Io e Roberto
di
Chiara-1989
genere
tradimenti
La mia storia iniziò tanti anni fa, quando la mia famiglia fece amicizia con una coppia trentina durante le consuete vacanze estive su una spiaggia della riviera romagnola. Io, ero con i miei genitori poco più di un’adolescente, con la stessa età del figlio di Roberto e Loretta. Lui, stimato dirigente di una ditta metalmeccanica e la moglie casalinga, attivissima anche nel mondo del volontariato. Sulla spiaggia Roberto faceva giocare sia me che suo figlio, mentre le serate le passavamo in una gelateria di Gatteo Mare, vicina alla nostra pensione. Le nostre famiglie si sono poi sempre sentite e frequentate anche al di fuori delle vacanze, passando bellissimi momenti soprattutto in lunghe passeggiate estive nei boschi soprastanti Levico Terme. Il tempo è’ passato inesorabile e io una volta finito il liceo decisi di continuare gli studi all’ Università a Trento, affittando con un’amica un appartamento in città. Dal punto di vista sentimentale, alcune brevi frequentazioni con coetanei e nulla più, l’importante era terminare gli esami per inserirmi poi nel mondo del lavoro. Spesso nei fine settimana mi recavo a trovare gli amici di una vita nel loro paese e spesso sono restata anche a pranzo o cena da loro. Terminati gli studi, mi venne offerto un dottorato in Università, lo accettai di buon grado, ottimi orari e ottima retribuzione; quindi, Trento è diventata praticamente la mia città di adozione. Tutto nacque poi in un pomeriggio di inizio estate, quando mi recai a trovare Roberto e Loretta. Una volta arrivata, mi venne incontro Roberto che avrebbe festeggiato poco tempo dopo i sessant’anni, il tempo lo aveva trasformato in un uomo con sì i capelli brizzolati, ma con il fisico sempre atletico. Mi disse che Loretta non c’era, era andata a Trento per fare delle commissioni e che sarebbe arrivata molto tardi. A quel punto risposi che sarei tornata in un’altra occasione, ma Roberto insistette che entrassi almeno per un caffè e due chiacchere. Accettai di buon grado e mentre gustavamo il caffè mi accorsi che mi guardava con occhi diversi dalle altre volte. Probabilmente era stato colpito dalla mia camicetta semiaperta, che metteva in risalto il mio seno e da una gonnellina molto corta che metteva in mostra le mie gambe. Dopo aver parlato di svariati argomenti, ci alzammo e una volta in piedi, nel momento di congedarci non so ancora come capitò, mi avvicinai a lui e scatto non il solito bacio, ma un bacio vero. Ci guardammo e la cosa si ripeté, io lo accarezzai nei capelli e sul viso e lui a quel punto mise la sua mano sul mio seno. A quel punto le cose erano cambiate non poco, io mi ero bagnata e allungai una mano sul suo pene che era già in erezione. Da lì fu un attimo e ci trovammo abbracciati sul divano del salotto e la sua mano si porto delicatamente sul mio pube. Piano piano, infilò il mio suo dito nella mia vagina, iniziò così a muoverlo con delicatezza e a quel punto mi allargo leggermente le gambe e mi penetrò. Io in quel periodo non prendevo contraccettivi, ma il piacere era tantissimo, gli dissi che era pericoloso e quando arrivò il momento dell’orgasmo ci guardammo sorridendo senza dirci nulla. Era un consenso di entrambi perché lui venisse dentro di me, lo fece, lo vidi godere mentre mi inondava del suo sperma, io tra l’altro ero venuta poco prima. Una volta terminato, ci abbracciammo e ci baciammo ancora, era stato bellissimo per entrambi, ma le sue parole mi gelarono il sangue in quanto disse che era stato un errore e non sarebbe mai più successo. Una volta ritornata a casa ero pentita di essermi concessa così facilmente, sentendomi anche in colpa verso Loretta che era un’amica più grande che avevo tradito. Il giorno successivo era sabato, quindi ero a casa dal lavoro, ma il pensiero andava sempre a quel pomeriggio bellissimo, ma anche alle ultime parole di Roberto, che non lasciavano spazio a nessun futuro. Nel primo pomeriggio sentii suonare il campanello di casa, era Roberto che chiese di salire perché aveva bisogno di parlarmi. Lo feci entrare e iniziò a dirmi che avevamo sbagliato e sentiva un grande senso di colpa sia verso di me che verso Loretta. Io gli risposi che la colpa era solamente mia e che non si doveva assolutamente preoccupare. Al momento dei saluti sulla porta di casa, lo abbracciai e dopo un attimo le nostre labbra prima e la nostra lingua poi si incontrarono. La porta si richiuse e finimmo in camera da letto, fu un attimo, iniziammo nuovamente a toccarci e in poco tempo me lo ritrovai dentro. In questa occasione non fu come il giorno precedente, Roberto non usò la stessa delicatezza, ma iniziò a scoparmi con forza e lo sentii godere. In quel pomeriggio la cosa si ripeté una seconda volta e con le stesse modalità. In poche parole, eravamo diventati amanti e come fanno spesso gli amanti ci ritrovammo più volte, nei momenti di maggiore libertà per entrambi. Tutto era bellissimo, ma quando arrivò il ritardo nel ciclo iniziai a essere preoccupata e comprai il test di gravidanza. Non lo feci subito, aspettai l’incontro del giorno successivo e dopo aver scopato gli dissi che potevo essere incinta di lui. Una volta fatto il test, arrivò la conferma, ero incinta di Roberto. Trent’anni di diversità e avere un figlio con lui, qualche domanda te la fai, ma io ero decisa a tenerlo, crescerlo da sola, nonostante tante difficoltà. Devo dire che Roberto mi è stato sempre vicino, mi portava dal ginecologo a Rovereto e ha sempre fatto di tutto perché non mi sentissi sola. In quei mesi abbiamo sempre fatto l’amore con passione e in quel letto eravamo già in tre. La gravidanza proseguì fortunatamente senza problemi e nacque Tommaso, un bambino bellissimo che ora ha tre anni e che mi ha riempito la vita di gioia. Io e Roberto continuiamo a vederci, lui è attaccatissimo a Tommaso e lui a suo padre, certo siamo una famiglia clandestina, ma che si vuole bene. In amore la nostra storia non è cambiata da quel lontano pomeriggio, abbiamo regolari rapporti sessuali e per di più spesso sono ospite a cena a casa loro con Tommaso, al quale si è affezionata anche Loretta. Certamente mi si sono aperte davanti anche altre situazioni sentimentali, ma ho sempre rifiutato perché colui che amo è il padre di mio figlio.
2
5
voti
voti
valutazione
5.6
5.6
Commenti dei lettori al racconto erotico