[Parte 2] Storia vera: un diciannovenne per due paparini.

di
genere
gay

Disclaimer: per proteggere la privacy dei soggetti coinvolti, i nomi, i luoghi e alcuni dettagli contestuali sono stati modificati.

Arrivati in cima alle scale, Kevin si ferma improvvisamente e si gira verso di me. Trovandomi qualche scalino più in giù rispetto a lui, quando si volta il suo membro è quasi è davanti alla mia faccia. Ha perso un po’ di consistenza, rimanendo comunque barzotto. Senza dire nulla, con una mano Kevin inizia a segarsi per rinvigorire l’erezione e con l’altra mi accarezza il volto. Lo guardo con aria sognante dal basso, e ancora lui sembra estremamente compiaciuto. Sempre in silenzio, avvicina il mio viso al suo membro e nel fare ciò io continuo a guardarlo negli occhi con la bocca socchiusa, finché il calore della sua cappella non si fa largo tra le mie labbra. Chiudo gli occhi e riprendo a gustare il suo cazzo che non tarda ad indurirsi di nuovo. Ha un sapore fantastico, di carne e calore, e potrei andare avanti per ore. Lo spingo in gola a più riprese, e ogni volta sento che lui gode da matti e mi dice che sono bravissimo: l’orgoglio che provo nel far godere così un uomo più grande mi eccita da impazzire.
Dietro di me, Riccardo ha praticamente il mio sedere ad altezza occhi, così ne approfitta per slacciarmi la cintura e calarmi i jeans. Nel mentre, continuo a succhiare Riccardo con gli occhi chiusi.
Sento il mio sedere esposto e le mani di Riccardo sulle natiche: me le strizza e le allarga, per poi darmi un bacio proprio sul buchetto. È un bacio umido, dolce, per stuzzicarmi. Sento che comincia a pulsarmi dall’eccitazione, allora Riccardo riprende a succhiarmelo con più vigore, giocando con la lingua. Mi sento tutto bagnato: va su e giù con la lingua, baciandomelo di tanto in tanto, e la frizione del suo baffo con la peluria del mio sedere umido mi fa esplodere il cuore nel petto dall’eccitazione. Inizio ad ansimare, la bocca piena dal pene largo e pulsante di Kevin.
All’improvviso voglio fermarmi, lascio andare il membro dalla bocca e mi metto in piedi: senza dire nulla li guardo entrambi, la bava che mi cola dalla bocca e sulla barba. Mi sorridono entrambi continuando a segarsi, mi guardano il cazzo duro e bagnato sulla punta. Noto la differenza tra i nostri testicoli: i miei compatti alla base dell’asta, i loro gonfi e penzolanti come due frutti maturi. “Ragazzi… scopatemi, vi prego”, li imploro con fare malizioso. Si lasciano sfuggire una risatina, alla vista della mia lussuria e disperazione. Perché in quel momento mi sento davvero disperato: non posso più aspettare, il mio sedere ha bisogno di essere riempito e di stringersi attorno ai loro membri gonfi ed eccitati.

Arriviamo quindi al pianerottolo e finalmente in camera, c’è un buonissimo profumo di biancheria fresca e sandalo. Una lampada sul comò diffonde una luce soffusa e sexy lasciando la stanza in una morbida semi-oscurità perfetta per scopare.
Kevin si butta sul letto, si stende al centro e si gira a pancia in sù con le gambe aperte: è nel suo regno, il cazzo che troneggia al centro di quella massa di carne e muscoli che luccica all’altezza del capezzolo col piercing.
Entro in camera goffamente, intontito dall’arrapamento e maldestro per via dei jeans alle caviglie. Dietro di me Riccardo mi tiene per il bacino per far sì che non inciampi, e una volta varcata la porta mi prende a sé e mi limona. Sento i nostri membri caldi che lottano, umidi, all’altezza del bacino. Le mie mani scendono lentamente lungo la sua schiena possente fino ad arrivare alle natiche, grandi e piacevolmente pelose. Le stringo forte, e poi lascio timidamente il mio dito avvicinarsi al suo buchetto e comincio a giocarci un po’. Lui nel mentre continua a baciarmi, e lo fa con più foga ogni volta che il mio dito entra dentro il suo ano che sento incredibilmente morbido ed invitante. Ad un certo punto mi libero dal bacio e comincio lentamente ad inginocchiarmi, assaporando man mano i capezzoli e baciando la pancia ricoperta da una morbida peluria. Mentre comincio a prendergli il membro in bocca, con le mani gli stringo i pettorali: ne saggio la consistenza, la morbidezza della pelle superficiale unita alla durezza del muscolo sottostante. Riccardo lascia che la mia bocca riprenda conoscenza col suo sapore, per poi iniziare a spingermelo a fondo con lenti ma profondi colpi di bacino che mi fanno lacrimare e riempire di bava il suo cazzo. Kevin si sta masturbando guardando la scena, e ad un certo punto ci comanda di raggiungerlo. Quando Riccardo si allontana bruscamente da me, numerosi fili di bava uniscono ancora la punta rossa e pulsante del suo cazzo alle mie labbra; mi prende da sotto le ascelle, mi aiuta ad alzarmi e mi spinge verso il letto dove mi lascio cadere tra le gambe aperte di Kevin, che mi guarda negli occhi lucidi dalle lacrime del pompino e dice: “con quel taglio di capelli sbarazzino e la barbetta sbavata, sembri proprio un grand porcello”. Io impazzisco, sorrido, arrossisco e gli prendo in bocca il cazzo per ringraziarlo. Mentre lo succhio, lui manda indietro la testa abbandonandosi al piacere, e con le mani mi spinge il viso verso il membro e controlla il movimento; nel frattempo, dietro di me si è posizionato Riccardo. Io sono a pecorina davanti a lui, intento a succhiare il cazzo del compagno, così mi prende il bacino e alza lentamente il mio sedere finché non è al livello giusto per accogliere il suo membro. Inizia a stuzzicarmi il buchetto con la cappella bagnata, per poi strusciarsi a più riprese emettendo dei gemiti di piacere. Dopo un po’, sempre spingendomi il cazzo contro il culo, mi abbraccia avvicinando la sua bocca al mio orecchio destro per sussurrarmi “ora ti fotto”. Da questa posizione, rimanendo addossato a me (adoro la sensazione del peso di un uomo sopra di me), allunga il braccio per prendere un preservativo e del lubrificante dal cassetto, così come ci eravamo messi d’accordo in precedenza.
Lo sento alle mie spalle mentre apre la busta e se lo infila, poi il suono inconfondibile del lubrificante che viene spremuto dal tubetto. Prima di spalmarlo su di me, si china nuovamente per leccarmi vigorosamente il buchetto che nel frattempo sento pulsare voglioso. Comincia ad infilarmi un dito, lentamente, e sono così pronto ed eccitato che non mi accorgo del secondo e del terzo dito. Sento la pressione sulla prostata, e sospendo per un secondo la pompa al compagno per lanciare un gemito di piacere. Sento Riccardo che si lubrifica nuovamente, e poi la sensazione di freschezza della crema sul mio ano pulsante; si avvicina abbracciandomi e baciandomi la schiena, che io inarco dai brividi di piacere che il suo baffo mi provoca. Si alza, mi prende il bacino con una mano e con l’altra spinge la sua cappella lubrificata dentro di me. Lentamente. Si ferma quasi subito, avverte la resistenza iniziale del mio corpo e attende che esso si abitui. Sento un leggero bruciore, ma non lo fermo, e dopo qualche secondo Riccardo si fa lentamente strada dentro di me; mi fa un po’ male, ma sento anche un certo appagamento nell’avere il retto pieno del suo membro caldo. Accompagno il movimento aprendomi sempre di più, e quando sento la peluria del suo pube contro le mie natiche capisco che è entrato tutto. Emette un verso di piacere, che io ricambio facendo una pausa mio pompino: ormai il dolore ha lasciato completamente spazio al piacere.
Riccardo procede a stantuffarmi, lentamente, spingendomi il cazzo a fondo alla fine di ogni colpo di bacino. Il ritmo aumenta sempre di più, io ansimo di piacere e mi sento bagnato come non mai. Per il momento ho smesso di succhiare il cazzo di Kevin, in modo tale da poter gemere liberamente con dei versetti che, ne sono certo, stanno mandando in estasi Riccardo. Con la mano destra sego Kevin, che si gode lo spettacolo.

Riccardo continua a scoparmi in maniera sempre più vigorosa, accerazzandomi i pettorali e segandomi da dietro; ogni tanto devo allontanagli la mano perché sento l’orgasmo vicino e non voglio che questo momento finisca così presto. Ad un certo punto Kevin mi bacia, poi si volta verso il comodino e prende anche lui un preservativo e procede ad infilarselo lubrificandosi per bene. Quasi leggendogli nella mente, Riccardo ferma il suo stantuffare e Kevin, stendendosi quasi completamente sotto di me, mi dice di salirgli sopra. Lo bacio, poi mi alzo per baciare Riccardo che è ancora dentro di me. Lentamente lascio la presa sul suo membro, e mi posiziono a calvalcioni su Kevin. Prendo l’asta del suo cazzo con la mano destra e la guido dentro di me: rimango sorpreso dalla facilità con cui entra, ma al tempo stesso il mio corpo sente la differenza di circonferenza e la accoglie con piacere. In quel momento sto pensando a quanto sia eccitante l’idea di essere penetrato da due cazzi diversi, uno dopo l’altro, come adesso. Lo infilo tutto, sento le pareti del mio retto che si stringono intorno al suo membro caldo come un pugno serrato. Finalmente sono nella mia posizione preferita: adoro cavalcare, è il compromesso giusto tra essere fottuto e avere il controllo sulla situazione. Inizio a muovermi lentamente, le mie natiche tra le mani di Kevin che dal piacere ha gli occhi chiusi e la bocca spalancata. C’è un’inclinazione ben precisa della posizione in cui mi trovo che stimola la mia prostata, così inizio ad andare su e giù sul suo cazzo alla ricerca di quel punto paradisiaco. Il mio pene è bagnatissimo di liquido prespermatico, che sgorga a fiotti ogni volta che stimolo la prostata.
Saltello ed ansimo da vero porcello, quasi non mi riconosco. Il mio cervello è invaso dalla scarica di piacere che sto provando mentre mi tengo in equilibro stringendo i grossi pettorali di Kevin. Mi chino verso di lui per baciarlo, mentre continuo a cavalcarlo. Steso così, Riccardo ha una visuale perfetta del mio sedere aperto che accoglie l’asta del cazzo del compagno: si abbassa ed inizia a baciare il mio ano, umido di lubrificante e ora di saliva. Sentendo la sua lingua tra una stantuffata e l’altra, decido di fermarmi per godere del momento: Riccardo ne approfitta e mi infila un dito nel culo dove è già alloggiato il cazzo di Kevin. Lancio un urlo di piacere dalla sorpresa, al che Kevin - con un movimento repentino - fa guizzare i propri muscoli e mi rigira a pancia in su: ora sono steso sul letto, Kevin sopra di me lucido di sudore. Il peso del suo corpo e l’odore salmastro del suo sudore mi mandano fuori di testa. Non so cosa stia per succedere, ma vedo negli occhi di Kevin che è completamente abbandonato al piacere ed ha solo voglia di fottermi, qui, ora, il più forte possibile. Con la mano prende il suo cazzo e me lo sbatte dentro, al che lancio un urletto di sorpresa misto a dolore, e inizia a fottermi a missionario, forte e profondamente: sembra posseduto. Io sono in estasi, è bravissimo e mi chiedo come sia possibile di essere così bravi a scopare. Godo come un porco ogni volta che il suo pube sbatte contro il mio corpo, e la mia mente va alle scopate col mio ex, impacciate e complicate, nulla a che vedere con quanto mi sta accadendo ora.
Riccardo nel frattempo si è tolto il preservativo e si è posizionato dietro Kevin, tenendolo per il bacino mentre mi scopa rumorosamente. Lo vedo lubrificarsi.

[LA SERATA NON È ANCORA FINITA… a presto con l’ultima parte.]
di
scritto il
2024-11-02
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