Capitolo 3: Abissi di desiderio

di
genere
gay

Carlo non riusciva a capacitarsi di ciò che gli stava accadendo. Fino a quel momento, la sua vita era stata un susseguirsi di conquiste femminili: ragazze snelle incontrate in piscina, corpi abbronzati che si offrivano a lui senza troppe resistenze, soddisfacendo la sua fame insaziabile di sesso. Con il suo fisico villoso e statuario, scolpito da anni di nuoto agonistico, e quel desiderio costante che gli ribolliva dentro, non gli erano mai mancate. Ma ora, tutto era cambiato. VioletSoles occupava ogni angolo della sua mente, un’ossessione che lo divorava. Quei piedi perfetti, l’arco elegante che si curvava come una promessa, e quel membro – così incongruo eppure così perfetto su quel corpo femminile – lo attiravano con una forza che non poteva spiegare. Non era solo desiderio: era venerazione, una voglia ancestrale di possederla, di inginocchiarsi davanti a lei e adorarla come una dea. Ogni pensiero lo riportava a lei, ai video che aveva divorato la notte precedente, al sapore del proprio seme che aveva bevuto seguendo il suo comando. Era una creatura che lo aveva stregato, e Carlo, per la prima volta, si sentiva perso.

Quella notte, sdraiato sul letto con il corpo ancora teso dall’eccitazione, aprì di nuovo il profilo OnlyFans di VioletSoles. Le mani gli tremavano mentre scriveva una richiesta privata, le parole che uscivano come un flusso disperato: "Ti voglio incontrare. Sono disposto a pagare qualsiasi cifra. Dimmi dove e quando, ti prego." Premette invio, il cuore che martellava, e rimase a fissare lo schermo per ore, aspettando una risposta che non arrivò. L’attesa lo consumava, ogni minuto di silenzio un’agonia che alimentava la sua ossessione. Chi era questa donna che lo teneva in pugno senza nemmeno saperlo?

L’indomani, agli allenamenti di nuoto, Carlo era distratto. Le bracciate in piscina, di solito un rifugio per la sua mente, non riuscivano a scacciare l’immagine di VioletSoles. Dopo l’ultima vasca, si trascinò negli spogliatoi, l’acqua che gli scivolava lungo il corpo villoso, i muscoli tesi sotto la pelle ancora calda. Victor, il suo compagno di squadra e amico più fidato, lo raggiunse sotto la doccia. Victor era più snello di Carlo, con un fisico asciutto ma definito, i capelli castani bagnati che gli cadevano sugli occhi, e un sorriso che nascondeva sempre qualcosa. I due chiacchieravano spesso, ma quel giorno Carlo sentiva il bisogno di confidarsi. Sotto il getto caldo dell’acqua, con il vapore che riempiva l’aria, lasciò cadere le sue difese. "C’è questa… persona," iniziò, esitante, "su OnlyFans. Si chiama VioletSoles. Ha questi piedi incredibili, ma… non è solo una donna. Ha qualcosa di più, e io non riesco a smettere di pensarci. Non capisco cosa mi stia succedendo." Victor lo ascoltava in silenzio, il viso impassibile, ma dentro di lui qualcosa si accendeva. Non aveva mai confessato a Carlo di essere gay, né tantomeno di essere innamorato di lui da anni, di desiderare quel corpo villoso e possente ogni volta che lo vedeva nudo sotto la doccia o negli spogliatoi. Il racconto di Carlo, la sua vulnerabilità, era un’occasione che Victor non poteva lasciarsi sfuggire.

La chiacchierata si fece sempre più piccante. "Quindi ti piace questo mix," disse Victor, la voce bassa e insinuante, un sorriso che gli increspava le labbra. "I piedi, il membro… ti eccita qualcosa che non ti aspettavi, eh?" Carlo annuì, il viso arrossato non solo dal calore della doccia. "Non lo so, è come se mi avesse stregato," mormorò, l’acqua che gli scorreva lungo il petto. Gli spogliatoi erano ormai vuoti, il rumore delle docce l’unico sottofondo, e Victor decise di buttarsi, sfruttando la fragilità del momento. Si avvicinò a Carlo da dietro, le mani che tremavano leggermente per l’eccitazione repressa. Con un gesto lento e femmineo, posò le dita sulle spalle larghe dell’amico, accarezzandole con una delicatezza che contrastava con la sua fame interiore. Le mani scesero lungo la schiena, sfiorando la pelle bagnata, fino a raggiungere lo spacco del sedere. Carlo si irrigidì, il respiro che gli si mozzava in gola, ma non si voltò. Victor, incoraggiato dal suo silenzio, si inginocchiò dietro di lui, l’acqua che gli batteva sul viso mentre adorava con lo sguardo quel corpo che aveva sognato per anni. Le sue mani si posarono sulle natiche sode, aprendole appena, e rimase fermo, il fiato corto, venerando ogni centimetro di Carlo con una devozione che gli faceva girare la testa.

Carlo era sopraffatto. Non sapeva cosa fare, la mente un caos di pensieri – VioletSoles, il desiderio, la confusione – ma il suo corpo reagiva da solo. Sentiva il calore delle mani di Victor, il suo respiro vicino, e quando abbassò lo sguardo, notò il membro dell’amico, già duro e pulsante dall’eccitazione, che spuntava tra le cosce snelle. Quella vista lo colpì come un fulmine, una voglia primordiale che gli fece scattare qualcosa dentro. Con un gesto deciso, afferrò i capelli castani e bagnati di Victor, stringendoli tra le dita villose, e lo spinse verso il suo inguine. "Fallo," grugnì, la voce roca di desiderio. Victor, con gli occhi lucidi di lussuria, non se lo fece ripetere. Passò la lingua sotto le palle di Carlo, leccandole con una fame vorace, succhiandole piano mentre l’acqua gli colava lungo il viso. Il sapore salato della pelle, il peso di quel sesso contro la sua bocca, lo mandavano in estasi. Carlo gemette, il piacere che gli montava dentro, rivelando per la prima volta il suo membro: 21 centimetri di carne dura, largo alla base con vene pulsanti che si gonfiavano sotto la pelle, e una cappella tendente al rosso, gonfia e lucida di desiderio. Poi, con un movimento brusco, si girò di scatto, spingendo la faccia di Victor tra le sue natiche. "Lì," ordinò, e Victor obbedì, la lingua che scivolava sul buco stretto e pulsante, lavandolo con una dedizione febbrile. Ogni colpo era profondo, bagnato, un’esplorazione che faceva tremare le gambe di Carlo. Lui si abbandonava, il cazzo in tiro che pulsava contro il suo ventre, la cappella rossa che gocciolava già di piacere, i gemiti che gli sfuggivano senza controllo mentre Victor lo adorava con una passione che rasentava la follia.

Ma non era abbastanza. Carlo si girò di nuovo, gli occhi annebbiati dal piacere, e guardò Victor inginocchiato davanti a lui, le labbra rosse e bagnate. "Succhialo," disse, la voce un ringhio. Victor lo prese in bocca con un gemito soffocato, la lingua che danzava sulla cappella rossa prima di ingoiarlo tutto, i 21 centimetri che gli riempivano la gola, la base larga che gli tendeva le labbra al limite. Le sue mani si aggrapparono alle cosce villose di Carlo, le unghie che affondavano nella pelle mentre lo succhiava con una voracità disperata, il suono bagnato dei suoi movimenti che echeggiava nello spogliatoio. Carlo gli teneva la testa, spingendo i fianchi avanti e indietro, scopandogli la bocca con una forza che lo mandava in orbita. Una parte di lui, in quel momento, desiderava invertire i ruoli: voleva inginocchiarsi, prendere il cazzo duro di Victor tra le labbra, sentire il suo sapore, succhiarlo con la stessa fame che vedeva negli occhi dell’amico. Ma non cedette, la sua natura dominante lo trattenne, il bisogno di controllo che lo ancorava. Il piacere era elettrico, un’onda che gli saliva dalle palle fino alla schiena, e quando esplose, venne con un ruggito, il seme caldo che inondava la gola di Victor. Lui lo bevve tutto, gli occhi chiusi in un’estasi adorante, il suo stesso cazzo che gocciolava sul pavimento dall’eccitazione.

Ma Carlo non aveva finito. Voleva mantenere la dominazione, definire i ruoli tra loro, sigillare quel momento con un gesto che non lasciasse dubbi. Con il respiro ancora spezzato, afferrò il suo membro ancora duro, la cappella rossa che luccicava, lo puntò su Victor e lasciò andare un getto di piscio caldo e dorato. "Bevi," ordinò, la voce ferma. Victor, ancora in ginocchio, aprì la bocca, accogliendo il liquido con una sottomissione totale, bevendolo a grandi sorsi mentre gli scorreva sul viso e sul petto. Il sapore acre lo travolse, ma lo accettò come un’offerta, un segno della superiorità di Carlo, il suo corpo che tremava di piacere e umiliazione mescolati. Quando il getto finì, Victor rimase seduto sul pavimento delle docce, in estasi, il viso bagnato e gli occhi persi in un’adorazione silenziosa.

Carlo, ancora ansimante, si inginocchiò davanti a lui. Non per sottomettersi, ma per prendere qualcosa che gli apparteneva. Afferrò i piedi di Victor, bagnati e caldi dall’acqua della doccia, e iniziò a massaggiarli con le mani forti, le dita che premevano sulla pianta, scivolando tra le dita dei piedi con una cura quasi reverente. Poi, spinto da un impulso che non seppe fermare, li portò alla bocca. La lingua sfiorò la pelle, leccando ogni centimetro con una fame lenta e deliberata – il sapore salato dell’acqua misto al sudore, la consistenza ruvida della pianta, la curva delicata dell’arco. Li succhiò, uno a uno, i gemiti soffocati di Victor che lo incitavano, il suo cazzo che si induriva di nuovo sotto quello sguardo adorante. Ma poi, d’improvviso, Carlo si fermò. Qualcosa dentro di lui scattò, un ritorno alla realtà, alla sua identità di dominatore. Si rialzò, il viso duro, lasciando Victor lì, inginocchiato e desideroso di continuare. "Basta," disse secco, voltandosi verso gli armadietti per vestirsi. Victor lo guardò, il respiro corto, la voglia di toccarlo ancora che gli bruciava dentro, ma non osò insistere.

Mentre infilava i jeans, Carlo prese il borsone e sentì il telefono vibrare nella tasca laterale. Lo tirò fuori, lo schermo si illuminò: una notifica da OnlyFans. Era VioletSoles. Il cuore gli balzò in gola, le mani che tremavano mentre apriva il messaggio, dimenticando per un istante Victor e il caos che aveva appena vissuto. Cosa gli aveva scritto? Il mondo intorno a lui svanì, e tutto ciò che contava ora era lei.
scritto il
2025-03-20
1 . 1 K
visite
8
voti
valutazione
5.3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.