Il padre della mia ragazza P.1
di
Mentalista
genere
incesti
Suonai il campanello e dal citofono sentii la sua voce chiedere: “Chi è?”
“Sono io, – risposi – è tutto a posto?” “Sì sali”
Entrai nell’ascensore in uno stato fra il confuso, l’eccitato, l’incuriosito e quei 3 piani che salii mi sembrarono un’eternità nel turbine di pensieri fra lussuria, peccato, inquietudine, rimorso.
La porta dell’appartamento era aperta e lei mi aspettava nel vestito che le avevo ordinato di mettersi: nero, gonna corta, niente intimo.
Come Dom so farmi rispettare e anche in questo frangente non avevo lasciato nulla al caso.
Entrando la salutai baciandola. “Ciao – dissi – come stai?” “Tutto bene – rispose – ti presento mio padre!” indicando una persona di una sessantina d’anni dietro di lei, seduto su una poltrona che guardava distrattamente la TV.
Mi avvicinai e strinsi calorosamente la mano “Sono Armando, molto piacere. Sono il fidanzato di sua figlia” Lui me la strinse a sua volta borbottando qualcosa.
Mi sembrò un po’ confuso e lo sguardo lasciava intravedere un barlume di gelosia. In cuor mio cominciai a sorridere in maniera compiaciuta.
Tornò ad ignorarmi ed io mi rivolsi a lei “Andiamo in camera tua così qui non disturbiamo”. Lei mi fece strada e io la seguii.
Mentre passavamo accanto a lui, alzai con decisione la gonna di lei, in modo che il suo pube e i suoi glutei fossero esposti. Lei non batté ciglio (eravamo d’accordo) ma notai lo sguardo del padre, lubrico, che seguiva la figlia.
Entrammo in stanza. “So far so good. – dissi – abbiamo attirato la sua attenzione. Adesso faremo in modo di stimolarlo.” “Sì – lei era rossa in volto ma sorrideva – avevi proprio voglia di vedere quando lui mi scopa?”
Cominciai a spogliarla: “Da quando mi hai detto che ti piace farti montare da lui, sogno di fare un triangolo incestuoso, ma voglio prima farlo eccitare per bene e fargli capire che sua figlia è più troia di quanto può pensare lui”.
Mi accostai alla porta e la lasciai socchiusa, poi mi abbassai i pantaloni e mi misi seduto sul letto con il membro in erezione: “Adesso succhia, mettendo bene in evidenza il tuo culetto e la tua vagina verso la porta”.
Lei mi obbedì e iniziò a leccarmi il pene dalla punta fino ai testicoli. Cominciai a gemere e ansimare in maniera vistosa: era ovviamente un’esca per attirare il pesce che volevo nella mia rete.
Non ebbi ad aspettare molto. Sentii e notai dei movimenti dietro la porta e un’ombra che vi stava dietro….
Sono una persona di notevole empatia. Sto cercando persone che pratichino incesto, per poter ascoltare le loro storie, sentire le loro opinioni ed i loro pensieri.
Garantisco massima discrezione e massima comprensione. Scrivete a ziobenve (chiocciola) libero.it
“Sono io, – risposi – è tutto a posto?” “Sì sali”
Entrai nell’ascensore in uno stato fra il confuso, l’eccitato, l’incuriosito e quei 3 piani che salii mi sembrarono un’eternità nel turbine di pensieri fra lussuria, peccato, inquietudine, rimorso.
La porta dell’appartamento era aperta e lei mi aspettava nel vestito che le avevo ordinato di mettersi: nero, gonna corta, niente intimo.
Come Dom so farmi rispettare e anche in questo frangente non avevo lasciato nulla al caso.
Entrando la salutai baciandola. “Ciao – dissi – come stai?” “Tutto bene – rispose – ti presento mio padre!” indicando una persona di una sessantina d’anni dietro di lei, seduto su una poltrona che guardava distrattamente la TV.
Mi avvicinai e strinsi calorosamente la mano “Sono Armando, molto piacere. Sono il fidanzato di sua figlia” Lui me la strinse a sua volta borbottando qualcosa.
Mi sembrò un po’ confuso e lo sguardo lasciava intravedere un barlume di gelosia. In cuor mio cominciai a sorridere in maniera compiaciuta.
Tornò ad ignorarmi ed io mi rivolsi a lei “Andiamo in camera tua così qui non disturbiamo”. Lei mi fece strada e io la seguii.
Mentre passavamo accanto a lui, alzai con decisione la gonna di lei, in modo che il suo pube e i suoi glutei fossero esposti. Lei non batté ciglio (eravamo d’accordo) ma notai lo sguardo del padre, lubrico, che seguiva la figlia.
Entrammo in stanza. “So far so good. – dissi – abbiamo attirato la sua attenzione. Adesso faremo in modo di stimolarlo.” “Sì – lei era rossa in volto ma sorrideva – avevi proprio voglia di vedere quando lui mi scopa?”
Cominciai a spogliarla: “Da quando mi hai detto che ti piace farti montare da lui, sogno di fare un triangolo incestuoso, ma voglio prima farlo eccitare per bene e fargli capire che sua figlia è più troia di quanto può pensare lui”.
Mi accostai alla porta e la lasciai socchiusa, poi mi abbassai i pantaloni e mi misi seduto sul letto con il membro in erezione: “Adesso succhia, mettendo bene in evidenza il tuo culetto e la tua vagina verso la porta”.
Lei mi obbedì e iniziò a leccarmi il pene dalla punta fino ai testicoli. Cominciai a gemere e ansimare in maniera vistosa: era ovviamente un’esca per attirare il pesce che volevo nella mia rete.
Non ebbi ad aspettare molto. Sentii e notai dei movimenti dietro la porta e un’ombra che vi stava dietro….
Sono una persona di notevole empatia. Sto cercando persone che pratichino incesto, per poter ascoltare le loro storie, sentire le loro opinioni ed i loro pensieri.
Garantisco massima discrezione e massima comprensione. Scrivete a ziobenve (chiocciola) libero.it
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Commenti dei lettori al racconto erotico