L'americana

di
genere
pissing

Come vi ho accennato nel primo racconto, scoprii per caso il piacere del pissing circa una decina di anni fa o forse più.
Mi ricordo come fosse ieri, mi è rimasto in mente come quei pochi ricordi che per la loro specificità si imprimono indelebilmente nella nostra "mappa del mondo".
Era estate, per lavoro restavo a Milano fino a tarda sera e avevo dei colleghi che frequentavano spesso i night.
Ricevevo in continuazione da loro inviti a seguirli nei locali notturni, ma per motivi diversi li ho sempre declinati. Quella sera, ancora oggi non so perché, mi decisi a seguirli.
Cena, e intorno alla mezzanotte discesa al William's. Noto e elegante night di MIlano. Talmente elegante da essere il più costoso del genere. Come è chiaro, nei locali costosi, il cliente tipo è il sessantenne con la fabrichetta e il portafoglio a fisarmonica. Scendo le scale, passo davanti al guardaroba, giro l'angolo e mi si presenta il paradiso. C'erano una ventina di ragazze bellissime, poco vestite e ammiccanti. Fantastico! Non sono un fotomodello, ho sempre fatto la mia bella figura, ma li dentro mi sentivo come un divo di Holliwood, avevo trentanni e il più giovane degli avventori presenti superava la cinquantina. Le ragazze facevano a gara per fare il tavolo con me e i miei colleghi. Ero quasi in imbarazzo nel dire: "no grazie"!
Alla fine la vince una ragazza americana. Non era il viso migliore della scuderia, ma aveva un corpo da dea e movenze da porca.
Facemmo il tavolo con una bottiglia di champagne e dopo poco ne arrivò un altra. Solitamente le ragazze del night, bevono succo di frutta o acqua per resistere lucide fino alle quattro di mattina, ma questa si stava ubriacando con me. La toccavo, la baciavo, e lei ricambiava con gusto. Mi disse che poteva permetterselo solo perchè era l'ultima notte di lavoro, sarebbe ripartita per gli Usa due giorni dopo. Mi chiese di riaccompagnarla a casa a fine serata perchè aveva voglia di scoparmi. Le dissi di si ma a condizione che mi avrebbe permesso di passare l'ultima ora nel locale con la sua amica che mi piaceva da impazzire. Mi rispose: "ok, mi piaci, e ti voglio fare una regalo.
Vai da lei, ma torna per scoparmi ho la fica bagnata". Poi mi bacia, e mi sussurra: "non preoccuparti, te la regalo". Andai dalla sua amica che era libera, e lei andò a fare tavolo con un vecchio arabo bavoso. Me ne pentii, e anche se ero seduto con una ventenne fantastica, continuavo a guardare lei seduta con quello stronzo. Finalmente arrivò l'ora della chiusura del locale.
Lei mi raggiunse e andammo a casa sua.
Chiuse la porta dietro di se e subito le infili la mano nella fica, sentendola fradicia. Era bagnata da far schifo, la troia. Ubriaca e infoiata, mi pregava li leccargliela e di riempirgliela. Io avevo il cazzo che mi scoppiava, avevo passato tutta la sera a giocare con lei e la sua amica e mi resi conto che sarei venuto in fretta.
Le misi il cazzo in bocca dicendole di farmi venire che poi l'avrei scopata con più calma. La riempii di sperma. Soffocava ma ingoiò tutto. La baciai e giocammo con le lingue scambiandoci la mia sborra. Ad un certo punto mi buttò sul letto, e si sedette sulla mia faccia chiedendomi di leccarla.
Invito a nozze! Leccare la fica mi fa impazzire, potrei farlo per ore. Le mettevo la lingua dentro, la giravo, le prendevo tra le labbra il suo clitoride e impazzivo sentendola bagnata come un torrente in piena. Di colpo però mi blocca e mi dice che deve fare pipì. Ero troppo assatanato per lasciarla andare via e scherzando le dissi:"pisciami in bocca"! Lei mi rispose: "sei sicuro, non l'ho mai fatto ma l'idea mi piace". Ero ubriaco e infoiato, le dissi: "annegami"!
Non avevo ancora finito di pronunciare il verbo e già sentivo le prime gocce della sua piscia sulla lingua, alle quali seguì un torrente di pioggia calda e profumata prodotta dallo champagne che abbiamo bevuto durante la serata. Sentivo la sua piscia che mi scendeva in gola, la stavo bevendo.
Era tantissima e mi colava giù lungo il collo e sul petto. Lei godeva come una troia e io mi rendevo conto, dopo un lampo di pentimento, che averle permesso di pisciarmi in bocca, era la cosa più eccitante che avessi mai provato. Avevo il cazzo che mi scoppiava di nuovo, le dissi che volevo incularla e renderle il favore.
Le aprii il culo, lei si masturbava e godeva come una cagna, mi ripeteva "Fuck me". Quando sentii la sborra salire lungo il cazzo, lo tirai fuori dal culo e glielo misi di nuovo in bocca. Le riversai tutto lo sperma che mi era rimasto e mentre lei continuava a ingoiare e leccare le diedi il mio champagne da bere. Ci leccammo i corpi a vicenda avidi l'uno dell'altra e consapevoli che sarebbe stato uno dei più bei ricordi della nostra vita.
Ci scambiammo i numeri di telefono. Lei ripartì per gli State e io tornai alla vita di tutti i giorni. Ci sentimmo qualche volta, mi confessò che non aveva ancora trovato nessuno con cui ripetere l'esperienza. Io invece si. Ma non credo che riuscirò mai a rivivere le sensazioni di quella serata con lei.
Grazie Kristall, per la tua pioggia dorata.
scritto il
2010-03-25
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