Incesti del Sud. Italia- Ritorno alla figa di famiglia

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In verità, anche sei io le chiamavo zie, quelle due donne ancora piacenti e formose, erano semplicemente due amiche di mia mamma, e come io ci sia finito a letto, non lo so, devo pensare che qualcun(a) lo abbia provocato, per assoluta bontà, e volontà di far del bene a me ed alle sue due amiche. Una mentalità particolare al Sud, avendo io aiutato loro due, e avendolo fatto senza nulla chiedere, loro si sentivano eccitate,e sarebbe bastato un mio segnale per fare sesso.
Ma non è che fossero due affamate di cazzo, racchie e senza maschi che le volessero.
Erano sempre state corteggiate, avevano avuto mariti molto virili, anche se un po stronzi e maschilisti, e forse qualche amante.
(Zia) Concetta detta Tina, più bassina, molto formosa, 56 anni, regolarmente sposata e nonna, ma in gioventù avevo avuto un rapporto sia pure fuggevole con lei, che eccitazione mi procurava, amava i più giovani, senza darlo a vedere.
La (zia) Grazia, come la chiamavo io, 60 anni, una donna libera, era famosa per aver avuto più amanti, aveva un specie di matrimonio aperto con il marito, che poi si era trasferito ai Caraibi e tornava poco in Italia.
Grazia era anche madre della mia ex donna, con cui però non mi ero mai sposato.
Io lavoravo al Nord, dirigente di una multinazionale, che aveva uno stabilimento nella città dove ero nato, che andava male, e fu deciso che sarei andato io a sistemare le cose per tutto il tempo che occorresse.
Non ne avevo molta voglia, ma accettai. E in effetti si scatenò su di me una valanga di richieste di aiuto, lavoro, sistemazione dei figli, ma io ormai avevo un’altra mentalità e schivai tutto.
Avevo assunto un giovane ingegnere in gamba, che poi scoprii foglie il figlio di zia Grazia, e una biologa in gamba, e solo poi scoprii che fosse la nuora di Zia Tina.
Lo scoprii perché mia mamma mi venne a ringraziare, ma di che mamma? Perchè hai assunto il figlio di Grazia e la nuora di Tina. Ma mamma, se li ho assunti, è perché sono bravi, manco lo sapevo che fossero parenti delle tue amiche.
“ fai bene a dir così” rispose mia madre, solita mentalità meridionale. Lei pensava davvero che volessi fare un favore alle sue amiche e dovessi dissimulare.
Mia mamma voleva che andassi ad abitare con lei e mio padre, ma erano sempre a litigare, e poi l’azienda mi pagava tutto, compresa una bella villetta col personale di servizio.
Mamma ed amiche erano curiose si sapere come fossi sistemato con le donne, ero un buon partito, e quando le dissi che non avevo nessuna, e non cercavo neanche avventure, erano sgomente, come , un bell’uomo come te di successo di 42 anni non ha nessuna donna?
Uffa mamma, zia Tina, non mi va di andare con donne che mi cercano solo perché sono il direttore scapolo e buon partito, io voglio una donna che mi desidera, così, a prescindere da tutto e che mi voglia per quello che sono come uomo, non come professione.”
Ma piaci a tutte? E allora? Sono loro che non piacciono a me, guarda, mamma, non ti scandalizzare, preferirei una bella donna matura come te e le tue amiche, che una che mi apre le cosce perché ho soldi e potere.
Beh, certo disse mia madre, una donna matura può darti molto senza nulla chiedere, mentre sia lei sia zia Tina tiravano un po su le gonne, quasi d’istinto, e allargavano la scollatura.
Le vidi riflessive, si guardarono, si sentivano anche un po guardate da me, tanto che zia Tina, disse, capisco tua mamma ha ancora il più bel seno di tutta la città.
E tu sei famosa per il culo e le cosce, scherzò mia madre. Eh, rispose zia Tina, manca ancora una bella bocca, e begli occhi, ma quelle ce le ha Grazia, disse mia mamma.
Ridevano ora, chissà cosa le era venuto in mente.
Capivano che io avevo un po esagerato provocandole, si sapeva che mi vedevo con qualcuna che veniva da Milano, e partivo anche per giorni di vacanza con qualche donna.
Però stettero al gioco, Tina che abitava vicino me, e che aveva una antica confidenza con me, la sera dopo mi chiamò per dirmi che facevano un aperitivo con le figlie e amiche, andai, ma il suo vero obiettivo era passare da casa mia




Non avevo tanta voglia, mi guardai un po attorno per cambiare azienda, ci accordammo che sarebbe stato un periodo non piu lungo di due anni, ed accettai.
Ovvio che la mamma, per prima cosa, volle che andassi ad abitare da lei, tanto non hai donne, ora.
Appunto mamma, questo vuol dire che posso andare con chi voglio, e se sto con te, dove le porto le eventuali donne, dissi un po scherzando ed un po sul serio.
Adesso basta, troverai una donna seria e ti sistemi, .
- ma mamma, non sono un bambino,
fa niente stai con me, a me fa piacere e non ti mancherà nulla.
Intervenne zia Tina, che disse una strana cosa, che non capii subito.
“Ma pensi che io e tua mamma siamo donne da buttare perché siamo vecchie” ? Noi siamo piu calde delle ragazze, sappilo, e a te servirebbe appunto una bella donna matura per ricominciare._
- Beh lo so so che siete ancora bone, ma che posso fare con voi?”
. aspetta che ti facciamo scuola ….
Ma zia Tina, non sono un ragazzino, sai quante ne ho viste”
- allora te ne faremo vedere qualcuna nuova, concluse misteriosamente, cosa che mi spinse a stare a vedere, disdii l’albergo e mi trasferii a casa di mamma, che abitava a fianco della sorella.
I primi giorni avevo tanto lavoro, tornavo tardi, ciao mamma, ciao zia Tina, un bacetto, e andavo a letto.
scritto il
2025-03-10
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