Piscina - Parte 1
di
Secrets
genere
etero
Prima di raccontare mi presento: sono Matteo, ho 22 anni e abito in una città di medie dimensioni, poco fuori da una grande città universitaria, dove sono impegnato nei miei studi.
Da qualche anno ormai, per tenermi in forma, faccio due volte alla settimana nuoto libero nella piscina della mia città. Il sabato mattina è uno dei giorni in cui vado e andando relativamente presto trovo ancora poca gente ed è veramente una benedizione poter nuotare in santa pace. Ad affollare relativamente la piscina ci sono i bambini, infatti si tengono su un altra piscina anche i corsi per i bambini.
Un sabato, dopo la mia consueta nuotata, vado nello spogliatoio. È abitudine che di solito mi infilo sotto la doccia, mi tolgo il costume e quando ho finito la doccia vado tranquillamente con l’accappatoio al mio armadietto e con molta calma mi asciugo. Quella volta era uguale in tutto e per tutto. Mentre vado al mio armadietto ho l’accappatoio aperto sul davanti, mettendo in mostra il mio cazzo. Mi accorgo solo dopo che c’è nello spogliatoio una donna, che era intenta a preparare il figlio per il corso di nuoto. Me ne accorgo perchè mi sentivo osservato. Mentre noto che continua a guardarmi i continuo a lasciare l’accappatoio ben aperto, anche quando poi mi infilo le mutande. Lei resta lì in silenzio.
La scena si ripete il sabato successivo, stavolta ance io guardo lei. Avrà sui trentacinque anni, capelli castani, fisico molto in forma e da quello che potevo vedere anche un culo decisamente tondo e sodo, coperto da un paio di jeans aderenti.
Il sabato successivo la trovo di nuovo. Stavolta però mentre io mi faccio guardare lei esce accompagnando il figlio alla piscina. Quando rientra io sono ancora in accappatoio, dando una rapida occhiata intorno, osservo che nello spogliatoio non c’è nessun altro. Quello che succede è rapidissimo, ma non mi tiro indietro.
Lei entra in una delle cabine chiuse che dovrebbero servire a cambiarsi. Lei mi parla per la prima volta e mi dice se voglio entrare. Non me lo faccio ripetere ed entro nella cabina, chiudendola dietro di me. Lei si è seduta sull’appoggio che c’è e io sono lì davanti a lei con l’accappatoio tutto aperto. Mi sento i suoi occhi addosso, non avrò un fisico scolpito, ma comunque molto allenato.
Lei si china e prende in bocca il mio cazzo. Non era duro, ma nemmeno totalmente moscio se è per questo. Sentire la sua bocca accoglierlo tutto non può che farmi eccitare e in men che non si dica è completamente duro. Si da subito da fare, lo succhia tutto per bene, se lo fa scorrere fino in gola e poi lo lascia scivolare fuori.
Non so che mi sia successo ma esplodo dopo poco, le vengo copiosamente in bocca. Lei si fa scivolare fuori il mio cazzo e mi guarda mentre ingoia tutto. Si rialza e mi bacia. Quando si stacca esce della cabina e poi dallo spogliatoio.
Io un po’ scosso da questa esperienza, mi rivesto e poi esco. La trovo lì seduta su una delle panche. Io mi siedo vicino mentre mi rinfilo le scarpe. Lei a quel punto si presenta, scopro che si chiama Silvia. Poi mi chiede se sarò lì tutti i sabati mattina, le rispondo di sì, dicendo che ora ho anche un incentivo in più.
Da qualche anno ormai, per tenermi in forma, faccio due volte alla settimana nuoto libero nella piscina della mia città. Il sabato mattina è uno dei giorni in cui vado e andando relativamente presto trovo ancora poca gente ed è veramente una benedizione poter nuotare in santa pace. Ad affollare relativamente la piscina ci sono i bambini, infatti si tengono su un altra piscina anche i corsi per i bambini.
Un sabato, dopo la mia consueta nuotata, vado nello spogliatoio. È abitudine che di solito mi infilo sotto la doccia, mi tolgo il costume e quando ho finito la doccia vado tranquillamente con l’accappatoio al mio armadietto e con molta calma mi asciugo. Quella volta era uguale in tutto e per tutto. Mentre vado al mio armadietto ho l’accappatoio aperto sul davanti, mettendo in mostra il mio cazzo. Mi accorgo solo dopo che c’è nello spogliatoio una donna, che era intenta a preparare il figlio per il corso di nuoto. Me ne accorgo perchè mi sentivo osservato. Mentre noto che continua a guardarmi i continuo a lasciare l’accappatoio ben aperto, anche quando poi mi infilo le mutande. Lei resta lì in silenzio.
La scena si ripete il sabato successivo, stavolta ance io guardo lei. Avrà sui trentacinque anni, capelli castani, fisico molto in forma e da quello che potevo vedere anche un culo decisamente tondo e sodo, coperto da un paio di jeans aderenti.
Il sabato successivo la trovo di nuovo. Stavolta però mentre io mi faccio guardare lei esce accompagnando il figlio alla piscina. Quando rientra io sono ancora in accappatoio, dando una rapida occhiata intorno, osservo che nello spogliatoio non c’è nessun altro. Quello che succede è rapidissimo, ma non mi tiro indietro.
Lei entra in una delle cabine chiuse che dovrebbero servire a cambiarsi. Lei mi parla per la prima volta e mi dice se voglio entrare. Non me lo faccio ripetere ed entro nella cabina, chiudendola dietro di me. Lei si è seduta sull’appoggio che c’è e io sono lì davanti a lei con l’accappatoio tutto aperto. Mi sento i suoi occhi addosso, non avrò un fisico scolpito, ma comunque molto allenato.
Lei si china e prende in bocca il mio cazzo. Non era duro, ma nemmeno totalmente moscio se è per questo. Sentire la sua bocca accoglierlo tutto non può che farmi eccitare e in men che non si dica è completamente duro. Si da subito da fare, lo succhia tutto per bene, se lo fa scorrere fino in gola e poi lo lascia scivolare fuori.
Non so che mi sia successo ma esplodo dopo poco, le vengo copiosamente in bocca. Lei si fa scivolare fuori il mio cazzo e mi guarda mentre ingoia tutto. Si rialza e mi bacia. Quando si stacca esce della cabina e poi dallo spogliatoio.
Io un po’ scosso da questa esperienza, mi rivesto e poi esco. La trovo lì seduta su una delle panche. Io mi siedo vicino mentre mi rinfilo le scarpe. Lei a quel punto si presenta, scopro che si chiama Silvia. Poi mi chiede se sarò lì tutti i sabati mattina, le rispondo di sì, dicendo che ora ho anche un incentivo in più.
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Commenti dei lettori al racconto erotico