Desiderio o sogno

di
genere
gay

Ciro un bel moro di rara bellezza: alto 1,80, e un bel fisico da mozzafiato ma volgare e rozzo nei modi di fare verso la clientela femminile, specialmente quelle sposate, che sfrontato lascia apposta intravedere il davanti dei suoi jeans un pacco ben attrezzato ed un paio di occhi neri da sballo, e privo di tatto come tutti i Napoletani che si sentono dei veri maschi.

Ha 15 anni emigra a Milano per aiutare lo zio Esposito essendo vedovo e solo nella sua bottega di frutta e verdura a Rho. Gli anni passa Ciro impara molto in fretta il mestiere del fruttivendolo. Appena compie venti anni, lo zio purtroppo muore per un incidente e lascia tutto a Ciro che riesce anche da solo mantenere la bottega. Gli abitanti di Rho sono molto contenti di lui, in quanto vende la frutta e verdura a buon prezzo e ottima qualità. Le donne stravede per lui, e soprattutto vanno a fare spesa alla mattina presto per gustarselo mentre scarica le cassette della mercanzia dal suo furgoncino. Incurante della temperatura delle stagioni si lascia ammirare anche in pieno inverno, mentre a torso nudo e con solo gli infradito carica e scarica la frutta nel suo piccolo negozietto. Le donne del posto d'ogni ceto sociale lo trattano con indifferenza, ma è solo una facciata!, in quanto sognano di essere montate da quel splendido stallone Napoletano. Quelle signore fanno a gara per comprare qualcosa, anche una stupidaggine, pur di godersi lo spettacolo di quel bel fisico mentre scarica le cassette. Tutte sanno che dopo si mette il suo camice bianco sempre aperto da far intravedere le sue fattezze muscolari. Tra i suoi ammiratori c'è anche Franz, un bel giovanotto biondo del Varesotto da poco trasferito per lavoro a Rho, e più grande di lui di tre anni, essendo gay smania segretamente di essere posseduto da lui, anzi lo attizza, in particolare i suoi piedi sporchi e puzzolenti che volentieri li leccherebbe con gusto. Al pensiero di leccare quei piedi spesso si masturbava.

Franz non voleva rinunciare a quel bel Napoletano sapendo che lui gli piace le donne e non i froci, lui però non demorde. Una delle tante mattine lo trova da solo nella sua bottega che stava scaricando le cassette, era accovacciato e mostrava il culo che delineava lo spacco delle sue chiappe sui quei jeans bianchi e logori. Ma evidentemente Ciro non è conscio dello spettacolo che stava dando. Franz con la scusa di scegliere le mele lo guarda con malizia quei movimenti di quelle chiappe, e con la noncuranza di chi la sa lunga si aggiusta il pacco e non vede l’ora di farsi mondare da lui. All'insaputa di avere un gay per cliente Ciro continua a scaricare e sistemare le cassette dando spettacolo a lui, che con vizio guarda quel culo da favola che gli parava davanti ai suoi occhi stravolgendolo, la vista di quelle belle chiappe muscolose e sode che si alzava e si abbassava gli fece sorridere. Franz era del tutto perso ed eccitato da sentire il suo sangue fluire nelle vene fino alle palle facendo rizzare il cazzo duro anzi durissimo, che incredibile quella sagoma dura sotto i suoi jeans attillati correva lungo la coscia. Dopo un po' Ciro si sente osservato, ma non disse nulla, anche se sospetta qualcosa per certe chiacchiere su di lui, si alza con uno sguardo indagatore verso Franz. "Ciao Franz, se vuoi puoi servirti da solo?" Franz intimorito dal suo sguardo fece un cenno di si con la testa, mentre Ciro continua a guardarlo con sospetto. "Sbaglio, o mi guardavi un po' troppo il culo?", dice prendendolo alla sprovvista. "Chi, io.. scherzi, mica sono frocio!?", rispose e rimanendo zitto ed immobile, lui invece lo guarda interrogativo e non replica, ma continua a scaricare, anche se Franz era allo stato di eccitazione piuttosto evidente dai suoi Jeans tanto da vergognarsi e andarsene senza prendere niente. Non passa un paio di ore che ritorna nella bottega per comprare un chilo di mele, ma non trova Ciro, anzi c'era un cartello con scritto (TORNO SUBITO) ma la porta e semi_chiusa. Curioso Franz entra e appena dentro sente dei gemiti e urletti di godimento che provenivano dietro al bancone dove c'era un divisorio che divide il locale e un piccolo ripostiglio per deporre frutta e cassette vuote. Facendosi coraggio, entra nel ripostiglio che lo porta anche in un piccolo bagno con la porta semi_aperta che si imbatte in una scena che lo fa tremare dal piacere: l'aitante Napoletano è in compagnia di una tettona bionda, che riconosce subito di essere la fidanzata di un tipo poco raccomandabile che il giorno prima lo aveva pesantemente insultato dandogli del brutto frocio. Il giovane fruttivendolo, nonostante il freddo pungente è a torso nudo (come sempre) ma ancora con quel paio jeans logori semi_calati sotto le chiappe e con i soliti infradito ai piedi, lei quasi mezza nuda: inginocchio a pecorina sul water, esposta con le chiappe ben aperte che evidenzia due buchi vogliosi, mentre lui con un bel tarello lungo e grosso cercava di fargli la festa, e lei la troietta incita lui per riceverlo subito in fica. Ma Ciro di proposito glielo caccia in culo e appena fu dentro caccia un urlo: "Aaaaaaaahh!! Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh!!" Era talmente forte le grida che gli tappa la bocca con una mano. Franz si gode quella bella scena di tradimenti e fottute, intanto immagina di essere al posto della biondina: che viene fottuta e non si scompose di tanto a ricevere quella bella nerchia da venticinque centimetri circa che lei prima gli gridava di toglierlo, ora gemeva e godeva come una troia in calore, lui invece il bel maschione Napoletano senza togliere il cazzo da quel buco ormai slargato dal suo magnifico cazzone, anzi andava ancora più forte. Oramai era partito, lo stallone era ben afferrato ai suoi fianchi che ancora dava più forte e fotteva come un assatanato, spingeva, spingeva. Franz allibito guardava lo sfintere di lei dilatarsi e rompersi: rivoli di sangue scendevano in quelle belle chiappe martoriate da quella bestia di cazzone, mentre Franz osservava la scena con la bocca pendula i due che godevano in un lago di sudore e sangue, erano ormai entrambi incollati, Ciro pompava come un ossesso con quel cazzo grosso e duro all’inverosimile, che andava su e giù per le budella senza mai fermarsi.

La troia godeva come una matta nel prenderlo nel culo, mentre Ciro gli sfondava il buco del culo con colpi forti e potenti, gli palpa con gesti lenti ed inesorabili le grosse tette, soppesandole come se stesse valutando il peso dei meloni che vende, mentre lei sottomessa si tortura con le mani le labbra della fica sperando di essere posseduta al più presto. Franz si eccita ha vedere il buco del culo di lui che ficcando di brutto nel buco di lei gli si allarga le chiappe da intravedere il bocciolo di rosa allargarsi e stringersi nei vari movimenti della scopata. Il suo sguardo fisso su quel delizioso buchetto vergine e peloso lo manda in frantume il suo cervello tanto da sbottonarsi e cacciare il cazzo e farsi una bella sega alla faccia della troiona. Purtroppo preso dal quel godimento celestiale Franz involontariamente mette un piede in fallo, vicino ad una cassetta vuota di legno facendo un gran fracasso. La biondina impaurita che si trattasse del suo fidanzato sfila il cazzo dal culo e prende i vestiti e scappa via mezza nuda, e dalla foga da un spintone a Franz che inciampa e cade col viso a poco centimetri dai piedi nudi del Napoletano che ancora stordito e con il cazzo duro in mano non aveva capito un cazzo. Franz inebriato da quei piedi bellissimi e terribilmente puzzolenti chissà da quanti giorni che non se li lava! "Cazzo da quanto non ti lavi i piedi! La puzza è insopportabile!!", dice con una scusa banale. Il fruttivendolo non lo sente è incazzato nero, ha perso la scopata e ce l'ha ancora duro ed ora è fuori di se!, che impreca verso di lui con minacce. Impietrito Franz l'osserva con terrore aspettando un pugno o qualcosa altro. La minaccia non si fece aspettare molto che già il suo piede senza infradito gli preme il suo volto cercando di soffocarlo, ma Franz ne approfitta allargando la bocca e sbavando su quel piede. Ciro gli pressa il piede cercando di fargli un male boia, attonito per lo stupore che la cosa non funzionava su di lui, in quando ci ha preso gusto. Incazzato lo solleva di peso da terra e gli chiede in tono perentorio: "Brutto stronzo.. che cazzo ci fai qui!? Io non sopporto gli guardoni immagina i frocetti come te che si fanno le seghe!!" Franz quasi realizzato il suo sogno decide di puntare il tutto per tutto: mentre e pressato con le spalle al muro stretto tra quelle bollenti e muscolose braccia, sfoggia l'espressione più beffarda possibile gli afferra il suo bel cazzone duro che stava ancora a penzoloni fuori dai pantaloni. "Caro Ciro prima di parlare e riempirmi di botte, forse è meglio che finisco il lavoretto lasciato a metà da quella troiona!?" Il fruttivendolo accenna un sorriso ironico, ha capito perfettamente che razza di frocetto ha per le mani e divertito da quella affermazione lo trascina verso un vecchio materasso dove lui ci sbatte le sue puttanelle vogliose di cazzo. "Non sono abituato a fottere i culi di maschi, ma per oggi faccio un'eccezione. Ma prima frocetto, mi rilecchi di nuovo i piedi, in quanto ho visto che ti piace leccare! Dopo se fai il bravo te lo sbatto tutto nel culo!!" Qui, lo costringe a lavargli i grandi e puzzolenti piedi con la lingua (piedi che scoprirà essere caldissimi e sudati nonostante il freddo) Franz messo sotto stava sbocchinando quei piedi quasi a soffocare, lecca e rilecca tutti i diti ingordamente ripulendo ad uno a uno come tanti cazzi: alluce, illice, trillice, pondolo, minolo. Il godimento di franz e succhiare il suo dito preferito alluce, che lo succhia come un biberon mordendo a piccoli morsi e poi inglobarlo tutto nella fornace della sua bocca calda. Franz per facilitare il compito comincia a muovere la testa e roteare la bocca in modo da adagiare meglio e per riceverlo più profondamente. Imposto di spalancare più che poteva; la sua gola accoglieva quei diti puzzolenti senza difficoltà, non sentiva nemmeno più quel vago senso di nausea che gli aveva colto all’inizio. Lui, comunque, non se ne preoccupava; entrava e usciva, dalla sua bocca che gorgoglia piena di saliva, e invece esprimere il piacere che lo sopraffaceva, ormai fuori di sé inizia a masturbarsi e leccare tutto come un bravo gattino. "Quanto sei bravo frocetto..., succhi divinamente le dita come se fosse dei cazzi. Anzi sei più bravo di quella puttana!!", dice borbottando ad ogni slinguata glielo infila tutto in gola!, anche se tutto questo a Ciro sembra di farlo godere infinitamente! Tanto da spingere giù fino in fondo a infilargli quasi tutto il suo piede in quelle ganasce del povero Franz che era al massimo spalancate.

Ciro credeva di fargli male infilando quasi tutto il piede in bocca, ma si sbagliava in quando Franz sussultava, ad ogni colpo che il piede vibrava dentro la sua bocca: pur di carpirgli un lamento di dolore gli rovescia la testa all’indietro pressando sul materasso, anzi l’aveva costretto a spalancare la bocca, mentre entrava e usciva il piede diventava pulito e lucido di saliva, anche se non demorde conficca sino al fondo della sua gola dove Ciro continuava a dire: "Succhia, succhia troia, che ti sfondo la bocca!!" Godeva come un porco da ansimare sempre più forte, mentre il piede di Ciro lo scopava in bocca e godeva di quella lingua da masturbarsi come un matto. La sega a Ciro non lo soddisfa molto e petente da Franz di soddisfare il suo cazzo. "Adesso brutta troia prendimelo un po’ in bocca.. prima che te lo ficco nel culo!!", dice arrapato, mentre Franz allunga la mano e prese quel grosso cazzo in mano molto desiderato. È molto grosso che le dita a malapena si univano. "Dai frocetto prendi pure le palle e leccale.. da brava troietta!!" Franz prese a fargli la sega e non immaginava come potevano esistere cazzi così grossi, abituato com’era al suo. Il cazzo era scuro e venoso e sotto il suo massaggio prese a gonfiarsi e ad indurirsi sempre di più. Inginocchiato davanti a lui, le mani aggrappate alle sue grosse cosce, prese a leccare il cazzo ormai enorme. Ciro lo guarda, gli spinge la testa da sbattere il cazzo sulla sua bocca. "Su leccami le palle, così bravo, ancora così.. troia!!", dice soddisfatto Ciro, mentre Franz succhiava la cappella compresa l’asta di carne dura. In bocca non entrava più di tanto e quando sente quel bel pezzo di carne tra i denti succhiava avidamente da brava troietta. Contemporaneamente prese a fargli una sega, quel cazzone gli piaceva da morire e il calore del corpo muscoloso e sudato di Ciro lo eccitava tantissimo. Quante volte aveva sognato quel momento. Prese a succhiare e a massaggiare sempre più velocemente, Ciro comincia ad emettere quasi dei grugniti, spingeva con forza la cappella in bocca, lo afferra per i capelli e spingere ritmicamente. Non passa un paio di minuti che Franz viene afferrare ai fianchi e sollevato di culo, due manone lo impone a pecora che gli allarga le chiappe. "Stai fermo troietta ti sistemo il tuo culetto, ho il cazzo bello unto di saliva, ti piacerà prenderlo nel culo.. adesso frocio ti allargo questo buchetto di merda, mmmmmmmhhh!!" Stordito Franz cominciava a sentire dolore, ma non voleva interrompere l’opera devastatrice, voleva essere posseduto da quel bestione. Lo sente sputare sull'ano oramai rovente, e una cappella dura e gonfia venne spinto tra le sue chiappe che fece breccia. Franz era letteralmente squartato da quel cazzone, anche se abituato a prendere cazzi non immaginava di quelle misure. Oramai era partito, si sentiva afferrato da dietro con spinte ancora più forte e spingeva, spingeva, spingeva.. da sentire distintamente lo sfintere dilatarsi e ricevere quel fallo duro e caldo dentro le budella. Entrambi incollati in un lago di sudore, mentre Ciro lo pompava come un ossesso con un cazzo grosso e duro all’inverosimile, che andava su e giù nelle vie rettali e Franz sentiva una bestia salire sullo stomaco, ora al dolore si era sostituito un piacere unico, godeva come non mai e faceva felice quel toro da monta che oramai pompava a tutta andazzo. "Cazzo che culo stretto, sei meglio di una donna. Dai muovi bene le chiappe che ti voglio schizzare e riempirti la pancia di sborra!", dice con godimento.

Dopo una ventina di minuti entrambi venirsi assieme raggiungendo velocemente l'orgasmo e, con una serie di mugolii bassi e intensi Ciro gli riempie la pancia della sua calda sborra, Franz dal troppo godere schizza sperma sul materasso. Ansimanti dal troppo fottere, si staccano, mentre Franz si affloscia sul materasso con il culorotto dove fuoriesce una cascata di sperma, che cola abbondante lungo le cosce. Frastornato da tutto ciò' si sentiva il buco del culo immenso, avvicina un dito sulle crespe dell'ano e si accorse che era larghissimo e pieno di sperma, poi le porse sulle labbra e le lecca. Dopo un po' si rialza dolorante, ma soddisfatto e poi allunga una mano a carezzare la poderosa asta di lui che sta tornando lentamente a riposo. Franz per ringraziarlo si china sul cazzo e glielo prende in bocca fino a farlo diventare di nuovo duro. "Ah, sì così va meglio puttana!" Mormora Ciro afferrandogli il capo fra le due mani e iniziando a pomparglielo fino in gola, inarcando a ritmo il bacino. E quando si sente prossimo alla secondo sborrata, preme la sua testa proprio sul pube per costringerlo a bere tutto e obbligandolo ad inghiottire la sborra a grandi sorsate. Franz anche con tutte le ossa indolenzite si sentiva molto troia, e disteso prono sul materasso provocando Ciro sculettando come una checca, con le chiappe aperte e ancora piene di sborra che continua a colare giù le gambe, mentre Ciro era già in piedi gli passa l'alluce fra il solco delle chiappe, lo ficca nel buco inondato di sperma fino a ficcare quasi tutto il piede in quell'ano sfondato da lui. Il suo buco si dilata.., anzi sembra che lo avvolge chiudendo in se, la checca di Franz non disse di no, lascia che il piede avanza fino a raggiungere lo spasimo di quel godimento. Ciro ci ha preso gusto a infilare il piede in quel buco slabbrato tanto da staccare e continuare a fottere quel bel culo da maschio, andarono avanti come delle bestie assatanate fino all'una, e poi soddisfatto lo lascia semi_nudo a terra pieno della sua sborra, fino a che non venne il momento di chiudere la bottega e riaprire al pomeriggio con la promessa di altri incontri Hard-Gay.




By Mimi
di
scritto il
2013-09-01
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