Al negozio di intimo - parte 4
di
Valetutto
genere
trans
Mia moglie Mara ed io ci siamo conosciuti sul posto di lavoro.
Dopo la pandemia, quando l’azienda è andata in crisi, anziché licenziarmi mi hanno proposto il lavoro di trasfertista, visto che il lavoro comunque mi piaceva, decisi di accettare.
Mentre mia moglie è stata confermata al suo posto.
In fondo siamo stati fortunati, visto che il personale è stato ridotto del 30%.
Ora, mentre io continuo a girare tra le varie filiali dell’azienda, a mia moglie è capitata una grande occasione. Il capofiliale è prossimo al pensionamento e lei è in corsa per quel posto.
Le basta solo il benestare del responsabile di area, il Sig. Bruno Gatti. Proprio colui che mi ha scopato quella sera in albergo.
Per accattivarselo Mara decide di invitarlo una sera a cena a casa nostra. Si sarebbe parlato più che altro di lavoro, voleva far vedere che era la persona giusta per quel posto. Io ovviamente non potevo fare nulla per impedirlo, non avevo nessuna motivazione per non lasciarglielo fare. In fondo eravamo solo tre colleghi che si incontravano per una serata conviviale.
Dopo quella sera in albergo con Bruno non era accaduto più niente. A dire il vero non ero più andato in trasferta nella sua filiale e non avevo più rivisto Carmen, la titolare del negozio di intimo.
La sera convenuta, Bruno si presenta a casa nostra.
La cena si svolge in tutta tranquillità. Mara è anche una brava cuoca.
Come immaginavo i vari discorsi vertono più che altro su questioni di lavoro. Mara da sfoggio di tutte le sue competenze.
Ad un certo punto Bruno dice di essere stato sorpreso dall’invito, ma ancora di più quando ha saputo che io e Mara eravamo sposati.
“Sai Mara, tuo marito ed io abbiamo avuto modo di conoscerci bene, l’ultima volta che è venuto da me.”
“In che senso?” Chiede lei.
“L’ho incontrato in albergo e mi ha offerto da bere, abbiamo chiacchierato un po’” Dico io non sapendo che altro dire.
“E poi?” Insiste lui.
“E poi?” Chiede mia moglie.
Me ne resto zitto.
“Se non lo fai tu, glielo dico io.” Minaccia Bruno.
“Datemi qualche minuto…” Così dicendo lascio la stanza e vado in camera.
Recupero dalla mia borsa da viaggio le cose che mi aveva regalato Carmen. Indosso il vestito femminile, metto la parrucca. In bagno recupero i trucchi di Mara e mi imbelletto come posso. Mi guardo allo specchio, un’ultima sistema alla parrucca e sono pronto per fare la mia grande entrata.
“Va…lentino?” Mi guarda incredula mia moglie.
“Forse è meglio dire Valentina.” Dice Bruno.
“Quella sera in cui ho incontrato Bruno in albergo,” inizio a spiegare a mia moglie, “ero più o meno vestito così. Ti giuro che era la prima volta che lo facevo, anzi la seconda a dire il vero. Ma è iniziato tutto in quella maledetta trasferta. Sono entrato in un negozio di intimo per comprare qualcosa per te e sono uscito come Valentina… La titolare di quel negozio è stata molto persuasiva. E’ iniziato come un gioco ma poi mi sono fatto prendere la mano. Quella sera mi ha convinto a mettermi alla prova e a rientrare in albergo vestito da donna, ho accettato la sfida. Poi ho incontrato Bruno e dopo il bar siamo saliti in camera e…”
“E…?” Mara mi guarda con gli occhi sbarrati.
“Mi sono scopato tuo marito!” Dice Bruno con fare trionfante.
“Come ti ha scopato?” Chiede lei.
“Gli ho succhiato il cazzo e poi me l’ha messo nel culo.” Rispondo senza tanti giri di parole.
“Ma…” Mia moglie cerca di proferire parole ma la sua voce si blocca.
“Forse una dimostrazione vale più di mille parole.” Dice Bruno aprendosi i pantaloni e tirando fuori il cazzo.
Oramai la situazione stava precipitando e decisi che non potevo più tirarmi indietro.
Mi avvicinai a Bruno e iniziai a succhiargli il cazzo. Ogni tanto guardavo mia moglie che mi fissava con stupore, quasi stesse guardando una scena irreale. Pensavo mi avrebbe fermato o se ne sarebbe andata. Invece restava li a vedere la mia perversa umiliazione.
“Ora basta succhiare,” mi ordinò Bruno, “voglio che ti inculi con il mio cazzo guardando tua moglie.”
Mi sfilai il vestito, restando completamente nudo, sotto non avevi indossato nulla per fare prima. Poi rivolsi la schiena a Bruno, con la mano afferrai il suo cazzo, lo puntai sul mio sfintere e mi lasciai cadere verso di lui, facendo scivolare il suo cazzo dentro di me.
Iniziai così a scopare Bruno guardando sempre mia moglie. Ora il suo sguardo era cambiato, direi che mi guardava divertita. Lo spettacolo la stava eccitando.
Si alzò, venne verso di me e mi mollò un sonoro schiaffo sul viso.
“Sei proprio una troia, Valentina!” Mi apostrofò così e poi mi diede un profondo bacio con la lingua che durò diversi secondi.
La vidi sfilarsi le mutandine da sotto il vestito che indossava e mettersi comoda sul divano.
“Vieni qui, leccami la figa mente Bruno continua a scoparti.”
Mi tolsi da sopra Bruno e infilai la testa tra le sue gambe e iniziai a leccarla. La sua figa era bagnata, segno che quanto appena visto l’aveva in qualche modo eccitata.
Bruno nel frattempo aveva già ripreso posto dietro di me, infilando il suo cazzo nel mio culo.
Mi ritrovo a questo punto ad essere inculato mentre lecco la figa di mia moglie.
La situazione paradossale è talmente eccitante che raggiungo l’orgasmo in poco tempo, nello stesso momento in cui gode anche mia moglie.
A questo punto Bruno smette di scoparmi, si avvicina a mia moglie, le apre le gambe e le infila il cazzo nella figa e inizia a scoparla selvaggiamente. Mia moglie appena venuta, si ritrova a venire nuovamente diverse volte, una cascata di orgasmi uno dopo l’altro nel giro di pochi minuti. Io osservo la scena eccitatissimo, vedere un altro uomo che scopa la propria moglie è una cosa emozionalmente indescrivibile.
Mara è sopraffatta dai continui orgasmi, è una bambola nelle mani di Bruno. Lui invece sembra avere tutto sotto controllo. La gira e le punta il cazzo sull’ano. Mara non mi ha mai lasciata scoparla nel culo, ma a Bruno sembra concedere tutto. Il cazzo di Bruno è ben lubrificato dagli umori vaginali di mia moglie e scivola dentro il suo culo quasi senza resistenza.
“Oh si nel culo dai, scopami!” Sono le prime parole di senso compiuto che escono dalla bocca di mia moglie. Prima emetteva solo versi di piacere.
“Tu vieni a leccare la figa di tua moglie mentre io le rompo per bene il culo.” Mi ordina Bruna.
Mi accomodo tra le gambe di mia moglie e le lecco come posso la figa. In quella posizione mi ritrovo anche a leccare le palle a Bruno, quando è completamente con il cazzo dentro a mia moglie, le sue palle sono un tutt’uno con la figa di mia moglie. Mi ritrovo così a leccare senza soluzione di continuità le palle di lui e la figa di lei. Fiotti di umori vaginali escono copiosamente dalla figa, liquido che io suggo avidamente. Mia moglie apprezza e altri numerosi orgasmi la scuotono continuamente.
“Oh si, ora ti vengo nel culo!” Sento dire a Bruno.
Dalla mia privilegiata posizione vedo le palle contrarsi e il cazzo di Bruno iniziare a pulsare, segno evidente che lo sperma sta percorrendo l’asta per scaricarsi dentro il culo di mia moglie.
Quando le palle sono completamente svuotate Bruno sfila il cazzo e lo lascia cadere nella mia bocca.
“Ripuliscimi il cazzo e poi pulisci anche lei.”
Gli ripulisco per bene il cazzo, spremendo anche l’ultima goccia di sborra dalla cappella.
Poi mi dedico al culo di mia moglie, dal quale sta uscendo un rivolo biancastro di sperma che sta scendendo verso la figa.
Con la lingua faccio percorrere a ritroso alla sborra il suo percorso lungo il perineo.
Questa carezza linguale fa scuotere il corpo di Mara e il suo sfintere anale rilascia un’enorme quantità di sborra. Come da una fontanella bevo assetato il caldo liquido.
“Non mandare giù,” mi dice Bruno, “condividi con tua moglie la mia sborra.”
Mi riempio la bocca di tutto il liquido che esce dal culo di Mara e poi mi avvicino alla sua bocca.
Ci scambiamo un appassionato bacio al sapore della sborra di Bruno, mentre lui si gode soddisfatto lo spettacolo.
Quando ci siamo tutti e tre ripresi, Bruno si riveste e si prepara ad andarsene.
“Vi ringrazio per la cena e per il dopocena. Mara, non pensare che quanto appena accaduto possa pregiudicare o migliorare il mio giudizio nei tuoi confronti. Riconosco le tue doti dirigenziali e terrò conto solo di quelle per promuoverti al ruolo che ti spetta. Questa è stata una divertente e inaspettata, ma voluta, svolta della serata. Spero mi inviterete ancora a cena da voi.”
Dopo i convenevoli di rito, ci saluta e ci lascia soli.
“Da quando sei diventato gay?” Esorta lei all’improvviso.
“No, non sono gay, almeno non nel senso lineare del termine. Mi piace il cazzo solo quando divento Valentina.” Le rispondo schiettamente.
“Da quant’è che prendi cazzi nel culo?” Mi chiede senza mezzi termini.
“Bruno è stato il primo, è successo un paio di mesi fa.”
“Il primo? Quindi ce ne sono stati altri.”
“Si, la sera seguente mi hanno scopato due ragazzi… poi più nessuno. Il giorno seguente sono tornato a casa e Valentina non si è più vista.” Ormai decido di non avere nessun segreto con mia moglie.
“Ti hanno scopato in due???” Chiede incredula.
“Si, in due. Mentre uno mi scopava succhiavo il cazzo all’altro.”
“Ammiro la tua sincerità per quello che mi stai raccontando. Questo e quello che è accaduto stasera cambierà per sempre le nostre vite. Lo sai vero?”
“Si, lo so.” Le rispondo.
Decidiamo di interrompere qui il discorso.
“Vieni a farti una doccia con me, Valentina?” Mi dice in tono scherzoso.
La seguo sotto la doccia dove facciamo l’amore finalmente come marito e moglie.
Più tardi, esausti, ci addormentiamo sul nostro letto uno accanto all’altro.
Scrivetemi a valebass81@libero.it
Dopo la pandemia, quando l’azienda è andata in crisi, anziché licenziarmi mi hanno proposto il lavoro di trasfertista, visto che il lavoro comunque mi piaceva, decisi di accettare.
Mentre mia moglie è stata confermata al suo posto.
In fondo siamo stati fortunati, visto che il personale è stato ridotto del 30%.
Ora, mentre io continuo a girare tra le varie filiali dell’azienda, a mia moglie è capitata una grande occasione. Il capofiliale è prossimo al pensionamento e lei è in corsa per quel posto.
Le basta solo il benestare del responsabile di area, il Sig. Bruno Gatti. Proprio colui che mi ha scopato quella sera in albergo.
Per accattivarselo Mara decide di invitarlo una sera a cena a casa nostra. Si sarebbe parlato più che altro di lavoro, voleva far vedere che era la persona giusta per quel posto. Io ovviamente non potevo fare nulla per impedirlo, non avevo nessuna motivazione per non lasciarglielo fare. In fondo eravamo solo tre colleghi che si incontravano per una serata conviviale.
Dopo quella sera in albergo con Bruno non era accaduto più niente. A dire il vero non ero più andato in trasferta nella sua filiale e non avevo più rivisto Carmen, la titolare del negozio di intimo.
La sera convenuta, Bruno si presenta a casa nostra.
La cena si svolge in tutta tranquillità. Mara è anche una brava cuoca.
Come immaginavo i vari discorsi vertono più che altro su questioni di lavoro. Mara da sfoggio di tutte le sue competenze.
Ad un certo punto Bruno dice di essere stato sorpreso dall’invito, ma ancora di più quando ha saputo che io e Mara eravamo sposati.
“Sai Mara, tuo marito ed io abbiamo avuto modo di conoscerci bene, l’ultima volta che è venuto da me.”
“In che senso?” Chiede lei.
“L’ho incontrato in albergo e mi ha offerto da bere, abbiamo chiacchierato un po’” Dico io non sapendo che altro dire.
“E poi?” Insiste lui.
“E poi?” Chiede mia moglie.
Me ne resto zitto.
“Se non lo fai tu, glielo dico io.” Minaccia Bruno.
“Datemi qualche minuto…” Così dicendo lascio la stanza e vado in camera.
Recupero dalla mia borsa da viaggio le cose che mi aveva regalato Carmen. Indosso il vestito femminile, metto la parrucca. In bagno recupero i trucchi di Mara e mi imbelletto come posso. Mi guardo allo specchio, un’ultima sistema alla parrucca e sono pronto per fare la mia grande entrata.
“Va…lentino?” Mi guarda incredula mia moglie.
“Forse è meglio dire Valentina.” Dice Bruno.
“Quella sera in cui ho incontrato Bruno in albergo,” inizio a spiegare a mia moglie, “ero più o meno vestito così. Ti giuro che era la prima volta che lo facevo, anzi la seconda a dire il vero. Ma è iniziato tutto in quella maledetta trasferta. Sono entrato in un negozio di intimo per comprare qualcosa per te e sono uscito come Valentina… La titolare di quel negozio è stata molto persuasiva. E’ iniziato come un gioco ma poi mi sono fatto prendere la mano. Quella sera mi ha convinto a mettermi alla prova e a rientrare in albergo vestito da donna, ho accettato la sfida. Poi ho incontrato Bruno e dopo il bar siamo saliti in camera e…”
“E…?” Mara mi guarda con gli occhi sbarrati.
“Mi sono scopato tuo marito!” Dice Bruno con fare trionfante.
“Come ti ha scopato?” Chiede lei.
“Gli ho succhiato il cazzo e poi me l’ha messo nel culo.” Rispondo senza tanti giri di parole.
“Ma…” Mia moglie cerca di proferire parole ma la sua voce si blocca.
“Forse una dimostrazione vale più di mille parole.” Dice Bruno aprendosi i pantaloni e tirando fuori il cazzo.
Oramai la situazione stava precipitando e decisi che non potevo più tirarmi indietro.
Mi avvicinai a Bruno e iniziai a succhiargli il cazzo. Ogni tanto guardavo mia moglie che mi fissava con stupore, quasi stesse guardando una scena irreale. Pensavo mi avrebbe fermato o se ne sarebbe andata. Invece restava li a vedere la mia perversa umiliazione.
“Ora basta succhiare,” mi ordinò Bruno, “voglio che ti inculi con il mio cazzo guardando tua moglie.”
Mi sfilai il vestito, restando completamente nudo, sotto non avevi indossato nulla per fare prima. Poi rivolsi la schiena a Bruno, con la mano afferrai il suo cazzo, lo puntai sul mio sfintere e mi lasciai cadere verso di lui, facendo scivolare il suo cazzo dentro di me.
Iniziai così a scopare Bruno guardando sempre mia moglie. Ora il suo sguardo era cambiato, direi che mi guardava divertita. Lo spettacolo la stava eccitando.
Si alzò, venne verso di me e mi mollò un sonoro schiaffo sul viso.
“Sei proprio una troia, Valentina!” Mi apostrofò così e poi mi diede un profondo bacio con la lingua che durò diversi secondi.
La vidi sfilarsi le mutandine da sotto il vestito che indossava e mettersi comoda sul divano.
“Vieni qui, leccami la figa mente Bruno continua a scoparti.”
Mi tolsi da sopra Bruno e infilai la testa tra le sue gambe e iniziai a leccarla. La sua figa era bagnata, segno che quanto appena visto l’aveva in qualche modo eccitata.
Bruno nel frattempo aveva già ripreso posto dietro di me, infilando il suo cazzo nel mio culo.
Mi ritrovo a questo punto ad essere inculato mentre lecco la figa di mia moglie.
La situazione paradossale è talmente eccitante che raggiungo l’orgasmo in poco tempo, nello stesso momento in cui gode anche mia moglie.
A questo punto Bruno smette di scoparmi, si avvicina a mia moglie, le apre le gambe e le infila il cazzo nella figa e inizia a scoparla selvaggiamente. Mia moglie appena venuta, si ritrova a venire nuovamente diverse volte, una cascata di orgasmi uno dopo l’altro nel giro di pochi minuti. Io osservo la scena eccitatissimo, vedere un altro uomo che scopa la propria moglie è una cosa emozionalmente indescrivibile.
Mara è sopraffatta dai continui orgasmi, è una bambola nelle mani di Bruno. Lui invece sembra avere tutto sotto controllo. La gira e le punta il cazzo sull’ano. Mara non mi ha mai lasciata scoparla nel culo, ma a Bruno sembra concedere tutto. Il cazzo di Bruno è ben lubrificato dagli umori vaginali di mia moglie e scivola dentro il suo culo quasi senza resistenza.
“Oh si nel culo dai, scopami!” Sono le prime parole di senso compiuto che escono dalla bocca di mia moglie. Prima emetteva solo versi di piacere.
“Tu vieni a leccare la figa di tua moglie mentre io le rompo per bene il culo.” Mi ordina Bruna.
Mi accomodo tra le gambe di mia moglie e le lecco come posso la figa. In quella posizione mi ritrovo anche a leccare le palle a Bruno, quando è completamente con il cazzo dentro a mia moglie, le sue palle sono un tutt’uno con la figa di mia moglie. Mi ritrovo così a leccare senza soluzione di continuità le palle di lui e la figa di lei. Fiotti di umori vaginali escono copiosamente dalla figa, liquido che io suggo avidamente. Mia moglie apprezza e altri numerosi orgasmi la scuotono continuamente.
“Oh si, ora ti vengo nel culo!” Sento dire a Bruno.
Dalla mia privilegiata posizione vedo le palle contrarsi e il cazzo di Bruno iniziare a pulsare, segno evidente che lo sperma sta percorrendo l’asta per scaricarsi dentro il culo di mia moglie.
Quando le palle sono completamente svuotate Bruno sfila il cazzo e lo lascia cadere nella mia bocca.
“Ripuliscimi il cazzo e poi pulisci anche lei.”
Gli ripulisco per bene il cazzo, spremendo anche l’ultima goccia di sborra dalla cappella.
Poi mi dedico al culo di mia moglie, dal quale sta uscendo un rivolo biancastro di sperma che sta scendendo verso la figa.
Con la lingua faccio percorrere a ritroso alla sborra il suo percorso lungo il perineo.
Questa carezza linguale fa scuotere il corpo di Mara e il suo sfintere anale rilascia un’enorme quantità di sborra. Come da una fontanella bevo assetato il caldo liquido.
“Non mandare giù,” mi dice Bruno, “condividi con tua moglie la mia sborra.”
Mi riempio la bocca di tutto il liquido che esce dal culo di Mara e poi mi avvicino alla sua bocca.
Ci scambiamo un appassionato bacio al sapore della sborra di Bruno, mentre lui si gode soddisfatto lo spettacolo.
Quando ci siamo tutti e tre ripresi, Bruno si riveste e si prepara ad andarsene.
“Vi ringrazio per la cena e per il dopocena. Mara, non pensare che quanto appena accaduto possa pregiudicare o migliorare il mio giudizio nei tuoi confronti. Riconosco le tue doti dirigenziali e terrò conto solo di quelle per promuoverti al ruolo che ti spetta. Questa è stata una divertente e inaspettata, ma voluta, svolta della serata. Spero mi inviterete ancora a cena da voi.”
Dopo i convenevoli di rito, ci saluta e ci lascia soli.
“Da quando sei diventato gay?” Esorta lei all’improvviso.
“No, non sono gay, almeno non nel senso lineare del termine. Mi piace il cazzo solo quando divento Valentina.” Le rispondo schiettamente.
“Da quant’è che prendi cazzi nel culo?” Mi chiede senza mezzi termini.
“Bruno è stato il primo, è successo un paio di mesi fa.”
“Il primo? Quindi ce ne sono stati altri.”
“Si, la sera seguente mi hanno scopato due ragazzi… poi più nessuno. Il giorno seguente sono tornato a casa e Valentina non si è più vista.” Ormai decido di non avere nessun segreto con mia moglie.
“Ti hanno scopato in due???” Chiede incredula.
“Si, in due. Mentre uno mi scopava succhiavo il cazzo all’altro.”
“Ammiro la tua sincerità per quello che mi stai raccontando. Questo e quello che è accaduto stasera cambierà per sempre le nostre vite. Lo sai vero?”
“Si, lo so.” Le rispondo.
Decidiamo di interrompere qui il discorso.
“Vieni a farti una doccia con me, Valentina?” Mi dice in tono scherzoso.
La seguo sotto la doccia dove facciamo l’amore finalmente come marito e moglie.
Più tardi, esausti, ci addormentiamo sul nostro letto uno accanto all’altro.
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