A zio Matteo piace farmi cavalcare - Parte 1

di
genere
gay

Ciao, sono Luca, ho 20 anni, vivo in un paesino vicino Roma e mi piace il cazzo.
Mi piace veramente tanto, non posso farne a meno e ogni volta che ne ho uno davanti divento proprio troia.

Non sono per nulla effeminato, ma ad essere onesto, nemmeno il più macho che esista, diciamo che sono “normale".

Credo che il mio punto di forza sia il mio sedere, bello tondo e sodo, dato da tanti anni di palestra, fatta controvoglia, ma pur sempre fatta... Sono magro con pochi muscoli, alto 1,78 x 69 kg, biondo capelli corti quasi rasati e gli occhi verdi e credo che sia il mix fra i miei occhi e il mio culo a farmi apprezzare tanto dal genere maschile.

Fino ad un anno fa ero un ragazzo gay tranquillo, usavo grindr di quando in quando per cercare qualche bel ragazzo fuori dal mio paese, partendo sempre con l'intento di prendere un caffe, e devo dire che il caffè l'ho preso pochissime volte, in compenso però prendevo altro.

Non fatevi film, non scopavo molto e a dirla tutta cercavo l'uomo dei miei sogni.

Lo trovai per qualche mese, bello, muscoloso, bel cazzone e degli occhi che ti mettevano in imbarazzo solo a guardarli, purtroppo dopo 9 mesi le nostre strade si separarono in quanto lui cominciava a chiedere spesso, troppo spesso, di essere il passivo, questo purtroppo rovinò tutto quanto.

Tutto cambio una sera di Aprile dell'anno scorso, quando i miei genitori Maria e Andrea invitarono a cena come spesso accadeva, il compare di mio padre, Matteo con moglie e figli.

Da sempre guardavo "zio Matteo" con occhi diversi, era veramente il mio tipo di uomo,
38 anni, 1,85, capelli scuri corti, barba corta sempre ben curata e veramente muscoloso.

La sua passione dopo il suo lavoro era la palestra e potete immaginare il suo fisico dopo più di 20 anni.

Non passava di certo inosservato, era molto apprezzato ovunque andassimo, e lui sempre con quel fare spocchioso e presuntuoso, non perdeva tempo per vantarsene.

Il classico maschio alfa sicuro di se, un pochino farfallone ma molto simpatico, la moglie e i figli ormai erano abituati a quell'atteggiamento, e ad ogni battuta si facevano grasse risate.

Camilla sua moglie è la migliore amica di mia madre, e i suo figli, sopratutto il più grande, che ha la mia età, sono miei amici.

Quella sera parlando del più e del meno finimmo per parlare di palestra, e fra una cosa e un'altra cominciammo a parlare di me, di quanto mi annoiassi in palestra, non era la prima volta che facevo quei discorsi e mio padre, un pochino adirato mi disse:

— Basta co sta cazzo di palestra se ti piace vai altrimenti non andare

Non persi tempo nel rispondere, cercando di smorzare i toni —ma io vado perchè ne ho bisogno, come faccio ad avere questo culo senza gli esercizi?

scoppiarono tutti a ridere, compreso mio padre e zio Matteo non perse occasione per prendermi in giro — si infatti si vede che alleni solo quello

Scoppiammo tutti a ridere, io non so perchè mi sentii un pochino in imbarazzo, ma quella sensazione passò subito in quanto zio disse:

— se vuoi avere quel culo e fare sport ma non vuoi fare palestra puoi venire a fare equitazione al maneggio, è uno sport completo e il culo lo alleni tantissimo ahahhahaha

Lo guardai incuriosito, dopo tutti quegli anni non avevo mai pensato di andare al maneggio da lui.
Vide che ero interessato e disse:

— dai domani vieni, ti faccio fare qualche lezione base, qualche cavalcata e se ti piace puoi venire quando vuoi.
— beh son d’accordo — dissi col sorriso — in fondo a questo prezzo meglio provare. ahahahah

La serata proseguì meravigliosamente fino a quando non si fece veramente tardi e zio con la famiglia andarono a casa e noi andammo a letto.

L'indomani alle 9:00 del mattino mi squillò il telefono, risposi

—pronto?
—Luchino svegliati che alle 12:00 vengo a prenderti e andiamo al maneggio, a quell'ora non c'è nessuno così eviti di fare figure di merda

—scusi con chi parlo? dissi con voce addormentata

—rincoglionito sono Matteo, dai sbrigrati, a dopo.
attaccò la chiamata.

Mi rigirai nel letto ancora per un po, fino a quando non riuscii a prendere coraggio e ad alzarmi.
Camminando come uno zombie mi diressi in bagno, Mi stava scoppiando la vescica e oltretutto ero pure in erezione.
Finito li andai in cucina, presi il caffè, mi fumai una bella sigaretta con mio padre e cominciai a prepararmi.
Appena finito di preparare tutto il necessario per il maneggio mi accorsi che avevo ancora un bel po di tempo a disposizione, quindi decisi di saziare le mie voglie.
Andai in camera, chiusi la porta e aprii il computer.
Misi la modalità "in incognito" e mi apprestai a cercare la mia categoria preferita, che puntualmente finiva per essere persa fra le mille pagine: "dad and twink porn"... scorrendo vidi un video "grandpa fucks twink" decisi di mettere play, uscii quindi il cazzo e non appena afferrato sentii:

—Lucaaaa vieni qui

Controvoglia e già moscio chiusi tutto, mi sistemai e corsi in cucina

—che vuoi, dissi molto adirato

—vieni con me al supermercato? disse mia madre

—per forza? andiamo domani

—No dai sbrigati andiamo ora, tanto hai ancora del tempo.

Emisi un suono simile ad un ululato e con le braccia alzate in segno di resa dissi "ok, andiamo".
Tornai a casa e davanti la porta c'era Matteo che mi aspettava

—Ciao Maria, disse alzando la mano

—Ciao Matteo, Grazie per l'impegno che ti stai prendendo, lo apprezzo veramente, mi raccomando fallo sudare.

—Tranquilla, gli faccio il culo oggi.

scoppiarono a ridere.

Salimmo in macchina e in pochi minuti arrivammo al maneggio.

—Mamma mia che desolazione — dissi con aria beffarda, avevi detto che non ci sarebbe stato nessuno a quest'ora, ma non avrei mai pensato così

—Sbrigati deficiente — disse Matteo dirigendosi verso gli uffici e fermandosi davanti al distributore di bevande, vuoi il caffè?

— si, risposi

—Bene, caffè, sigaretta e cominciamo a lavorare.

Matteo ha sempre avuto il vizio di toccarsi il pacco, e lo faceva spesso, ovunque e in ogni occasione.Quel giorno però, davanti a quella macchinetta del caffè lo strizzava più del solito e mi sembrava più grosso.
Avrei dovuto essere abituato a quella scena, ma rimasi lo stesso imbambolato e imbarazzato a fissarlo, ero ipnotizzato.
Riuscii a distogliere lo sguardo solamente dopo che Matteo disse:

—We, vuoi il caffè o mi devi guardare ancora il cazzo?

Credo di esser diventato tutto rosso e imbarazzato allungai la mano e presi il caffè.

- Tranquillo, disse zio Matteo strizzando l'occhio, ma è da 3 giorni che non scopo, e non mi son
potuto nemmeno fare una sega perchè la regina di mia moglie si incazza, ahahhahaha

—pure io — dissi interrompendo la risata di Matteo—questa mattina volevo segarmi ma mia madre mi ha chiamato e son dovuto correre.

—la dura vita di noi "cazzomuniti". disse,

—Dai andiamo adesso, aggiunse

Comincio a dirigersi verso le stalle e io gli stavo dietro, ormai non avevo occhi che per lui, era veramente un bel toro, con quella camminata mascolina, il sangue mi saliva al cervello.

Una volta arrivati nelle stalle, preparato il cavallo e uscito fuori mi disse:

—dai sali su

—no ma non sono mai salito, non so nemmeno come si fa.

—sei proprio rincoglionito disse ridendo, ti faccio vedere io

Con una facilità impensabile per me, salì sul cavallo e in men che non si dica scese e disse:

—adesso tocca a te

provai un bel po di volte fino a quando non ci riuscii

—Un po lento ma sei bravo, adesso scendi però che ti faccio vedere come guidarlo e farlo camminare.

Feci un balzo e scesi, per poco non mi slogai la caviglia, lo zio con fare divertito si mise una mano in faccia scuotendo la testa, poi salì di nuovo sul cavallo e cominciò a farmi vedere quello che avrei dovuto fare.

Guardavo la facilità con la quale il cavallo faceva ciò che lui voleva e più lo vedevo più difficile mi sembrava, quindi, quando lui fu pronto a scendere dissi:

—Io li non salgo, troppo difficile..

—ma dai non fare il cretino rispose

—no, sono serio, non salgo

Allora guardandomi con aria rassicurante mi disse:
—va bene, allora sali qui con me
pensai un momento al da farsi, e avendo fatto quattro conti nella mia testa, capii che era il miglior modo per cominciare.

Misi il piede nella staffa e in poco mi trovai seduto davanti a Matteo, la mia schiena sbatteva sul suo petto e il mio culo era vicinissimo al suo cazzo.

Cominciò così a far camminare il cavallo, le braccia che tenevano le briglie dovevano per forza passare fra i miei fianchi, quasi abbracciandomi.

Cominciando a camminare, il mio corpo andava su e giù facendomi perdere la posizione e in men che non si dica mi ritrovai seduto sul suo cazzo.

Mi accorsi che più andavamo avanti e più duro diventava, ero seduto su un cazzo in erezione.

—ti piace? — disse lui con un sorrisetto furbo
io in preda all'eccitazione risposi:

—porca troia si che mi piace, è durissimo, lo voglio in culo

—guarda che mi riferivo al cavallo, ma se vuoi il cazzo te lo do.

Dicendo questo comincio a muovere i fianchi spingendo il cazzo sempre più verso il mio culo.
Avvicinò la bocca all'orecchio e disse —andiamo che ti do quello che vuoi.

Con fare maschio avvio il cavallo verso la stalla, una volta arrivati con un balzo scese, legò il cavallo e mi guardò, io scesi dal cavallo e l'istinto mi fece mettere in ginocchio proprio davanti a quel pacco enorme.
Quando mi vide disse

— Vedo che sei abituato —prese la cintura la sciolse e sbottonò i jeans

— apri tu la zip — disse

io eseguii e quando lo feci vidi di fronte a me un pacco enorme contenuto con difficoltà dalle mutande.

Zio Matteo non perse tempo e in un millisecondo uscì il suo cazzone enorme, lo prese e cominciò a sbattermelo in faccia. In estasi, lo presi con la mano destra, lo odorai, aveva un odore di maschio che poche volte avevo sentito.

Cominciai quindi a leccarlo con avidità, lo leccavo in tutta la sua lunghezza, dalle palle alla cappella. Ogni tanto buttavo un'occhiata in su in modo da vedere il suo sguardo e quando lo incontravo vedevo la fierezza di un uomo contornata da un sorriso presuntuoso.

Ero eccitatissimo e quando lui disse
—ti piace?

io risposi —Non posso parlare, le troie devono fare pompini!

in un colpo cominciai a fargli un lungo pompino. Lui impazzì:

—allora siccome sei troia ti do quello che vuoi.

prese la mia testa fra le mani e cominciò a scoparla con foga, mi sentivo soffocare, la saliva era ovunque e tutto questo mi eccitava

—visto che non puoi parlare fra poco però ti faccio cantare, vero?
non diedi peso alle sue parole, ero troppo concentrato per potergli rispondere, quindi lui mi prese per i capelli e mi disse:

—quando ti parlo devi rispondere ok puttana? — altrimenti niente cazzo

mi staccai dal cazzo e risposi

— porco, fra poco mi fai cantare a colpi di cazzo
fu in quel momento che squillò il suo cellulare, quindi mi staccò dal cazzo, prese il cellulare, lo guardò, mi prese per la testa e mi ficcò di nuovo il cazzo in gola.

—pronto? si ciao Andre...
i
l mio sangue si congelò, era mio padre, mi bloccai col suo cazzo in mano a fissarlo, quindi Matteo prese la testa e la avvicinò al cazzo, poi con la mano mi fece segno di continuare a succhiare e di stare zitto

—si tutto bene amico mio, Luca impara in fretta si sta divertendo un sacco, almeno da quello che mi dice, fra poco lo faccio cavalcare, credo che gli piacerà...

Continuavo a fargli pompini e quella situazione mi aveva fatto eccitare tantissimo, quindi mi staccai dal cazzo mi spogliai del tutto e mi misi per terra di fronte a lui a pecora, con le mani che allargavano le natiche, Matteo capì subito dove volevo arrivare, si abbassò e mentre continuava a parlare con mio padre cominciò a leccarmi il buco del culo.

Si erano persi in chiacchiere e più parlavano, più mi eccitavo, spinsi quindi la testa di Matteo e con una mano afferrai il suo cazzo tentando di avvicinarlo, lui capì subito, si alzò, si tolse i pantaloni del tutto e con un solo colpo mi pianto il grosso cazzo nel culo facendomi urlare tantissimo.

—si si tranquillo tutto ok —disse Matteo a mio padre mentre mi inculava — sta imparando a cavalcare, lo faccio sudare un altro pochino, gli faccio bere qualcosa e te lo riporto a casa tutto intero, promesso... ti saluto adesso, ci vediamo dopo.

Chiuse la chiamata e lanciò il telefono, mi prese per i fianchi e cominciò una vera e propria cavalcata... mi stava spaccando il culo a metà

—ahhh siiii vai Matte vai zio siiii, mi stai spaccando oh mio Dio ti prego siiiii, chiamami troia ti prego!

—Si sei troia, ti rompo il culo... a tuo padre ho detto che stai cavalcando, ti piace cavalcare? eh troia?

—si cazzo siiiiiiiii. spaccami in due, è una vita che ti voglio in culo

Il ritmo era sempre più frenetico, lui su di me da dietro, enorme, stantuffava e mi spaccava ad ogni singolo colpo, era eccitatissimo e poco prima di venire mi prese per la gola, mi alzò e mi chiese all'orecchio:

—Vuoi bere?

—no, lo voglio dentro, fammi un creampie ti prego, ti prego, per favore

Mi spinse di nuovo a terra e come un forsennato continuò a scoparmi con colpi sempre più serrati, in quegli ultimi istanti cominciò pure a bestemmiare e la cosa mi fece impazzire di piacere, cominciai a venire senza toccarmi, venni tantissimo e pochi secondi dopo mi strinse fortissimo i fianchi e venne dentro... quando finì si girò e si mise di fronte a me, io ancora a pecora lo guardavo, mi prese il mento, si avvicinò e mi baciò:

—Ti è Piaciuto?

—tantissimo
—pure a me... ti avevo detto che ti avrei fatto cantare

Mi diede un lungo bacio con la lingua e mi disse

—andiamoci a lavare, soprattutto tu che hai il culo pieno di sborra... ah per la cronaca —unì le mani a formare un cerchio con le dita— ti ho fatto un culo così.

—Finalmente! aggiunsi io, da oggi sono tuo ogni volta che vuoi
Ci andammo a lavare, ci vestimmo e salimmo in macchina. In quei pochi minuti di macchina gli feci un pompino.

Arrivammo a casa, scese e mi accompagnò dentro.

Mio padre disse — com’è andata?

—non posso camminare bene, zio aveva ragione, il culo si allena tantissimo con l'equitazione, sempre a fare su e giù fa male, mi sento rotto in due

Matteo aggiunse ridendo

—Ti abituerai presto

poi si avvicinò a mio padre, gli mise una mano nella spalla e gli disse — Tuo figlio è veramente portato per cavalcare, l'ho fatto sudare, ma anche lui ha fatto sudare me.

Mia madre quindi disse — quando torni al maneggio quindi?

—Domani, credo che da oggi in poi andrò ogni giorno, risposi.

Zio Matteo mi sorrise e disse:

—Mi fa piacere che ti sia piaciuto, domani di nuovo.

…….

L'indomani mattina mi svegliai, presi il telefono e vidi un messaggio di mia madre che diceva:
—noi siamo usciti, torneremo per pranzo ma tu non ci sarai, quindi ci vediamo nel pomeriggio. Matteo ti ha lasciato una cosa, è sul tavolo della cucina, ti amo a dopo.

Curioso come un bambino corsi in cucina, e una volta li mi fiondai a vedere cosa avesse lasciato. Vidi che mi lasciò la tessera soci del maneggio.

Presi il telefono, aprii whatsapp e feci una foto alla tessere, la mandai a Matteo con scritto:
— grazie mille, ci vediamo dopo — aggiunsi l'emoticon della melanzana e della pesca e inviai.

Mi rispose con la foto di un pozzo... capii subito e mi eccitai
di
scritto il
2025-04-24
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