Riscatto di una delusione
di
marco60
genere
tradimenti
Sono Marco di 26 anni, fidanzato con Angela di anni 25. Un rapporto intenso, almeno così credevo, che ci ha tenuti legati sentimentalmente nei 2 anni di frequentazione.
Ricevemmo un invito per una festa di laurea di un nostro caro amico. Era d'estate e la location era un lido sul mare con annessa discoteca. Fin qui tutto bene. La festa inizio con i migliori propositi, ci divertivamo a fare giochi e scherzi con "il dottorando". Mentre io ero indaffarato con gli amici ad onorare la festa, Angela era intenta a chiacchierare con le amiche. Ad un certo punto la persi di vista, ma non mi preoccupai molto, convinto che doveva stare in qualche angolo della sala in buona compagnia, e che prima o poi l'avrei raggiunta. Dopo un po’, continuando a non vederla, mi misi alla sua ricerca. Iniziai a chiedere alle persone che avevo intorno se l'avessero vista, ricevendo risposte sommarie, tipo "mi sembra di averla vista uscire e andare sulla spiaggia". Diedi un'occhiata verso l'arenile senza notare nessuno. Tornando indietro incrociai Carla, una nostra cara amica, che anche lei aveva perso di vista il suo Gianni. Gli risposi "Ora siamo in due. Che combinazione!". Questa battuta mi suonò come un presentimento, e forse inconsciamente pensai che trovando lui, avrei trovato l'altra o viceversa. Ci mettemmo alla ricerca insieme, addentrandoci sull'arenile, e quando proprio stavamo per rinunciarci, un particolare attiro la nostra attenzione. Sentimmo alcune vocine provenire dietro una piccola duna, mi sembrò di riconoscere quella di Angela. Ed eccoli apparire in atteggiamenti alquanto imbarazzanti, gli stava facendo un pompino. La mia amica Carla inizia ad inveire contro il suo fidanzato, prendendolo a schiaffi, mentre lui cercava di dare spiegazioni. Io rimango interdetto dalla situazione, le rivolgo brutte parole e gli dico di sparire dalla mia vita. Mi allontano, ed anche Carla, arrabbiatissima, si allontana con me. Continuiamo a dare sfogo alla nostra rabbia con parole pesanti su di loro. Dopo una mezz'ora veniamo a sapere che la mia Angela è andata via con la sua auto e in compagnia del suo amico Gianni. Rimanendo appiedato, chiedo gentilmente a Carla di usufruire di un suo passaggio per tornare a casa. Ci mettiamo in auto e ci avviamo. Lungo la strada i nostri pensieri sono ancora concentrati su ciò che era successo. Carla è fuori di sé, è un vulcano in eruzione, anch'io sono fuori controllo, mai mi sarei aspettato di essere stato trattato da Angela in questo modo. Ad un certo punto mi resi conto che, a causa del tradimento, Carla stava assumendo una guida spericolata. La convinsi a fermarsi un attimo, in attesa di sbollire un pò la tensione. Accosta a ridosso di una pineta e continuiamo a confrontarci animatamente in cerca di un perché, e di come si è potuto arrivare a questa situazione, domande che non trovano risposte. Carla crolla emotivamente dando sfogo ad un pianto isterico. Cercai di consolarla con un abbraccio. Ripeteva in continuazione:
- Me la pagherà! Me la pagherà quel bastardo! .
E ancora:
-Con tutti i ragazzi che mi corteggiavano sono sempre stata fedele a lui, ma ora le cose cambieranno.
Mette in moto l'auto e intraprende un sentiero che ci porta all'interno della pineta. Gli chiedo:
-Perché sei voluta venire qui?
E lei:
-Voglio riprendermi la rivincita!
Mi si avvicina e mi dice :
-Voglio fare l'amore con te, perché condividiamo gli stessi dispiaceri.
Mi bacia sulle labbra e con una mano mi tasta la patta dei pantaloni. Anch'io ho voglia di rilassarmi e scaricare la rabbia che è in me. La prendo per i fianchi e la stringo a me esibendomi in un bacio passionale. Carla inizia a liberarsi dei suoi vestiti, non ha intenzione di perdere tempo, ed anche io faccio altrettanto. Rimango allibito del suo corpo straordinariamente ben fatto, specialmente quelle belle tette fatte ad arte. Abbassiamo entrambi i sedili per stare più comodi. Carla, che sembra essere la più attiva, dopo aver per bene massaggiato il mio pene avvicina le sue labbra per prenderlo in bocca. Mi pratica un pompino magistrale, dedicandosi in maniera adorabile. Le tensioni si rallentano dando spazio alla passione e all'eccitazione. Fare sesso in auto non è cosa comoda, ma l'intensità con cui eravamo uniti in quel momento, ci faceva superare ogni ostacolo. La penetrai con dolcezza facendole dimenticare per un attimo le sue delusioni. Stavo così bene nella sua fica calda, quelle sue dolci tette che dondolavano, quei baci intensi, proprio come due fidanzatini. Il piacere prese posto della rabbia, sembravamo una coppia navigata e di lunga durata, a tal punto che le chiesi di uscire dall'auto per scoparla più agevolmente. La feci sdraiare a pancia in giù sul cofano per prenderla a pecorina. Quelle sue dolci calde natiche che urtavano sul mio bacino ad ogni nuovo affondo erano per me stimoli essenziali per portare al massimo l'eccitazione. Carla mi incitava a spingere forte e a venirle dentro, assicurandomi che prendeva la pillola. Quando ormai eravamo ad un buon punto la feci girare, sempre sdraiata sul cofano, questa volta a pancia in su, le alzai le gambe con le mani e le fui di nuovo dentro. Aumentai il ritmo freneticamente, eravamo prossimi al culmine, quando sentii le sue forti contrazioni unirsi alle mie. Venimmo insieme sborrandole dentro, alla faccia dei nostri ex partner che ci avevano fatto cornuti.
Carla mi chiese di poterci frequentare ancora, e a distanza di un anno siamo una nuova coppia innamorata.
Ricevemmo un invito per una festa di laurea di un nostro caro amico. Era d'estate e la location era un lido sul mare con annessa discoteca. Fin qui tutto bene. La festa inizio con i migliori propositi, ci divertivamo a fare giochi e scherzi con "il dottorando". Mentre io ero indaffarato con gli amici ad onorare la festa, Angela era intenta a chiacchierare con le amiche. Ad un certo punto la persi di vista, ma non mi preoccupai molto, convinto che doveva stare in qualche angolo della sala in buona compagnia, e che prima o poi l'avrei raggiunta. Dopo un po’, continuando a non vederla, mi misi alla sua ricerca. Iniziai a chiedere alle persone che avevo intorno se l'avessero vista, ricevendo risposte sommarie, tipo "mi sembra di averla vista uscire e andare sulla spiaggia". Diedi un'occhiata verso l'arenile senza notare nessuno. Tornando indietro incrociai Carla, una nostra cara amica, che anche lei aveva perso di vista il suo Gianni. Gli risposi "Ora siamo in due. Che combinazione!". Questa battuta mi suonò come un presentimento, e forse inconsciamente pensai che trovando lui, avrei trovato l'altra o viceversa. Ci mettemmo alla ricerca insieme, addentrandoci sull'arenile, e quando proprio stavamo per rinunciarci, un particolare attiro la nostra attenzione. Sentimmo alcune vocine provenire dietro una piccola duna, mi sembrò di riconoscere quella di Angela. Ed eccoli apparire in atteggiamenti alquanto imbarazzanti, gli stava facendo un pompino. La mia amica Carla inizia ad inveire contro il suo fidanzato, prendendolo a schiaffi, mentre lui cercava di dare spiegazioni. Io rimango interdetto dalla situazione, le rivolgo brutte parole e gli dico di sparire dalla mia vita. Mi allontano, ed anche Carla, arrabbiatissima, si allontana con me. Continuiamo a dare sfogo alla nostra rabbia con parole pesanti su di loro. Dopo una mezz'ora veniamo a sapere che la mia Angela è andata via con la sua auto e in compagnia del suo amico Gianni. Rimanendo appiedato, chiedo gentilmente a Carla di usufruire di un suo passaggio per tornare a casa. Ci mettiamo in auto e ci avviamo. Lungo la strada i nostri pensieri sono ancora concentrati su ciò che era successo. Carla è fuori di sé, è un vulcano in eruzione, anch'io sono fuori controllo, mai mi sarei aspettato di essere stato trattato da Angela in questo modo. Ad un certo punto mi resi conto che, a causa del tradimento, Carla stava assumendo una guida spericolata. La convinsi a fermarsi un attimo, in attesa di sbollire un pò la tensione. Accosta a ridosso di una pineta e continuiamo a confrontarci animatamente in cerca di un perché, e di come si è potuto arrivare a questa situazione, domande che non trovano risposte. Carla crolla emotivamente dando sfogo ad un pianto isterico. Cercai di consolarla con un abbraccio. Ripeteva in continuazione:
- Me la pagherà! Me la pagherà quel bastardo! .
E ancora:
-Con tutti i ragazzi che mi corteggiavano sono sempre stata fedele a lui, ma ora le cose cambieranno.
Mette in moto l'auto e intraprende un sentiero che ci porta all'interno della pineta. Gli chiedo:
-Perché sei voluta venire qui?
E lei:
-Voglio riprendermi la rivincita!
Mi si avvicina e mi dice :
-Voglio fare l'amore con te, perché condividiamo gli stessi dispiaceri.
Mi bacia sulle labbra e con una mano mi tasta la patta dei pantaloni. Anch'io ho voglia di rilassarmi e scaricare la rabbia che è in me. La prendo per i fianchi e la stringo a me esibendomi in un bacio passionale. Carla inizia a liberarsi dei suoi vestiti, non ha intenzione di perdere tempo, ed anche io faccio altrettanto. Rimango allibito del suo corpo straordinariamente ben fatto, specialmente quelle belle tette fatte ad arte. Abbassiamo entrambi i sedili per stare più comodi. Carla, che sembra essere la più attiva, dopo aver per bene massaggiato il mio pene avvicina le sue labbra per prenderlo in bocca. Mi pratica un pompino magistrale, dedicandosi in maniera adorabile. Le tensioni si rallentano dando spazio alla passione e all'eccitazione. Fare sesso in auto non è cosa comoda, ma l'intensità con cui eravamo uniti in quel momento, ci faceva superare ogni ostacolo. La penetrai con dolcezza facendole dimenticare per un attimo le sue delusioni. Stavo così bene nella sua fica calda, quelle sue dolci tette che dondolavano, quei baci intensi, proprio come due fidanzatini. Il piacere prese posto della rabbia, sembravamo una coppia navigata e di lunga durata, a tal punto che le chiesi di uscire dall'auto per scoparla più agevolmente. La feci sdraiare a pancia in giù sul cofano per prenderla a pecorina. Quelle sue dolci calde natiche che urtavano sul mio bacino ad ogni nuovo affondo erano per me stimoli essenziali per portare al massimo l'eccitazione. Carla mi incitava a spingere forte e a venirle dentro, assicurandomi che prendeva la pillola. Quando ormai eravamo ad un buon punto la feci girare, sempre sdraiata sul cofano, questa volta a pancia in su, le alzai le gambe con le mani e le fui di nuovo dentro. Aumentai il ritmo freneticamente, eravamo prossimi al culmine, quando sentii le sue forti contrazioni unirsi alle mie. Venimmo insieme sborrandole dentro, alla faccia dei nostri ex partner che ci avevano fatto cornuti.
Carla mi chiese di poterci frequentare ancora, e a distanza di un anno siamo una nuova coppia innamorata.
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