After care
di
Giovanna-06
genere
sentimentali
Siamo entrambi sudati, stanchi e felici. Per me non era la prima volta ma per lei si, nonostante questo sono io quello che fatica a realizzare che sia veramente successo. Io sono il più sfigato degli sfigati, a scuola, non che io sia particolarmente brutto ma non parlo italiano, sono arrivati da poco in Italia e sono il tipico opposto del bad boy, quindi quando lei, la più figa e quotata della scuola, ha scelto proprio me non potevo credere che fosse vero. La prima volta che siamo usciti pensavo fosse uno scherzo, nemmeno volevo presentarmi, invece ora lei é qui, tra le mie braccia, completamente nuda. Quando abbiamo finito di fare sesso, ovvero solamente dopo essermi assicurato di farla venire, mi ha chiesto se avevo voglia di restare per un pochino nel suo letto a coccolarci. Saranno passate due ore da quando si é appisolata con la schiena appoggiata alla mia pancia, dettaglio romantico ma che mi ha già fatto lottare contoro due erezione indesiderate, dato che sento arrivare la terza cerco di distrarmi guardando in giro per la stanza, mi cadono gli occhi sull'asciugamano che abbiamo usato per non sporcare il letto di sangue, é ancora a terra appallottolato. Mi domando come vadano le cose "la sotto", così mi sollevo sul gomito e scosto la coperta, le sue gambe sono unite quindi cerco di aprirla un poco prendendole un ginocchio, nonostante cerchi di fare pianissimo lei si sveglia. Se fossi bianco si vedrebbero le mie guance diventare bordò, nel terrore di essere preso per maniaco cerco di spiegare, in uno strano mix di inglese, italiano e francese, che volevo solo controllare che si fosse fermata di sanguinare, stranamente lei la prende bene, mi ringrazia addirittura per la premura e si gira, aprendo le gambe per consetirmi di controllare. Il sangue é parecchio, almeno credo visto che è la prima ragazza che svergino, però é rappreso, immagino che le dia fastidio quindi domando come sta e lei mi tranquillizza, dice che brucia solamente un pochino, dato che non c'è più l'eccitazione a distrarla. Le dico che ci penserò io a prendermi cura di lei, quindi la sollevo e la porto di peso in bagno. Una volta arrivati afferro il sapone dal bidet, poi la faccio sedere sul bordo del lavandino, con i piedi appoggiati ai lati del rubinetto e io dietro di lei, a farle da schienale; la reggo comunque con un braccio, per sicurezza e anche, per essere onesti, per poter godere della vista che mi offre lo specchio delle sue belle tettine chiare appoggiate sul mio braccio nero. Tiro l'acqua tiepida, la provo sul polso per sicurezza, poi comincio a prenderla con la mano per versarla sulla sua vulva, ancora gonfia e calda da prima, di solito lei parla tanto ma questa volta sta zitta e appoggia la testa sulla mia spalla, in preda ad una perplessa estasi. Mi do da fare per pulirla a dovere, con il sapone sulle dita scivolo tra le sue pieghe, sfregando via dolcemente ogni segno rosso che incontro, dopodiché la sciacquo, chiudo l'acqua e la sollevò per metterla in piedi sul wc. É la prima volta che ci troviamo faccia a faccia da in piedi, lei é 1,50 mentre io 1,98, lei quindi ne approfitta per incastrarmi in un bacio passionale e lunghissimo, dal quale mi stacco dopo molto tempo, senza fiato, scherzando sul fatto che se non mi permette di asciugarla subito le verrà il raffreddore alla figa. Lei sta ancora ridendo mentre mi chino a tamponare l'acqua che ha tra le gambe, dopo però smette, mi prende l'asciugamano dalle mani e se lo avvolge a mo' di gonna in vita, poi, con una certa agilità, scende dal suo "podio" e ci si siede sopra, mentre spinge me leggermente più indietro. Mi guarda dal basso, con quegli occhi profondi e terribilmente espressivi, dice semplicemente "mi hai fatto eccitare sai?" e, con tutta la naturalezza del mondo, mi tira verso di lei e comincia a baciarmi, prima tutto il pube e poi anche il pisello e le palle. Va avanti per un po', quando comincia a diventare più duro e dritto ci strofina anche la faccia contro, poi però si arrende, prima non l'ha preso in bocca e non sa come fare, quindi mi chiede di mostrarle come farmi godere. La riprendo tra le braccia, contenendo a fatica l'erezione che mi scoppia tra le gambe, la lascio seduta sul divanetto in camera sua. Mi metto con le ginocchia ai alti delle sue gambe, con il pisello davanti alla faccia, lei ha già le labbra dischiuse quindi mi sbrigo a prende un preservativo ed indossarlo. Comincio passandole la cappella sulle labbra, poi la infilo piano piano, un cm per volta, vorrei spingere fino a conquistare la gola ma mi contengo, mi limito a un lento ed estenuante dentro e fuori, le chiedo se se la senta di prenderlo tutto, dato che lei annuisce spingo un po' ma vedo i suoi occhi diventare lucidi e la sento tossire quindi esco subito e le accarezzo le guance, intanto mi alzo dal divano e le propongo di riprovare più avanti. Sono già girato di spalle, per nasconderle la mia delusione, quando mi sento tirare per un braccio, mi giro e la trovo in ginocchio, mi afferra per i fianchi e dice solamente di volerci riprovare prima di spalancare la bocca e infilarlo dentro tutto in un colpo, cominciando a fare su e giù sembre più velocemente, diventando bordò per lo sforzo. Quando sento che sto per venire la avviso, nonostante il preservativo, e lei ha l'intuizione, davvero azzeccata, di appoggiarmi una mano a conca sulle palle. Lei ansima come se avesse corso per km, ma sembra veramente soddisfatta di sé mentre osserva il preservativo pieno di sperma e me lo sfila, lanciandolo nel cestino. Si solleva giusto quel tanto per raggiungere il divano con il sedere e abbandonarcisi sopra, sfinita e sorridente. Avanzo verso di lei e mi chino facendomi spazio tra le sue gambe, quando la informo che é il suo turno mi chiede se voglio prima tagliare un preservativo e usarlo come protezione, io mi fido di lei quindi mi limito a domandarle se veramente giura che io sono il primo che raggiunge quella parte, quando lei annuisce mi fiondo. La riempio di baci sul pube, poi con le dita scosto le labbra, do un piccolo bacino al clitoride e con la punta della lingua passo per tutta la lunghezza delle labbra. Lecco tutta la vulva nella sua lunghezza, poi mi concentro sul buco della vagina, disegno piccoli cerchietti "forzandolo" con la lingua, quando sento che comincia a colare in maniera importante mi sposto sul clitoride e lo succhio, lei spinge il bacino contro di me quindi intuisco che sia gradito un aumento di potenza, lo succhio forte, rapidamente, quando i suoi gemiti aumentano metto dentro il medio e comincio a muoverlo sbattendo forte sulle pareti della sua vagina che si bagna più di quanto osassi sperare. Tra un gemito e l'altro, mentre controlla a stento le sue gambe che continuano a richiudersi sulla mia faccia con piccoli spasmi, mi dice che vorrebbe riprovare a prendere il mio cazzo. Resto per un secondo interdetto, con il suo clitoride ancora stretto tra le labbra, la sua figa, strappata da me poche ore fa, si sta ancora riprendendo e lei mi rivuole dentro così presto? Le chiedo se é sicura, il suo "si" esce assieme ad un mugolio di godimento delizioso, quindi mi congedo momentaneamente dalla figa con un bacio appassionato e attraverso rapido la stanza per raccattare un preservativo. Le tendo la mano per rialzarsi, le sue gambe ormai non la reggono più, e le propongo una nuova posizione, la faccio mettere in ginocchio sul divano, con il busto appoggiato allo schienale, le gambe larghe e la figa che gocciola tutta per me. Mi chino a darle un bacetto inatteso, strapapdngli un urletto di sorpresa, poi massaggio un po' l'ingresso con il pollice e mi spingo dentro finalmente, resto fermo per un secondo o due, per poi spingermi dentro delicatamente in modo da darle il tempo di abituarsi. Comincia a sculettare un poco, dice che non sente alcun fastidio e mi invita a cominciare, ricevuto il via libera comincio a fare un avanti e indietro sempre più furioso, colpendo più forte che riesco quello che mi sembra di aver individuato come il suo punto più sensibile. In pochi attimi lei ha raggiunto il picco, mi prega di continuare, dice che può arrivare più in alto, quindi io mi do da fare, vado più veloce, la tengo per una spalla con un braccio mentre con l'altro le raggiungo il clitoride e comincio a sfregare, sentendo quasi subito le sue urla che mi confermano di aver toccato il giusto tasto...se questa é la prima trombata non vedo l'ora di scoprire come saranno le prossime
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Commenti dei lettori al racconto erotico