Fronte e retro
di
Sperminator
genere
etero
Come in ogni giornata lavorativa mi reco nel solito ristorante per la pausa pranzo. Oggi però sono da solo, in quanto i miei colleghi sono in ferie, e quindi trovo sistemazione su uno sgabello, a lato del bancone, accanto di una biondina, assidua frequentatrice del locale al pari sottoscritto.
Ci salutiamo educatamente, ci presentiamo e iniziamo a confabulare in attesa dei piatti. La mia vicina si chiama Francesca, gestisce un’agenzia di promozione finanziaria ed oggettivamente affascinante. Le chiedo un’informazione di servizio -Perchè oggi sei sola? Di solito sei insieme ad altra gente- a cui risponde -I miei colleghi sono altrove e quindi mi ritrovo sola, come nella vita quotidiana. Ma quindi tu mi avevi già notato?- e io pure -Certo, guardando in giro è difficile non essere calamitati dai tuoi occhi cerulei! E comunque, anche nel mio caso, meglio soli che mal accompagnati!-
L’arrivo del cibo interrompe i nostri discorsi ma non gli sguardi furtivi che ci scambiamo. Finito di pranzare usciamo insieme dal locale e, prima di congedarci, mi prospetta una consulenza -Se avessi intenzione di fare nuovi investimenti o solo di qualche consiglio sai dove trovarmi- che, scontatamente, non disdegno -Certo, dimmi tu quando passare- e alla fine ci accordiamo per rivederci nel tardo pomeriggio, verso le 18.
La vedo allontanarsi e debbo dire che, non essendo più una ragazzina, ha comunque una silhouette niente male al quale unisce un cervello di prim’ordine. Rientrato in ufficio cerco di non farmi cattivi pensieri ma devo dire che la mia nuova conoscenza è un bocconcino che assaggerei volentieri.
All’orario concordato suono alla porta della filiale con un filo di emozione. Francesca mi accoglie festante, spiegandomi di aver predisposto tutta la documentazione, e propone un brindisi al nostro incontro. Sorseggiando due calici di un buon prosecco, il suo sguardo languido cerca il mio, forse sapendo di non lasciarmi indifferente. Ne consegue un celere rigonfiamento del mio pacco e ho il presentimento che voglia scartarlo al più presto.
Infatti, messi da parte i bicchieri, la sua mano si deposita sulla mia patta e asserisce -Che ne dici di darci da fare, vorrei trattare questo importante argomento…-. Non mi aspettavo questa sua presa di posizione ma sono d’accordissimo -Mi sembra un ottimo spunto per darci da fare- e ci tiene a precisare -Inutile girarci attorno, siamo adulti e vaccinati e io voglio essere tua…-. Poi il silenzio a sancire il simbolico start delle ostilità.
Mi bacia con determinazione e senza un briciolo di dolcezza; la lussuria la fa da padrona, incendiando la nostra novella tresca. Limoniamo animatamente, avvinghiati l’uno all’altra, con la mia erezione a premere sul suo addome. Siamo in apnea, immersi in un’attrazione fatale, quanto impronosticabile.
Senza cincischiare, le sottraggo di fila la maglietta e il reggiseno, permettendole di esibire un balcone davvero rigoglioso. Come un poppante affamato, mi avvento a ciucciare le sue pere tondeggianti, alternandomi tra di. Non posso esimermi dal mordicchiare i suoi capezzoloni turgidissimi e tale scelta accentua il suo sobillare.
Le abbasso i leggins, aiutandola a toglierli, per lasciarla con indosso un solo indumento intimo. Esso ha già una chiazza ma lo sfioro delicatamente, constatando quanto sia fradicio. Le pongo un quesito ad hoc -E’ calda la mandorla?- e mi spiega -Più che calda è incandescente. Sono bagnata da quando eravamo a pranzo!-. Allora, con un gesto netto e prepotente, le strappo via il suo perizoma intriso e ne annuso morbosamente l’essenza, dandole conferma di essersi affidata alla persona giusta.
Per darne riprova, la depongo sul divano e mi chino innanzi alla mia conquista. La sua fichetta, curata e profumata, attende le mie cure e, per benvenuto della casa, la lecco dal perineo al monte di Venere. Senza vantarmene, è già in brodo di giuggiole, non solo in senso figurato, perciò ha già ben incominciato. Allora mi sposto subito a cesellare il suo clitoride, sapendo di farle cosa gradita, e glielo stuzzico in maniera assillante. Aggiungo il dito medio a scandagliare il suo punto G, per una combinazione che la fa ansimare profondamente e non le lascerà scampo.
Una manciata di minuti e la bionda platinata è eccitata per la mia condotta irreprensibile. La sua improvvisa agitazione, anticipa lo zampillare torrentizio dei suoi candidi umori e si fonde con i suoi guaiti -Uuuh! Uuuh! Uuuh!- per siglare la prima gioia di giornata. Emblematica è la sua testimonianza -Sono venuta come una ragazzina alle prime armi! Sei stato bravissimo a farmi fare uno squirt e a me tocca ricambiare…-.
Mi fa rimettere in piedi e si prostra al mio cospetto. Mi levo la polo e intanto mi cala pantaloni e boxer, scoprendo con chi avrà a che fare. La sua espressione, radiosa ed esterrefatta, la dice lunga e, per non smentirsi, ne tesse le lodi -Che uccello enorme! Così nerboruto e portentoso… La mia passerina lo gradirà assai!- Lo accarezza amorevolmente, forse per studiare il copione prima di entrare in scena.
Lo fa massaggiandomi lo scroto e leccando golosamente l’involucro, per prendere un po’ di confidenza. Poi si concentra sul glande, lustrandolo da par suo e trastullandomi il frenulo, passandoselo pure come fosse un burrocacao. Io la lascio fare, capendo di essere in ottime mani, e so che non siamo ancora entrati nel vivo. Lo abbocca avvolgendolo con le sue labbra morbide che lo massaggiano doviziosamente in un’egregia fellatio ma ho la sensazione che stia prendendo le misure per qualcosa di più.
Avvalora la mia tesi entrando in modalità gola profonda, portandoselo oltre l’ugola, succhiandolo come un’ossessa e permettendomi la licenza poetica di “scoparla in bocca”. Non paga, nelle pause per respirare, sfrutta la saliva prodotta e, con una presa bimane, me lo mena platealmente, fissandomi negli occhi, conscia della libidine che mi sta inferendo. Mi godo lo spettacolo di quest’alternanza tra deepthroath e masturbazione, omaggiando le sue capacità orali -Che sgualdrina sei! Un pompino così non lo trovi neanche se lo paghi!-, sulle quali si giustifica -Non mi ero mai lanciata in tale pratica e con te ne vale la pena, anzi il pene! Tu mi fai infoiare da uscire di senno!-
Dopo dei sublimi preliminari è l’ora di fare sul serio e quindi la ricolloco sul divano per darle l’assalto. Torno a mettermi in ginocchio e mi fiondo a strusciarmi spudoratamente sulla sua vulva, che attende solo di sottomettersi a me. La mia lady si rende conto che qualcosa di grande sta per accadere ed è impaziente -Sono tutta tua e non vedo l’ora di dartela! Adesso però scopami, ti scongiuro! Scopami senza freni!-, perciò non mi faccio pregare oltre.
Fletto, con fatica, il mio membro roccioso e, sfruttando la sua congrua lubrificazione, lo infilo nella sua vagina, inauditamente ristretta, per nemmeno tre quarti della mia abbondante misura. Mi muovo lentamente, sotto la sua attenta visuale, per trovare la confidenza anatomica tra i nostri organi e le faccio un’onesta constatazione -Non pensavo fossi così chiusa!-, sulla quale non è impreparata -Neanch’io immaginavo che l’avessi così grosso! Non c’è paragone con i tuoi sfigati predecessori, incluso il mio ex marito-. Diciamo che è una sorta di riscaldamento, benchè trattenga a stento la sua vampa morendosi le labbra.
Per essere maggiormente incisivo mi rialzo, facendole ruotare leggermente il bacino, e non interrompendo la mia propulsione. La infilzo in diagonale e, sfruttando l’angolazione, mi prodigo nel dilatare la sua amabile fregna. La mia nuova fiamma gradisce scontatamente il mio veemente copulare e mugola convintamente -Mmmm! Mmmm! Mmmm!-, aggiungendo -Mamma mia quanto è duro! Oggi è il mio giorno fortunato, sapevo che non mi avresti deluso!-. Sono lieto di darle dentro perché mi piace davvero e ritengo opportuno ripagare la fiducia incondizionata che ha avuto in me.
A tal proposito, oltre che per sciorinare le mie qualità, le faccio appoggiare le sue caviglie sulle mie spalle e mi aggrappo alle sue mammelle polpose. Dopodichè, senza fronzoli, piazzo un’accelerazione decisa che la lascia a bocca aperta e quasi senza fiato. La sbatto perentoriamente e con una cadenza pressante, riscuotendo il suo consenso -Sei grandioso ragazzo mio, continua così!… Così!... Così!-. Per non essere da meno mi complimento anch’io -Chi l’avrebbe detto che saresti stata mia! Non sei solamente attraente ma hai anche l’anda da zoccola!-
Mi mantengo al passo del suo affannoso boccheggiare, sapendo che si sta avvicinando frettolosamente al dunque, e la sprono in rima -Forza mia bella manzetta… sei prossima alla doppietta!- Ormai è cotta a puntino e mi fissa, inebriata dalla prosperità del nostro connubio carnale. Un giro di lancette e si contorce spasmodicamente, per abbandonarsi alla cocente ebbrezza dell’orgasmo -Sììì! Cosììì! Sììì! Sììììì! Sììììììì! Sìììììììììì!- che suggella, alla perfezione, il nostro rapporto sessuale.
Francesca mi bacia e commenta raggiante -Sarà per la prolungata astinenza, per la clandestinità del nostro incontro, per la disabitudine al calibro della tua pistola o per la voglia di te… Ma io un godimento così non me lo sognavo neanche! Credevo di essere diventata frigida e ora mi sembra di aver riperso la verginità! Il tutto grazie a te, splendido toyboy… confesso che avevo chiesto al ristoratore di pranzare vicino a te ma non osavo immaginare che fossi così dotato e che cedessi alle mie avances-. Io sono più sintetico -Come vedi non mi sei indifferente e sono contento per le tue emozioni, che condivido con te. Ma non finisce qui…-.
Con una mezza acrobazia inverto la nostra ubicazione, senza però separarci, e mi ritrovo seduto sul divano, sotto la mia amazzone. Mi espone il suo piano -Rilassati cucciolo, io cercherò di fare del mio meglio. Con il tuo cazzo il divertimento è assicurato-, da me avallato -Ti candidi ad essere la mia scrofa di riferimento sicchè ho la certezza matematica che farai grandi cose-. Inizialmente giostra con tranquillità per capire il da farsi, anche se non ho dubbi che si tratti della quiete prima della tempesta.
All’improvviso aumenta freneticamente la velocità, utilizzando appieno tutto il potenziale che ho messo a sua disposizione e gemendo apertamente -Aaah! Aaah! Sììì!-. Di tanto in tanto rallenta per rifiatare ma poi riparte più forte, facendomi estasiare per la sua prestazione, e imbambolandomi con il ballonzolare scomposto delle sue tette. Il suo entusiasmo è a mille -Aaaah! Ma che figata è prendere il tuo cazzo gigante per intero! E’ una favola!- e io la ossequio -Anche tu lo sei. Oltre che essere bellissima, sei una bagascia di rango superiore-.
Per non smentirsi, varia leggermente postura attaccandosi a me, e va a sfruttare intelligentemente l’asse verticale. La bionda valchiria cavalca magistralmente il mio destriero, dritto per dritto, frustata dai miei schiaffi sul suo fondoschiena, e mi costringe involontariamente a suggere le sue floride zinne. E’ in visibilio per la chiavata pazzesca che stiamo facendo e lo mette nero su bianco vis a vis -Aaah! Aaah! Godo! Godo! Io sono la tua vacca e tu il mio toro da monta-. Onestamente, per restare in ambito di fattoria, sto godendo come un porco e lei all’ennesima potenza del sottoscritto.
Il viatico è chiarissimo, difatti si carica a molla e lancia furiosamente lo sprint conclusivo. Io sono il suo supporter e cerco di sospingerla -Dai, ci siamo quasi! Te lo sei meritato sul campo! Godi baldracca! Godi!-. Se lo va a prendere con una grinta lodevole, arrivando all’apice dell’eros ed esternandolo fragorosamente -Aaah! Aaaah! Aaaaah! Sto venendo! Sto venendo! Sto venendo alla grande! Aaaaah! Aaaaaaah! Aaaaaaaaaah!- Non ho visto altre donne talmente determinate nell’amplesso perciò ho un bel regalino in serbo.
Senza scindere la nostra impudica unione torno in stazione eretta e la sollevo vigorosamente staccandola da terra. Aggancia le mani attorno al mio collo e si esprime con scaltrezza -Sei il numero uno! Mi fai impazzire! Visto che ho la sorca in fiamme, mi daresti la tua schiuma per spegnere l’incendio?-. La mia risposta è a tono -Ci mancherebbe, sono fiero di interpretare questo ruolo. Direi che l’idrante è sulla strada giusta per essere attivato- e accetto di buon grado la sua oscena richiesta.
Tenendola per le natiche carnose, la faccio librare in aria e rimbalzare sulla mia mazza erculea, che funge da perno. Il suo movimento complementare di permette di massimizzare l’ergonomia e la profondità, ad un’andatura forsennata, per una trombata da dieci e lode. Le sue poppe oscillano in modo incontrollato e il suo strillare -Aaah! Aaah! Aaah!- si fa sempre più acuto. Siamo due animali che hanno per comune intento l’istinto primordiale dell’accoppiamento che ci fomenta a darcele di santa ragione.
Sapendo che mi sto approssimando celermente all’happy ending mi pungola furbamente -Sei carico? Ce l’hai lo sperma per me?- e ancora -Scopami, mi pare di sentirlo in gola! Sono la tuai troietta in calore!-. Io ribatto per le rime -Troietta è riduttivo perché hai le caratteristiche di una battona d’alto borgo. Per il resto, non ti preoccupare… ti sta per arrivare una buona iniezione di fiducia nella vagina- su cui ha una precisazione -Non aspetto altro! Mi dichiaro schiava della tua minchia fotonica!-.
Arrapato come una bestia, glielo sparo dentro con prepotenza, per l’ultimo sforzo che precede l’esplosione. Non sono un fan del sesso acrobatico ma ciò che stiamo inscenando è veramente speciale. Continuo a randellare la sua guaina con la mia verga d’acciaio, similarmente a un martello pneumatico, e la meravigliosa creatura fa riecheggiare i suoi gemiti striduli, senza apparenti segni di cedimento. Mi capacito che sto montando una puledra di razza e mi spingo al limite per giungere alla mia esplosione.
A sorpresa è Francesca la prima ad arrivare all’orgasmo -Oh mio Dio! Vengo! Vengooo! Vengo ancora! Ancoraaaa! Ancoraaaaaaaa!- e io la seguo a ruota -Ci sono anch’io… Adesso ti insemino lurida cagna!-. Udita la lieta notizia fa il tifo per me -Dai amore mio… Vienimi dentro e dammi la tua sborra! Voglio la tua sborra! Riempimi di sborra!- ed io l’accontento alla lettera -E’ tutta per te puttana! Ti faccio il pieno!-. Con una goduria ineguagliabile, riverso un fiume di liquido seminale nella sua cavità uterina, per un’eiaculazione senza precedenti e metto fine a quella che, secondo entrambi, è stata una scopata epocale.
La ripongo al suolo e, dopo aver ripreso le forze mi bacia appassionatamente. E’ chiaramente al settimo cielo -Sei fantastico! Hai fatto qualcosa di inimmaginabile! Ho avuto pochi uomini in passato benchè tu sei di un altro pianeta! Spero solamente di essere stata alla tua altezza!- ed io la rassicuro -Non direi… per essere preciso, sei stata un’amante strepitosa e disinibita. Sei per distacco la miglior maiala che mi sia mai fatto! E adesso vediamo cosa abbiamo combinato…-. Mi sfilo a malincuore dal suo ventre e assistiamo alla copiosa colata dei nostri liquidi organici dalla sua mucosa vaginale, alquanto dilatata. Si va a formare una vasta chiazza sul pavimento sulla quale fa un appunto -Cavoli quanta roba! Ti sei davvero svuotato i coglioni- che io riprendo -Tu mi hai detto di riempirti e io ho seguito le tue istruzioni-.
Mi accomodo momentaneamente sul divano, mentre la mia amichetta recupera uno straccio e si mette a pulire, piegandosi a novanta gradi dinanzi a me. Non so se ci sia volontarietà nel suo gesto, fatto sta che mi ritrovo a tu per tu con panorama del suo sedere, rotondo da sembrare disegnato con il compasso. Ringalluzzito da tale visione attendo la conclusione delle pulizie e mi appropinquo ad esso. Palpeggio i suoi glutei compatti per distanziarli e lecco il foro serrato sul retro, manifestando il mio interesse a tale mercanzia. Carpisce le mie intenzioni bellicose -Non ci crederai ma lì sarei vergine e vorrei che tu mi togliessi questa illibatezza…- cui seguono le mie -Ne sarai onorato. Anzi ti proporrei una doppia farcitura…- che accondiscende lussuriosamente con un semplice -Adoro!-.
Mi alzo rapidamente e con me anche la mia nerchia, che torna ad essere di marmo per questo iconico avvenimento. Busso alla soglia del suo didietro -Toc Toc… C’è qualcuno?- trovando riscontro -Avanti Avanti… La tua fidata baldracca è impazientemente che tu la apra!-. Con la dovuta cautela violo il suo buchino strettissimo e ci introduco la mia cappella violacea, facendola trasalire. Ripeto la medesima azione, uscendo e rientrando, per abituarla alla trivellazione in atto e procurandole un mix di gioia e dolore che rappresenterà la costante della sua svergognata sodomizzazione.
Trovato un appropriato feeling, le faccio raddrizzare la schiena e ci baciamo, di nuovo, calorosamente. Con la mano destra divarico la sua gamba, tenendola sollevata sotto il ginocchio, e con la sinistra torno a giocare con le se bocce e i suoi capezzoli tumidi. Mantengo con calma lo stesso range, avendo la sensazione di possedere una donna stupenda con l’innata indole della prostituzione. Lo rimarca a dovere -Sei fortissimo e sempre duro da somigliare alla roccia! Voglio che mi inculi senza pietà! Fottimi come solo tu sai fare!- sapendo che il suo appello non rimarrà inascoltato.
Incremento gradatamente la potenza dei miei colpi e mi inerpico inesorabilmente nel suo retto tra il suo scandito berciare -Oooh! Oooh! Oooh!-. Attuando le sue perverse indicazioni la inchiappetto di gran carriera, da farla sobbalzare da terra per l’impeto crescente del mio incedere. Io non me ne sono passate molte ma un mignottone del genere, che si concede in tutto e per tutto a uno semisconosciuto, merita il trattamento di riguardo che le sto riservando.
Per non sminuire la sua fama depravata, mi scruta con la sua faccia da porca e mi dice -Sei un uomo bellissimo e uno stallone eccezionale! Sono pazza di te!-. Io replico doverosamente -Se la mettiamo così anche tu sei uno splendore e una troia inenarrabile! Da calciatore mi capita di fare degli interventi decisi ma ti sto facendo il più importante fallo da dietro della mia carriera- e coglie la palla al balzo per ribadire il concetto -Lo sento eccome il tuo cazzone mostruoso e lo voglio tutto dentro! Spaccami il culo tesoro mio! Spaccamelo!- a suo rischio e pericolo.
Un brevissimo intervallo per scaraventarla sul divanetto e afferrare la sua chioma platinata tra le mani in vista del rush finale. Per non deludere le sue aspettative glielo pianto imperiosamente nel suo deretano, cosciente del fatto che lo avrei scardinato irreparabilmente. Rilancio il nostro coito anale a un ritmo martellante, garantendole venti centimetri abbondanti a invadere la sua grotta inesplorata. La mia magnifica partner dimostra di avere un fisico bestiale, incassando ardentemente le mie devastanti bastonate che lasciano il segno -Oh mio Dio… Mi fai male! Ma soprattutto mi fai godere come fossi la più bagascia del pianeta!- e glielo confermo -Altrochè se lo sei! Vinceresti il premio per la miglior performer hard nelle varie categorie: cougar, blonde e ass-fucked solo per citarne alcune-.
Rinfrancata dalla mia stima, mi incita piuttosto volgarmente -Piantamelo fino ai coglioni e sfondami! Mi devi sfondare! Sfondami!- ed è musica per le mie orecchie. So che il momento clou è dietro l’angolo e mi adopero per esaudire la sua direttiva erotica. La inculo all’impazzata, con una cattiveria agonistica e un furore sessuale fuori dal normale. Le sue grida animalesche sono più lunghe e gravi -Ooooooooooh! Ooooooooooh!- e attesta di avere una resistenza encomiabile nonostante la mia azione dirompente.
Avendo superato il limite della ragione sottolinea un aspetto -Voglio un’ondata della tua sborra anche nel mio culetto rotto- da me ripreso -E’ in arrivo! Così colmiamo anche questi sfintere tra tre, due, uno…-. Incomincio a fiottare il mio fluido seminale, sbraitando inusualmente e accolto dal suo giubilo -Sborra amore mio, a più non posso! Sborrami tutto l’ano e d’ora in poi anche tutto l’anno-. Sto godendo esageratamente e spingo fino in fondo per inondarla adeguatamente -Sei una scrofa della razza più bastarda! Ora ti ho irrigato la caverna con un fiume e non sarà l’ultima volta che accade!-.
Completata l’eiaculazione mi arresto e con circospezione estraggo la spada nella roccia, ovvero il mio cazzo dalle sue chiappe. Le sembianze non solo quelle di un buco del culo, ma di un cratere vulcanico dal quale esce, in luogo del magma, il mio caldo sperma. Ripresasi dopo lo sforzo titanico, chiosa -Mi hai spaccato sul serio il buco del culo e, come un artista, hai messo la firma con l’inchiostro del tuo seme- e io chiarisco -Mi sono limitato a rispettare i patti. E poi una meraviglia di troia come te doveva essere per forza autografata!-.
La mia nuova amica espone il suo giudizio -Caro mio tu hai fatto un capolavoro. Sei un vero uomo che all’apparenza predilige la sostanza… e che sostanza! Nella mia canonica vita sessuale non ho mai né desiderato né ricevuto tanta sborra quanta me ne hai elargita nel pomeriggio odierno. Mi hai fottuto divinamente la fica e il culo, che d’ora in avanti saranno a tua completa disposizione per quando li vorrai nuovamente riempire. Perché io voglio solo te e nessun altro… Ti adoro amore mio!-.
Toccato dalle sue accorate parole, le rispondo senza peli sulla lingua -Ho sempre avuto l’idea che avessi una marcia in più delle altre e non solo ne ho avuto la riprova, ma ho scoperto che sei un troione sensazionale. Non avevo mai assistito a tanta determinazione nello scopare e ambizione nel volere il mio sperma. Tu sei nettamente la donna che mi ha fatto più eccitare nella mia esistenza e per quanto mostrato oggi, potremmo tranquillamente girare insieme un porno amatoriale da premio Oscar. Pertanto dovrò sbatterti quotidianamente allenarci sulle categorie: milf, blowjob, squirtle, anal e creampie-. Ed ha inizio la nostra nuova era sessuale…
Ci salutiamo educatamente, ci presentiamo e iniziamo a confabulare in attesa dei piatti. La mia vicina si chiama Francesca, gestisce un’agenzia di promozione finanziaria ed oggettivamente affascinante. Le chiedo un’informazione di servizio -Perchè oggi sei sola? Di solito sei insieme ad altra gente- a cui risponde -I miei colleghi sono altrove e quindi mi ritrovo sola, come nella vita quotidiana. Ma quindi tu mi avevi già notato?- e io pure -Certo, guardando in giro è difficile non essere calamitati dai tuoi occhi cerulei! E comunque, anche nel mio caso, meglio soli che mal accompagnati!-
L’arrivo del cibo interrompe i nostri discorsi ma non gli sguardi furtivi che ci scambiamo. Finito di pranzare usciamo insieme dal locale e, prima di congedarci, mi prospetta una consulenza -Se avessi intenzione di fare nuovi investimenti o solo di qualche consiglio sai dove trovarmi- che, scontatamente, non disdegno -Certo, dimmi tu quando passare- e alla fine ci accordiamo per rivederci nel tardo pomeriggio, verso le 18.
La vedo allontanarsi e debbo dire che, non essendo più una ragazzina, ha comunque una silhouette niente male al quale unisce un cervello di prim’ordine. Rientrato in ufficio cerco di non farmi cattivi pensieri ma devo dire che la mia nuova conoscenza è un bocconcino che assaggerei volentieri.
All’orario concordato suono alla porta della filiale con un filo di emozione. Francesca mi accoglie festante, spiegandomi di aver predisposto tutta la documentazione, e propone un brindisi al nostro incontro. Sorseggiando due calici di un buon prosecco, il suo sguardo languido cerca il mio, forse sapendo di non lasciarmi indifferente. Ne consegue un celere rigonfiamento del mio pacco e ho il presentimento che voglia scartarlo al più presto.
Infatti, messi da parte i bicchieri, la sua mano si deposita sulla mia patta e asserisce -Che ne dici di darci da fare, vorrei trattare questo importante argomento…-. Non mi aspettavo questa sua presa di posizione ma sono d’accordissimo -Mi sembra un ottimo spunto per darci da fare- e ci tiene a precisare -Inutile girarci attorno, siamo adulti e vaccinati e io voglio essere tua…-. Poi il silenzio a sancire il simbolico start delle ostilità.
Mi bacia con determinazione e senza un briciolo di dolcezza; la lussuria la fa da padrona, incendiando la nostra novella tresca. Limoniamo animatamente, avvinghiati l’uno all’altra, con la mia erezione a premere sul suo addome. Siamo in apnea, immersi in un’attrazione fatale, quanto impronosticabile.
Senza cincischiare, le sottraggo di fila la maglietta e il reggiseno, permettendole di esibire un balcone davvero rigoglioso. Come un poppante affamato, mi avvento a ciucciare le sue pere tondeggianti, alternandomi tra di. Non posso esimermi dal mordicchiare i suoi capezzoloni turgidissimi e tale scelta accentua il suo sobillare.
Le abbasso i leggins, aiutandola a toglierli, per lasciarla con indosso un solo indumento intimo. Esso ha già una chiazza ma lo sfioro delicatamente, constatando quanto sia fradicio. Le pongo un quesito ad hoc -E’ calda la mandorla?- e mi spiega -Più che calda è incandescente. Sono bagnata da quando eravamo a pranzo!-. Allora, con un gesto netto e prepotente, le strappo via il suo perizoma intriso e ne annuso morbosamente l’essenza, dandole conferma di essersi affidata alla persona giusta.
Per darne riprova, la depongo sul divano e mi chino innanzi alla mia conquista. La sua fichetta, curata e profumata, attende le mie cure e, per benvenuto della casa, la lecco dal perineo al monte di Venere. Senza vantarmene, è già in brodo di giuggiole, non solo in senso figurato, perciò ha già ben incominciato. Allora mi sposto subito a cesellare il suo clitoride, sapendo di farle cosa gradita, e glielo stuzzico in maniera assillante. Aggiungo il dito medio a scandagliare il suo punto G, per una combinazione che la fa ansimare profondamente e non le lascerà scampo.
Una manciata di minuti e la bionda platinata è eccitata per la mia condotta irreprensibile. La sua improvvisa agitazione, anticipa lo zampillare torrentizio dei suoi candidi umori e si fonde con i suoi guaiti -Uuuh! Uuuh! Uuuh!- per siglare la prima gioia di giornata. Emblematica è la sua testimonianza -Sono venuta come una ragazzina alle prime armi! Sei stato bravissimo a farmi fare uno squirt e a me tocca ricambiare…-.
Mi fa rimettere in piedi e si prostra al mio cospetto. Mi levo la polo e intanto mi cala pantaloni e boxer, scoprendo con chi avrà a che fare. La sua espressione, radiosa ed esterrefatta, la dice lunga e, per non smentirsi, ne tesse le lodi -Che uccello enorme! Così nerboruto e portentoso… La mia passerina lo gradirà assai!- Lo accarezza amorevolmente, forse per studiare il copione prima di entrare in scena.
Lo fa massaggiandomi lo scroto e leccando golosamente l’involucro, per prendere un po’ di confidenza. Poi si concentra sul glande, lustrandolo da par suo e trastullandomi il frenulo, passandoselo pure come fosse un burrocacao. Io la lascio fare, capendo di essere in ottime mani, e so che non siamo ancora entrati nel vivo. Lo abbocca avvolgendolo con le sue labbra morbide che lo massaggiano doviziosamente in un’egregia fellatio ma ho la sensazione che stia prendendo le misure per qualcosa di più.
Avvalora la mia tesi entrando in modalità gola profonda, portandoselo oltre l’ugola, succhiandolo come un’ossessa e permettendomi la licenza poetica di “scoparla in bocca”. Non paga, nelle pause per respirare, sfrutta la saliva prodotta e, con una presa bimane, me lo mena platealmente, fissandomi negli occhi, conscia della libidine che mi sta inferendo. Mi godo lo spettacolo di quest’alternanza tra deepthroath e masturbazione, omaggiando le sue capacità orali -Che sgualdrina sei! Un pompino così non lo trovi neanche se lo paghi!-, sulle quali si giustifica -Non mi ero mai lanciata in tale pratica e con te ne vale la pena, anzi il pene! Tu mi fai infoiare da uscire di senno!-
Dopo dei sublimi preliminari è l’ora di fare sul serio e quindi la ricolloco sul divano per darle l’assalto. Torno a mettermi in ginocchio e mi fiondo a strusciarmi spudoratamente sulla sua vulva, che attende solo di sottomettersi a me. La mia lady si rende conto che qualcosa di grande sta per accadere ed è impaziente -Sono tutta tua e non vedo l’ora di dartela! Adesso però scopami, ti scongiuro! Scopami senza freni!-, perciò non mi faccio pregare oltre.
Fletto, con fatica, il mio membro roccioso e, sfruttando la sua congrua lubrificazione, lo infilo nella sua vagina, inauditamente ristretta, per nemmeno tre quarti della mia abbondante misura. Mi muovo lentamente, sotto la sua attenta visuale, per trovare la confidenza anatomica tra i nostri organi e le faccio un’onesta constatazione -Non pensavo fossi così chiusa!-, sulla quale non è impreparata -Neanch’io immaginavo che l’avessi così grosso! Non c’è paragone con i tuoi sfigati predecessori, incluso il mio ex marito-. Diciamo che è una sorta di riscaldamento, benchè trattenga a stento la sua vampa morendosi le labbra.
Per essere maggiormente incisivo mi rialzo, facendole ruotare leggermente il bacino, e non interrompendo la mia propulsione. La infilzo in diagonale e, sfruttando l’angolazione, mi prodigo nel dilatare la sua amabile fregna. La mia nuova fiamma gradisce scontatamente il mio veemente copulare e mugola convintamente -Mmmm! Mmmm! Mmmm!-, aggiungendo -Mamma mia quanto è duro! Oggi è il mio giorno fortunato, sapevo che non mi avresti deluso!-. Sono lieto di darle dentro perché mi piace davvero e ritengo opportuno ripagare la fiducia incondizionata che ha avuto in me.
A tal proposito, oltre che per sciorinare le mie qualità, le faccio appoggiare le sue caviglie sulle mie spalle e mi aggrappo alle sue mammelle polpose. Dopodichè, senza fronzoli, piazzo un’accelerazione decisa che la lascia a bocca aperta e quasi senza fiato. La sbatto perentoriamente e con una cadenza pressante, riscuotendo il suo consenso -Sei grandioso ragazzo mio, continua così!… Così!... Così!-. Per non essere da meno mi complimento anch’io -Chi l’avrebbe detto che saresti stata mia! Non sei solamente attraente ma hai anche l’anda da zoccola!-
Mi mantengo al passo del suo affannoso boccheggiare, sapendo che si sta avvicinando frettolosamente al dunque, e la sprono in rima -Forza mia bella manzetta… sei prossima alla doppietta!- Ormai è cotta a puntino e mi fissa, inebriata dalla prosperità del nostro connubio carnale. Un giro di lancette e si contorce spasmodicamente, per abbandonarsi alla cocente ebbrezza dell’orgasmo -Sììì! Cosììì! Sììì! Sììììì! Sììììììì! Sìììììììììì!- che suggella, alla perfezione, il nostro rapporto sessuale.
Francesca mi bacia e commenta raggiante -Sarà per la prolungata astinenza, per la clandestinità del nostro incontro, per la disabitudine al calibro della tua pistola o per la voglia di te… Ma io un godimento così non me lo sognavo neanche! Credevo di essere diventata frigida e ora mi sembra di aver riperso la verginità! Il tutto grazie a te, splendido toyboy… confesso che avevo chiesto al ristoratore di pranzare vicino a te ma non osavo immaginare che fossi così dotato e che cedessi alle mie avances-. Io sono più sintetico -Come vedi non mi sei indifferente e sono contento per le tue emozioni, che condivido con te. Ma non finisce qui…-.
Con una mezza acrobazia inverto la nostra ubicazione, senza però separarci, e mi ritrovo seduto sul divano, sotto la mia amazzone. Mi espone il suo piano -Rilassati cucciolo, io cercherò di fare del mio meglio. Con il tuo cazzo il divertimento è assicurato-, da me avallato -Ti candidi ad essere la mia scrofa di riferimento sicchè ho la certezza matematica che farai grandi cose-. Inizialmente giostra con tranquillità per capire il da farsi, anche se non ho dubbi che si tratti della quiete prima della tempesta.
All’improvviso aumenta freneticamente la velocità, utilizzando appieno tutto il potenziale che ho messo a sua disposizione e gemendo apertamente -Aaah! Aaah! Sììì!-. Di tanto in tanto rallenta per rifiatare ma poi riparte più forte, facendomi estasiare per la sua prestazione, e imbambolandomi con il ballonzolare scomposto delle sue tette. Il suo entusiasmo è a mille -Aaaah! Ma che figata è prendere il tuo cazzo gigante per intero! E’ una favola!- e io la ossequio -Anche tu lo sei. Oltre che essere bellissima, sei una bagascia di rango superiore-.
Per non smentirsi, varia leggermente postura attaccandosi a me, e va a sfruttare intelligentemente l’asse verticale. La bionda valchiria cavalca magistralmente il mio destriero, dritto per dritto, frustata dai miei schiaffi sul suo fondoschiena, e mi costringe involontariamente a suggere le sue floride zinne. E’ in visibilio per la chiavata pazzesca che stiamo facendo e lo mette nero su bianco vis a vis -Aaah! Aaah! Godo! Godo! Io sono la tua vacca e tu il mio toro da monta-. Onestamente, per restare in ambito di fattoria, sto godendo come un porco e lei all’ennesima potenza del sottoscritto.
Il viatico è chiarissimo, difatti si carica a molla e lancia furiosamente lo sprint conclusivo. Io sono il suo supporter e cerco di sospingerla -Dai, ci siamo quasi! Te lo sei meritato sul campo! Godi baldracca! Godi!-. Se lo va a prendere con una grinta lodevole, arrivando all’apice dell’eros ed esternandolo fragorosamente -Aaah! Aaaah! Aaaaah! Sto venendo! Sto venendo! Sto venendo alla grande! Aaaaah! Aaaaaaah! Aaaaaaaaaah!- Non ho visto altre donne talmente determinate nell’amplesso perciò ho un bel regalino in serbo.
Senza scindere la nostra impudica unione torno in stazione eretta e la sollevo vigorosamente staccandola da terra. Aggancia le mani attorno al mio collo e si esprime con scaltrezza -Sei il numero uno! Mi fai impazzire! Visto che ho la sorca in fiamme, mi daresti la tua schiuma per spegnere l’incendio?-. La mia risposta è a tono -Ci mancherebbe, sono fiero di interpretare questo ruolo. Direi che l’idrante è sulla strada giusta per essere attivato- e accetto di buon grado la sua oscena richiesta.
Tenendola per le natiche carnose, la faccio librare in aria e rimbalzare sulla mia mazza erculea, che funge da perno. Il suo movimento complementare di permette di massimizzare l’ergonomia e la profondità, ad un’andatura forsennata, per una trombata da dieci e lode. Le sue poppe oscillano in modo incontrollato e il suo strillare -Aaah! Aaah! Aaah!- si fa sempre più acuto. Siamo due animali che hanno per comune intento l’istinto primordiale dell’accoppiamento che ci fomenta a darcele di santa ragione.
Sapendo che mi sto approssimando celermente all’happy ending mi pungola furbamente -Sei carico? Ce l’hai lo sperma per me?- e ancora -Scopami, mi pare di sentirlo in gola! Sono la tuai troietta in calore!-. Io ribatto per le rime -Troietta è riduttivo perché hai le caratteristiche di una battona d’alto borgo. Per il resto, non ti preoccupare… ti sta per arrivare una buona iniezione di fiducia nella vagina- su cui ha una precisazione -Non aspetto altro! Mi dichiaro schiava della tua minchia fotonica!-.
Arrapato come una bestia, glielo sparo dentro con prepotenza, per l’ultimo sforzo che precede l’esplosione. Non sono un fan del sesso acrobatico ma ciò che stiamo inscenando è veramente speciale. Continuo a randellare la sua guaina con la mia verga d’acciaio, similarmente a un martello pneumatico, e la meravigliosa creatura fa riecheggiare i suoi gemiti striduli, senza apparenti segni di cedimento. Mi capacito che sto montando una puledra di razza e mi spingo al limite per giungere alla mia esplosione.
A sorpresa è Francesca la prima ad arrivare all’orgasmo -Oh mio Dio! Vengo! Vengooo! Vengo ancora! Ancoraaaa! Ancoraaaaaaaa!- e io la seguo a ruota -Ci sono anch’io… Adesso ti insemino lurida cagna!-. Udita la lieta notizia fa il tifo per me -Dai amore mio… Vienimi dentro e dammi la tua sborra! Voglio la tua sborra! Riempimi di sborra!- ed io l’accontento alla lettera -E’ tutta per te puttana! Ti faccio il pieno!-. Con una goduria ineguagliabile, riverso un fiume di liquido seminale nella sua cavità uterina, per un’eiaculazione senza precedenti e metto fine a quella che, secondo entrambi, è stata una scopata epocale.
La ripongo al suolo e, dopo aver ripreso le forze mi bacia appassionatamente. E’ chiaramente al settimo cielo -Sei fantastico! Hai fatto qualcosa di inimmaginabile! Ho avuto pochi uomini in passato benchè tu sei di un altro pianeta! Spero solamente di essere stata alla tua altezza!- ed io la rassicuro -Non direi… per essere preciso, sei stata un’amante strepitosa e disinibita. Sei per distacco la miglior maiala che mi sia mai fatto! E adesso vediamo cosa abbiamo combinato…-. Mi sfilo a malincuore dal suo ventre e assistiamo alla copiosa colata dei nostri liquidi organici dalla sua mucosa vaginale, alquanto dilatata. Si va a formare una vasta chiazza sul pavimento sulla quale fa un appunto -Cavoli quanta roba! Ti sei davvero svuotato i coglioni- che io riprendo -Tu mi hai detto di riempirti e io ho seguito le tue istruzioni-.
Mi accomodo momentaneamente sul divano, mentre la mia amichetta recupera uno straccio e si mette a pulire, piegandosi a novanta gradi dinanzi a me. Non so se ci sia volontarietà nel suo gesto, fatto sta che mi ritrovo a tu per tu con panorama del suo sedere, rotondo da sembrare disegnato con il compasso. Ringalluzzito da tale visione attendo la conclusione delle pulizie e mi appropinquo ad esso. Palpeggio i suoi glutei compatti per distanziarli e lecco il foro serrato sul retro, manifestando il mio interesse a tale mercanzia. Carpisce le mie intenzioni bellicose -Non ci crederai ma lì sarei vergine e vorrei che tu mi togliessi questa illibatezza…- cui seguono le mie -Ne sarai onorato. Anzi ti proporrei una doppia farcitura…- che accondiscende lussuriosamente con un semplice -Adoro!-.
Mi alzo rapidamente e con me anche la mia nerchia, che torna ad essere di marmo per questo iconico avvenimento. Busso alla soglia del suo didietro -Toc Toc… C’è qualcuno?- trovando riscontro -Avanti Avanti… La tua fidata baldracca è impazientemente che tu la apra!-. Con la dovuta cautela violo il suo buchino strettissimo e ci introduco la mia cappella violacea, facendola trasalire. Ripeto la medesima azione, uscendo e rientrando, per abituarla alla trivellazione in atto e procurandole un mix di gioia e dolore che rappresenterà la costante della sua svergognata sodomizzazione.
Trovato un appropriato feeling, le faccio raddrizzare la schiena e ci baciamo, di nuovo, calorosamente. Con la mano destra divarico la sua gamba, tenendola sollevata sotto il ginocchio, e con la sinistra torno a giocare con le se bocce e i suoi capezzoli tumidi. Mantengo con calma lo stesso range, avendo la sensazione di possedere una donna stupenda con l’innata indole della prostituzione. Lo rimarca a dovere -Sei fortissimo e sempre duro da somigliare alla roccia! Voglio che mi inculi senza pietà! Fottimi come solo tu sai fare!- sapendo che il suo appello non rimarrà inascoltato.
Incremento gradatamente la potenza dei miei colpi e mi inerpico inesorabilmente nel suo retto tra il suo scandito berciare -Oooh! Oooh! Oooh!-. Attuando le sue perverse indicazioni la inchiappetto di gran carriera, da farla sobbalzare da terra per l’impeto crescente del mio incedere. Io non me ne sono passate molte ma un mignottone del genere, che si concede in tutto e per tutto a uno semisconosciuto, merita il trattamento di riguardo che le sto riservando.
Per non sminuire la sua fama depravata, mi scruta con la sua faccia da porca e mi dice -Sei un uomo bellissimo e uno stallone eccezionale! Sono pazza di te!-. Io replico doverosamente -Se la mettiamo così anche tu sei uno splendore e una troia inenarrabile! Da calciatore mi capita di fare degli interventi decisi ma ti sto facendo il più importante fallo da dietro della mia carriera- e coglie la palla al balzo per ribadire il concetto -Lo sento eccome il tuo cazzone mostruoso e lo voglio tutto dentro! Spaccami il culo tesoro mio! Spaccamelo!- a suo rischio e pericolo.
Un brevissimo intervallo per scaraventarla sul divanetto e afferrare la sua chioma platinata tra le mani in vista del rush finale. Per non deludere le sue aspettative glielo pianto imperiosamente nel suo deretano, cosciente del fatto che lo avrei scardinato irreparabilmente. Rilancio il nostro coito anale a un ritmo martellante, garantendole venti centimetri abbondanti a invadere la sua grotta inesplorata. La mia magnifica partner dimostra di avere un fisico bestiale, incassando ardentemente le mie devastanti bastonate che lasciano il segno -Oh mio Dio… Mi fai male! Ma soprattutto mi fai godere come fossi la più bagascia del pianeta!- e glielo confermo -Altrochè se lo sei! Vinceresti il premio per la miglior performer hard nelle varie categorie: cougar, blonde e ass-fucked solo per citarne alcune-.
Rinfrancata dalla mia stima, mi incita piuttosto volgarmente -Piantamelo fino ai coglioni e sfondami! Mi devi sfondare! Sfondami!- ed è musica per le mie orecchie. So che il momento clou è dietro l’angolo e mi adopero per esaudire la sua direttiva erotica. La inculo all’impazzata, con una cattiveria agonistica e un furore sessuale fuori dal normale. Le sue grida animalesche sono più lunghe e gravi -Ooooooooooh! Ooooooooooh!- e attesta di avere una resistenza encomiabile nonostante la mia azione dirompente.
Avendo superato il limite della ragione sottolinea un aspetto -Voglio un’ondata della tua sborra anche nel mio culetto rotto- da me ripreso -E’ in arrivo! Così colmiamo anche questi sfintere tra tre, due, uno…-. Incomincio a fiottare il mio fluido seminale, sbraitando inusualmente e accolto dal suo giubilo -Sborra amore mio, a più non posso! Sborrami tutto l’ano e d’ora in poi anche tutto l’anno-. Sto godendo esageratamente e spingo fino in fondo per inondarla adeguatamente -Sei una scrofa della razza più bastarda! Ora ti ho irrigato la caverna con un fiume e non sarà l’ultima volta che accade!-.
Completata l’eiaculazione mi arresto e con circospezione estraggo la spada nella roccia, ovvero il mio cazzo dalle sue chiappe. Le sembianze non solo quelle di un buco del culo, ma di un cratere vulcanico dal quale esce, in luogo del magma, il mio caldo sperma. Ripresasi dopo lo sforzo titanico, chiosa -Mi hai spaccato sul serio il buco del culo e, come un artista, hai messo la firma con l’inchiostro del tuo seme- e io chiarisco -Mi sono limitato a rispettare i patti. E poi una meraviglia di troia come te doveva essere per forza autografata!-.
La mia nuova amica espone il suo giudizio -Caro mio tu hai fatto un capolavoro. Sei un vero uomo che all’apparenza predilige la sostanza… e che sostanza! Nella mia canonica vita sessuale non ho mai né desiderato né ricevuto tanta sborra quanta me ne hai elargita nel pomeriggio odierno. Mi hai fottuto divinamente la fica e il culo, che d’ora in avanti saranno a tua completa disposizione per quando li vorrai nuovamente riempire. Perché io voglio solo te e nessun altro… Ti adoro amore mio!-.
Toccato dalle sue accorate parole, le rispondo senza peli sulla lingua -Ho sempre avuto l’idea che avessi una marcia in più delle altre e non solo ne ho avuto la riprova, ma ho scoperto che sei un troione sensazionale. Non avevo mai assistito a tanta determinazione nello scopare e ambizione nel volere il mio sperma. Tu sei nettamente la donna che mi ha fatto più eccitare nella mia esistenza e per quanto mostrato oggi, potremmo tranquillamente girare insieme un porno amatoriale da premio Oscar. Pertanto dovrò sbatterti quotidianamente allenarci sulle categorie: milf, blowjob, squirtle, anal e creampie-. Ed ha inizio la nostra nuova era sessuale…
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