno, più che altro di cosa ci piacerebbe e quali sono i nostri limiti. Ne abbiamo già discusso per messaggio più volte ma dal vivo sono più reticente. Una cosa sono le fantasie, un'altra è la realtà. Confesso di non avere molta esperienza, a parte il sesso romantico con Luca e quello con il master. Mai nulla di estremo comunque.
Uno dei miei limiti è il culo.
"Una vera cagna si fa usare tutta" sogghigna, probabilmente vede il mio sguardo e cambia tono. "Non voglio farti fare ciò che non ti va di fare. Cosa non ti piace dell'anal? Parliamone. Poi se non ti andrà di farlo non sarò certo io a obbligarti a fare una cosa contro i tuoi desideri. Già che ti sei fatta 300 chilometri per venire, sarebbe da cafoni farti andare via delusa dall'esperienza."
Ne parliamo, racconto le mie esperienze, sia quelle belle che quelle dolorose. Il discorso poi vira e ci mettiamo a discutere di tutt' altro. Stesi sul divano a guardarci vorrei che questo momento non finisse mai.
Il tempo vola. È tardi. Sono le 2.30. Io inizio a sbadigliare. "Allora mi concedi di dormire nel mio letto assieme o devo rimanere sul divano?"
Non ricordavo nemmeno che si era proposto di dormire sul divano se io non avessi voluto rimanere con lui "Che galantuomo, non potrei mai dormire sapendoti sul divano da solo. Vieni.", dico.
Adoro come possa passare da violento e dominatore durante il sesso a tenero e attento fuori dal letto.
Mi propongo di fargli un massaggio rilassante prima di dormire, so dei suoi mal di schiena.
Accetta.
Recupero dal mio beauty una boccetta di olio di cocco che mi ero portata. lo sciolgo con il calore delle mie mani.
" stenditi che ti faccio rilassare", dico. Inizio dalle spalle. Lentamente scendo, passo su ogni centimetro della sua pelle, scendo ancora fino ai glutei, sodi e pelosi ritmicamente le mie mani salgono e scendono sul suo corpo. Ogni tanto sento dei suoi gemiti che si disperdono nel cuscino, serve altro olio. Scendo piano fino ai polpacci e pure i piedi. Analizzo ogni centimetro del suo corpo. Vorrei riempirlo di baci. Risalendo mi fermo all'altezza del culo. Con la mano gli apro le gambe e inizio a massaggiare anche in mezzo.
"Avevamo detto il culo no" Dice sollevando la testa dal cuscino
"Stavamo parlando del mio, non abbiamo mai discusso del tuo" dico sogghignando. Si sono invertiti i ruoli ora sembro io la dominante.
Lascio stare il buccino e con le mani da dietro mi avvicino allo scroto. Massaggio quel lembo di pelle. Terra di nessuno.
Sto studiando per l'esame di fisiologia all'università so che li sotto ci sta il centro del piacere maschile. La prostata. Sono curiosa di vedere se gli piace o no.
Passo su e giù come se avesse una vagina lungo la linea che unisce l'ano ai testicoli, premendo sempre di più. Il suo respiro di fa profondo, alternato da gemiti. A sentirlo la mia voglia aumenta sempre più
"Voltati" esclamo.
Il cazzo è duro e sul lenzuolo ci sono alcune macchioline
Mi avvicino al suo orecchio con le labbra mentre le mie mani continuavano a toccare il membro "ti è piaciuto?"
Di risposta mi afferra il viso tra le sue mani e mi bacia, come se da quel bacio dipendesse la sua vita.
Mi metto a cavalcioni su di lui e infilo il suo membro dentro di me. Senza preliminari,sono già bagnata. Scopiamo a lungo. Alternandosi in mille posizioni.
Vengo più volte di seguito.
Mi metto a pecora, lui dietro che spinge, sto per venire. Di nuovo. Il suo bel cazzo mi riempie il giusto.
Le sue mani sui fianchi a dare il ritmo. Si avvicina al mio orecchio e mi chiede : "un dito, me lo concedi?"
In quel momento la mia testa pensava solo agli orgasmi. Era completamente vuota. "Si" rispondo tra gli ansimi di un altro orgasmo che stava per sorridere. Quindi rimanendo appoggiato a me inizia a toccarmi il clitoride, lento. Vengo di nuovo.
Basta.
Le gambe tremano.
Rallenta per un secondo poi continua, avanti e indietro. Con un dito, bagnato dei miei umori, inizia a giocare con il buchino.
Non capisco più nulla.
Il mio piacere è come una palla che cresce sempre di più, nonostante sia venuta più volte cresce ancora. Mille sensazioni mi colpiscono. Ora con il dito è dentro. Credo sia il pollice ma non so. Continua a scoparmi mentre con il dito lento fa avanti e indietro nel culo. Sono rilassata. Sto pensando solo al piacere che sto provando.
Mette il secondo dito, mi allarga. mi sta scopando ovunque
Io esplodo ancora e lui insieme a me.
Ci sdraiamo sul letto. Lui ancora dentro di me.
Si stacca e ci sdraiamo.
Non mi importa di pulirmi. Mi piace l'idea di avere ancora dentro un pezzo di lui.
"Allora, è stato così terribile?" Mi chiede
Sorridendo dico :" no, per nulla"
"La prossima volta ti sfondo, ora però fammi dormire che sono un vecchietto e non riesco a starti dietro"
E poco dopo ci addormentammo.
Continua

P.S. come ho scritto sopra è un racconto di quasi 10 anni fa, ritrovato sul telefono a cui ho fatto solo alcune correzioni di forma e pubblicato.
avrei anche la versione (parziale) del primo incontro scritta da lui, l'altro scrittore. sto aspettando il suo consenso a pubblicarlo.
so che il racconto precedente non è finito. Avrei altre esperienze da raccontare, con il master, e non solo. Molto probabilmente ora continuerò a rieditare i racconti con protagonista R. lo scrittore.
scritto il
2024-10-18
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