Mmm ohhh papi 7

di
genere
incesti

Finimmo di scopare giusto in tempo all'arrivo a casa di mamma, papà le andò incontro per tenerla distratta invece io in cameretta con ancora il cellulare in videochiamata, mi fermai a chiacchierare ancora un po' con quel signore. Mi spiegò un sacco di cose in merito alla loro amicizia, da quando era nata e per quale motivo erano così complici lui e papi. Praticamente il suo amico era attratto dalle storie di incesto dove per protagonisti sono lo zio e la sua nipotina, si rispecchiava in quei racconti perché anche lui aveva una piccola troietta alla quale stava dedicando le sue seghe. Mi disse che anche lei come me non era ancora maggiorenne ma che lo faceva eccitare un sacco, specialmente quando nell'ultima estate che avevano trascorso insieme, la piccola in qualche abbraccio affettuoso si stringeva a lui facendogli sentire addosso l'abbondanza delle tette grosse che ha. Lo zio, da gran maiale, approfittando di quei momenti, le appoggiava il cazzo in mezzo alle gambe o magari dietro al culo quando ne aveva l'occasione e vedendo la reazione nulla della nipotina aveva cominciato a sperare di andarci oltre con lei, ma sempre con la massima attenzione, essendo la figlia del fratello. A questo punto subentrò mio padre che rispondendo ad un commento suo, fatto sotto ad un racconto, gli disse di provare le stesse cose per un'altra troietta che a casa lo faceva impazzire ed eccitare nei suoi movimenti ed anche nei modi in cui mi trovava distesa o sul divano o a letto. A quel punto spiegai al suo amico che le mie non erano provocazioni ma gesti di pura normalità ma fin quando la mia amica zoccola non mi fece capire che seppure l'uomo che guarda è mio padre mi avrebbe scopata lo stesso. Lui si fece una risata su queste mie parole e poi aggiunse che effettivamente non potevo dare torto a papà se faceva il guardone con me, anzi con il corpo che ho di certo avrei provocato una reazione simile. A quel punto la curiosità prese il sopravvento su di me e la domanda che gli formulai subito dopo era quella di darmi un voto a quello che avevo fatto prima e che lui aveva visto comodamente seduto dietro lo schermo, con il cazzo duro nella mano, masturbandosi per me. In quel momento in stanza entrò papà, si mise seduto sul letto e ascoltava silenziosamente quello che stava dicendo il suo amico. La sua risposta mi lasciò senza parole, disse che al momento non voleva dirmi nessuna valutazione in merito ma che in accordo con mio padre, molto presto lo avrei conosciuto di persona, perché entrambi avevano fatto un patto, chi dei due avrebbe fatto sesso per primo con la propria troia, all'altro era concesso poterla provare ma solo in presenza del rispettivo compagno. A questo punto la cosa cominciava a farsi interessante, questo patto mi intrigava, dopotutto lui mi era piaciuto sia quando ebbi modo di vedere il suo viso dalla webcam e sia per quel cazzo enorme che aveva schizzato abbondantemente per me, era gentile ed aveva anche qualche anno in più a papà quindi per me sarebbe stata un'ulteriore esperienza con un uomo ancora più grande. La conversazione finì li, ripassai il cellulare a mio padre e subito gli chiesi quando potevo conoscere quel suo amico, mi sentivo già bagnata al pensiero che mi avrebbe scopata. Prima di rispondermi fece un po' il finto geloso credendo che forse lo avrei mollato nel caso in cui ci sarei stata bene ma lo rassicurai subito dicendogli che ormai io sarei stata la sua puttanella per sempre. Quel gran momento arrivò poco dopo, esattamente nella settimana in cui dovevamo partire per le vacanze. Pochi giorni prima del viaggio, una mattina papà mi chiese se gli facevo compagnia a portare la macchina dal meccanico per farle dare una controllatina, non immaginavo minimamente che la controllatina insieme al suo amico volevano darla a me. Accettai senza obiettare la sua proposta, sicuramente per me e lui erano gli ultimi istanti per poter rimanere soli prima delle vacanze, nella casa al mare con mamma sempre presente avremmo di certo trovato difficoltà per poter scopare insieme. Prima di scendere mi suggerì in disparte cosa indossare, mi disse di mettere un qualcosa che favorisse l'accesso per le sue mani quando mi avrebbe accarezzata sul sedile e di non mettere l'intimo perché sarebbe stato d'intralcio. Quando salimmo in auto e partimmo in direzione meccanico mi venne subito voglia di aprire le gambe invitandolo a sentire con le dita la mia eccitazione, era da circa una settimana che non avevo contatti con lui e quindi mi sentivo già desiderosa di averlo subito per me. La sua mano dopo l'ennesimo cambio di marcia si posò finalmente sulla mia gamba nuda, mi accarezzò dal ginocchio fino all'inguine ma senza toccarmi dove avrei voluto, con il suo fare stava facendo aumentare la voglia che avevo. Poi ad un tratto prese il cellulare e cercò un numero in rubrica, mi guardò per un istante e fece l'occhiolino, sul display della sua Mercedes appari il nome di quel suo amico con il quale dovevo vedermi. Quindi niente meccanico, era tutta una scusa, si era inventato tutto affinché potessi incontrare quel gran maiale del suo amico. Mi sentivo euforica, felice e tanto eccitata. Quando ci rispose eravamo in vivavoce, da ragazzina educata lo salutai immediatamente e lui altrettanto educatamente, esordi subito chiamandomi troietta. Mi stava arrapando, non vedevo l'ora che arrivare e di vederlo di persona, cominciai anche a toccarmi per lui mentre parlava con papà che tra una chiacchiera e l'altra gli disse di prepararsi, di farsi una doccia e di attenderci ancora in accappatoio, chissà per quale motivo e chissà cosa aveva in mente. A quel punto papà riagganciò il telefono allungò la sua mano verso quella con cui mi stavo toccando e togliendola completamente la sostituì con la sua. Due delle sue dita iniziarono un lento sali e scendi lungo tutta la mia fessura, oramai era entrato anche lui nel vortice della perversione e mentre mi masturbava mi disse anche cose che non mi aveva mai detto prima. Eravamo in viaggio oramai da circa un ora, il suo amico non abitava proprio così vicino a noi, ma per fortuna il traffico non c'era e quindi viaggiammo velocemente fino al nostro arrivo. Bussammo al citofono per farci aprire, era un condominio enorme e lui si affacciò al balcone per indicarci come arrivare al portone del suo palazzo. Ad essere sincera avevo anche un po' di timore per quello che stavo per fare, ma poi in ascensore papà mi fece capire che non dovevo avere paura perché lui sarebbe stato sempre presente e aggiunse anche che dovevo farlo impazzire, assumendo un atteggiamento da gran troia. Dicendo questo mi caricò al massimo e prima di bussare al campanello di casa del suo amico mi sistemai meglio i capelli raccogliendoli in una lunga coda e poi sbottonai un paio di bottoni della mia camicetta per rendere ben visibile la mia scollatura. Quando la porta si aprì mi ritrovai quel tipo davanti a me proprio in accappatoio come gli aveva chiesto papà ed aveva ancora i capelli bagnati per la doccia appena fatta. Ci guardammo intensamente negli occhi prima che facessi il mio ingresso, mi sentivo una diva, adesso ero proprio entrata completamente nella parte della puttana. Papà mi seguiva a ruota, l'amico invece si affrettò a farci entrare dentro, ebbe giusto il tempo di chiudere la porta alle sue spalle che io senza pensarci più di tanto mi accostai per mettergli le mani a collo e baciarlo intensamente.

Continua....
scritto il
2025-04-04
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