Psicoterapia d'urto
di
Mimi
genere
bisex
In una sontuosa villa d'epoca nel cuore della campagna romana, vive il conte Sigismondo D. M. di antica e gloriosa casata. Quel fatidico giorno, alle cinque del pomeriggio. Il Conte Sigismondo D. M. aveva un appuntamento nella capitale con un Dottore: che trattava di (psicologia, psicoterapeuta) lui, adesso si trova nel suo studio.
Dovete sapere che il Dottore, De Carolis G. A molta cliente femminile e di alto ceto sociale, e chi va da lui a seduta gli costa trecento euro. E i clienti maschi erano meno numerosi, ma non li rifiutava. Il Dottore stava seduto, e affianco c'era il Conte sdraiato su una poltroncina molto rilassato, aspettando le sue domande: "Quale il suo problema, signor Conte?" Un po' sforzatamente dice: "A maggio mi devo sposare. Amo la mia fidanzata, ho rapporti sessuali con lei da un anno, andiamo molto d'accordo!!!" "Bene, su questo non c'è dubbio, ora prosegua!!!" Il Conte era imbarazzato nel parlare, ma riprende il discorso: "Da un po' di tempo sono preda di certe tentazioni. Temo che una persona mi abbia ipnotizzato o stregato!?" "Spiegati meglio non capisco?" "Bhe!! Hee..., hee..., hee!?" Interrompe con colpi di tosse, e un po' turbato continua: "Ho tanta voglia di giocare con quella persona, anche se devo sposarmi con la mia ragazza, e faccio l'amore con lei anche tre, quattro volte la settimana!!!" "Qui? Non c'è nulla di anormale, a chi non capita di desiderare un'altra donna, oltre alla nostra?" In quel frangente di secondi, il Conte divenne rosso come un peperone, non sapeva come dirlo. Ma si fece coraggio e con tutto il fiato risponde: "Ma Dottore!!! Però nel mio caso, la persona in questione!? E che desidero tanto è..è..è..è..è..!? Un uomo!!" E poi con molto sforzo continua: "Il mio cameriere Africano!!!" "Cazzo!!! Ora capisco?" "Ti prego, mi salvi Dottore, non voglio diventare culattone pochi giorni prima del mio matrimonio!!!" "Bhe!!! Signor Conte stai calmo, faremo il possibile lasciami pensare!?" Il Conte un po' rilassato continua a parlare. "Devi sapere Dottore quel bel negro mi ha stregato, forse usa chissà quali strumenti da stregoni che si usa in Africa e solo un grande luminare come lei può cancellare!!" De Carolis per quel paziente speciale adopera l'intuito, l'esperienza e un po' di psicologia. "Il cameriere forse ti fa molto soffrire, vero?", disse a bruciapelo. "Come lo sa?" "Io sono, un Dottore di psicologia e psicoterapia non dimenticarlo!!" Un minuto di riflessione e poi continua: "Adesso raccontami tutta la verità, non tralasciare nessun particolare e descrivi senza trascurare e nascondermi niente, hai capito!!", conclude.
Il Conte con groppo in gola comincia con il racconto: "Un giorno tornando in villa prima del previsto dalla fabbrica, ed entrando nel soggiorno non vedo il cameriere, non porsi molta attenzione la sua assenza, pensando in cucina, anche se salendo le scale ed entrato in camera notai dei vestiti non miei appoggiati sul mio letto, rimasi molto stupito da quello e senza accorgermi sentii dei rumori arrivare dal bagno. Mi diressi a esso e aprendo la porta mi fece sussultare dallo stupore, l'ho trovato nel mio bagno personale!" "Molto bene, vai avanti!" "Ero molto arrabbiato trovarlo lì nudo, che si faceva la doccia nel bagno, ma lo spettacolo che dava mi sconvolse tutto!!!! Invece di scagliarmi addosso a lui e licenziarlo su due piedi io, silenziosamente ritirai la porta per timore di essere scoperto, in quanto ero stupefatto per quella situazione. La cosa che m'imbarazza molto Dottore era che in quei pochi istanti che trascorsero aprendo la porta e vedendolo nudo, io, non pensavo di aver nella mente quel grosso cazzo nero. Mi vergogno molto a dirlo, ma mi stavo eccitando da morire per quel maschio Africano. Non so come, invece di andarmene e uscire di casa io, rimasi li fermo a spiarlo dal buco della serratura. Dio mio che corpo!!! E che bel pezzo di cazzo lungo e grosso, aveva un bel culo nero e duro, le cosce lisce senza peli e fasce muscolare su tutto il corpo. E l'acqua calda che percorreva giù sul tutto il corpo nero e mentre lui con le mani cominciava a insaponarsi tra il cazzo e il solco delle chiappe e cercava dissimularle con molta schiuma, ma davanti al suo ventre si erge maestosamente una bella sleppa da 30 dura e nera. Le sue mani passava e ripassava sulle parti desiderate da me con molta attenzione, devo dire che era inevitabile, me lo stavo pregustando. Mentre lui fantasticava a insaponarsi, rimasi li a guardare quel grosso totem nero. Riconosco che non sto molto bene, sono bersagliato da quella immagine, non voglia essere un ipocrita, ma quel cazzo lungo e grande mi piace. E non vedo l'ora di godermelo tutto. Quei flash di nudo, caro Dottore mi perseguita da giorni, e continuo a stare male. Ogni volta che lui si avvicina a portarmi il te, o il pranzo mi sento male. Come quella volta che stavo nel salottino con la mia fidanzata a pomiciare, lui entra senza preavviso portandomi il te, e sbadatamente mi fu completamente addosso, strusciandomi il suo cazzo duro sulla mia spalla. Hai capito Dottore, lui il servo l'ha capito: Ho fatto finta di niente, ma il mio viso era diventato tutto rosso, e lui l'ha capito facendomi un sorrisetto malizioso. Mi aiuti Dottore, la scongiuro!" Il Dottore era molto preoccupato e molto riflessivo che pensa tra se: "Ma? Mi sa per conto mio, il Conte ha solo voglia di andare a letto col il suo bel negro e poi fa la verginella sto frocione!?" Il De Carolis si alza e cammina per la stanza pensando alla situazione, scruta il Giovane Conte con occhi perplessi e dopo un paio di minuti gli venne un'idea.
Riprende il suo posto e con flemma dice: a lui, che doveva rispondere con un si/no alle sue domande: "Signor Conte, lei si sente omosessuale!" "No?" "Suo padre e suo nonno o parenti, erano omosessuali!" "No?" "Un cazzo nero ti arrapa!" "Si!" "Un cazzo bianco?" "No?" "Da bambino giocavi con le bambole!" "No?" "Alla pubertà ti sparavi le seghe, sui giornaletti porno ritratti di donne nude!" "Si!" "E quelli ritratti di uomini nudi!" "No?" "Sei vergine di culo!" "Si!" "Di cazzo!" "No?" "Ah dieci anni desideravi un cazzo nel culo!" "No?" "Ah tredici anni desideravi un cazzo nel culo!" "No?" "Ah sedici anni desideravi un cazzo nel culo!" "No?" "Ah ventuno anni desideravi un cazzo nel culo!" "No?" "Ah venticinque anni desideravi un cazzo nel culo!" "No?" "Adesso lo desideri un bel cazzo bianco, nel culo!" "No?" "Neanche un bel cazzo nero!!!" "Si!" "Allora signor Conte, ripeto si sente omosessuale!" Il Conte lo guarda e diventa rosso. "Si!" Il Dottore si alza e dice: "Ho capito! Lei Conte a la sindrome... del cazzo nero?" "Sindrome di che?", disse incredulo il Conte. "Non si allarma Signor Conte, lei ha capito bene, ha la sindrome del cazzo nero!!" "Ma Dottore si può curare?" "Certo che no, non e possibile!" "Come, no! Dottore?" "Bhe, se la mettiamo in questo quesito, al primo momento avevo pensato che lei avesse una latenza all'omosessualità. Ora so come stanno le cose!" Il Conte cerca di riprendersi dallo shock avuto, e poi lo ascolta. "Caro Conte non vorrei farla impaurire, ma devi sapere che la sindrome da me citata, e una semplice cosa chiamata innamorarsi di qualcuno, anzi e molto peggio... lei a manifestato il suo amore a lui con degli odori molto particolari che escono nei pori della pelle umana, e impregnandosi tramite pelle e olfatto nasale, in coincidenza hai trasmesso al suo cameriere che poi si sentiva molto attratto verso di lei. E lei purtroppo verso lui, insomma mi dispiace a dirlo: siete entrambi innamorati folli e persi. Mi dispiace signor Conte, in poche parole la provocato lei il cameriere e non lui!!!" "Cazzo!? Dottore, ma che si può fare adesso!" "Niente, lasciati andare faccia che la natura compia il suo corso!" "La natura? Il suo corso? non capisco!" "Segua il mio consiglio questa sera, gli chiederai di essere fottuto da lui!" "Oh! Forse non ho capito bene Dottore, devo dirgli di mettermelo... mettermelo nel culo!" "Si, hai capito bene signor Conte, purtroppo lei e passivo e lui attivo, devi solo fartelo mettere nel culo di giorno e notte, e non credo che resisterai facilmente alla tentazione che emana il corpo del negro e poi mi dirai se reggerai o no, alla sua infatuazione. Mi dispiace signor Conte, soltanto cosi puoi calmare i tuoi bollori e l'ossessione dell'omosessualità... e forse dal troppo fottere rimani satollo e puoi anche guarire, chissà!!", concluse seriamente De Carolis.
Ma subito all'istante il Conte lo guarda di nuovo e dice: "Non so, come ringraziarla Dottore, te ne sono grato con questo consiglio. A scusa quanto e la parcella?" "Sono trecento euro, pagherai alla segretaria!" Il Conte felice esce dallo studio. Dopo quel responso medico e passato un certo periodo. Il Conte Sigismondo D. M. come cliente del Dottore, De Carolis G. Era ritornato da lui attratto dalla necessità di confessargli la sua più intima incertezza, più che dalla convinzione di guarire. Il Dottore ancora seduto a suo fianco, e lui, sdraiato sulla poltroncina era molto più rilassato da l'ultima volta. E aspettava molto trepido le sue domande. "Allora hai fatto come ti avevo detto?" "Si, E' stato molto terribile!" "Il tuo cameriere, ha forse rifiutato?" "No, anzi! Ma che vergogna proporglielo!" "Calma e respira profondamente, e racconta che ti fa bene!" "Una mattina mentre lui mi portava la solita colazione a letto, mi sono fatto trovare oscenamente disteso sul letto, con le cosce aperte, e le chiappe spinte in fuori come pronte per riceverlo nel culo. Sembrava che lui sapesse dove ci stavamo conducendo quella frenesia sessuale. Lui, salutandomi mi diete una pacca sulle chiappe dicendomi: che avevo un bel culetto, e mi si butto letteralmente addosso. E qui successe una cosa che non mi sarei mai aspettato: Provai un brivido caldo, una fitta di desiderio come mai prima d'allora ho mai provato!? Persi completamente le forze, la mia volontà era completamente annullata, il mio corpo ubbidiva con piacere alle sue richieste, non c'era mai stato quel tipo di confidenza tra noi. Dovetti fare uno sforzo tremendo per mettermi prono e pronunciare quella frase: Voglio che tu!!! Voglio essere inculato da te... mio bel maschione!!!" "Ma! Il tuo cameriere?", interrompe il Dottore. Poi capii la gaffe. "Oh! Scusa continua!" "Il mio cameriere sembrava non aspettava altro! Mi allarga le chiappe con le mani!!! Mi stimola l'ano per lunghissimo tempo umettandolo con molta saliva e poi io, come una troia spalancai le cosce dandogli la possibilità di immergere tutto il dito dentro di me stando a pancia in giù, sentivo la punta del dito nel minuscolo buchino che lui lo ficca con molta passione. Il contatto del dito al mio buco del culo era sublime, lo sentivo a muoversi avanti e dietro col medio e l'indice insieme, poi con l'anulare. In preda al più profondo delirio mi voltai verso di lui e urlai: "Dai figlio di puttana, cosa aspetti a rompermi il buco del culo che sto impazzendo dalla voglia di averlo tutto il tuo bel cazzone nero nel mio fottutissimo culo!!" Non finisco a parlare che già lo aveva quasi ficcato nel culo che premeva nella mia fessura, non ancora esplorata da nessuno, ed ora era quasi imbottita da quel enorme cazzo nero, che con decisione diede un colpo di reni dove la cappella fece breccia nello sfintere tanto da penetrarmi completamente fino a sentire quasi le sue palle grosse all'imbocco dell'ano. Dal troppo dolore feci una smorfia da mordermi le labbra: mi sembrava impossibile che quell'enorme bastone di carne nera potesse entrare in una così minuscola fessura!!! Tanto che ricevetti un altro colpo di reni più deciso, lui affonda lentamente, ma con molta decisione tutto il cazzo nel mio buco del culo. Purtroppo Dottore avvenne il misfatto: il bastone entra tutto, dico tutto, procurandomi una strana sensazione!!! Mi meravigliai io stesso che il dolore lancinante scomparve in poco tempo e che il movimento mi procurava ondate di piacere che mi percorrevano la schiena. Dopo un poco il mio sfintere, completamente sfasciato, non opponeva più alcuna resistenza al suo cazzo che affondava sempre più velocemente, mentre, con mia sorpresa, le pareti del mio retto dilatato lo sentivo guazzava ormai con facilità dentro di me.
Insieme al respiro sempre più affannoso del mio bel cameriere che mi fotteva senza pari. Ero in bilico nel letto e tremante, bombardato dai colpi tremendi di lui e per non cadere artigliai il lenzuolo e tentavo invano di rilassarmi. Il mio bel maschione negro mi tenne ben afferrato ai fianchi per penetrare più in profondità dentro le mie viscere bollenti. Il mio piacere diventava sempre più forte di un'intensità mai provata su tutto il corpo. Dal mio cazzo, sempre non completamente duro, sborrai a spruzzo e schizzando sulle lenzuola. Accortosi del mio godimento, lui accelera i movimenti per immobilizzarsi con un colpo violentissimo nel profondo del mio retto tanto che sentivo la cappella spingere sotto lo stomaco. La sua sborrata dovette essere abbondantissima, perché, quando me lo leva dal culo, fuoriusciva tanta sborra dal mio buco dilatato da cominciare a colarmi lungo le cosce. Non ci scambiammo una parola. Eravamo in preda ad una totale confusione da rimane nudi completamente sul letto e avvinghiati totalmente. Non passa molto tempo di non accorgermi che lui era già in piedi e completamente vestito per riordinare la villa. Ma durante il giorno egli mi possedette altre volte: Nel salotto, in biblioteca, in cucina, nella piscina, nello sgabuzzino, in garage dentro all'auto, qualsiasi posto era buono per lui. Ed io non dissi mai di No. Il mio culo era sempre pronto a ricevere il suo bel cazzone nero. In quella settimana di fottuta, non avevo la voglia ne la forza di lavorare. Il mio sfintere completamente indolenzito e spossato per le trombate ricevute, e non mi stancherei mai a prenderlo sempre nel culo dal mio bel cazzone nero. Oh! Avevi ragione tu, Dottore: In quel momento riuscì a sciogliermi me stesso e raggiunsi l'orgasmo!!! Mmm!! Mmmm!!! E che orgasmo?" "Bene, signor Conte, sono contento per te e il tuo cameriere", disse il Dottore che cercava di chiudere il discorso. Anche se il Dottore era incerto di quella relazione, non capiva una cosa, e dubbioso gli fece una domanda: "Scusa, Signor Conte, mi puoi levarmi una curiosità. Se non sbaglio lei e completamente passivo, e lui attivo. Quando voi due vi siete ritrovati e fate molto sesso, per caso fai anche sesso con la sua fidanzata, e se é si... come distingue entrambe relazione, la sente la stessa cosa con il suo cameriere oppure no?" Il Conte sorpreso dalla domanda, risponde: "Beh? Si, con la mia fidanzata ho tutt'ora una relazione e con lei faccio ancora l'amore, ma non ne la stessa cosa che sento adesso per lui!!" "Perché?", sentenzio. Il Conte lo guarda e disse: "Amo, lui alla follia!" "Come pensavo signor Conte, la sua omosessualità latente e uscita fuori. Però mi raccomando si sposi la sua ragazza e mantieni il tuo cameriere come amante, così i panni sporchi si lavano in casa, e non si sa... un domani la sindrome del cazzo nero può sparire da oggi a domani così senza preavviso!?", finito la seduta, De Carolis si congeda da lui salutandolo. Il Conte esce appagato e paga con soddisfazione la solita parcella di trecento euro alla segretaria. Naturalmente, non tutti i consigli del dottore vengono accettati, e non sempre i suoi consigli funzionano a dovere, ma per questo caso ha fatto Bingo.
By Mimi
Dovete sapere che il Dottore, De Carolis G. A molta cliente femminile e di alto ceto sociale, e chi va da lui a seduta gli costa trecento euro. E i clienti maschi erano meno numerosi, ma non li rifiutava. Il Dottore stava seduto, e affianco c'era il Conte sdraiato su una poltroncina molto rilassato, aspettando le sue domande: "Quale il suo problema, signor Conte?" Un po' sforzatamente dice: "A maggio mi devo sposare. Amo la mia fidanzata, ho rapporti sessuali con lei da un anno, andiamo molto d'accordo!!!" "Bene, su questo non c'è dubbio, ora prosegua!!!" Il Conte era imbarazzato nel parlare, ma riprende il discorso: "Da un po' di tempo sono preda di certe tentazioni. Temo che una persona mi abbia ipnotizzato o stregato!?" "Spiegati meglio non capisco?" "Bhe!! Hee..., hee..., hee!?" Interrompe con colpi di tosse, e un po' turbato continua: "Ho tanta voglia di giocare con quella persona, anche se devo sposarmi con la mia ragazza, e faccio l'amore con lei anche tre, quattro volte la settimana!!!" "Qui? Non c'è nulla di anormale, a chi non capita di desiderare un'altra donna, oltre alla nostra?" In quel frangente di secondi, il Conte divenne rosso come un peperone, non sapeva come dirlo. Ma si fece coraggio e con tutto il fiato risponde: "Ma Dottore!!! Però nel mio caso, la persona in questione!? E che desidero tanto è..è..è..è..è..!? Un uomo!!" E poi con molto sforzo continua: "Il mio cameriere Africano!!!" "Cazzo!!! Ora capisco?" "Ti prego, mi salvi Dottore, non voglio diventare culattone pochi giorni prima del mio matrimonio!!!" "Bhe!!! Signor Conte stai calmo, faremo il possibile lasciami pensare!?" Il Conte un po' rilassato continua a parlare. "Devi sapere Dottore quel bel negro mi ha stregato, forse usa chissà quali strumenti da stregoni che si usa in Africa e solo un grande luminare come lei può cancellare!!" De Carolis per quel paziente speciale adopera l'intuito, l'esperienza e un po' di psicologia. "Il cameriere forse ti fa molto soffrire, vero?", disse a bruciapelo. "Come lo sa?" "Io sono, un Dottore di psicologia e psicoterapia non dimenticarlo!!" Un minuto di riflessione e poi continua: "Adesso raccontami tutta la verità, non tralasciare nessun particolare e descrivi senza trascurare e nascondermi niente, hai capito!!", conclude.
Il Conte con groppo in gola comincia con il racconto: "Un giorno tornando in villa prima del previsto dalla fabbrica, ed entrando nel soggiorno non vedo il cameriere, non porsi molta attenzione la sua assenza, pensando in cucina, anche se salendo le scale ed entrato in camera notai dei vestiti non miei appoggiati sul mio letto, rimasi molto stupito da quello e senza accorgermi sentii dei rumori arrivare dal bagno. Mi diressi a esso e aprendo la porta mi fece sussultare dallo stupore, l'ho trovato nel mio bagno personale!" "Molto bene, vai avanti!" "Ero molto arrabbiato trovarlo lì nudo, che si faceva la doccia nel bagno, ma lo spettacolo che dava mi sconvolse tutto!!!! Invece di scagliarmi addosso a lui e licenziarlo su due piedi io, silenziosamente ritirai la porta per timore di essere scoperto, in quanto ero stupefatto per quella situazione. La cosa che m'imbarazza molto Dottore era che in quei pochi istanti che trascorsero aprendo la porta e vedendolo nudo, io, non pensavo di aver nella mente quel grosso cazzo nero. Mi vergogno molto a dirlo, ma mi stavo eccitando da morire per quel maschio Africano. Non so come, invece di andarmene e uscire di casa io, rimasi li fermo a spiarlo dal buco della serratura. Dio mio che corpo!!! E che bel pezzo di cazzo lungo e grosso, aveva un bel culo nero e duro, le cosce lisce senza peli e fasce muscolare su tutto il corpo. E l'acqua calda che percorreva giù sul tutto il corpo nero e mentre lui con le mani cominciava a insaponarsi tra il cazzo e il solco delle chiappe e cercava dissimularle con molta schiuma, ma davanti al suo ventre si erge maestosamente una bella sleppa da 30 dura e nera. Le sue mani passava e ripassava sulle parti desiderate da me con molta attenzione, devo dire che era inevitabile, me lo stavo pregustando. Mentre lui fantasticava a insaponarsi, rimasi li a guardare quel grosso totem nero. Riconosco che non sto molto bene, sono bersagliato da quella immagine, non voglia essere un ipocrita, ma quel cazzo lungo e grande mi piace. E non vedo l'ora di godermelo tutto. Quei flash di nudo, caro Dottore mi perseguita da giorni, e continuo a stare male. Ogni volta che lui si avvicina a portarmi il te, o il pranzo mi sento male. Come quella volta che stavo nel salottino con la mia fidanzata a pomiciare, lui entra senza preavviso portandomi il te, e sbadatamente mi fu completamente addosso, strusciandomi il suo cazzo duro sulla mia spalla. Hai capito Dottore, lui il servo l'ha capito: Ho fatto finta di niente, ma il mio viso era diventato tutto rosso, e lui l'ha capito facendomi un sorrisetto malizioso. Mi aiuti Dottore, la scongiuro!" Il Dottore era molto preoccupato e molto riflessivo che pensa tra se: "Ma? Mi sa per conto mio, il Conte ha solo voglia di andare a letto col il suo bel negro e poi fa la verginella sto frocione!?" Il De Carolis si alza e cammina per la stanza pensando alla situazione, scruta il Giovane Conte con occhi perplessi e dopo un paio di minuti gli venne un'idea.
Riprende il suo posto e con flemma dice: a lui, che doveva rispondere con un si/no alle sue domande: "Signor Conte, lei si sente omosessuale!" "No?" "Suo padre e suo nonno o parenti, erano omosessuali!" "No?" "Un cazzo nero ti arrapa!" "Si!" "Un cazzo bianco?" "No?" "Da bambino giocavi con le bambole!" "No?" "Alla pubertà ti sparavi le seghe, sui giornaletti porno ritratti di donne nude!" "Si!" "E quelli ritratti di uomini nudi!" "No?" "Sei vergine di culo!" "Si!" "Di cazzo!" "No?" "Ah dieci anni desideravi un cazzo nel culo!" "No?" "Ah tredici anni desideravi un cazzo nel culo!" "No?" "Ah sedici anni desideravi un cazzo nel culo!" "No?" "Ah ventuno anni desideravi un cazzo nel culo!" "No?" "Ah venticinque anni desideravi un cazzo nel culo!" "No?" "Adesso lo desideri un bel cazzo bianco, nel culo!" "No?" "Neanche un bel cazzo nero!!!" "Si!" "Allora signor Conte, ripeto si sente omosessuale!" Il Conte lo guarda e diventa rosso. "Si!" Il Dottore si alza e dice: "Ho capito! Lei Conte a la sindrome... del cazzo nero?" "Sindrome di che?", disse incredulo il Conte. "Non si allarma Signor Conte, lei ha capito bene, ha la sindrome del cazzo nero!!" "Ma Dottore si può curare?" "Certo che no, non e possibile!" "Come, no! Dottore?" "Bhe, se la mettiamo in questo quesito, al primo momento avevo pensato che lei avesse una latenza all'omosessualità. Ora so come stanno le cose!" Il Conte cerca di riprendersi dallo shock avuto, e poi lo ascolta. "Caro Conte non vorrei farla impaurire, ma devi sapere che la sindrome da me citata, e una semplice cosa chiamata innamorarsi di qualcuno, anzi e molto peggio... lei a manifestato il suo amore a lui con degli odori molto particolari che escono nei pori della pelle umana, e impregnandosi tramite pelle e olfatto nasale, in coincidenza hai trasmesso al suo cameriere che poi si sentiva molto attratto verso di lei. E lei purtroppo verso lui, insomma mi dispiace a dirlo: siete entrambi innamorati folli e persi. Mi dispiace signor Conte, in poche parole la provocato lei il cameriere e non lui!!!" "Cazzo!? Dottore, ma che si può fare adesso!" "Niente, lasciati andare faccia che la natura compia il suo corso!" "La natura? Il suo corso? non capisco!" "Segua il mio consiglio questa sera, gli chiederai di essere fottuto da lui!" "Oh! Forse non ho capito bene Dottore, devo dirgli di mettermelo... mettermelo nel culo!" "Si, hai capito bene signor Conte, purtroppo lei e passivo e lui attivo, devi solo fartelo mettere nel culo di giorno e notte, e non credo che resisterai facilmente alla tentazione che emana il corpo del negro e poi mi dirai se reggerai o no, alla sua infatuazione. Mi dispiace signor Conte, soltanto cosi puoi calmare i tuoi bollori e l'ossessione dell'omosessualità... e forse dal troppo fottere rimani satollo e puoi anche guarire, chissà!!", concluse seriamente De Carolis.
Ma subito all'istante il Conte lo guarda di nuovo e dice: "Non so, come ringraziarla Dottore, te ne sono grato con questo consiglio. A scusa quanto e la parcella?" "Sono trecento euro, pagherai alla segretaria!" Il Conte felice esce dallo studio. Dopo quel responso medico e passato un certo periodo. Il Conte Sigismondo D. M. come cliente del Dottore, De Carolis G. Era ritornato da lui attratto dalla necessità di confessargli la sua più intima incertezza, più che dalla convinzione di guarire. Il Dottore ancora seduto a suo fianco, e lui, sdraiato sulla poltroncina era molto più rilassato da l'ultima volta. E aspettava molto trepido le sue domande. "Allora hai fatto come ti avevo detto?" "Si, E' stato molto terribile!" "Il tuo cameriere, ha forse rifiutato?" "No, anzi! Ma che vergogna proporglielo!" "Calma e respira profondamente, e racconta che ti fa bene!" "Una mattina mentre lui mi portava la solita colazione a letto, mi sono fatto trovare oscenamente disteso sul letto, con le cosce aperte, e le chiappe spinte in fuori come pronte per riceverlo nel culo. Sembrava che lui sapesse dove ci stavamo conducendo quella frenesia sessuale. Lui, salutandomi mi diete una pacca sulle chiappe dicendomi: che avevo un bel culetto, e mi si butto letteralmente addosso. E qui successe una cosa che non mi sarei mai aspettato: Provai un brivido caldo, una fitta di desiderio come mai prima d'allora ho mai provato!? Persi completamente le forze, la mia volontà era completamente annullata, il mio corpo ubbidiva con piacere alle sue richieste, non c'era mai stato quel tipo di confidenza tra noi. Dovetti fare uno sforzo tremendo per mettermi prono e pronunciare quella frase: Voglio che tu!!! Voglio essere inculato da te... mio bel maschione!!!" "Ma! Il tuo cameriere?", interrompe il Dottore. Poi capii la gaffe. "Oh! Scusa continua!" "Il mio cameriere sembrava non aspettava altro! Mi allarga le chiappe con le mani!!! Mi stimola l'ano per lunghissimo tempo umettandolo con molta saliva e poi io, come una troia spalancai le cosce dandogli la possibilità di immergere tutto il dito dentro di me stando a pancia in giù, sentivo la punta del dito nel minuscolo buchino che lui lo ficca con molta passione. Il contatto del dito al mio buco del culo era sublime, lo sentivo a muoversi avanti e dietro col medio e l'indice insieme, poi con l'anulare. In preda al più profondo delirio mi voltai verso di lui e urlai: "Dai figlio di puttana, cosa aspetti a rompermi il buco del culo che sto impazzendo dalla voglia di averlo tutto il tuo bel cazzone nero nel mio fottutissimo culo!!" Non finisco a parlare che già lo aveva quasi ficcato nel culo che premeva nella mia fessura, non ancora esplorata da nessuno, ed ora era quasi imbottita da quel enorme cazzo nero, che con decisione diede un colpo di reni dove la cappella fece breccia nello sfintere tanto da penetrarmi completamente fino a sentire quasi le sue palle grosse all'imbocco dell'ano. Dal troppo dolore feci una smorfia da mordermi le labbra: mi sembrava impossibile che quell'enorme bastone di carne nera potesse entrare in una così minuscola fessura!!! Tanto che ricevetti un altro colpo di reni più deciso, lui affonda lentamente, ma con molta decisione tutto il cazzo nel mio buco del culo. Purtroppo Dottore avvenne il misfatto: il bastone entra tutto, dico tutto, procurandomi una strana sensazione!!! Mi meravigliai io stesso che il dolore lancinante scomparve in poco tempo e che il movimento mi procurava ondate di piacere che mi percorrevano la schiena. Dopo un poco il mio sfintere, completamente sfasciato, non opponeva più alcuna resistenza al suo cazzo che affondava sempre più velocemente, mentre, con mia sorpresa, le pareti del mio retto dilatato lo sentivo guazzava ormai con facilità dentro di me.
Insieme al respiro sempre più affannoso del mio bel cameriere che mi fotteva senza pari. Ero in bilico nel letto e tremante, bombardato dai colpi tremendi di lui e per non cadere artigliai il lenzuolo e tentavo invano di rilassarmi. Il mio bel maschione negro mi tenne ben afferrato ai fianchi per penetrare più in profondità dentro le mie viscere bollenti. Il mio piacere diventava sempre più forte di un'intensità mai provata su tutto il corpo. Dal mio cazzo, sempre non completamente duro, sborrai a spruzzo e schizzando sulle lenzuola. Accortosi del mio godimento, lui accelera i movimenti per immobilizzarsi con un colpo violentissimo nel profondo del mio retto tanto che sentivo la cappella spingere sotto lo stomaco. La sua sborrata dovette essere abbondantissima, perché, quando me lo leva dal culo, fuoriusciva tanta sborra dal mio buco dilatato da cominciare a colarmi lungo le cosce. Non ci scambiammo una parola. Eravamo in preda ad una totale confusione da rimane nudi completamente sul letto e avvinghiati totalmente. Non passa molto tempo di non accorgermi che lui era già in piedi e completamente vestito per riordinare la villa. Ma durante il giorno egli mi possedette altre volte: Nel salotto, in biblioteca, in cucina, nella piscina, nello sgabuzzino, in garage dentro all'auto, qualsiasi posto era buono per lui. Ed io non dissi mai di No. Il mio culo era sempre pronto a ricevere il suo bel cazzone nero. In quella settimana di fottuta, non avevo la voglia ne la forza di lavorare. Il mio sfintere completamente indolenzito e spossato per le trombate ricevute, e non mi stancherei mai a prenderlo sempre nel culo dal mio bel cazzone nero. Oh! Avevi ragione tu, Dottore: In quel momento riuscì a sciogliermi me stesso e raggiunsi l'orgasmo!!! Mmm!! Mmmm!!! E che orgasmo?" "Bene, signor Conte, sono contento per te e il tuo cameriere", disse il Dottore che cercava di chiudere il discorso. Anche se il Dottore era incerto di quella relazione, non capiva una cosa, e dubbioso gli fece una domanda: "Scusa, Signor Conte, mi puoi levarmi una curiosità. Se non sbaglio lei e completamente passivo, e lui attivo. Quando voi due vi siete ritrovati e fate molto sesso, per caso fai anche sesso con la sua fidanzata, e se é si... come distingue entrambe relazione, la sente la stessa cosa con il suo cameriere oppure no?" Il Conte sorpreso dalla domanda, risponde: "Beh? Si, con la mia fidanzata ho tutt'ora una relazione e con lei faccio ancora l'amore, ma non ne la stessa cosa che sento adesso per lui!!" "Perché?", sentenzio. Il Conte lo guarda e disse: "Amo, lui alla follia!" "Come pensavo signor Conte, la sua omosessualità latente e uscita fuori. Però mi raccomando si sposi la sua ragazza e mantieni il tuo cameriere come amante, così i panni sporchi si lavano in casa, e non si sa... un domani la sindrome del cazzo nero può sparire da oggi a domani così senza preavviso!?", finito la seduta, De Carolis si congeda da lui salutandolo. Il Conte esce appagato e paga con soddisfazione la solita parcella di trecento euro alla segretaria. Naturalmente, non tutti i consigli del dottore vengono accettati, e non sempre i suoi consigli funzionano a dovere, ma per questo caso ha fatto Bingo.
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