Uccidi Uribe - Una Festa del Cazzo - 20

di
genere
pulp

Nella mia villa da pornostar è gran festa.
Ho dato un party per il mio ritorno, se non sono miei ma del Centro i soldi che guadagno facendo l'agente segretissimo sottocopertura li spendo in feste e arredamento.
Ho trovato anche un meraviglioso simil divano uguale spiccicato a quello di Vargas ma a un decimo del prezzo. Fa una figura pazzesca nella mia sala, ne sono orgogliosa e gelosa. La festa è solo fuori, attorno alla piscina, non voglio che qualcuno mi rovini anche questo.
C'è tutto il gran bel mondo che frequento: papponi, spacciatori, artiste ed artisti porno, loschi uomini d'affari qui per fare affari loschi, stilisti stile frocioèbello, tecnici di riprese che vorrebbero mostrare alle attrici come si fa, produttori che lo mettono in culo indistintamente a tutti, talent scout che promettono carriere fulminanti e guadagni da stagista in Italia, chirurghi plastici fieri delle quintalate di silicone in giro, medici spacciatori di cremine miracolose, agenti non segreti sotto le coperte delle attrici, ragazze bianche e nere più ragazzi bianchi e neri accrocchiati in grovigli multietnici... insomma, qui la più discreta si farebbe scopare sul palco del Wembley Stadium e il più onesto venderebbe la sorella per una particina.
E ci sono i registi. Tutti superiori, tutti che non capiamo il loro messaggio, tutti che vedono più lungo dei cazzi che fanno lavorare. E tra loro c'è ovviamente Mark.
È in uno stato pietoso, è in fibrillazione, se a qualcuno scappa uno starnuto vola via. Mark non regge la tensione prima di girare, viene dilaniato da dubbi e paure e cade in depressione fatalista, convinto che ogni cosa andrà male nel peggiore dei modi possibili.
È messo così male che muove a pietà la stessa Dolores che è la causa prima del suo stato. Non c'è verso di tranquillizzarlo, Mark s'è messo in testa che la mia inesperta sadoamante avrà un blocco davanti alle telecamere mandando tutto a puttane. Non gli resta che scappare in Tibet.
Dolores è disgustata: “Questa festa è già una palla, Lucy, ci manco solo quel segaiolo che piagnucola disperato.”
Ci siamo vestite abbinate, io mi sono infilata cinturone in vita e tutina nera spennellata sul corpo che più nudo non di può, lei i suoi leggings bianchi più top che sono un morso a cuore e coglioni. La mia fendom nera in bianco stordisce maschietti e femminucce.
“Mark è sempre così prima di girare, non prendertela, non ce l'ha con te.”
“Okay, ma se va avanti così è il primo che uccido in questo cazzo di party.”
Devo salvare la festa.
Le sussurro all'orecchio la mia idea. Ovviamente glielo lecco.
Dolores se lo asciuga pensierosa. “Dici davvero che possiamo guadagnarci qualcosa?”
“Certo, hai il copyright.”
“No, il cinquanta è tuo.”
“Va bene.” Mi toccherà dare altre feste.

Mark non riesce a stare seduto, comincio ad incazzarmi più della mia sadoimpaziente.
L'abbiamo obbligato seduto sulla panca davanti allo schermo a parete, giù nella mia palestra. Qui non c'è nessuno. Chiudiamo a chiave. “Mark ci devi fare un favore.”
“Lucy, per te tutto quello che vuoi!”
Dolores mi spinge lontano. “No cazzo, qui dobbiamo parlare d'affari!... Questo stronzo sa tenere la bocca chiusa?” Chiede a me.
“Ma sì, è del giro, sa trattare con loro.”
Mark si guarda bene dal parlare, ha le bocce di Dolores a venti centimetri dal viso e gli occhi che lo trapassano.
“Io non mi fido di questo segaiolo.”
“Tu non ti fidi di nessuno!... Mark, falla contenta, promettici che terrai il segreto.”
“Che segreto?” Minchia, ora Mark è più agitato di prima.
Dolores mi ri-spinge via e torna addosso a Mark. “No, le promesse di un segaiolo non valgono un cazzo... Mark, ti faccio io una promessa: se parli ti strappo i coglioni a morsi, capito?... Sempre se ce li hai.”
Temo gli siano rientrati.
“Bene, ehm, adesso abbiamo chiarito... Tu Mark hai contatti con i coreani e sai come montare un video... Noi abbiamo un paio d'ore di girato da telecamere fisse, siamo sicure che si possono vendere bene ma vanno sistemate per benino e abbiamo bisogno di uno che tratti coi coreani. Ci stai?”
Mark scuote la testa di un paio di millimetri, non ha capito un cazzo se non che la sadolesbica gli strapperà i coglioni a morsi. Che vita la mia!
Riprovo: “Tu devi vendere un nostro video ai coreani, tutto qui e ovviamente ci guadagni anche tu!... Ma prima te lo guardi tranquillo poi ci dici cosa possiamo farne. Sarà sicuramente d'aggiustare ma t'assicuro che è fantastico e finalmente non avrai più dubbi su Dolores davanti alle telecamere.”
Col telecomando lo faccio partire. È la ripresa dall'alto di una piccola palestra. C'è una figa bionda nuda con cinturone in vita, legata appesa con ball gag in bocca. Poche balle, sono strafica! Ma c'è anche lei, la pantera nera, le sue natiche muscolose viste dall'alto sono da brivido.
Mark è già ipnotizzato.
“Okay, ti lasciamo tranquillo.”.
“Dove cazzo vai?!” Dolores blocca il video. “Ma se non abbiamo ancora parlato di affari, di che cazzo ci spetta!”
“Mi fido di voi due, decidete voi, io in queste cose sono un disastro.”
Mark m'implora con gli occhi di rimanere.
“Bye bye, Mark!”


Il party attorno alla piscina illuminata è la solita roba: chi balla, chi se la tira, chi tira. Mi s'illumina il cuore, c'è anche Hollie!!!
La mia strizzacervelli è appena arrivata, s'è messa in tubino nero aderente, il massimo della trasgressione per lei, ma stride un pochino tra chiappe e tette coperte da elastici e camicie aperte su lucidi addominali disegnati in palestra. Eppure per me ha il suo perché, valorizza il suo fisico ed è più intrigante del puttaname attorno. E non ha rinunciato agli occhiali.
Con Hollie non ci ho mai lesbicato, è rigorosamente etero con passione per militari e guerriglieri.
Corro a salvarla, ha già addosso tre personaggi che conosco, le staranno proponendo di girare Alla Dottoressa Piace in Culo.
“Ciao Hollie!!!” La bacio.
“Ciao, non potevo non venire ma devi scusarmi, devo tornare presto, la baby sitter non può fermarsi molto.”
Okay, ha detto quello che doveva dire. L'accompagno attraverso la folla. Mi racconta del disegno che sua figlia ha fatto all'asilo mentre aggiriamo le chiappe pelose di un imponente orso appena sotto i due metri. Ci sta dando fra le chiappe di un frocetto già sudato, in ginocchio su uno dei tavolini che ho sparso in giro.
“C... ci... ciao, Lucy.”
“...?” Lo riconosco!, è il meraviglioso inglesino twink che ci ho lesbicato una vita fa. Non ricordo il nome, ma tiene il bacino inarcato come solo le frocette sanno fare.
“Che bello!, anche tu qui! Ti stai divertendo?”
Ho fatto una domanda stupida, lo slimonazzo mentre l'orso ci fa sbattere i visi.
“Vieni Hollie, io ti devo presentare uno, è fantastico, giuro! Vieni, è in sala.”
Le dico di chiudere gli occhi, non vuole. M'impongo, no non ama le sorprese. Litighiamo e allora li chiude. L'accompagno davanti: “Adesso puoi aprirli e dimmi se non è un amore.”
Delusione! Hollie non s'innamora al primo sguardo del mio divano.
“É bello, anzi è bellissimo, ti giuro... ma non è come quello di Vargas?”
Le ho fatto una testa così per il mio divano.
“Beh, è una vera imitazione!”
Cazzo, che bello ridere con Hollie.
“Però ne dovremo parlare nel prossimo incontro. Lo capisci anche tu che è strano che ti sei portata in casa il divano su cui hanno ammazzato Vargas dopo che ci hai fatto sesso?”
È una strizzacervelli, Hollie ha solo sesso in testa.
Mi metto una benda sull'occhio sinistro.
“E questa che trovata sarebbe?”
“Per avere uno straccio di privacy, non devono vedere.” I ragazzi annoiati del Centro mi bippano in testa protestando. “Siediti sul divano e aspettami.”
Volo per la sala e torno col regalo per Hollie.
S'aggiusta gli occhiali. “Oh cielo!”
Spingo in avanti i tre ragazzi della squadra olimpica di stupro sincronizzato, garantiti 21x21. Li ho fatti mettere per lei a torso nudo, occhiali a specchio, anfibi e pantaloni della mimetica con primo bottone slacciato. Un sogno erotico per intenditrici!
Hollie si alza. “Ma non sono quelli delle foto col senatore?”
“Ci hai sbavato su quelle foto, ahah!... Come potevo lasciarli là?”
“In effetti sono... sono notevoli.” Deglutisce. “Ma sono gay?”
“Oh, s'inchiappettano tra loro ma ficcano dove capita.” E in effetti a uno capita di farmelo sentire. Lo spingo indietro. “Non sono eccitanti??... Non parlano ancora inglese, ma non credo che ci vuoi chiacchierare.”
“Lucy!!! Non prendermi in giro, io ho una figlia di tre anni!”
E ha detto anche questa.
“Scusa.”
Palpo piena mano il pacco di quello vicino. Un attimo d'esitazione e Hollie si sente libera di sfiorare begli addominali, giusto perché meritano, e già che ha rotto il ghiaccio tocca un paio di pacchi anche lei.
“Io devo andare, fuori mi aspettano... Sopra la scala a sinistra c'è una camera libera, se ti va una chiacchierata in spagnolo.”
“Io e te dobbiamo parlare seriamente.”
“Bye bye, Hollie!”

Saluto e sbaciucchio tutti, amici che non conosco e sconosciuti di cui ho letto dossier chilometrici.
Sono preoccupati per me, mi chiedono perché ho la benda da pirata, sto lanciando una nuova moda, rispondo.
Cazzo!, quella ninfotraditrice di Dolores sta lesbicando con le gemelle ungheresi, due puttanelle porno ad ampio spettro. Sono belline, lo ammette anche la mia invidia, e sono maledettamente giovanissime (ma sicuramente maggiorenni se prese in coppia).
Sarei curiosa di sapere cos'ha concluso con Mark, ma non vado a disturbare, siamo una coppia aperta e finalmente Dolores non dirà più che le mie feste sono una palla.
I bip mi battono in testa.
Mi levo la benda. “Okay ragazzi, volete vedere anche voi.”
Sul prato c'è un drappello di guardoni in cerchio. Spintono per vedere se c'è qualcosa che val la pena di vedere. Fatico a passare, dev'essere proprio qualcosa che vale la pena... No, è un numero da circo, un'italiana in età appena legale ad inizio carriera che pensa di sfondare facendosi sfondare da un alano maculato.
Che merde! I cani sporcano in giro, me ne vado pentita d'aver ospitato cani e porche.
I ragazzi protestano.
“Scordatevelo, non lo ciuccio al cane.”
M'arrivano bip bip da cane bastonato.
Incappo in Douglas! Mi porta a spasso mano sul culetto e racconta alla sua troietta nell'altra mano che abbiamo scopato in elicottero sul Grand Canyon e promette di farlo anche con lei. Di me ha ben poco altro da raccontare, non sa che sono stata io a fargli saltare in aria i depositi di armi. Gli passo un drink. Per prenderlo è costretto a lasciarmi la chiappa e io saluto lo stronzo.
Dovrei cambiare giro, provare a frequentare gente a posto, ma come faccio? Il Colonnello sarebbe capace di mettermi dietro una scrivania fino alla pensione!

Mi s'incolla il mio amico Lachie, tipo eclettico ma nulla di davvero rilevante nei dossier e nei pantaloni. Bellino, ventisei anni, da almeno dieci è sul mercato gay. È uno sfigato innamorato perso di uno stronzo, Jordan, di professione toyboy tempopieno di un'ereditiera ereditabile che non ne vuole sapere di schiattare. C'è anche lei al party, è la padrona di Jordan e dell'alano maculato. A parte questa innocente passione per cazzigiovani e zooporno nei dossier niente di rilevante nemmeno su di lei, ma è la zia di sua nipote, sposata in Svizzera. Una coppia di noiosi finanzieri senza troppi peccati e un peccatuccio: la passione per il bdsm. Frequentano un club esclusivo di Riga, ma essendo entrambi dom devono portarsi dietro gallinelle da mangiare e non è facile trovare le schiavette giuste. Ma ne avevano una praticamente in casa! La diciannovenne ingaggiata dalla zia per tener alto il testosterone del suo toyboy (insomma, come giovane figa per distrarlo dalle sue incombenze geriatriche) e per svezzare e tenere allenati i suoi cagnoni! La coppia bdsm m'ha presa in prestito dalla zia e portata nell'esclusivo club di Riga e qui, finalmente!, ho preso contatto col Ceo della Vancouver SpaceIncorpored. La mia prima missione di successo.
Una lunga faticaccia!
Lachie ed io siamo rimasti in contatto, facciamo shopping insieme ed ogni tanto cedo a passioni estemporanee. Non sa quanto sono vigliacca, che l'ho subdolamente usato per 'contattare' con Jordan, il suo amore tormentato, che m'ha presentata all'ereditiera inossidabile coi suoi cagnoni, che m'ha presentata alla nipote dom e da qui in su, attraverso esperienze dimenticabili, fino al Ceo.
Lachie è un ragazzo dolce e fragile, non mi va di ferirlo. È un vero amico, per me è come un fratello. C'abbracciamo fratello e sorella.
Mi palpa il culetto. “Sei una figa assoluta, non ce n'è per nessuna.”
Mi presenta il cinquantenne che è con lui. S'è portato dietro il lavoro.

Cazzo c'ha ragione Dolores, questa festa è palla!
M'arriva un bip annoiato che è un discorso: “è sabato sera e noi siamo qui al Centro a lavorare!”
Li capisco, i ragazzi hanno le palle piene anche loro. Io dico sempre ragazzi, ma davanti al monitor metà sono ragazze (stasera con le palle piene anche loro). Un lavoro del cazzo e il Colonnello ha pure vietato coiti sul posto di lavoro.
“Facciamo così, ragazzi! Voglio scopare, sceglietemi voi con chi.”
Giro tra gli invitati inquadrando tutti.
Il primo lungo bip è per Alf, ho già fatto conoscenza di lui, era uno degli atleti del video sul ring da wrestling. Okay, mi ci appiccico da cagna e lo scollo via a una già ubriaca.
Il secondo bip è per un nativo americano, capelli lunghi e torso nudo tatuato. I ragazzi sanno scegliere.
Salto saluti e presentazioni e gli chiedo se gli va una cosa a tre. Mi guarda come uno che avrebbe preferito trombarmi da solo, sono nuda in tutina nera, ma pur di scoparmi gli sta bene e non gliene frega un cazzo di sapere come mi chiamo.
Poi devo minacciare di rimettermi la benda: i ragazzi bippano alla vista di ogni maschio cazzomunito e figa tettogenerosa.
No stasera voglio farmi una cosetta tranquilla.

Quando mi chiedono qual è la mia posizione preferita rispondo sicura: sandwich!
Mi sto stragodendo in tutta tranquillità una spalmata a sandwich sul selvaggio pellerossa che bacia da maschio selvaggio con sopra l'atleta wrestler che mi piccona in culo al ritmo di uno sterratore, quando irrompe in camera Mark.
Figurarsi se non veniva a rompere i coglioni!!
Ha una larga macchia sui pantaloni. Eiaculazione artistica da regista.
“Lucy! Lei è impressionante!!! Siete fantastiche tutte e due, ma lei è una roba folle... No sei folle anche tu, sei fantastica più di ogni altra volta, ma lei è... è pazzesca!!! … So già come montarlo, ho tutto in testa, e lo vendiamo come oro ai cor...”
Gli faccio sshhh col dito e sempre coll'indice gli dico d'avvicinarsi.
Alf interrompe l'inculata a mezz'aria, ne approfitto per mettermi più comoda sul cazzo nativoamericano.
Mark s'avvicina con l'orecchio: “Dolores non scherza, te le strappa a morsi.”
Si paralizza. “No, niente... ti dico dopo, adesso devo andare.”
Alf mi crolla in culo con tutto il peso. “Aspetta Mark! Gira voce che stai cercando per un nuovo film, c'è posto per me?”
“No Alf, siamo già al completo, cerchiamo veri pirati, tu non sembr...”
“Ma se sembra un vichingo! Prendilo Mark.” Dico mezza soffocata.
“...? Ma non so che fargli fare!”
Mark è l'unico regista porno che si chiede cosa può far fare a un wrestler con un palo al posto del cazzo.
“Nella scena dell'ammutinamento, quando i pirati sodomizzano il capitano.”
“Ammutinamento?!!” Gli scatta l'erezione artistica. “E' un'idea pazzesca!!”
Alf mi si sistema sopra. “Sì, io faccio anche uomini.” È un artista ad ampio spettro e non sa che il capitano dei pirati sarà Dolores. Ma in effetti la mia sadolesbica è un maschiaccio.
“Ci sei anche tu, vero?” Bacio il selvaggiobono sotto di me.
"Non faccio uomini."
Io vado a fasi alterne. In genere mi intrigano i maschi trecentosessanta gradi, ma in questo momento mi fulminano i selvaggi maschi al millepercento! "Reciti solo con me."
Mark mi tocca i capelli. “Aspetta, Lucy, aspetta, ma è possibile?, dico, secondo te, lei ci starebbe?”
“Se glielo chiedo io, sì!”
“Argh!”
Cazzo s'è sborrato di nuovo nei pantaloni. “Ma tu non dovevi andare via?”
Alf si rialza sulle braccia puntando le manone sui miei fianchi e mi schiaccia inchiodata sul tomahawk del mio apache. “Grazie, Lucy, sei un'amica.” e riconoscente riprende a farmi il culo.

Nessuno mi ha più rotto i coglioni. Solo i bipbip allegri dei ragazzi mentre spompinavo i due cazzoni a vista o bestemmiavo da cagna. Hollie dovrebbe occuparsi di loro.
Mi schiodo il wrestler addormentato in culo. La gratitudine è una gran bella cosa ma Alf ha esagerato. Bacio senza svegliare il pene a riposo dell'apache abbattuto dalla lunga cavalcata e prendo dal minibar un succo di frutta.
Sono una brutta persona, oltre ai cazzi miei devo farmi anche quelli degli altri. Sono troppo curiosa di sapere com'è andata a Hollie.
Scalza e nuda con degli slippini raccattati in un cassetto attraverso il corridoio ed apro piano la porta della sua camera.
Cazzo, nessuno! Solo il triste lettone coi cuscini belli gonfi e le lenzuola ancora perfettamente stirate. Non ci credo!, spero di non aver fatto incazzare Hollie.
Scendo le scale col cellulare in mano, ho già il suo numero, ma non la chiamo, saranno le cinque di mattina. Fuori c'è ancora gente rincoglionita mezza addormentata. Alcuni cercano incazzati i vestiti.
Cazzo che rabbia. Ma ho un flash! Entro in sala e mi si allarga il cuore: Hollie ha steso la squadra olimpica di stupro sincronizzato!
I tre bei latini 21x21 sono sparsi sul parquet nudi come madre natura li ha fatti. Metto la mano davanti all'occhio, non devono riprendere la stimata dottoressa Hollie Thompson addormentata con un 21cm smollato in bocca. Spero si sia ricordata d'avvisare la baby sitter.
Mi viene il magone a fissare i miei ragazzi che dormono abbattuti, i bei ventri muscolosi che respirano esausti, ma non sono invidiosa di Hollie. È la mia migliore amica e i miei allegri puledri li divido già con la mia ninfoamante.
Mi ride il cuore ma subito mi prende l'ansia: la mia sala è ridotta a uno schifo, scivoli sulla sborra, tracce biologiche che nemmeno in un'orgia di fine anno!
Non ho coraggio di guardare a destra.
No!!! Sul mio divano no!



(finalmente) fine
scritto il
2025-04-26
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