Giochi proibiti

di
genere
tradimenti

Solita routine, saluti, chiudi la porta di casa, prendi il taxi per la stazione, treno per l'aeroporto, incontro con i colleghi per questa ennesima trasferta, caffè, si discute sulla presentazione alla conferenza, ci si imbarca, si chiudono le porte, partenza, laptop acceso, powerpoint, emails, tutto pronto, si atterra, si sbarca, taxi, hotel, stanza, messaggio a casa, messaggio nella chat con i colleghi per organizzare qualcosa insieme, cena, drink e a letto.
Questo é quello che avevo in mente, ma…
"Un altro drink, Sara?" La voce profonda mi strappa ai miei pensieri. Mi volto verso l'uomo seduto accanto a me. Ha la pelle color del cioccolato, gli occhi a mandorla e un sorriso che mi mette a disagio, sicuro di sé. Non molto alto, bei lineamenti ma non proprio bellissimo. L'ho incontrato solo un'ora fa, ma insiste a chiamarmi per nome.
"No, grazie, è tardi." Mento, voglio andarmene. C'è qualcosa in lui che non mi convince ma devo ammetterlo, è in qualche modo affascinante. C'è qualcosa nel suo sguardo, una miscela di mistero e intensità che mi intriga, però oggi non me la sento.
"Aspetta!" mi afferra il polso.
“Dimmi..” rispondo un po´ seccata
“Ti faccio una proposta. Ti do €1000 se ti fai un altro drink con me”
“Cosa? Sei impazzito?”
Tira fuori dalla tasca della giacca un rotolo di banconote, le conta e mi mette in mano 10 pezzi da €100.
Sono spiazzata, un paio di volte mi era già successo di ricevere delle avances con proposte in denaro, ma mai così esplicite e dirette. Chi crede di essere?
Mentre rifletto sulla situazione lui fa cenno al cameriere di preparare altri due cocktails, due Long Island Ice tea.
Che faccio? Una parte di me vorrebbe dargli uno schiaffo, ma per l’altra é una situazione davvero insolita, e €1000 sono una bella cifra per bere un drink. Che ci sarebbe in fondo di male? Alla fine un drink l'ho bevuto con lui.
Il cameriere serve i due cocktails e lui mi porge il mio “Allora?”
Lo guardo, indecisa. Una parte di me vorrebbe dire di no, ma la curiosità è più forte. Questa città di notte ti risucchia e l'idea di vedere fino a dove posso arrivare mi affascina.
Apro la borsetta e ci infilo i soldi che mi ha appena dato.
"Va bene" dico infine cercando di sembrare più sicura di quanto mi senta davvero. "Ma solo un drink. E poi torno in hotel."
Il bicchiere ghiacciato mi scivola tra le dita, la condensa bagna il tavolo di legno scuro. Osservo il vortice ambrato che si forma mentre mescolo con la cannuccia, il ghiaccio tintinna come campanelli.
"Un Long Island, eh? Scelta audace" commenta sorseggiando il suo drink.
Sorrido, "A volte ho bisogno di un po' di energia extra."
"Quindi, Sara" inizia lui "cosa ti porta in un posto come questo di un martedì sera?"
Non gli posso raccontare veramente della mia vita, cosí me ne invento una per lui, fatta di viaggi in terre lontane e di incontri con persone straordinarie. Gli parlo di un marinaio che ho incontrato una volta, un uomo misterioso con un tatuaggio a forma di ancora sul braccio. Mi ha raccontato storie di tesori nascosti e di isole dimenticate.
"Mi ha insegnato a non credere a tutto ciò che si vede" continuo "e a cercare sempre la verità nascosta dietro le apparenze. Mi ha insegnato a vivere la vita con quello che offre."
L'uomo mi ascolta, affascinato. I suoi occhi brillano di curiosità.
"E tu… tu cosa cerchi?" mi chiede.
"Cerco risposte!" sussurro "Cerco di capire chi sono veramente e da dove vengo."
Bevo un altro sorso del mio Long Island. Il sapore forte e dolce mi avvolge, mi riscalda. Mi sento come la protagonista di un romanzo d'avventura, pronta a vivere nuove emozioni, e questa é una di quelle.
Bevo l'ultimo sorso, il limone è in fondo al bicchiere, assaporando il gusto amaro che mi ricorda la complessità della mia vita. Lui mi guarda “Ce ne facciamo un altro?”
“Ma non era solo uno?”
“Dai, non essere troppo rigorosa!”
“Gli accordi sono accordi, no?”
Si china e si avvicina al mio orecchio. “Ok, nuovo accordo. Ti do €2000 per un altro drink e se me la fai leccare!”
Oddio.. Ma cosa mi ha chiesto?! Sento il cuore che accelera, una scarica di adrenalina incredibile! Non é la prima volta che vengo rimorchiata in un bar, non sarebbe neanche la prima volta che, dopo essere stata rimorchiata, la serata prosegue con una bella lingua tra le cosce. Ma mai una proposta così esplicita, diretta, con questo tipo che in pratica mi sta comprando, servizio dopo servizio, come una prostituta d´alto bordo.
C'è una sottile elettricità nell'aria, un'anticipazione che mi eccita e mi spaventa allo stesso tempo.
Potrebbe essere diverso. La voce interiore mi sussurra un'idea pericolosa. Potrebbe essere più di un semplice gioco per me, qualcosa di più profondo. Ma sono consapevole dei rischi. Emozionarsi troppo potrebbe significare mettere a repentaglio la mia sicurezza.
Sono una donna forte, indipendente ma anche vulnerabile. In questo momento mi sento esposta, come un quadro appeso a una parete, sotto gli occhi di un critico attento.
Devo mantenere il controllo. Mi riprometto. Eppure, non posso negare il brivido che mi scorre lungo la schiena quando la sua mano sfiora la mia. In quel tocco leggero, fugace, sento la premessa di un'intimità che va oltre l’aspetto fisico.
Decido di lasciarmi andare, almeno per un po'. Di godermi questo momento, di assaporare il mistero che lo avvolge. Dopotutto, è questo il succo della vita. E stasera, per una volta, voglio lasciarmi trasportare dalla corrente, senza pensare alle conseguenze.
“Dove mi porti?” Lui sorride e mi guida fuori dal bar. Camminiamo per le strade affollate, sento il suo sguardo su di me. Mi sento osservata da tutti, cosa sto facendo?
L'aria umida e calda di questa notte d'estate mi avvolge come un velo, appiccicosa sulla pelle. I neon si riflettono nelle vetrine dei negozi di lusso creando un caleidoscopio di colori che danza davanti ai miei occhi. Cammino a passo svelto, i tacchi che risuonano sul marciapiede, verso il locale esclusivo dove mi sta portando.
Osservo i visi delle persone che incrociamo: turisti affascinati dalla città, uomini d'affari in giacca e cravatta, giovani alla moda che cercano divertimento. Sono un'isola in mezzo a questo mare di persone, una presenza discreta ma allo stesso tempo evidente.
Adesso sono pronta a recitare la mia parte, a vivere questa fantasia e a diventare la donna che il mio “cliente” desidera.
Entriamo nel locale, i tacchi affondano nel velluto rosso del tappeto, il battito del cuore si sincronizza con il ritmo ipnotico della musica. Il Crystal Palace è un vortice di luci soffuse, corpi che si muovono al ritmo della musica e un'atmosfera che ti avvolge come una coperta calda.
Mi porge il nuovo drink, lo bevo rapidamente, senza quasi accorgermene, forse perché, inconsciamente, voglio finire questa avventura il prima possibile?
"Signorina Sara" dice con un sorriso che mi fa battere il cuore un po' più forte "vorrei farle vedere qualcosa."
Mi fa strada tra la folla. Saliamo una scala discreta e appartata. Arriviamo davanti a una porta massiccia. La apre e mi fa segno di entrare. È uno studio elegante, con una scrivania in legno pregiato e una parete intera fatta di vetri oscurati. Dietro questi vetri, si apre una vista mozzafiato sul locale.
"Da qui posso vedere tutto quello che succede. È il mio posto preferito".
“Ma sei..”
“Il locale è mio, si”
Mi siedo su una poltrona di velluto rosso. Da dietro il vetro, come una presenza segreta, osservo la gente che balla, le coppie che si baciano, i gruppi di amici che ridono. Mi sento come la spettatrice di un film ma allo stesso tempo mi sento parte integrante di tutto questo.
"È incredibile," sussurro.
Mi sorride. "Lo so. È un po' come un sogno, no?"
“Si” rispondo.
Poi si inginocchia davanti a me, appoggia le mani sulle mie ginocchia e mi dischiude le gambe. La seconda parte dell´accordo!
Sento le mani scivolare sulle cosce, su fino all´inguine.. Sono eccitatissima. E’ una situazione intensa, un’emozione veramente forte. Sento la mia figa bagnarsi.
Mi annusa. ”Inebriante. Un profumo inebriante!” sussurra davanti al mio sesso offerto al suo sguardo.
Scosta lo slip sulla sinistra. Il mio sesso é ora a disposizione della sua bocca. Sento il suo alito sulle labbra già gonfie. Si avvicina piano. Un bacio, poi un altro. La sua saliva si mescola con i miei umori, poi la lingua si fa largo. Inizia a deliziarmi, sento qualcosa di insolito. Un piercing sulla lingua! Questo fa sì che il cunnilingus sia ancora piú intenso, con il metallo che struscia sul mio bocciolo.
Scivolo con il corpo sul bordo della poltrona, poi mi alzo in piedi. Lui si infila con il viso sotto di me e continua questa dolce tortura mentre osservo la gente ignara di quanto succede sopra di loro.
Sento il mio corpo vibrare. Piccoli brividi di piacere mi assalgono, mi sta facendo davvero godere davvero. ”Oh si....non fermarti..non fermarti”. Ma lui si ferma. Le mani che mi afferravano il culo ora prendono i lembi dei miei slip. Me li sfila, li fa scivolare fino alle caviglie. Alzo prima il piede destro, poi il sinistro. Me li toglie del tutto, e si alza.
“Che fai?” chiedo. Non risponde, si porta gli slip sul viso e li annusa, poi li infila in tasca e si avvicina alla scrivania. Apre il cassetto e prende un rotolo di banconote.
“Questo é per tutto il resto”
Mille pensieri passano per la mia testa in quell'istante, a tutte le volte che a letto mi hanno detto “Godi troia! Succhia puttana!” O bitch.. hore.. puta..hoer.. veshya.. fahesheh.. mahechunbu.. baishunpu.. in quanti modi si può dare della puttana a una donna eccitata e travolta dal piacere? E quanto mi faceva eccitare sentirmelo dire! Ma adesso? Sento di esserlo proprio, una puttana, dentro e fuori, sto accettando soldi in cambio di sesso.
Lo guardo senza dire nulla. ”Abbiamo un accordo allora?”
Annuisco. Si avvicina al vetro dove ero rimasta con l´orgasmo pronto ad esplodere “Togliti il vestito”.
Obbedisco, abbasso la zip laterale e faccio cadere il vestito a terra. Rimango solo con il reggiseno, faccio per slacciarlo “No, quello tienilo addosso” e si siede sulla poltrona. Cambiano i ruoli. Adesso sono io inginocchiata tra le sue gambe, sono io che gli sto sfilando i pantaloni e i boxer, sono io che ho in mano il suo cazzo scuro, un sesso circonciso, abbastanza tozzo. Lo prendo in mano, è già duro. Mi avvicino con il viso, lo guardo dritto negli occhi, vedo la sua soddisfazione, la soddisfazione di chi ha tutto nella vita e ha appena comprato un altro servizio. Al contempo, ho una strana sensazione, anche se ha usato i soldi per convincermi a stare qui con lui, non mi sento comprata.
Appoggio le mie labbra su quel glande scuro, appoggio la lingua, lo avvolgo e lo faccio scivolare in bocca. Lentamente, con un po 'di fatica, arrivo fino alla radice, il naso contro il suo ventre. Lo succhio e lo risucchio, dalla punta calda alla radice, ancora e poi di nuovo. Lo lecco lungo l'asta, lecco i testicoli gonfi, li succhio, li prendo in bocca, li vesto della mia saliva. Sto godendo! Sento l'eccitazione tra le gambe, vivo una situazione veramente surreale.
“Vieni su adesso” mi ordina. Allungo la mano alla borsetta per prendere un preservativo.
“Eheh, lo sapevo appena ti ho vista in quel bar che sotto quell’aria perbene eri veramente una puttana. Fede al dito, preservativi in borsetta”
“Zitto” gli rispondo mentre lo scarto, lo appoggio sul glande e lo srotolo lungo l’asta, fino in fondo.
Poi mi alzo, mi siedo su di lui. Infilo la mano tra le cosce e lo masturbo lentamente. L'indirizzo all’ingresso della figa, mi abbasso piano e lo faccio entrare. Lo sento farsi largo dentro di me, l'ultima barriera é rotta, il momento in cui la fantasia diventa realtá, la realtá di essere una puttana!
Mi mette le mani sui fianchi e inizio a cavalcarlo, prima piano, poi sempre piú forte. Scivola dentro e fuori. Mi abbassa le spalline del reggiseno e poi le coppe. Mi stringe i seni. Mi piace, sto entrando nella mia trance sessuale.
Poi mi fa cenno di alzarmi. Obbedisco al mio “cliente”, mi fa girare e mi mette davanti alla vetrata. Tanto so che da fuori non si vede nulla. Lui è dietro di me, infila il cazzo nella mia figa e inizia a scoparmi “Ti piace essere scopata, vero puttana?” mi dice…Vero??”
“Mmm…si…lo adoro” rispondo a fatica.
Mi stringe il seno in modo deciso, quasi a far male “Brava”.
“Guarda tutti quelli che ballano, bevono, si divertono, ignari di noi”
Mi sento usata, ma allo stesso tempo sto godendo moltissimo. Il ritmo dei suoi colpi, sentire come il suo cazzo struscia sulle pareti della mia vagina facendo vibrare tutte le terminazione nervose che mi arrivano fino al cervello.
Mi da un paio di schiaffi sul culo e continua a sbattermi piú forte. Sto per godere ma proprio un momento prima sfila il suo cazzo, si inginocchia e mi bacia il sedere. Poi mi allarga le natiche, le lecca, mi lecca il buchino e giú fino alla vulva. Vedo che getta a terra il preservativo “Questo ora non serve piú”.
Si alza. Sento un liquido tiepido colare tra i glutei e poi sulle gambe “Che fai?” chiedo.
“L´accordo era per tutto il resto, tesoro!”
Non faccio in tempo a realizzare che sento il suo glande sullo sfintere, il suo cazzo farsi largo nel mio ano. Lancio un urlo tra il dolore e il piacere. Sento il mio sfintere dilatarsi per accoglierlo. Il corpo non fa resistenza, ma neanche la mente. Lo lascio fare.. Cazzo, mi piace.. Mi sto facendo inculare da questo tipo che ho conosciuto solo due ore fa. Mi incula mentre con la bocca aperta gemo silenziosamente e guardo dall'alto la folla nel locale. Mi tocco tra le gambe, sto per venire, un orgasmo multiplo mi sta devastando il corpo, l´anima e la mente.. lo sento sussurrare rauco dietro di me “Si, godi troia, godi” mentre lancio dei gemiti di piacere. Sto godendo come una troia, pagata per essere scopata!
Lo sento grugnire. Mi tiene ferma per i fianchi mentre assesta l’ultimo colpo e lo sento venire dentro di me, sento il suo sperma colare tra le cosce mentre fa scivolare il cazzo fuori di me. Un ultimo schiaffo sul culo. “Hai fatto un bel lavoro, ti sei guadagnata la tua tariffa”.
Con un fazzolettino mi ripulisco dal suo piacere, mi rivesto, poi lui mi accompagna alla porta dell’ufficio, mi ringrazia ancora e mi fa uscire.
E quella è stata l'ultima volta che l’ho visto.
Prendo un taxi per l'hotel, poi doccia, giornata seguente alla conferenza, poi il volo di ritorno, shopping al duty free, caffè, imbarco, decollo, leggo il mio libro, atterraggio, sbarco, taxi, casa, apro la porta, saluti, baci e abbracci, scopata serale con mio marito, tutto nella routine, ma questa volta il sentirsi dire troia, ha tutto un'altro sapore.

scritto il
2024-11-07
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