Come cambia la vita - parte seconda

di
genere
dominazione

L’inaugurazione era ormai quasi conclusa e passando tra i capannelli di persone che si trattenevano vicino al buffet assaporavo il piacere della perfetta riuscita dell’evento.
Erano anche nati alcuni contatti molto interessanti ed avevo i primi appuntamenti per iniziare a proporre i miei prodotti. Il dott. Rossi, presidente dell’Associazione industriali, aveva tenuto davvero un bell’intervento e, durante il giro dell’azienda ed il buffet mi aveva presentato ai soci come un nuovo protagonista dell’imprenditoria locale.
Avevo notato come Ivana tendesse ad essermi sempre abbastanza vicino, si era anche inserita con battute di spirito e spunti intelligenti in alcune conversazioni, il sapere anche perché cercasse di rimanere in piedi il più possibile mi accendeva di libidine.
- Antonio, io scappo perché la babysitter deve andare via, abbiamo fatto più tardi di quanto pensassi!- con un bacio veloce Paola mi saluta mentre continuo a conversare con gli ultimi ospiti.
Eravamo ormai in pochi e Antonella mi si avvicina e mi sussurra: – Sai che sono tutta dolorante sotto? – ha uno sguardo intrigante e mi sorride con aria complice – Non mi è sembrato ti dispiacesse ieri sera – le rispondo – Ma forse sono stato troppo rude.- No...non ti ho fermato e devo dire che mi è piaciuto da morire, non mi ero mai sentita tanto femmina, ma tu scopi sempre così? – A dirti la verità no, ma erano talmente tanti anni che pensavo a scoparti che ieri mi è partito il cervello, e ti ho trovato proprio troia come immaginavo – è trasalita un attimo, poi ha sorriso ed ha continuato – Adesso non esagerare, potrebbe sentirci qualcuno – le ho visto i capezzoli inturgidirsi sotto il top di seta e la pelle ha iniziato a bruciarmi per l’eccitazione, voglio scoparmela ancora - Stasera non vai via di qui se almeno non me lo succhi per bene. – non le lascio il tempo di rispondere e mi allontano per salutare gli ultimi ospiti, sperando di mascherare il gonfiore dei pantaloni con una mano in tasca.
La vedo parlare con il marito ed allontanarsi insieme a lui, forse ho giocato troppo pesante.
Mentre ringrazio Rossi per l’intervento mi si avvicinano e lei mi chiede se, visto che Giovanni è già in ritardo per la partita di calcetto, potessi accompagnarla io a casa quando ho finito tutto. – Certo, non c’è problema, ma non so se riesco a fare presto, devo dare disposizioni alla ditta di catering perché mettano tutto a posto e vorrei aspettare che finiscano, altrimenti domattina potrei trovare sorprese – Non c’è problema, ti aspetto, tanto a casa c’è sua mamma con Giuseppe e Giovanni farà sicuramente tardi. - Al limite quando hai finito fammi un colpo al telefonino così se siamo ancora qui passi tu a prenderla – dico a Giovanni.
Salutato il marito vedo che lei va a sedersi sul divano in saletta sorseggiandosi un bicchiere di spumante, e Rossi, che non le ha tolto un attimo gli occhi - La signora è tua cognata?... è sorella di Paola?... non le assomiglia affatto, cioè...sono due belle donne entrambi ma, scusami se mi permetto, tua moglie ha charme ed è una donna di gran classe, mentre la sorella ha qualcosa di selvaggio assolutamente particolare – Vuoi dire che è sensuale?- sorrido e lo stuzzico approfittando del momento di confidenza. Gli si annacquano gli occhietti e scuote piano la testa con un cenno d’assenso – L’hai detto tu, ma è vero, è quello che volevo dire ma non sapevo come potessi prenderla -. Ci lasciamo stringendoci la mano e finendo di discutere di lavoro, ma mi si è accesa una lampadina in testa.
Tornato di là vedo che gli operai stanno iniziando a mettere in ordine nel capannone e raggiungo Antonella nel salottino.
Senza dire una parola tiro fuori il cazzo e mi metto in piedi davanti a lei, le sfilo il bicchiere di mano ed immergo la cappella nel prosecco. Rimane seduta, con il mio cazzo tesissimo vicino alle labbra – Mi tratti come una puttana – lo prende in mano ed inizia a menarlo piano – stai facendo uscire il peggio di me, e la cosa assurda è che mi piace – intinge due dita nel bicchiere e le passa sulla punta, poi se la fa scivolare piano in bocca con un gemito. Continua a fare su e giù con la mano e succhia piano – Brava la mia puttanella, succhialo così – Ancora una volta guardarla mentre si dava da fare sul mio cazzo m’inebriava, non riuscivo a capacitarmi di come l’avessi desiderata per anni senza riuscire a trovare il coraggio di provarci ed ora la scoprivo troia e completamente in mio potere.
Continua a succhiare piano, leccandomi i coglioni e l’interno delle cosce senza mai smettere di menarlo. Mi sento chiamare dal capannone e devo avvicinarmi alla finestra per rispondere al responsabile del catering, con ancora il cazzo e le palle fuori dalla patta, ma il bordo della finestra è alto abbastanza da proteggermi dalla sua vista.
Mentre do istruzioni sul da farsi le faccio cenno di avvicinarsi e lei s’inginocchia docile vicino alle mie gambe, faccio finta di niente e le dico di continuare a succhiarmi – Ma potrebbero vedermi – protesta – Tu rimani bassa e non possono vederti, dai continua – s’infila tra le gambe ed il davanzale e riprende a succhiarlo, con più vigore adesso, come se volesse farmi venire in fretta – Ma non spingermelo in gola però – non fa in tempo a dirmelo che la spingo di nuovo contro il muro e glielo pianto in gola – Più mi chiedi di non farlo e più mi fai venire voglia di scoparti la bocca – la sento ansimare e lo sfilo, ma adesso è lei che mi prende per i fianchi e se lo spinge in fondo.
Mi allontano dalla finestra, è seduta per terra con la schiena appoggiata al bracciolo del divano, io mi appoggio al divano e le lascio condurre il gioco, lei mi sfila pantaloni e boxer, e mi abbraccia ai fianchi riprendendolo ancora in bocca. Si è tirata su la gonna e si sta sditalinando, è senza mutande e non so se le è tolte aspettandomi o se è uscita di casa già così. M’infila una mano sotto le palle e inizia a stuzzicarmi l’ano, poi infila un dito dentro. All’intrusione le spingo di nuovo il cazzo in fondo alla gola e non appena esco mi spinge con il dito nel culo. Iniziamo un movimento ritmato dalla sua mano e sento il culo che mi brucia, ma mi piace.
Lei ha smesso di toccarsi e si è sfilata il top, ha un completo da troia, guepiere e reggiseno a balconcino in pizzo bianco che spicca sulla sua pelle scura. Ha il mento e la gola bagnati di saliva e gli occhi che sembrano drogati. Lo sfila dalla bocca e, stringendo la punta tra le labbra, fa scorrere la lingua aperta fuori e dentro la bocca. La frizione sul frenulo mi dà delle sensazioni pazzesche, tiene le mani a coppa attorno alle palle e inizia a scoparsi la bocca da sola. Non ce la faccio più, appena mi sente venire m’infila ancora un dito nel culo ed io inizio a sborrare come una fontana, prima sulla sua lingua ed in faccia poi nella bocca che tiene aperta con la lingua che mi solletica la punta.
E’ ancora seduta per terra a gambe larghe, la faccia piena di sperma – Sono abbastanza porca per il mio padrone ? – sono seduto in terra anch’io, e le vedo la fica gonfia che luccica di umori - Toccati adesso, infilati le dita nella fica e godi da sola – lei obbedisce quasi meccanicamente ed inizia un ditalino con due dita in fica.
Inizio ad incitarla dicendole quanto è bella e puttana, facendole toccare il clitoride con l’altra mano.
Mi ricordo del fermacarte in ebano sulla scrivania ed inizio a strusciarglielo tra le gambe – Scommetto che hai voglia di essere riempita da un bel cazzone nero – è davvero grosso, saranno 25 cm per almeno cinque di diametro e vedere la punta che le allarga le labbra della fica fa davvero impressione.
La faccio stendere sul divano con le gambe alte in posizione quasi ginecologica e inizio piano ad infilarglielo dentro, è fradicia di umori e nella posizione in cui è si vede in primo piano la fica – Questo me la spacca tutta, fai piano – e si allarga le labbra della sorca con le mani. Io lo faccio entrare piano fino a quasi un terzo, poi lo tiro fuori e le rimane aperta una voragine. Glielo infilo di nuovo dentro forzando piano fin quando riesco a farglielo entrare tutto e lei appena sente le mie mani vicino alla fica inizia a tremare – Dai muovilo piano dentro e fuori, siii ancora, mi sento piena, mi tocca in fondo, lo sento ahhh sto venendo ancoraaa – inizia a venire in un orgasmo multiplo che non le facevo finire, dopo i picchi rallentavo e lo tiravo fuori piano per infilarglielo di nuovo e riprendere non appena vedevo che le contrazioni si affievolivano. I suoi umori le colavano dalle labbra della fica in mezzo al solco delle natiche ed iniziai a toccarle l’ano con le dita – Inculami adesso voglio essere riempita tutta, voglio diventare una troia daiii – l’uccello mi era tornato duro e così inizio a stuzzicarle il buco del culo infilandole solo la punta e tirandolo fuori – Mi brucia il buchetto, mi fai impazzire così, dai infilamelo dentro – Voglio sentirti chiedermelo per bene – Cosa devo dirti,...ti prego smettila di fare così, ti ho detto di incularmi – Devi chiedermi il cazzo, dei dire che sei la mia troia, la mia schiava, che posso ordinarti qualsiasi cosa e tu obbedirai – Si sono la tua troia, sono la tua schiava puttana, voglio il tuo cazzo nel culo, ti prego padrone incula la tua schiava – Quando ho iniziato a spingerle il cazzo su per il culo è scivolato dentro come nel burro, sentivo la presenza del membro di legno che le riempiva la gnocca e, lasciandoglielo ben conficcato dentro, ho iniziato a sbatterla più forte che potevo – Ma quel cornuto di tuo marito non si accorgerà di come ti ho spanato fica e culo in questi due giorni eh puttanona? – No, Ahh,… quell’impotente non mi tocca da anni ormai – Allora non lo sa nemmeno quanto sei troia – la scopavo e parlavo ormai in delirio, le parole mi sgorgavano da sole dando voce a tutti i pensieri che avevo represso. Le sono dentro mentre lei continua a venire e sento le pareti del suo culo avvolgermi il cazzo. Ho da pisciare e senza pensarci nemmeno inizio a pisciarle nell’intestino – Cosa stai facendo?….Che cazzo fai? – appena inizia a rendersi conto di cosa le sta succedendo cerca di divincolarsi, ma nella posizione in cui è, con la fica ancora riempita dal cazzo di legno e le cosce sulle mie spalle non riesce a fare altro che farselo entrare ancora più in fondo –Bastardo, mi stai riempiendo la pancia di piscio...ahhh è bollente, mamma mia che mi faiii...stronzo infame...aiuto...- Alla mia schiava non piace questo clistere ? – sono esaltato dalla consapevolezza che posso farle di tutto, inoltre sta bestemmiando ma sento che il cazzo ancora duro nella pancia non le dispiace – Mi sento scoppiare la pancia bastardo...ohhh...ohhh...Ooohhh...che mi succedeee? – Succede che la mia bella porcona sta venendo di nuovo, adesso attenta a non sporcarmi il divano – le sfilo dalla figa il simulacro in legno e piano tolgo il cazzo dal buco del culo tappandolo subito con la punta del cazzo di legno. L’aiuto ad alzarsi e lei va correndo in bagno a svuotarsi, la seguo e mentre è seduta sul bidet io mi sciacquo nel lavandino, con il cazzo insaponato mi riavvicino a lei ed inizio una gustosa spagnola con le sue poppe. All’inizio fa l’offesa, poi si lascia andare – Ma sei instancabile, guarda qui c’è l’hai ancora duro – lo stringe tra le tette e lo lecca non appena le arriva a tiro, si aiuta con le mani accarezzandomi le palle, ed inizio a spruzzarle sborra tra i seni e sulla faccia e Antonellaa la lecca ed alla fine se lo riprende in bocca fino a che non mi si è smosciato del tutto.
Ha le guance e le labbra sporche di sperma, il viso felice e rilassato come poche volte le avevo visto.
Si alza e la sento pisciare, poi il getto dell’acqua della doccia inizia a correre e Ivana canticchia mentre si lava.
Entra nella stanza asciugandosi il corpo nudo – Per fortuna non mi sei venuto nei capelli, altrimenti adesso era un casino – è bellissima, sul corpo non ha tracce di cellulite e la sua terza di seno poggia appena sul busto. – Ti rendi conto che abbiamo scopato come pazzi? Non mi sembra ancora possibile che sto andando a letto con mio cognato – Veramente a letto non ci siamo ancora andati, l’abbiamo fatto sul divano, in piedi, sulla scrivania, ma a letto ancora no. E’ tardi,…adesso ad Giovanni cosa dici? – Cosa dovrei dirgli? Nulla, assolutamente nulla. Adesso torno a casa, e lo trovo nel letto a dormire con la tv accesa ed il telecomando in mano. Ha smesso da un pò di farmi domande, anzi quasi abbiamo smesso di parlarci, io lo considero un fallito e lui una puttana.
Le chiedo a bruciapelo – Ma perché ci sei stata con me? – ci pensa un pò su – Veramente è da qualche tempo che mi giravi in testa, vedevo come ti stava andando e pensavo a quando ci siamo conosciuti. In realtà mi eri piaciuto subito, e avevo capito che anch’io non ti ero indifferente, ma tra un bel ragazzo squattrinato ed un coglione con i soldi non c’era gara per me allora. Avevo anche pensato che magari una scopatina poteva uscire, giusto per togliermi lo sfizio, ma poi ti sei messo con Stella ed è diventato tutto troppo complicato. Comunque ora siamo qui, e lo sfizio mi sa che te lo sei tolto tu. –
- Tu vuoi soldi vero?- le chiedo. Sì – risponde nervosa – perché me lo chiedi? Vuoi dirmi che dovrei vergognarmi? Non mi vergogno affatto, voglio soldi per sentirmi tranquilla, per poter comprare qualcosa che mi piace senza chiedermi se riuscirò a pagare, e non rompermi le palle facendomi la morale che ti mando a fanculo subito – E se io ti dicessi che forse un modo di fare soldi c’è? – Che cazzo intendi dire, che dovrei battere per te? – Ehi non dire stronzate, adesso mi metto a fare il magnaccia per te, no… io intendo dire che a volte possono esserci dei clienti o delle persone che possono essere usate con il sesso, tu gliela fai annusare un pò, magari gliela dai anche se ti va e se io riesco a concludere affari grazie alla tua “intermediazione” tu ci guadagni una bella commissione – E questo non lo chiami battere? – No, guarda che non devi uscirci la sera e scoparteli, tu sei una splendida donna, hai classe e sei intelligente. Sarebbe uno spreco farti diventare una puttana, piuttosto ti vedo come una geisha, un’intrattenitrice che sa controllare e usare il suo fascino per ottenere informazioni e favori che io, da un uomo, non potrei mai avere.- Se mi parli così hai già in mente qualcosa, dimmi cos’è – Prima devo essere convinto che ne hai la voglia e la possibilità, sei comunque una donna sposata e per di più la sorella di mia moglie, e non vorrei che venisse fuori un casino da tuo marito. Diciamo che io ti farei un contratto di consulenza per attività di marketing, che ti porterebbe ad essere spesso impegnata la sera ed anche a viaggiare per fiere e convegni in Italia ed all’estero. Devi dirmi tu se sei disponibile e prima di tutto se comunque questo rimane un rapporto totalmente estraneo a coinvolgimenti diversi. Per capirci io sono sposato con Stella e non ho nessun’intenzione che il mio matrimonio possa essere in discussione per nessun motivo. -
- Ho capito, ma per andare fuori a cena eccetera mi serviranno abiti di classe, lingerie, gioielli e tutto questo costa, queste spese dovrei anticiparle io? –
- Sei proprio una gran puttana - rido - già ti vedi vestita ed agghindata come hai sempre voluto. Va bene diciamo che ti darò un anticipo e poi vedrò con il commercialista se c’è un modo di scaricare tutto dai costi aziendali, ma ti ripeto che voglio piena disponibilità! –
- D’accordo, guarda tutto per bene e ne riparliamo domani, ma per me va bene. – gli squilli del suo telefonino annunciano una telefonata della mamma. Seduta nuda sul divano le parla del più e del meno come se fosse tranquilla a casa. Inizia ad accarezzarmi il cazzo piano, continuando a parlare del carovita e di come fosse stanca di Giovanni – Ma no mamma, ti ho detto che non mi tocca più da una vita, -… - che ne so se è diventato omosessuale, non me ne frega niente – continua ad accarezzarmelo, a seguire il contorno dello scroto ed a passarmi le dita tra i peli ed ormai il cazzo sta ritornandomi duro – Certo che il sesso mi manca, ma che devo dirti...se avessi un maschio per le mani adesso me lo mangerei – e dicendolo mi strizza l’occhio e mette fuori la lingua – Ridi ridi, ma io non sto scherzando, deve ringraziare che non mi va di sputtanarmi in giro altrimenti... – inizio ad accarezzarla e lei mi lascia fare, anzi allarga le gambe e mi porta la mano sulla fica – allontana il ricevitore dall’orecchio e mi fa sentire cosa sta dicendole la mamma – Ha fatto bene Paola, guarda Antonio che cosa ha messo in piedi, e da quello che mi dice lei deve essere anche un bel torello a letto...è anche ben dotato – ridendo – E tu che ne sai? Non l’avrai visto nudo – il cazzo è in pieno tiro e Antonella se lo avvicina alla bocca e gli da una leccata – Nooo nudo no, ma va in giro per casa in boxer e il pisellone che ha ogni tanto fa capolino – ride ancora - Ma che fai ti specchietti i generi... – I generi...vorrai dire il genero visto che del tuo c’è ben poco da guardare, e poi sono una povera vedova a stecchetto da 10 anni...gli unici maschi che ho a tiro sono loro...e si comportano come se fossi asessuata...ma lo sai che quest’estate al mare sentivo Stella gridare nella stanza accanto e mi sono dovuta trattenere dall’andare di là a chiedere di smetterla o farmi partecipare? – Ivana sta ormai tirandomi una sega piena, bagnandolo di saliva con delle gran leccate non appena può.
Copre la cornetta con una mano e sussurra – Adesso scopami -. Si gira a pecora e mi accoglie con un gemito mascherato da sospiro. E’ proprio una gran porca, quello che le fa scattare l’interruttore deve essere proprio il sentirsi trattata da puttana, il rischio di essere scoperta. Quando inizio a pomparla chiude la telefonata appena in tempo ed inizia a venire ancora, io non mi trattengo e le vengo dentro con le ultime gocce che ho nelle palle.
Ci rivestiamo e l'accompagno a casa, lungo il tragitto non ci scambiamo una parola, tutti e due immersi ognuno nei propri pensieri. Poco prima di arrivare mi chiede di fermarmi un attimo - Sai Antonio, io ho già deciso, mi va bene tutto quello che mi hai proposto, anzi non ti nascondo che sono assolutamente entusiasta. Volevo dirtelo adesso perchè ho paura che tu possa cambiare idea, che dopo avermi avuta non si sia dissolto l'interesse che avevi per me. Io credo di poterlo fare bene quel lavoro, in fondo è da sempre che conosco il mio ascendente sugli uomini e voglio avere davvero la possibilità di giocarmi le mie carte. Qualsiasi decisione tu prenda io non potrò far altro che accettarla, ma metti da parte le tue paure sulla possibilità che io possa piantarti dei casini perchè ti giuro che è l'ultima cosa che voglio. Se vuoi io sarò completamente a tua disposizione,... adesso sei tu a dover decidere.- L'ho guardata ed ho visto un'Antonella completamente indifesa, diversa dalla femmina dura e sicura di sè stessa che conoscevo. Spogliata delle sue convinzioni e completamente in mio possesso era lì a pendere dalle mie labbra come se aspettasse un verdetto. - D'accordo Iva, ti chiamo nei prossimi giorni per definire i dettagli, ma è tutto a posto e sono convinto che potrai far bene e ne guadagneremo entrambi -
Sono ripartito e sotto casa sua l'ho guardata andar via, l'aria da vittima sacrificale è scomparsa e la luce nei suoi occhi mi ha fatto dubitare di essere stato l'ennesima vittima delle sue manipolazioni.
Per suggerimenti, consigli, critiche, confronti identitadigitale2020@gmail.com oppure Telegram @IDDIG2020
scritto il
2025-04-03
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