Myrna cap 04

di
genere
saffico

Dopo il nostro fortuito incontro, rimasi in contatto con Alice anche per paura che cambiasse idea, e raccontasse a mio marito di come lo tradivo. Col passare dei giorni compresi però che a quella donna del mio matrimonio non importava nulla, e che anzi era divertente passare del tempo con lei.
Un giorno m’invitò a prendere un aperitivo dicendomi che doveva chiedermi un favore, e accettai anche con un po’ di curiosità, essendo Alice una donna a dir poco fantasiosa in fatto di sesso.
Una volta che il cameriere portò in nostri drinks al tavolino, lei iniziò a parlare, stupendomi non poco per la naturalezza con la quel trattava un argomento secondo me molto sensibile.
“Vedi Myrna ho una mezza nipote di nome Michelle che da qualche giorno sta da me, in attesa di trovare una camera per tutto il tempo dell’università. Ora io non capito se è una novella santa oppure una maiala peggio di me, nel senso che appena si apre un po’ subito dopo scappa via neanche fossi il diavolo.”
“E io che c’entro ?” le chiesi sempre più incuriosita.
“Ecco se vieni domani a trovarmi, facendo finta che sia una visita casuale, possiamo vedere come reagisce vedendo due donne che flirtano un po’. Ora non dico che dobbiamo fare sesso davanti a lei, anche se la cosa m’intrigherebbe e non poco, ma almeno capire se è frigida o se invece non aspetta altro che farsi una sana scopata.”
“Scusa ma non hai pensato che sia semplicemente etero ?”
“Sì ma c’è qualcosa che mi dice che non è così, cosa vuoi che ti dica, chiamalo istinto, ma quella o è una santa vergine oppure vuole solo godere, e poco importa se con un uomo o una donna.”
“Mi hai convinto, però ad una condizione, vada come vada noi due facciamo sesso con o senza di lei in mezzo.”
“Affare fatto.” mi rispose tendendomi la mano che strinsi “Vieni da me domani verso le quattro.”
Il giorno seguente faceva un gran caldo, così decisi mi mettere un corto vestito bianco, e un minimo di biancheria dello stesso colore, per poi prendere la macchina ed andare a casa di Alice. Lei abitava in una villetta poco fuori città, in una zona piacevolmente ventilata, dove non ero mai stata, e ringraziai il navigatore satellitare per non essermi persa nel cercare il suo indirizzo.
Alice venne ad aprirmi stampandomi subito un bel bacio in bocca, poi m’accompagnò sulla veranda dove sua nipote stava leggendo una rivista per donne.
“Michelle lascia che ti presenti Myrna, una mia cara amica dai tempi dell’università.”
Diedi la mano alla ragazza che la strinse come se fosse un pesce lesso, per poi rimettersi a leggere.
Michelle era tutto tranne che una gran bellezza, un viso anonimo circondato da lunghi capelli castani un po’ mossi, e un fisico senza troppe forme, per non dire che era quasi piatta. Non so perché ma ebbi subito la netta sensazione che quella ragazza fosse tutto tranne che una novella Santa Maria Goretti, e che bastasse gettare l’esca giusta per prenderla all’amo.
“Alice non è che hai qualcosa di fresco, anche un tè freddo va benissimo.” chiesi alla padrona di casa facendole l’occhiolino.
“Cero e tu Michelle vuoi qualcosa da bere ?”
“Quello che prende lei va benissimo.” le rispose la ragazza senza alzare gli occhi dalla rivista.
Poco dopo Alice tornò con un vassoio con tre bicchieroni colmi di tè fresco, per poi accomodarsi in una poltroncina in vimini fra me e la nipote. Tutte e tre svuotammo almeno mezzo bicchiere al primo sorso tanto era caldo; quindi, lasciai che la mia amica tessesse la tela nella quale sarebbe ben presto rimasta imprigionata la nipote.
Alice iniziò infatti a raccontarle di quand’eravamo insieme all’università, soffermandosi soprattutto non tanto sulle nostre avventure, quanto sul fatto che alla fine ci ritrovavamo sempre l’una nelle braccia dell’altra, e non certo per farci consolare dalle delusioni amorose.
“Zia tutto posso credere tranne che tu sia lesbica.” disse Michelle interrompendo Alice “Myrna non la conosco, ma te sì e so che gli uomini ti piacciono e anche tanto.”
“Quindi non ti dispiace se riviviamo un po’ i vecchi tempi ?” le chiese la mia amica sapendo di aver messo la nipote in trappola.
“No anzi sono proprio curiosa di vedere come ne esci fuori.”
Alice mi mise una mano sul ginocchio per poi baciarmi languidamente, e a quel punto non mi rimase che contraccambiare allungando anch’io una mano sulla sua coscia. Lentamente le mani d’entrambe risalirono lungo le gambe sino ad arrivare alle mutandine, mentre senza farmene accorgere davo sempre un’occhiata a Michelle, che però rimaneva sempre abbastanza fredda.
“Gioca con le mie tette.” sussurrai ad Alice facendo ben attenzione a non farmi sentire dalla nipote.
Lei allora mi abbassò le spalline del vestito prima, e quelle del reggiseno poi, scoprendomi così i capezzoli che prese a mordicchiare facendoli diventare durissimi.
“Mm così mi mandi fuori giri.” le dissi alzando la voce.
“Perché non è quello che vuoi ‘” mi domandò prima di passare la lingua intorno al capezzolo ormai turgido all’inverosimile.
“Sì perché solo tu mi sai far godere come piace a me.”
Alice si alzò per mettersi dietro di me che nel frattempo avevo spalancato le gambe, facendo risalire il vestito quel tanto che bastava per mostrare il loro interno a Michelle, che stava iniziando a dare qualche segno d'inquietudine, e una volta alle mie spalle lei calò una mano su una tetta e l’altra dentro le mutandine.
“Ma hai la fica che è un lago !” esclamò Alice vedendo la nipote che stentava a rimanere composta.
“Te l’ho detto che ho voglia di godere !” le risposi fingendomi un po’ stizzita “Mi spiace solo che a Michelle dia fastidio vedere due donne darsi piacere, non è vero ragazzina ?”
“No per me fate pure.” mi disse cercando di tenere le gambe chiuse.
“Allora facciamo le cose per bene, Alice fammi mettere comoda così ti puoi muovere meglio anche tu.”
Mi alzai giusto il tempo di togliermi l’abito e il perizoma, per poi mettermi carponi sulla poltroncina mettendo il sedere ben in vista davanti a Michelle. Alice si sistemò subito al mio fianco e fece cadere un po’ di saliva proprio sopra il buchetto, per poi entrarci con un dito, mentre con l’altra mano mi massaggiava dolcemente la passera.
“Oh sì così dai mettimi due dita dentro la fica e fammi godere… dai fammi venire che poi te la lecco sino a sfinirti.”
“Lascia perdere è fatta.” mi sussurrò Alice per farmi capire che il suo piano aveva avuto successo.
Infatti, girai la testa e vidi Michelle con una mano dentro le sue mutandine, che si stava toccando come se noi due non ci fossimo, e a quel punto non ci rimase che metterla in mezzo e vedere quanto le piacesse farlo fra donne.
Non appena Alice s’avvicino a lei, Michelle disse qualcosa per provare a resisterle, ma bastò un lungo bacio per farla capitolare. Io m’inginocchiai fra le sue gambe e le sfilai le mutandine pregne del suo odore per poter bere direttamente alla fonte del suo piacere.
Da quel momento la ragazza si trovò in mezzo a due bocche da fuoco che non le diedero un attimo di tregua, spogliandola in tutta fretta mentre labbra e dita percorrevano ogni lembo del suo corpo, sino a portarla alla soglia dell’orgasmo.
Quando mi ritrovai davanti la sua passera, vidi fin troppo chiaramente che il suo piacere le stava scendendo lungo le cosce, ma invece di buttarmi sulla loro fonte, iniziai a leccare quello che colava, sfiorandole le grandi labbra con la punta delle dita.
“Ti prego fammi venire sto impazzendo.” mi supplicò la ragazza.
“E no piccola stronza che non sei altro.” le rispose Alice “Prima farai godere noi due come punizione per il tuo comportamento, e solo dopo potrai avere l’orgasmo, ma stai tranquilla che ti apriremo in due.”
“Io però direi di farla scaldare ancora un po’, quindi piegati in avanti e poggia le mani sulla poltrona.” dissi a Michelle che sistemò subito come volevo io.
Con Alice fu un sottile gioco di tocchi di lingua e dita quasi con l’unico obbiettivo del suo buchetto, anche se la mia amica non mancò d’infilarle ogni tanto due dita nella passera.
Michelle oramai gemeva senza sosta, ma proprio quando stava per venire, ci fermammo bloccandole l’orgasmo per poterci divertire usandola un po’ come schiavetta.
C’andammo a sedere su quello che poteva considerarsi un piccolo divano, dove in effetti eravamo un po’ troppo strette, ma che era perfetto per mettere la giovane in ginocchio davanti a noi per poi quasi contendersi la sua lingua.
Ovviamente Alice ed io non smettemmo mai di toccarci a vicenda, scambiandoci nel contempo lunghi baci, ma riuscendo anche a far salire la voglia di piacere a Michelle che ascoltava i nostri perversi discorsi.
“Adesso leccami anche il culo.” le dissi scivolando leggermente verso il basso “E dimmi dietro sei ancora vergine o lo sei anche davanti ?”
“Davanti no ma dietro sì.” mi rispose quasi vergognandosene “E’ che mi hanno detto che fa male almeno le prime volte e…”
“È vero, ma non è detto che sia così per forza, ma poi ne vale sempre la pena perché non sai come si gode quando poi uno t’incula come si deve.”
“Sì come il tuo amico Leon.” intervenne Alice per mettere ancora più perversione in quella discussione “Sai l’ho visto qualche giorno fa e mi ha davvero aperta in due, culo compreso però non sai che orgasmo mi ha fatto provare.”
“Posso immaginarlo, quell’uomo scopa da Dio.”
Alice ed io lasciammo che Michelle ci conducesse come una cagnetta devota all’orgasmo, usandola come se fosse più un oggetto che una persona, ma del resto la mia amica voleva punirla, e io non potevo certo oppormi.
“Dimmi un po’ puttanella, quanta voglia hai di farti scopare e magari perdere anche la tua seconda verginità ?” chiese Alice alla ragazza facendomi capire le sue intenzioni.
“Ma voi siete due donne !” esclamò Michelle “Insomma è chiaro che non avete il cazzo !”
“Tu non hai capito davvero nulla, vieni con me e vediamo se non ti scopo.” le rispose sua zia tirandola per un braccio dentro la casa.
Le seguii sino alla camera di Alice dove lei tirò fuori due strap-on non troppo grandi, ma che per la nipote sarebbero andati benissimo, vista la sua inesperienza, e soprattutto che aveva l’ano ancora inviolato.
“Tu in ginocchio così vediamo se almeno sia fare un pompino.” disse Alice alla ragazza mentre mi porgeva uno strap-on e lei indossava l’altro.
Michelle si dimostrò una vera frana in quanto a sesso orale, tanto che mi ritenni fortunata a non essere un uomo che le metteva un vero pene fra le labbra. Nonostante le nostre indicazioni, lei tendeva sempre a serrare la bocca, col risultato di bloccare il fallo coi denti.
“Lascia perdere che sei un disastro !” sentenziò Alice stanca di vedere quello spettacolo indecente “Mettiti a pecora e tu Myrna scopala per prima, io ho altre idee.”
A cosa mirasse la mia amica era fin troppo chiaro, ma del resto quella era sua nipote e quindi lei godeva di uno strano privilegio d’iniziazione.
Michelle doveva aver avuto ben poche esperienze sessuali visto che aveva la passera ben stretta, ma, nonostante ciò, riuscii a penetrarla piuttosto agevolmente grazie ai suoi abbondantissimi umori vaginali. Mentre io la scopavo con tutta la delicatezza del caso, Alice si divertiva a sbatterle in faccia il suo fallo, preannunciandole senza mezzi termine, che l’avrebbe sodomizzata e resa quindi del tutto donna.
Non so come Michelle aspettasse quel momento, perché era chiaro che se da un lato avesse avuto paura di sentire troppo dolore, dall’altro sarebbe stato fin troppo curiosa di provare quel tipo di rapporto. In ogni caso la portai quasi alla soglia dell’orgasmo, per poi scambiare posto con Alice, che sorprendendo la nipote, le infilò il suo strap-on nella passera per poi far cadere fin troppo gel lubrificante fra le chiappe di Michelle.
Quando decise di sverginarla, la ragazza era davvero vicinissima al picco del piacere, e secondo me non provò neanche troppo dolore visto che non solo non disse nulla, ma gemette tanto da farci capire che stava godendo.
“Allora nipotina com’è prenderlo nel culo ? E non mentire perché si vede che stai godendo come una cagna in calore.”
“Sì mi piace, è bello e non mi hai fatto male.” le rispose la ragazza sempre più prossima all’orgasmo.
“Bene vorrà dire che ti faremo godere ancor di più, Myrna sdraiati e tu mettiti sopra di lei.”
Michelle comprese benissimo le intenzioni della zia, ma a quel punto l’unico suo obbiettivo era venire, e del resto sino a quel momento non poteva certo lamentarsi di quello che le avevamo fatto.
Così s’impalò sul mio fallo, per poi quasi sdraiarsi su di me e offrire così nuovamente il suo buchetto alla zia. Quando Alice la sodomizzò Michelle fece una smorfia di dolore, che però le durò ben poco, presto sostituita dall’estasi che le si leggeva in faccia, e del resto quel che diceva conduceva in una sola direzione.
“Sì, scopatemi tutte e due ! Voglio godere e poi godere ancora ! Fatemi sentire i vostri cazzi !”
Eccitata com’era non durò poi molto prima che l’orgasmo la trasportasse via con sé, e poco dopo sia Alice che io smettemmo di spingere per farla riprendere.
Mi tolsi quindi lo strap-on per riprendere i miei vestiti e tornare a casa, lasciando la mia amica sola con una ragazza che non aspettava altro che godere insieme a lei.


Voglio ringraziare la combriccola che si divere a mettere "zero" a tutti i miei racconti, fosse solo perchè così fanno alzare le visulalizzazioni.

Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
scritto il
2024-11-04
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