Sconto specialexstalloni
di
Mimi
genere
bisex
Certe volte capita che torni a casa stanco con frustrazioni subite dal capo ufficio, la rabbia e il senso di impotenza che non puoi sfogare, e certe volte lo sconti con persone vicine a te. Io per mia sfortuna sono solo, non ho nessuna donna con cui sfogare sia con il cazzo e verbalmente.
Proprio in questa atmosfera ormai quotidiana, non mi aspettavo di farla pagare con gli interessi al meccanico, in particolare un figlio di puttana. Essendo da poco trasferito per motivo di lavoro in un altro paese, e dei colleghi mi indirizzarono a questo meccanico, che dir loro era molto bravo e faceva anche dei sconti. Per mia disgrazia dovevo fidarmi, anche se avevo provato in tutte le maniere di far riparare l'auto su cose urgente e altri ripari accantonarli ad altre occasioni, in quanto campavo con solo lo stipendio. Lui il furbone mi stava convincendo il contrario e pagare il tutto con comodo in tre mesi. La cosa mi convinse e gli diedi l'ok. Ero convinto della sua buona fede, ma il giorno che andai a riprendere la macchina, quel figlio di buona donna mi sventola davanti agli occhi una fattura da mille euro da pagare subito, sennò non mi ridava la macchina. Il meccanico, d'altronde si faceva forza del suo metro e ottanta a qualche quindici centimetri in meno dei miei, ben piazzato, moro, non era certo la sua altezza da lasciarmi intimorire, oppure qualche sua frase detta con poca convinzione. Nonostante qualche mia parola bonaria per farlo ragionare, lui invece sembrava di non voler cambiare la situazione. Cominciai allora a dirgli a chiare lettere che non avrei tollerato il suo modo di fare, e doveva rispettare gli accordi presi, oppure lo sputtanavo, in modo che nessuno andava più da lui. Lui d'altra parte inferocito brandendo un pugno, replicava: "Devi solo pagare, se solo ti azzardi di sputtanarmi, mi ti faccio, ti rompo il culo, hai capito?!" Probabilmente lui, non aveva capito le mie condizioni economiche e sessuali, in quando ho le tasche vuote e le palle piene di sborra che da mesi non li svuotavo. Tranquillo e senza che lui avesse il tempo di capire che volessi fare io, gli mollai un pugno in pieno le palle che si accascia senza fiato per il dolore. Ancora a terra, si piega come un mussulmano alla preghiera che urlava e bestemmiava senza reagire, ne alzarsi dal dolore. Potevo lasciare cadere la cosa lì e andarmene con la mia auto, ma stanco delle frustrazioni subite, non volevo che uno stronzo del genere mi prendesse anche per il culo. Nel cervello invece mi rimbombava le sue parole: mi ti faccio, ti rompo il culo, hai capito?! Non aspettai molto chiusi il garage gli diedi tre bei calci sul culo da farlo ruzzolare sul pavimento, e appena si stava riprendendo con vari dolori e sempre a pecora gli mollai l'ultimo calcio diretto ancora sulle palle, urla e si contorce.
La mia testa stava scoppiando di rabbia a vedere uno grande e grosso e pure coglione, che piangeva come una femminella. Non ci vedevo più tanto che ero determinato dall'istinto di fottergli il culo e svuotarmi le palle piene che mi facevano male cane: non ci pensai due volte che tirai giù la cerniera e cacciai il mio bel tarello duro da venti, e poi lo presi da dietro strappando con le sue forbici la tuta estiva e slip tutti in un colpo. Ancora frastornato dal dolore lui sente la mia cappella dura che faceva breccia nel solco delle sue chiappe pelose. "Non osare, maledetto!!" Il meccanico cercava di riprendersi e divincolarsi dalla mia morsa, ma avevo un bel vantaggio su di lui, avevo facile gioco. Gli feci sentire tutto il manganello di carne dura che insisteva a trovare un varco nel suo buco del culo per poco vergine, il dolore di sicuro era lacerante in quanto la punta della mia cappella incominciava ad entrare nel suo budello scuro e puzzolente di sudore; lui implorava di desistere. Con noncuranza, io invece continuavo alla sodomizzazione sempre più inferocito. Ad un certo punto, credevo che la mia mazza fosse entrato solo la metà, ma sentivo i miei coglioni da fare filtro sulle sue chiappe completamente sudate, il meccanico svenne per il dolore. Ma dopo con qualche stantuffamenti si riprese, poco dopo tra lo strazio e le urla, credeva che non lo facessi sul serio. "Te l'ho rotto, frocione! Così impari le buone maniere!!!" Non contento di sfondarlo e lasciarlo a culorotto, e andarmene con la mia auto da quella officina. Tutto sommato la carne di porco non ci vado a nozze, in quando mi piace la carne baffetti, ma quella sera, non so come! Ho preso un vizietto, che cominciava a piacermi la carne di porco. Io stantuffavo allegramente con il mio cazzo con certi colpi sempre più profondi e sugosi, che mai feci sulla fica. Dopo una buona mezz'oretta di puro calvario, il finto maschione stava ricevendo ritmicamente nel culo il mio grosso bastone nodoso, con rigagnoli di bava e sudore che colavano dai lati della sua bocca semichiusa, sembrava non averne mai abbastanza. Il porco provava gratamente un piacere sempre più intenso tanto che la checca disse: "Fottimi bene cazzone, me lo sono meritato, siii!!!" Quelle parole mi fece perdere la testa da strizzare i suoi capezzoli da farlo ancora strillare tanto che divennero rossi e turgidi come quelli di una cagna in calore.
Ormai per il meccanico la punizione che infliggevo, era per lui diventata un puro godimento. Nel frattempo impegnato negli affondi finali, acceleravo il ritmo inculatorio; poi, urlai dal troppo godimento: "Brutta zoccola, e dillo che ti piace, tieni godi che te l'ho spanato bene bene, stasera vedrai come sputi dal culo i stronzi grossi come te!!" Il turpiloquio mi avevano fatto diventare il cazzo duro ed umidiccio e senza quasi accorgermene avevo cominciato a menargli il suo cazzo sempre più forsennatamente. "Ahhh!!, come godo troia, ti sto infarcendo le budella, mignottona mia!!!" Urlavo mentre davo i colpi di reni finale dentro al culo sfondato del meccanico. Proprio nel momento in cui avevo le mani zuppe della sua sborra calda, quando il mio cazzo erutta un fiume di sborra da inondare le sue viscere. Ormai, in quel lago spermatico, e del tutto sfinito con uno strattone, sfilo mia minchia semi_dura del tutta grondante di sperma e pezzi di merda e sangue, e poi scaravento il meccanico sul pavimento che godeva come una cagna. Mosso ad una crudeltà spietata, gli presi la testa e appoggio la cappella in bocca dando l'estasi finale spermatico da inondare la sua gola. "In fondo culorotto, te l'ho sei meritato un bel cazzo inculo!!" Intravidi alcune gocce di sperma colare lungo le sue guance che prontamente il frocione ingloba il cazzo alla bocca per la pulizia finale che, inghiottendolo totalmente, avidamente, la zoccola lo deglutì ogni residua traccia di liquido seminale. "Porcoddio sei stato fantastico, eccezionale, mai ho goduto così, più della fica, sai penso oramai di non poter più fare a meno di un bel cazzo inculo, al diavolo la fica, e le puttane!!", sospirava estatico il meccanico. "Calma, calma culorotto, tira fuori la fattura che poi ci mettiamo d'accordo sui pagamenti!!", dissi io.. tagliando corto.
Al che, lo stronzo sconsolato e pigolante, tira dal cassetto la fattura e lo strappa. "Bravo frocio, ora fammi una bella pompa che riprendiamo il discorso interrotto!!" Questa volta non ci voleva la forza, era disponibile a succhiare il cazzo. La storia con il meccanico andava avanti per un periodo, quando avevo finito di pagare a suon di nerchie, anche se d'altra parte la checca per mantenere il ritmo inculatorio aveva effettuato una spesa pazza, addirittura una macchina nuova, io non dissi: di no....Che sono scemo.
By Mimi
Proprio in questa atmosfera ormai quotidiana, non mi aspettavo di farla pagare con gli interessi al meccanico, in particolare un figlio di puttana. Essendo da poco trasferito per motivo di lavoro in un altro paese, e dei colleghi mi indirizzarono a questo meccanico, che dir loro era molto bravo e faceva anche dei sconti. Per mia disgrazia dovevo fidarmi, anche se avevo provato in tutte le maniere di far riparare l'auto su cose urgente e altri ripari accantonarli ad altre occasioni, in quanto campavo con solo lo stipendio. Lui il furbone mi stava convincendo il contrario e pagare il tutto con comodo in tre mesi. La cosa mi convinse e gli diedi l'ok. Ero convinto della sua buona fede, ma il giorno che andai a riprendere la macchina, quel figlio di buona donna mi sventola davanti agli occhi una fattura da mille euro da pagare subito, sennò non mi ridava la macchina. Il meccanico, d'altronde si faceva forza del suo metro e ottanta a qualche quindici centimetri in meno dei miei, ben piazzato, moro, non era certo la sua altezza da lasciarmi intimorire, oppure qualche sua frase detta con poca convinzione. Nonostante qualche mia parola bonaria per farlo ragionare, lui invece sembrava di non voler cambiare la situazione. Cominciai allora a dirgli a chiare lettere che non avrei tollerato il suo modo di fare, e doveva rispettare gli accordi presi, oppure lo sputtanavo, in modo che nessuno andava più da lui. Lui d'altra parte inferocito brandendo un pugno, replicava: "Devi solo pagare, se solo ti azzardi di sputtanarmi, mi ti faccio, ti rompo il culo, hai capito?!" Probabilmente lui, non aveva capito le mie condizioni economiche e sessuali, in quando ho le tasche vuote e le palle piene di sborra che da mesi non li svuotavo. Tranquillo e senza che lui avesse il tempo di capire che volessi fare io, gli mollai un pugno in pieno le palle che si accascia senza fiato per il dolore. Ancora a terra, si piega come un mussulmano alla preghiera che urlava e bestemmiava senza reagire, ne alzarsi dal dolore. Potevo lasciare cadere la cosa lì e andarmene con la mia auto, ma stanco delle frustrazioni subite, non volevo che uno stronzo del genere mi prendesse anche per il culo. Nel cervello invece mi rimbombava le sue parole: mi ti faccio, ti rompo il culo, hai capito?! Non aspettai molto chiusi il garage gli diedi tre bei calci sul culo da farlo ruzzolare sul pavimento, e appena si stava riprendendo con vari dolori e sempre a pecora gli mollai l'ultimo calcio diretto ancora sulle palle, urla e si contorce.
La mia testa stava scoppiando di rabbia a vedere uno grande e grosso e pure coglione, che piangeva come una femminella. Non ci vedevo più tanto che ero determinato dall'istinto di fottergli il culo e svuotarmi le palle piene che mi facevano male cane: non ci pensai due volte che tirai giù la cerniera e cacciai il mio bel tarello duro da venti, e poi lo presi da dietro strappando con le sue forbici la tuta estiva e slip tutti in un colpo. Ancora frastornato dal dolore lui sente la mia cappella dura che faceva breccia nel solco delle sue chiappe pelose. "Non osare, maledetto!!" Il meccanico cercava di riprendersi e divincolarsi dalla mia morsa, ma avevo un bel vantaggio su di lui, avevo facile gioco. Gli feci sentire tutto il manganello di carne dura che insisteva a trovare un varco nel suo buco del culo per poco vergine, il dolore di sicuro era lacerante in quanto la punta della mia cappella incominciava ad entrare nel suo budello scuro e puzzolente di sudore; lui implorava di desistere. Con noncuranza, io invece continuavo alla sodomizzazione sempre più inferocito. Ad un certo punto, credevo che la mia mazza fosse entrato solo la metà, ma sentivo i miei coglioni da fare filtro sulle sue chiappe completamente sudate, il meccanico svenne per il dolore. Ma dopo con qualche stantuffamenti si riprese, poco dopo tra lo strazio e le urla, credeva che non lo facessi sul serio. "Te l'ho rotto, frocione! Così impari le buone maniere!!!" Non contento di sfondarlo e lasciarlo a culorotto, e andarmene con la mia auto da quella officina. Tutto sommato la carne di porco non ci vado a nozze, in quando mi piace la carne baffetti, ma quella sera, non so come! Ho preso un vizietto, che cominciava a piacermi la carne di porco. Io stantuffavo allegramente con il mio cazzo con certi colpi sempre più profondi e sugosi, che mai feci sulla fica. Dopo una buona mezz'oretta di puro calvario, il finto maschione stava ricevendo ritmicamente nel culo il mio grosso bastone nodoso, con rigagnoli di bava e sudore che colavano dai lati della sua bocca semichiusa, sembrava non averne mai abbastanza. Il porco provava gratamente un piacere sempre più intenso tanto che la checca disse: "Fottimi bene cazzone, me lo sono meritato, siii!!!" Quelle parole mi fece perdere la testa da strizzare i suoi capezzoli da farlo ancora strillare tanto che divennero rossi e turgidi come quelli di una cagna in calore.
Ormai per il meccanico la punizione che infliggevo, era per lui diventata un puro godimento. Nel frattempo impegnato negli affondi finali, acceleravo il ritmo inculatorio; poi, urlai dal troppo godimento: "Brutta zoccola, e dillo che ti piace, tieni godi che te l'ho spanato bene bene, stasera vedrai come sputi dal culo i stronzi grossi come te!!" Il turpiloquio mi avevano fatto diventare il cazzo duro ed umidiccio e senza quasi accorgermene avevo cominciato a menargli il suo cazzo sempre più forsennatamente. "Ahhh!!, come godo troia, ti sto infarcendo le budella, mignottona mia!!!" Urlavo mentre davo i colpi di reni finale dentro al culo sfondato del meccanico. Proprio nel momento in cui avevo le mani zuppe della sua sborra calda, quando il mio cazzo erutta un fiume di sborra da inondare le sue viscere. Ormai, in quel lago spermatico, e del tutto sfinito con uno strattone, sfilo mia minchia semi_dura del tutta grondante di sperma e pezzi di merda e sangue, e poi scaravento il meccanico sul pavimento che godeva come una cagna. Mosso ad una crudeltà spietata, gli presi la testa e appoggio la cappella in bocca dando l'estasi finale spermatico da inondare la sua gola. "In fondo culorotto, te l'ho sei meritato un bel cazzo inculo!!" Intravidi alcune gocce di sperma colare lungo le sue guance che prontamente il frocione ingloba il cazzo alla bocca per la pulizia finale che, inghiottendolo totalmente, avidamente, la zoccola lo deglutì ogni residua traccia di liquido seminale. "Porcoddio sei stato fantastico, eccezionale, mai ho goduto così, più della fica, sai penso oramai di non poter più fare a meno di un bel cazzo inculo, al diavolo la fica, e le puttane!!", sospirava estatico il meccanico. "Calma, calma culorotto, tira fuori la fattura che poi ci mettiamo d'accordo sui pagamenti!!", dissi io.. tagliando corto.
Al che, lo stronzo sconsolato e pigolante, tira dal cassetto la fattura e lo strappa. "Bravo frocio, ora fammi una bella pompa che riprendiamo il discorso interrotto!!" Questa volta non ci voleva la forza, era disponibile a succhiare il cazzo. La storia con il meccanico andava avanti per un periodo, quando avevo finito di pagare a suon di nerchie, anche se d'altra parte la checca per mantenere il ritmo inculatorio aveva effettuato una spesa pazza, addirittura una macchina nuova, io non dissi: di no....Che sono scemo.
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