Il rigatone
di
Enrico tone
genere
masturbazione
Le femmine di una volta non ci sono più. Oggi una 30 3nne o persino 50 enne è tappezzata di tatuaggi e non arrapa più nemmeno qualcuno rimasto a digiuno per un anno. Altro erano le 50 - 60 enni negli anni 80/90. Un ricordo giovanile di quando aveo 25 anni è l'oggetto del racconto. Ero a Firenze dove mi incontravo con una 23 enne che veniva da altra città. I posti dove ci si poteva appartare, non potendo spendere per un albergo in città, erano sopra Firenze, dove c'era un po' di campagna, ma non così tanto da poter mettere Lina alla pecorina e incularmela, come avrei voluto fare. Dietro una siepe si poteva tentare un pompino al più. Tirando fuori l'uccello e coprendo la testa di Lina che mi faceva il pompino. E' stata lì un'ora a succhiarmelo, ma il cazzo di sborrare non ne voleva sapere. Mi sparavo la sega da solo, ma Lina partecipava al più facendomi vedere le tette, belle grosse, peraltro, che avevo succhiato poco prima. Per farla breve di sborrare non se ne parlava, anche per l'atteggiamento bambinesco di Lina, che non sapeva dire le cose giuste per farmelo diventare durissimo e pronto ad eiettare.
Fatto sta, che toccava tornare alla stazione a far prendere il treno di ritorno a Lina ed è toccato darci un taglio alla sega autoerotica mia e al pompino bambinesco di Lina.
treno partito, mi sono ritrovato fuori dalla stazione arrapato come un maiale.
Splendida idea è stata di ricordarmi che a poca distanza c'era una via, un vicolo, dove delle vecchie tardone aspettavano il cliente per portarselo su a casa.
Ho scelto la tipologia che non potrebbe fare l'annunciatrice RAI, nè presentare il festival di San Remo, dacchè vecchia troia settantenne, ma vestita con la minigonna e le calze a rete munite di reggicalze e sprizzante volgarità a secchi.
Su a casa la prima cosa che ha voluto vedere è stata il cazzo, premettendo che se non le piacevo di faccia, non avrebbe fatto l'anale con me, che ce lo avevo grosso e di strillare come una cagna non ne aveva voglia. Già questo me lo ha fatto diventare mpiù duro di come già ce lo avessi. Le dissi che mi piaceva e come di faccia e pertanto lei mi si mise giù a gambe larghe aprendo il body chiuso con i gancetti. La impalai in meno che non si dica mandandoglielo su tutto vigorosamente e spingendo come un forsennato con colpi di reni che le fecero stringere i denti. Quella smorfia di settantenne bonona, biondona, arrapante come una contadina in calore, mi mandò fuori di testa e mi fiondai a metterle le dita in gola non appena al fortissimo colpo di reni, invece di stringere i denti, spalancò la bocca soffocando un urlo. La cosa non la gradì e mi ingiunse di togliermi da sopra di lei. Mi disse che non potevo fare tutto quello che cazzo mi pareva, usandola come una bambola gonfiabile e che caso mai avrei dovuto lavarmi le mani per benino per cacciarle le dita in bocca. Nel frattempo l'essere redarguito dalla sozzona, se da un lato poteva essere eccitante, di fatto me lo ha fatto mosciare l'uccello.
Di arrapante c'erano un paio di zinne della nona misura, cone bei capezzoloni rossi e le cosce da sega della tardona. Una bella sega me l'ispiravano anzichè no.
Le ho proposto che mi sarei fatto da solo unja sega, guardandole le cosce se se le fosse un po' coperte lasciando vedere e non vedere, che è più arrapante del vedere 2 cosce denudate fino all'inguine, compresa la fica.
Al che lei si è proposta per un pompino. La sua proposta mi ha spinto a confessarle che ero stato in campagna a farmi fare il pompino da una mia coetanea, ma dai e dai non ero riuscito a venire. Per cui dentro ero pieno di sborra. La tardona ha messo in atto la sua strategia da gran puttana navigata, che non manda via nessuno senza averlo fatto sborrare. Accortasi che il cazzo no stava più a tiro come quando ero appena entrato, l'ha
messa sul discorsivo: - ti piacerebbe avere una vicina di casa come me? Ha cominciato col chiedermi. Mi ha dato modo di sbroccolare che avevo la fornaia, sotto casa, con tante primavere, che a me 25 enne mandava fuori di testa e che pensando a lei mi sono sparato un sacco di seghe la sera a letto. Il troione mentre era seduta sul letto insieme a me, con la minigonna ricomposta che faceva vedere le cosce quanto basta e non di più, ha cominciato a chiedermi cosa immaginassi della fornaia, mentre ti sparavo la sega?
L'ho buttata là: - mi immagino che si fa inculare da una cazzo mega XXXXL e strilla dal dolore. Il troiane, anzi la troiona, ci ha messo il cotto sul bollito e ha cominciato a dirmi che quando era sposata il marito, quando meno se l'aspettava, anche mentre stavano cenando, la metteva a 90° sul tavolo e prendeva il burro dal frigo ungendola tutta entrandole con le dita nel culo, allargandoglielo per bene, perchè ce lo aveva molto largo e non era facile farlo entrare. Sue parole: - quando mi entrava vedevo le stelle e dal dolore mi venivano giù i lacrimoni. Nel sentire questo il cazzo mi è diventato un tubo d'acciaio al tungsteno, la vecchia troia se ne è accorta e è venuta con la bocca a farmi prima un inizio di pompino, poi ha continuato con una cosa che mi ha mandato in visibilio: col rigatone! Ho sentito i denti della porcona tutti intorno alla cappella e ci ha dato dentro co0n sapienza, tanto che le ho sborrato in bocca un bicchiere di sborra, che lei si è andata a riversare in bagno, tenendosi una mano davanti alla bocca.
Il gusto che ho provato nel rigatone, fatto da tale maiala con tante primavere, ma ancora scopabile anche dandole persino baci in bocca, al momento della eiaculata, è stato qualcosa di inimmaginabile. Non credo che una mia coetanea avrebbe saputo farlo il rigatone. Questa esperienza mi ha fatto prendere una decisione cruciale di vita: ho capito che era da idioti perdere tempo con le 23 enni o giù di lì e che quelle più mature, diciamo, di femmine, servono più allo scopo. Speravo che Lina mi telefonasse dicendomi che non poteva venire più a Firenze. Quando me lo ha detto, ho fatto: iukùù,
agganciando il telefono. A conti fatti avevo speso, non ricordo quanto per portare Lina al Ristorante (ma intorno alle 30.000 lire) + il tempo per prendere il treno e il biglietto in prima classe. Mi sono detto: ma se trovo dove abito delle tardone bonazze, anche non belle come l'attuale Barbara Palombelli (71 enne!), ma maiale e arrapantissime, non è meglio che star dietro alla coetanee? Questa filosofia mi ha salvato la vita. Ora ho quasi l'età di Barbara Palombelli, sulla mia carta di identità c'è scrito celibe, che equivale a libero. Non ho moglie da mantenere e pargoli, che anche da quasi 50 enni la legge ti obbliga a mantenere. Abito in un "castello", praticamente, da solo e in pace. Posso fare quello che cazzo mi pare e piace. Donne mature che sapessero fare il rigatone, come quella tardona a Firenze, non le ho mai più trovate. Ricordo una preside in pensione di Roma, a casa della quale mi fermai a dormire, nell'altra stanza, non nella sua
camera. Sembrava proprio la preside tutta d'un pezzo, serissima, sebbene socievole, che si era offerta di ospitarmi, avendo tardato in una conferenza dove ero stato relatore. Non dico che ci davamo del lei, ma il tu era molto formale e di circostanza obbligata, dato che mi aveva invitato a cena. Un po' a dire il vero mi arrapava, per quel suo fare composto, ma dove non perdeva occasione di sfoggiare fulmineamente la coscia con tanto di reggicalze, salendo dietro con me in taxi, per tornare a casa sua.
Tantè che prima di addormentarmi nella stanza degli ospiti, mi ci volle; poichè mi si drizzava il cazzo al ricordo di quella fulminea visione della coscia e fantasticavo che mi chiamasse in camera sua per farsi scopare. Cosa che no avvenne. Così dormii.
La mattina mi ritrovai a fare colazione in salotto con lei in vestaglia, che le cosce questa volta le mostrava generosamente e senza calze erano abbronzate e non bianchicce come quelle di una monaca. E aveva pure un decoltè niente male con le tette sbirciabili.
Mentre dicevo tra me e me: che faccio, le salto addosso e le succhio le tette? O sto buono? Lei si è seduta vicino a me e mi ha con una mossa fulminea messo le mani sulla patta dei pantaloni. Ottenendo la reazione istantaea di un indurimento dell'uccello.
La sua domanda è stata: - sono troppo anziana per te? Io avevo sui 50 anni e le credo 67/68. La battuta mi è uscita spontanea: - meglio te piacente come sei, che Rosy Bindi
25 enne. Lei: ti piaccio davvero? Io: non mi piaci, mi mandi fuori di testa se ti guardo. Lei: ti va se te lo prendo in bocca? Non ha atteso la risposta e se lo è cacciato tutto in bocca fino alle tonsille e rimaneva mezzo fuori dalla bocca. Io ero seduto sula sedia del salotto e lei in ginocchio con la vestaglia tutta aperta e le tette all'aria. Però sarebbe stato meglio se mi avesse fatto sdraiare sul divano. Lei mi si è messa con la testa tra le gambe e ha cominciato il suo modo di fare il pompino da sballo. Mettendosi pure gli occhiali, per vedere meglio, che le conferiva un'aria da preside a tutti gli effetti. La sborrata è arrivata quasi subito. Lo ha succhiato come una pompa idrovora e ha ingoiato tutto. Quel "quasi" ha fatto la differenza. Perchè? Vi chiederete.
Me la sono trovata attaccata alla bocca con la sua bocca, che passava lo sperma dalla sua bocca alla mia e poi lo riprendeva e così via, in un gioco erotico per me inedito. Chè è durato parecchio. Sapete cosa mi ha confidato? Come cazzo fate a saperlo, se non ve lo dico: - sai io questo giochetto di solito lo faccio con le mie amichette più giovani di me. Ci passiamo di bocca in bocca lo yogurt alla fragola, mentre ci baciamo!
Io sono lesbica, gli uomini non mi attirano. Tu mi hai attirato stamattina, perchè mi hai guardato in un certo modo, che mi ha scatenato la voglia di prendere un pene in bocca bello gosso come il tuo, farti venire e poi fare con te il giochetto dello yogurt, che questa volta non era lo yogurt e tu non eri femmina.
Una tardona preside, pure lesbica, mi è piaciuta non poco. Molto meglio di una scopata, il pompino e poi il giochetto del passaggio di ... "yogurt" .
Ricordo che anni prima, questo passaggio di sborra di bocca in bocca, me lo fece una mia coetanea, che non voleva scopare per non rimanere in cinta e nemmeno farsi inculare, perchè l'avrei fatta svenire dal dolore, in quanto lei era piccolina: 38 kg e 150 di H.
Appena me lo rimise in bocca col bacio, la mia sborra, la cosa mi ha disgustato e l'ho fermata. Con la tardona preside invece la cosa mi ha gustato parecchio, assai.
Tanto che poi quella mattina l'abbiamo ripetuto il bacio col "passaggio", con lo yogurt alla fragola e la cosa è durata fino a tarda mattina, da quanto mi gustava entrare in bocca con la lingua ad una ultra sessantenne.
Con questa signora ci siamo persi di vista per più di 2 anni, fino che mi telefonò per chiedermi se potevo farle un certificato per permetterle di andare a fare la guida turistica a Roma, dato che oltre ad essere prof. ssa di Lettere e di Greco e Latino, se la cavava anche con l'Inglese. Le risposi che certo che si.
Si fece 60 km, per venire nel mio ufficio e le feci il certificato. Lei mi disse che voleva ringraziarmi. Io ebbi a raccontarle del rigatone che mi fece la maialona a Firenze, quando ero giovanissimo. Telefonicamente. Lei mi chiamava prima di incontrarsi con le sue amiche a lesbicare e il contatto telefonico con me, che le confidavo tutte le mie esperienze oltre confine con le donne più grandi di me, le accedeva una voglia pazzesca erotica, che poi sfogava con le giovani ospiti di casa sua.
Seppi anche che si sodomizzavano a vicenda con il fallo indossabile, di quelli con lo schizzo, che lei caricava col latte caldo. Hai capito la preside tutta d'un pezzo?
Insomma, dato che vicino al mio ufficio c'era un bosco, aspettò l'ora di fine turno mio e mi portò con la sua macchina nel bosco. Me lo tirò fuori e ... Mi sorprese non poco facendomi un magistrale rigatone, analogo a quello che mi feci fare a Firenze. Mi fece sentire la sensazione dei denti e sapientemente mi fece sborrare copiosamente nella sua bocca, ingoiando tutto tutto questa volta. Poi è venuta a darmi il bacio con la lingua senza scambio di liquido latteo. Muovendo la lingua a pennello divinamente. Scopare non voleva scopare. Anale meno che meno. Arrapatissimo ho dovuto spararmi una sega arapato dalle sue cosce con la gonna leggermente alzata. Settantenne ancora aveva cosce da sega. Come ce le ha Barbara Palombelli, che mi ha impazzire quando seduta nel suo banco a Forum, si fa inquadrare un pezzo di coscia e se la tocca con una mano.
Chi ci sta meglio di me, dunque? Almeno 7 8 volte l'anno ho trovato da scopare, da farmi l'inculata, da farmi la sborrata in faccia alla donna delle pulizie.
Alla mia età, sto da dio, anche perchè col cazzo che mi sono fatto inoculare quella sozzeria, dal nome innominabile. Sono sportivo, faccio sport estremi, che non preciso altrimenti mi identifico. Sto benone economicamente, non bene. Molto meglio di un notaio, che com'è noto si becca 3500 euro al mese, a prescindere. Anche se ha fatto un contratto di vendita in tutta la sua vita professionale. La pension è a prescindere. Se poi ha fatto, la pensione diventa stratosferica. Se fossi sposato me le sarei fatte tutte le femmine che mi sono fatto? Certo che no. Volete leggere una bella notizia e una brutta?
Quella brutta è che almeno il 70% delle persone e quindi anche degli uomini (in genere più coglioni delle donne, che la "merdaccia" l'hanno fatta fare ai mariti, MA LORO IL MODO PER NON FARSELA L'ANNO TROVATO) si sono fatti in-o-culare e per l'effetto hanno tanti di quei problemi fisici, che il cazzo col cazzo che gli si alza più. Anche se hanno 30 - 40 anni o pure meno di 30.
Quella bella, per me, è che ora le femmine le troverei tutte assatanate, dacchè prive di cazzo funzionante. Ovvamente io quel 70 % (le femmine forse sono il 60%) che si sono fatte inoculare la sozzeria innominabile, non le toccherei nemmeno col famoso distanziamento di un metro. Però le rimanenti "sane" ho toccato con mano che scopano come cinghialesse. Molte di loro squirtano mezzo litro di liquido, quando vengono,
E querda caso sono sempre le ultrasessantenni a squirtare. Le giovani che si mettono anelli in vagina passanti da grande labbra a grande labbra, per squirtare credo che ricorrano alla minzione.
Per concludere la narrazione del rigatone, non mi resta che sperare di trovare qualche bella tardona che lo sappia fare magistralmente. Finora ne ho trovate solo 2. La troiona di Firenze e la preside di Roma.
Saper fare bene un rigatone per una femmina è un risultato quasi irraggiungibile. Il quasi, dà speranza. A me la da.
Farselo fare da una giovane tatuata è temerario come mettere l'uccello negli ingranaggi del cambio. O trovi la settantenne o ti attacchi al cazzo.
Fatto sta, che toccava tornare alla stazione a far prendere il treno di ritorno a Lina ed è toccato darci un taglio alla sega autoerotica mia e al pompino bambinesco di Lina.
treno partito, mi sono ritrovato fuori dalla stazione arrapato come un maiale.
Splendida idea è stata di ricordarmi che a poca distanza c'era una via, un vicolo, dove delle vecchie tardone aspettavano il cliente per portarselo su a casa.
Ho scelto la tipologia che non potrebbe fare l'annunciatrice RAI, nè presentare il festival di San Remo, dacchè vecchia troia settantenne, ma vestita con la minigonna e le calze a rete munite di reggicalze e sprizzante volgarità a secchi.
Su a casa la prima cosa che ha voluto vedere è stata il cazzo, premettendo che se non le piacevo di faccia, non avrebbe fatto l'anale con me, che ce lo avevo grosso e di strillare come una cagna non ne aveva voglia. Già questo me lo ha fatto diventare mpiù duro di come già ce lo avessi. Le dissi che mi piaceva e come di faccia e pertanto lei mi si mise giù a gambe larghe aprendo il body chiuso con i gancetti. La impalai in meno che non si dica mandandoglielo su tutto vigorosamente e spingendo come un forsennato con colpi di reni che le fecero stringere i denti. Quella smorfia di settantenne bonona, biondona, arrapante come una contadina in calore, mi mandò fuori di testa e mi fiondai a metterle le dita in gola non appena al fortissimo colpo di reni, invece di stringere i denti, spalancò la bocca soffocando un urlo. La cosa non la gradì e mi ingiunse di togliermi da sopra di lei. Mi disse che non potevo fare tutto quello che cazzo mi pareva, usandola come una bambola gonfiabile e che caso mai avrei dovuto lavarmi le mani per benino per cacciarle le dita in bocca. Nel frattempo l'essere redarguito dalla sozzona, se da un lato poteva essere eccitante, di fatto me lo ha fatto mosciare l'uccello.
Di arrapante c'erano un paio di zinne della nona misura, cone bei capezzoloni rossi e le cosce da sega della tardona. Una bella sega me l'ispiravano anzichè no.
Le ho proposto che mi sarei fatto da solo unja sega, guardandole le cosce se se le fosse un po' coperte lasciando vedere e non vedere, che è più arrapante del vedere 2 cosce denudate fino all'inguine, compresa la fica.
Al che lei si è proposta per un pompino. La sua proposta mi ha spinto a confessarle che ero stato in campagna a farmi fare il pompino da una mia coetanea, ma dai e dai non ero riuscito a venire. Per cui dentro ero pieno di sborra. La tardona ha messo in atto la sua strategia da gran puttana navigata, che non manda via nessuno senza averlo fatto sborrare. Accortasi che il cazzo no stava più a tiro come quando ero appena entrato, l'ha
messa sul discorsivo: - ti piacerebbe avere una vicina di casa come me? Ha cominciato col chiedermi. Mi ha dato modo di sbroccolare che avevo la fornaia, sotto casa, con tante primavere, che a me 25 enne mandava fuori di testa e che pensando a lei mi sono sparato un sacco di seghe la sera a letto. Il troione mentre era seduta sul letto insieme a me, con la minigonna ricomposta che faceva vedere le cosce quanto basta e non di più, ha cominciato a chiedermi cosa immaginassi della fornaia, mentre ti sparavo la sega?
L'ho buttata là: - mi immagino che si fa inculare da una cazzo mega XXXXL e strilla dal dolore. Il troiane, anzi la troiona, ci ha messo il cotto sul bollito e ha cominciato a dirmi che quando era sposata il marito, quando meno se l'aspettava, anche mentre stavano cenando, la metteva a 90° sul tavolo e prendeva il burro dal frigo ungendola tutta entrandole con le dita nel culo, allargandoglielo per bene, perchè ce lo aveva molto largo e non era facile farlo entrare. Sue parole: - quando mi entrava vedevo le stelle e dal dolore mi venivano giù i lacrimoni. Nel sentire questo il cazzo mi è diventato un tubo d'acciaio al tungsteno, la vecchia troia se ne è accorta e è venuta con la bocca a farmi prima un inizio di pompino, poi ha continuato con una cosa che mi ha mandato in visibilio: col rigatone! Ho sentito i denti della porcona tutti intorno alla cappella e ci ha dato dentro co0n sapienza, tanto che le ho sborrato in bocca un bicchiere di sborra, che lei si è andata a riversare in bagno, tenendosi una mano davanti alla bocca.
Il gusto che ho provato nel rigatone, fatto da tale maiala con tante primavere, ma ancora scopabile anche dandole persino baci in bocca, al momento della eiaculata, è stato qualcosa di inimmaginabile. Non credo che una mia coetanea avrebbe saputo farlo il rigatone. Questa esperienza mi ha fatto prendere una decisione cruciale di vita: ho capito che era da idioti perdere tempo con le 23 enni o giù di lì e che quelle più mature, diciamo, di femmine, servono più allo scopo. Speravo che Lina mi telefonasse dicendomi che non poteva venire più a Firenze. Quando me lo ha detto, ho fatto: iukùù,
agganciando il telefono. A conti fatti avevo speso, non ricordo quanto per portare Lina al Ristorante (ma intorno alle 30.000 lire) + il tempo per prendere il treno e il biglietto in prima classe. Mi sono detto: ma se trovo dove abito delle tardone bonazze, anche non belle come l'attuale Barbara Palombelli (71 enne!), ma maiale e arrapantissime, non è meglio che star dietro alla coetanee? Questa filosofia mi ha salvato la vita. Ora ho quasi l'età di Barbara Palombelli, sulla mia carta di identità c'è scrito celibe, che equivale a libero. Non ho moglie da mantenere e pargoli, che anche da quasi 50 enni la legge ti obbliga a mantenere. Abito in un "castello", praticamente, da solo e in pace. Posso fare quello che cazzo mi pare e piace. Donne mature che sapessero fare il rigatone, come quella tardona a Firenze, non le ho mai più trovate. Ricordo una preside in pensione di Roma, a casa della quale mi fermai a dormire, nell'altra stanza, non nella sua
camera. Sembrava proprio la preside tutta d'un pezzo, serissima, sebbene socievole, che si era offerta di ospitarmi, avendo tardato in una conferenza dove ero stato relatore. Non dico che ci davamo del lei, ma il tu era molto formale e di circostanza obbligata, dato che mi aveva invitato a cena. Un po' a dire il vero mi arrapava, per quel suo fare composto, ma dove non perdeva occasione di sfoggiare fulmineamente la coscia con tanto di reggicalze, salendo dietro con me in taxi, per tornare a casa sua.
Tantè che prima di addormentarmi nella stanza degli ospiti, mi ci volle; poichè mi si drizzava il cazzo al ricordo di quella fulminea visione della coscia e fantasticavo che mi chiamasse in camera sua per farsi scopare. Cosa che no avvenne. Così dormii.
La mattina mi ritrovai a fare colazione in salotto con lei in vestaglia, che le cosce questa volta le mostrava generosamente e senza calze erano abbronzate e non bianchicce come quelle di una monaca. E aveva pure un decoltè niente male con le tette sbirciabili.
Mentre dicevo tra me e me: che faccio, le salto addosso e le succhio le tette? O sto buono? Lei si è seduta vicino a me e mi ha con una mossa fulminea messo le mani sulla patta dei pantaloni. Ottenendo la reazione istantaea di un indurimento dell'uccello.
La sua domanda è stata: - sono troppo anziana per te? Io avevo sui 50 anni e le credo 67/68. La battuta mi è uscita spontanea: - meglio te piacente come sei, che Rosy Bindi
25 enne. Lei: ti piaccio davvero? Io: non mi piaci, mi mandi fuori di testa se ti guardo. Lei: ti va se te lo prendo in bocca? Non ha atteso la risposta e se lo è cacciato tutto in bocca fino alle tonsille e rimaneva mezzo fuori dalla bocca. Io ero seduto sula sedia del salotto e lei in ginocchio con la vestaglia tutta aperta e le tette all'aria. Però sarebbe stato meglio se mi avesse fatto sdraiare sul divano. Lei mi si è messa con la testa tra le gambe e ha cominciato il suo modo di fare il pompino da sballo. Mettendosi pure gli occhiali, per vedere meglio, che le conferiva un'aria da preside a tutti gli effetti. La sborrata è arrivata quasi subito. Lo ha succhiato come una pompa idrovora e ha ingoiato tutto. Quel "quasi" ha fatto la differenza. Perchè? Vi chiederete.
Me la sono trovata attaccata alla bocca con la sua bocca, che passava lo sperma dalla sua bocca alla mia e poi lo riprendeva e così via, in un gioco erotico per me inedito. Chè è durato parecchio. Sapete cosa mi ha confidato? Come cazzo fate a saperlo, se non ve lo dico: - sai io questo giochetto di solito lo faccio con le mie amichette più giovani di me. Ci passiamo di bocca in bocca lo yogurt alla fragola, mentre ci baciamo!
Io sono lesbica, gli uomini non mi attirano. Tu mi hai attirato stamattina, perchè mi hai guardato in un certo modo, che mi ha scatenato la voglia di prendere un pene in bocca bello gosso come il tuo, farti venire e poi fare con te il giochetto dello yogurt, che questa volta non era lo yogurt e tu non eri femmina.
Una tardona preside, pure lesbica, mi è piaciuta non poco. Molto meglio di una scopata, il pompino e poi il giochetto del passaggio di ... "yogurt" .
Ricordo che anni prima, questo passaggio di sborra di bocca in bocca, me lo fece una mia coetanea, che non voleva scopare per non rimanere in cinta e nemmeno farsi inculare, perchè l'avrei fatta svenire dal dolore, in quanto lei era piccolina: 38 kg e 150 di H.
Appena me lo rimise in bocca col bacio, la mia sborra, la cosa mi ha disgustato e l'ho fermata. Con la tardona preside invece la cosa mi ha gustato parecchio, assai.
Tanto che poi quella mattina l'abbiamo ripetuto il bacio col "passaggio", con lo yogurt alla fragola e la cosa è durata fino a tarda mattina, da quanto mi gustava entrare in bocca con la lingua ad una ultra sessantenne.
Con questa signora ci siamo persi di vista per più di 2 anni, fino che mi telefonò per chiedermi se potevo farle un certificato per permetterle di andare a fare la guida turistica a Roma, dato che oltre ad essere prof. ssa di Lettere e di Greco e Latino, se la cavava anche con l'Inglese. Le risposi che certo che si.
Si fece 60 km, per venire nel mio ufficio e le feci il certificato. Lei mi disse che voleva ringraziarmi. Io ebbi a raccontarle del rigatone che mi fece la maialona a Firenze, quando ero giovanissimo. Telefonicamente. Lei mi chiamava prima di incontrarsi con le sue amiche a lesbicare e il contatto telefonico con me, che le confidavo tutte le mie esperienze oltre confine con le donne più grandi di me, le accedeva una voglia pazzesca erotica, che poi sfogava con le giovani ospiti di casa sua.
Seppi anche che si sodomizzavano a vicenda con il fallo indossabile, di quelli con lo schizzo, che lei caricava col latte caldo. Hai capito la preside tutta d'un pezzo?
Insomma, dato che vicino al mio ufficio c'era un bosco, aspettò l'ora di fine turno mio e mi portò con la sua macchina nel bosco. Me lo tirò fuori e ... Mi sorprese non poco facendomi un magistrale rigatone, analogo a quello che mi feci fare a Firenze. Mi fece sentire la sensazione dei denti e sapientemente mi fece sborrare copiosamente nella sua bocca, ingoiando tutto tutto questa volta. Poi è venuta a darmi il bacio con la lingua senza scambio di liquido latteo. Muovendo la lingua a pennello divinamente. Scopare non voleva scopare. Anale meno che meno. Arrapatissimo ho dovuto spararmi una sega arapato dalle sue cosce con la gonna leggermente alzata. Settantenne ancora aveva cosce da sega. Come ce le ha Barbara Palombelli, che mi ha impazzire quando seduta nel suo banco a Forum, si fa inquadrare un pezzo di coscia e se la tocca con una mano.
Chi ci sta meglio di me, dunque? Almeno 7 8 volte l'anno ho trovato da scopare, da farmi l'inculata, da farmi la sborrata in faccia alla donna delle pulizie.
Alla mia età, sto da dio, anche perchè col cazzo che mi sono fatto inoculare quella sozzeria, dal nome innominabile. Sono sportivo, faccio sport estremi, che non preciso altrimenti mi identifico. Sto benone economicamente, non bene. Molto meglio di un notaio, che com'è noto si becca 3500 euro al mese, a prescindere. Anche se ha fatto un contratto di vendita in tutta la sua vita professionale. La pension è a prescindere. Se poi ha fatto, la pensione diventa stratosferica. Se fossi sposato me le sarei fatte tutte le femmine che mi sono fatto? Certo che no. Volete leggere una bella notizia e una brutta?
Quella brutta è che almeno il 70% delle persone e quindi anche degli uomini (in genere più coglioni delle donne, che la "merdaccia" l'hanno fatta fare ai mariti, MA LORO IL MODO PER NON FARSELA L'ANNO TROVATO) si sono fatti in-o-culare e per l'effetto hanno tanti di quei problemi fisici, che il cazzo col cazzo che gli si alza più. Anche se hanno 30 - 40 anni o pure meno di 30.
Quella bella, per me, è che ora le femmine le troverei tutte assatanate, dacchè prive di cazzo funzionante. Ovvamente io quel 70 % (le femmine forse sono il 60%) che si sono fatte inoculare la sozzeria innominabile, non le toccherei nemmeno col famoso distanziamento di un metro. Però le rimanenti "sane" ho toccato con mano che scopano come cinghialesse. Molte di loro squirtano mezzo litro di liquido, quando vengono,
E querda caso sono sempre le ultrasessantenni a squirtare. Le giovani che si mettono anelli in vagina passanti da grande labbra a grande labbra, per squirtare credo che ricorrano alla minzione.
Per concludere la narrazione del rigatone, non mi resta che sperare di trovare qualche bella tardona che lo sappia fare magistralmente. Finora ne ho trovate solo 2. La troiona di Firenze e la preside di Roma.
Saper fare bene un rigatone per una femmina è un risultato quasi irraggiungibile. Il quasi, dà speranza. A me la da.
Farselo fare da una giovane tatuata è temerario come mettere l'uccello negli ingranaggi del cambio. O trovi la settantenne o ti attacchi al cazzo.
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