Haydée. L'Iniziazione

di
genere
prime esperienze

Nel cuore di una Francia ancora scossa dalla caduta di Napoleone, mi ritrovai irresistibilmente attratta dall'enigmatico Conte di Montecristo. La sua presenza era tanto inebriante quanto intimidatoria, un netto contrasto con la mia delicata bellezza. La mia pelle, dalla tinta dorata che parlava delle mie origini esotiche, sembrava risplendere sotto il suo sguardo penetrante. L’innocenza dei miei occhi, un tempo mio scudo, ora mi appariva come una vulnerabilità che bramavo di abbandonare.

Il Conte, uomo da un passato tormentato e da una mente brillante, possedeva un magnetismo impossibile da ignorare. La sua figura alta, dalle spalle ampie e dal portamento regale, emanava una potenza tanto seducente quanto terrificante. Sapevo che era un uomo dai mille segreti e desideravo ardentemente svelarli, comprendere quell’oscurità che pareva avvolgerlo.

Una sera, sotto il soffuso bagliore delle candele, il suo sguardo incrociò il mio. I suoi occhi, scuri e intensi, custodivano una promessa che mi fece fremere. "Haydée," mormorò, con una voce bassa e vibrante che sembrava pervadermi, "sei pronta a esplorare le profondità del tuo desiderio?"

Annuii, con il cuore che batteva forte nel petto. Lui si avvicinò, le dita che tracciavano il profilo della mia guancia prima di perdersi fra i miei capelli. Mi attirò verso di sé, le sue labbra si scontrarono con le mie in un bacio tanto feroce quanto tenero. La sua lingua invase la mia bocca, esplorando, assaggiando, e io mi trovai a rispondere con altrettanta passione.

Le sue mani percorrevano il mio corpo, accarezzando i miei seni attraverso il leggero tessuto del mio vestito. Inspirai bruscamente quando lui fece scivolare giù il vestito, esponendo la mia pelle nuda al fresco dell'aria. Interruppe il bacio, i suoi occhi scintillarono osservandomi. "Bellissima," sussurrò, con una voce roca di desiderio.

Abbassò il capo, le sue labbra si chiusero intorno al mio capezzolo. Gemetti, le dita che si intrecciavano nei miei capelli mentre lui succhiava e stuzzicava. Con l'altra mano scese più in basso, scivolando tra le mie cosce. Inspirai di nuovo mentre lui trovava il mio clitoride, le dita che tracciavano lenti e provocanti cerchi.

Potevo sentire il mio desiderio crescere, un calore che si diffondeva dal mio interno. Mi avvicinai a lui, le dita che goffamente cercavano i bottoni dei suoi pantaloni. Lui ridacchiò, un suono profondo e rauco che mi fece fremere. Si alzò, le mani che velocemente si liberarono dei suoi vestiti. Il suo membro spuntò, enorme, duro e spesso, e provai un attimo di timore.

Probabilmente lo vide nei miei occhi, perché mi accarezzò il viso, il pollice che asciugava una lacrima ribelle. "Fidati di me, Haydée," mormorò, con voce suadente. Annuii, il timore sostituito da una ferma determinazione. Io lo desideravo, lo desideravo ardentemente.

Lui mi guidò verso il letto, le mani delicate mentre mi adagiava. Si inginocchiò tra le mie cosce, il suo membro che solleticava la mia entrata. Si fermò, i suoi occhi che incontravano i miei. "Potrebbe fare male," mi avvertì, con voce tesa.

Annuii, preparandomi. Lui spinse in avanti, il suo membro che scivolava dentro di me. Inspirai, sentendo un dolore acuto mentre lui infrangeva inesorabile la mia innocenza. Sentii il mio imene lacerarsi, rivoli di sangue che scorrevano fra le mie cosce. Il frutto proibito era stato colto. Sospirai. Si fermò, concedendomi il tempo per abituarmi. Il dolore si attenuò, sostituito da una sensazione di pienezza.

Iniziò a muoversi, i suoi colpi lenti e delicati. Potevo sentire il mio corpo reagire, il desiderio risvegliarsi ancora una volta. Lui si chinò, catturando le mie labbra in un bacio ardente mentre aumentava la forza e la profondità dei suoi movimenti. Sentivo me stessa avvicinarsi al culmine, il corpo teso nell’attesa.

Con un ultimo spinta, raggiunsi l’apice, il mio orgasmo travolgente che si scioglieva deliziosamente fra mille spasmi. Lui mi seguì oltre il limite, il suo membro pulsante dentro di me mentre raggiungeva il suo culmine. Sentii scorrere il suo nettare dentro di me. Crollò sopra di me, il suo respiro caldo contro il mio collo.

Rimasti lì, intrecciati, i nostri cuori battevano all’unisono. Mi guardò, i suoi occhi pieni di una tenerezza che mi toglieva il fiato. "Haydée," mormorò, con voce soffusa, "sei una rivelazione."

Sorrisi, provando una sensazione di soddisfazione e appagamento mai provata prima. Mi ero data al Conte e, in tal modo, avevo scoperto una parte di me che non sapevo esistesse. Non ero più la ragazza innocente che ero stata, ma una donna, forte e sicura dei propri desideri.

Con il passare della notte, ci esplorammo ancora, i nostri corpi muovendosi in una danza antica come il tempo. Il suo membro possente mi riempì nuovamente, questa volta entrando profanando il mio culetto dalle morbide curve, una sensazione nuova e intensa. Mi ritrovai a godere di quell’esperienza, dolore e piacere, i miei gemiti che riecheggiavano nella stanza silenziosa. Lui gemette, i suoi movimenti divennero irregolari mentre si avvicinava al culmine. Si ritirò, il suo membro che spruzzava il suo seme sul mio ventre che gli si offriva.

Crollò accanto a me, il petto che si sollevava e abbassava con affanno. Lo guardai, i miei occhi pieni di rinnovato ed insaziabile desiderio. Volevo di più, desideravo assaggiarlo. Scesi lungo il suo corpo, la mia lingua che tracciava un percorso sul suo petto, sul suo stomaco, fino a raggiungere il suo membro.

Lui gemette mentre io lo prendevo in bocca, le sue mani che si intrecciavano tra i miei capelli. Succhiavo e leccavo, assaporandone il gusto, la sensazione di averlo in bocca. Lui sospirò, i fianchi che si muovevano mentre raggiungeva il culmine, i fiotti copiosi del suo seme delizioso che mi riempivano la bocca. Io ingoiai avidamente, una sensazione di soddisfazione che mi pervadeva.

Mentre la notte si trasformava nell’alba e la mia sete non era ancora estinta.
scritto il
2025-02-03
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